Tvb!

Ma… lo sai che ti voglio bene?

 

Quante volte vi è stato detto, o quante volte avreste voluto sentirvelo dire.

 

E’ un bisogno dell’anima che ci appartiene e, in una vita che sempre più si rincorre, di rapporti che spesso sbiadiscono alla luce di giornate passate, una uguale all’altra, la ricerca di questo “tvb”, va a compensare la sensazione di sentirsi da soli, abbandonati a se stessi.

 

Quando circa un anno fa ho iniziato a girare per blog, la cosa che mi aveva colpito era questa voglia d’amicizia che si respirava in certi post, in certi commenti, conoscersi, riuscire a raccontarsi senza pudore, aver bisogno di parole, quasi che nella vita reale non ce ne fossero abbastanza, la ricerca di un nuovo modo di sentire, racchiuso in un piccolo mondo virtuale, creato su misura, gelosi del proprio spazio.

 

Potenza della rete, mi dicevo, dietro ad una tastiera, un mistero che ha voglia di svelarsi, di aprire il suo cuore per lasciarsi scoprire, per essere compreso, un rapporto spesso più vero di quello reale.

E poi, una volta dentro, la sensazione di essere tra persone conosciute da sempre, con le quali poter scherzare, ridere e piangere, parlare di se e trovare il silenzio di chi sa ascoltare, di chi ha voglia di capire.

Quante volte ho letto di e-mail che in un triste mattino, rischiaravano come una giornata di sole, di facce sconosciute che hanno fatto sorridere, di parole dette per sentirsi vicino.

 

Illusione? Chissà, volerci credere, senz’altro!

 

Amicizia… e subito dopo, la voglia di sentirsi, l’emozione di una voce fino allora sconosciuta, un pezzetto di puzzle che un po’ per volta si compone e dopo, voglia d’incontrarsi, di toccare con mano le sensazioni provate, di continuare a sentirle guardandosi negli occhi, toccandosi con mano, non più protetti ma disponibili al confronto, di volti che fino allora si erano soltanto raccontati; nuovi amici ritrovati, cresciuti all’ombra di una serata triste e sconsolata, o magari momenti “rubati” in uffici pieni di scartoffie sparpagliate, o magari soltanto voglia di sentire una voce, delle parole, di non sentirsi soli.

Ma… lo sai che ti voglio bene?

 

Quante volte vi è capitato di dirlo nella vita reale, quante volte l’avete detto, dopo aver letto una storia di un amico ritrovato, dietro ad uno schermo, parole scritte che sembravano parlate.

38 pensieri su “Tvb!

  1. E’ un bisogno di dirlo, e un bisogno di sentirselo dire.

    *** Ma il bisogno più grande è che sia vero ***

    Tornerò sull’argomento, che merita una calma maggiore di quella che posso dedicargli in quest’istante.

    A proposito Artù… tvvtb

    *** la seconda v sta per “veramente”… ***

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  2. Sì, fa parte dei bisogni primari dell’uomo quello di sentirsi amato, di essere importante per qualcuno. La sensazione peggiore che uno possa provare è quella di inutilità.

    Ma anche amare è un bisogno. Ho già detto altrove, ma credo giovi ripeterlo, che quando le persone iniziano a fare volontariato sono animate dalle migliori intenzioni di dare: poi, dopo un po’, si accorgono che quello che ricevono è di gran lunga superiore.

    Comunque, se internet è un mezzo eccezionale per comunicare e mettere in contatto, sappiamo tutti che si tratta di un’arma a doppio taglio, per il rischio di diventare per alcuni un mondo virtuale sostitutivo di quello reale in cui magari vivono con disagio, e offre l’opportunità (che, per carità, esiste anche nella realtà), di crearsi identità e vite ingannevoli non solo per gli altri, ma anche e soprattutto per se stessi.

    *** col grosso rischio di non vivere mai, e che il tvb sia rivolto a un’ombra ***

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  3. …l’amicizia è l’amore per i saggi….
    ***davvero una grande sincronia cugino adorato….io,te e la D-ivina abbiamo parlato di amicizia oggi….ognuno con sfumature diverse….ma pur sempre..in sintonia..***

    AH ..INTERNET!!!!!!
    TI ABBRACCIO E attento alla locandieraaaaaaaaaaaaaaa

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  4. Io ho conosciuto tant-issime persone che prima avevo conosciuto in rete. Sono state tutte (mi pare, ma ora verifico nella memoria) esperienze molto positive.
    Se ci eravamo detti ‘tvb’ per lettera poi ce lo siamo detti anche di persona.
    La rete nasconde e frega ma la rete sa anche dare.
    (io sono una grande sostenitrice del mezzo, se non si è capito. anche se ho preso qualche grossa ‘fregata’ in termini d’amicizia) ma tant’è.
    Sono andata fuori tema?

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  5. sancla

    Pure io ho incontrato delle persone fantastiche in rete, che poi ho avuto la fortuna di incontrare dal vivo e alle quali ho potuto dire ti voglio bene anche a voce. Sono d’accordo con Morena Fanti al 100%, la rete può ingannare, ma ha anche moltissimo da offrire.

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  6. No, cara Morena, non sei andata fuori tema.
    Hai ragione, la rete può dar tanto ed io stesso gran sostenitore, che prima ero molto scettico, incomincio a crederci.

    Soprattutto, ti da la possibilità di saltare certi convenevoli, ed essere bassi, alti, grassi, magri, belli o brutti, non importa a nessuno, conta più cosa hai dentro di te e se riesci a comunicarlo.

    Anche se poi, una certa selezione vien da se e quando riesci a dire “tvb”, lo dici veramente perché ci credi, perché lo senti dentro di te.

    Il dopo… è tutta un’altra storia, o per lo meno, continua, ma in modo diverso, credo.

    @Nunzy: bello ciò che hai detto, “l’amicizia è l’amore per i saggi”…

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  7. L’amicizia è l’amore per i saggi? Ci devo pensare…

    Per me rimane mitica la definizione “L’amico è uno che ti conosce e nonostante ciò ti vuole bene”.

    I miei amici, a pensarci bene, sono tutti saggi (anche perché, per superare la prova del tempo con la Tremendisia, saggi e santi bisogna essere!), ma si può provare amicizia per una persona non saggia?

    Forse ha ragione Nunzy: come si fa ad essere amica di una persona che non sa amministrare la tua confidenza, e finisce per metterti nei guai, o per giudicare le tue azioni e i tuoi pensieri senza capirli… mi sa che ha ragione!

    Forse la rete permette questo miracolo: conoscersi a fondo senza pregiudizi, mettere sul piatto i pensieri prima di tutto: ha ragione un mio amico che, parlando delle conoscenze in rete, ha detto: “nella quotidianità prima ci si vede e poi ci si conosce; in rete prima ci si conosce e poi ci si vede”.

    Per quanto mi riguarda personalmente, la rete ha fatto una grossa opera di preselezione!

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  8. Essere qui oggi è una conquista per me.
    In rete ho imparato una cosa fondamentale che nel quotidiano e nei meandri sconosciuti del cuore troppo spesso il male fatto a noi stessi ci impedisce di aprire il cuore agli altri.
    In giro per il mondo indossiamo una maschera che cade solo quando la complicità è tale da permetterlo..e spesso le persone migliori ci sfuggono perchè non facciamo in tempo a conoscerci… la vita ci allontana,l’incomprensione ci divide..
    in rete invece accade per magia che la vita e la relazione con il mondo si capovolge..qui abbiamo solo la “parola” per farci conoscere..abbiamo solo il cuore per farci capire..non usiamo il linguaggio del corpo ..che troppo spesso ci disorienta…
    ..e in più…la volontà di aprirsi..diventa l’indispensabile arma per difendersi dal bugiardo,dal sotterfugio di chi finge di “essere”….con la “parola” cade il sogno dell’imbroglione…
    e quando rimaniamo in pochi…la conversazione si fà audace..il bisogno di dire TI VOGLIO BENE crea il legame indiscusso..in cui il “PRIMA TI CONOSCO..PERCHè LO VOGLIO..DUNQUE TI AMO..PERCHè LO SENTO”…diventa il naturale svolgimento di un legame che rimane nel “PER SEMPRE” del nostro cuore…ma come “infinito enigma” per la ragione.

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  9. marta

    Tante persone conosciute in internet.Tanti “tvb” detti….
    tvb l’ho sussurato al telefono,scritto su una conversazione msn *farcendo queste 3 semplici paroline con tonnellate,inutili, di smile* digitato su un sms,madato di sforo da scuola all’altro capo d’Italia,dove fisicamente non potevo essere..ma quella frase ha portato un pezzettino di me.
    Tante persone conosciute in internet.Tante amicizie nate: alcune belle,alcune sincere,alcune pazze,altre assolutamente effimere.In fondo nulla è per sempre.
    Tante persone conosciute in internet e tanti scettici,convinti che un “tvb” possa essere inutile se si legge su un freddo monitor.Non hanno capito che spesso è più sincero che un “tvb” detto di persona.Stampato in faccia.Ma non nel cuore.
    Ma forse questi scettici li dobbiamo capire.
    A loro è semplicemente mancato qualche “tvb” in più….

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  10. marta

    eee…volevo ben dire..ore ed ore di lezioni sull’introspezione e sul bisogno d’affetto…dovevo pur aver assimilato qualcosa no?!?
    *stò mentendo… le lezioni ci sono state ma io scribacchiavo la formazione del fantacalcio..ma in fondo è il pensiero che conta..e io queste cose le penso.Fortissimamente :mrgreen: *

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  11. Guardo la foto che hai messo a cornice di questo post e mi interrogo su queste tre parole tanto semplici quanto profonde.
    Mani di donna con le unghie laccate di verde, le punte delle dita quasi ad incrociarsi, braccia raccolte attorno alle ginocchia, in una posizione rannicchiata, di protezione quasi (o almeno questo io ci ho visto… )

    Posso contare sulla punta di quelle dita quante volte ho detto ti voglio bene…ma basterebbe anche una mano sola, due sono già troppe.
    Non mi viene facile dirlo, non per qualche forma di chiusura o di ritrosia, quanto piuttosto di protezione (e torniamo alla posa che ho immaginato di vedere nella foto).

    L’ho detto poco “ti voglio bene”, forse perchè non sono stata neanche molto abituata a sentirmelo dire. Non sono mai stata protagonista o oggetto di grandi ed esplicite manifestazioni di affetto, da bambina, ma poi anche in seguito. Ho respirato più un bene ed un affetto fatto di gesti più che di parole…ed è importante lo stesso, ma l’uno forse non esclude l’altro, non sono intercambiabili.

    Certo è che quando l’ho detto, dentro a quel “ti voglio bene” per me c’era dentro tutto.
    C’era “mi fido di te”, c’era “sei importante”, c’era “puoi contare su di me, sempre e comunque”, c’era davvero tutto, tutta me stessa.
    Buona serata!

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  12. Sì, forse è difficile dire “ti voglio bene” se non ci è stato detto, se non l’abbiamo sentito abbastanza.

    Devo dire che io ho avuto un padre e una zia molto estroversi e affettuosi, che ci hanno amato e non hanno mancato di dimostrarcelo profusamente: ma è vero pure che l’amore per gli altri si prova quando in noi c’è la gioia, altrimenti sa di nota stonata.

    Io penso di averlo detto tante volte, ed era vero ogni volta, e ogni volta mi è nato dal cuore come esplosione di felicità.

    Mi ricordo in particolare che una volta ero in macchina che guidavo, e associando una via a una mia amica che un giorno mi era venuta a “raccogliere” proprio in quel punto (era un giorno in cui ero in crisi nera), sentii crescere in me un tale affetto e una tale gratitudine da sentire l’impulso di accostarmi per mandarle immediatamente un “tvb” via sms.

    *** L’amica si chiamava Lucia ***

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  13. L’arte di amare, arte sublime, che bisogna coltivare, piano piano… un fiore delicato… troppo spesso svenduto. Che sia rete o vita “reale” fa poca differenza in realtà. E’ vero che la rete ha sorpreso anche me, così scettica, all’inizio, così addentro, ora…

    Ma infondo, resta un’unica verità, unica e sola: l’unico senso è l’amore… o meglio, l’unico senso è amare. Ricevere e dare amore : e quanto spesso nel darlo lo si riceve! Non come contraccambio – tante volte il dono rimane non ricambiato, tante volte si scontra con l’ingratitudine – ma è nel fatto stesso di amare che si respira dentro di sè l’amore e lo si riceve. Credo che sia questo il segreto e la sfida: gioire dell’amore che dai, non per autocompiacimento (ché non sarebbe amore, altrimenti) ma nel sentire dentro di sè sgorgare quella fonte che ci fa “tutto a tutti”, come diceva un santo a me molto caro…

    Questa, forse, è la via…

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  14. io tra le pagine del mio blog ho trovato cose preziose, ho trovato la mia migliore amica, che per me è molto più di questo, è un pezzo della mia anima, ho trovato un legame forte con altre persone, e ho trovato anche molto di più. in tutti questi rapporti stretti nati in un modo che fino a 10 anni fa sarebbe stato impensabile, rapporti che sono tutto eccetto che virtuali…ho detto ti voglio bene a tante persone ed è sempre, sempre stato vero…

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  15. “… l’unico senso è l’amore… o meglio, l’unico senso è amare…”

    E’ vero cara Engel, e la domanda che mi ponevo, in effetti nascondeva questa verità.

    Per quanto mi riguarda, non ho paura a dire “Ti voglio bene”, perché ho vissuto in una famiglia che non ha mai avuto paura di dimostrarlo quest’amore. Lo si può anche dimostrare a fatti, è vero, ma è anche vero che le parole ci sono per essere usate e in questo la rete sta mettendo fine ad una grande ingiustizia: usare le parole… se è poi l’unico modo di comunicare…

    L’importante è che però non se ne faccia buon uso, e forse tante volte il “tvb” viene usato come un normale intercalare, un modo di dire che di amore non ha niente a che vedere.

    Per il resto, è proprio tra le pagine del tuo blog, Gabry, del blog di Simo, di Veronica, che io un anno fa ho incominciato a vedere questo intreccio di affetti, e come ho già detto, rimanevo scettico, (non so se ricordi lo scambio di e-mail che mi pare ho avuto anche con te, o certi miei commenti… ), e quindi non stento per niente a credere a ciò che dici e d’altra parte, lo sto oggi sperimentando sulla mia pelle, con le persone che “frequento”, che mi stanno intorno, e alle quali un po’ per volta, ho imparato a voler bene, a dire senza nessuna remora un “tvb” che viene essenzialmente dal cuore.

    Credo che oggi ci sia tanto bisogno d’amore, per combattere l’indifferenza, per ritrovare se stessi in un contesto che non è solo fatto di apparenza, di inutile sfoggio che, chiusa la porta di casa, lascia ognuno solo con se stesso, e allora ben venga anche questo virtuale, che può aiutarci a ricredere nell’amore.

    “… l’unico senso è l’amore… o meglio, l’unico senso è amare…”, purchè vissuto in maniera naturale, dare senza volere necessariamente in cambio qualcosa, ricevere ed esserne felici.

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  16. Tre semplici parole e mille lampadine accese nella mia mente.

    Quando qcn mi dice che mi vuole ben e io mi emoziono, x’ non sono abituata a sentirmelo dire. L’unica che me l’ha detto un numero infinito di volte è la mia mamma, che me lo dice giorno dopo giorno.

    Io che mi ritengo solare, allegra, estroversa, aperta, in realtà sto sempre sulla difensiva e dò l’idea di credere che sono io il centro dell’universo e di stare qualche gradino sopra gli altri. Lo so io che non è così.

    Ho detto ti amo, ho detto ti voglio bene, ho sofferto, per amore e per amicizia. Il mio animo rimane graffiato. Le ferite si rimarginano, ma ci vuole tempo, amore, pazienza. Gli animi graffiati riconoscono altri animi graffiati, qcn mi disse un giorno. E qdo questi animi graffiati dicono che non ce la fanno a dirti ti vogliono bene tu ci rimani male. Poi un messaggio in cui ti ringraziano di esserci in uno dei momenti più brutti della loro vita, e tu capisci che li, tra le righe, c’è più di un ti voglio bene.

    A volte un sorriso, un abbraccio, anche una lacrima se occore, un “sei molto cara” via sms valgono più di un ti voglio bene.

    Il mio animo ha bisogno di conferme, ha bisogno di segni, di fatti.

    Io sono semplicemente me stessa, nella vita di tutti i giorni, in ciò che scrivo nel mio blog, nei commenti sui vs blog, nelle frasi sintetiche che scrivo in face book. Io sono semplicemente me stessa, bisognosa di amore, di affetto, di amicizia, ma anche desiderosa di donare amore, affetto, amicizia.

    Nulla è da demonizzare, nemmeno internet. Il bello, il buono, il cattivo, il brutto c’è ovunque, nella vita reale, o in quella parallela. A me questa vita nascosta ha dato la possibilità di conoscere persone meravigliose, una delle quali so che veglia su di me. Ho conosciuto anche persone negative, ma questo anche nella vita di tutti i giorni. Ho conosciuto un fantasma, ma il mondo reale è pieno di fantasmi.

    Grazie al mio blog ho conosciuto voi.

    Poter contare su qcn è una cosa bellissima. Avere qcn di speciale con cui sorridere e non solo piangere è un’emozione vibrante.

    Questo è reale.

    Un abbraccio a tutti voi Monica

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  17. Riflettevo su queste tue ultime parole mentre mangio il mio risotto alla zucca…che combinazione vincente blog e risotto??? Forse il nick giusto è stordita altro che stellasolitaria ma disastrino è il mio preferito…e volevo aggiungere una cosa relativa al ti voglio bene…il ti voglio bene è come un fantasma che passa attraverso i muri…si puo’ voler bene all’amico con cui si chiacchiera in macchina quando si torna a casa la sera, all’amico che abita lontano e non si vede mai o all’amico incontrato per blog o per chat o in qualsiasi spazio della rete, amico che puo’ aver un volto o una voce o solo un mare di pensieri che ci fanno provare emozioni…non è meno sincero e meno vero il bene che si puo’ provare per una persona di cui non conosciamo la fisicità ma che ci dedica pensieri e a cui dedichiamo pensieri, che ci dedica tempo e a cui noi dedichiamo tempo. Il virtuale diventa reale grazie a noi. Per me questo è importante e non mi sento meno vera e meno reale per questo. Un abbraccio sincero e perchè no, anche un bacio grande…

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  18. Cara Stellina, concordo con quanto dici, ancora di più adesso che mi sono anch’io reso conto che il voler bene è una cosa che non ha confini e, che è possibile condividere anche con persone con una fisicità sconosciuta, ma ricchi di pensieri e di emozioni condivise.

    Avevo giusto scritto un commento sull’angolo a proposito dell’amicizia virtuale, che non ritengo meno vera di quella reale, perché dietro ad una tastiera ci sono emozioni che pulsano, persone in carne e ossa che si raccontano.

    Certo, personalmente Tvb lo dico soltanto quando lo sento vero dentro di me, senza tanti giri di parole, ma ho anche l’impressione che oggi c’è il rischio che diventi soltanto un intercalare, un modo come un altro per comunicare parole e questo, non è certo il Tvb che intendo io.

    Il virtuale ed il reale possono coincidere se soltanto si ha voglia di esserci con il cuore, poi… ci si potrà sempre incontrare e allora, non credo sarà una verifica, ma soltanto l’occasione per stringersi forte, forte, guardandosi finalmente negli occhi.

    Ricambio l’abbraccio!

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  19. Spesso purtroppo si dicono parole affettuose che
    rispecchiano solo abitudini.
    Quante volte si resta in silenzio vicino a persone a noi
    care, ma basta un gesto, uno sguardo, un piccolo dono
    per ricordare loro il nostro bene.
    Ciao Arthur

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  20. @ Sonoqui: Che strano, hai ripescato un articolo che avevo scritto più di un anno fa, proprio in un momento in cui, oggi, mi sto chiedendo il vero significato di questo Tvb, così tanto usato e invocato oggi e che per certi versi si è svuotato del suo vero significato.

    Delle considerazioni, allora, più che attuali, ma per fortuna non è sempre così e come dici giustamente tu, a volte basta poco.

    Grazie… che coincidenza!

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  21. Luisa

    Bellissimo post e commenti interessanti. Mi è piaciuto “gli animi graffiati riconoscono gli animi graffiati” di stella solitaria. Io dico pochissimi tvb,li puoi quasi contare, se lo dico,lo penso,altrimenti sto zitta. Per certe cose ho un atteggiamento quasi virile,dimostro affetto coi fatti. Lesino anche i baci e abbracci,sia reali che virtuali. Penso che non vadano inflazionati,hanno un valore e non vanno sprecati. A casa mia,i baci e abbracci si davano ai bambini e agli ammalati,e con questi ultimi so essere tenera da non credere,con gli altri non c’è bisogno…A dirla tutta,non mi piace distribuire baci e abbracci inutilmente,se li si da a sproposito,come si può far capire che per noi è importante darli proprio in quel momento e a quella persona? per questo penso che le persone che ricevono i miei gesti d’affetto sappiano quanto tengo a loro…ciaoooo

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  22. @ Luisa: grazie per il “bellissimo post”… 😉

    Non credo che il problema sia dare più o meno baci e abbracci o dire TVB più del necessario.

    Certe manifestazioni d’affetto sono spesso innate, per fatto culturale, per come siamo stati allevati e in questo mi ricollego a ciò che ha scritto Elle, se magari non hai sentito spesso dirti che ti voglio bene, non sei “disponibile” a dirlo a tua volta, è un po’ come dire che il senso dell’accoglienza è dentro di noi solo se a nostra volta siamo stati accolti.

    D’altra parte, per poter dire “ti voglio bene” bisogna in qualche modo mettersi in gioco, non aver assolutamente paura di perderci e credo che tutto alla fine si riduca proprio a questo, poterlo dire senza aver paura di un rifiuto che in ultima analisi, è la cosa peggiore.

    Oggi, come ho già scritto, il TVB è un po’ inflazionato, lo si dice con molta superficialità, ma al contrario, non dobbiamo per questo lesinarlo quando è “necessario”.

    Gli altri, così come noi, hanno bisogno di sentirsi dire le cose, e non è vero, secondo me, che bastano i gesti, perché le parole sono state inventato proprio per fugare ogni dubbio o incomprensione, quindi se lo sentiamo, diciamolo questo Ti Voglio Bene, perché dirlo e sentirselo dire è una cosa meravigliosa.

    A chi non farebbe piacere?

    ps: come hai fatto a trovare questo post? 😉

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  23. Laura

    Se non altro questo “ripescaggio” mi ha dato la possibilità di leggere questo bel post, come dice giustamente Luisa.

    E’ vero, oggi tvb lo si dice spesso e volentieri e non lo ritengo giusto, anche perché dire ti voglio bene implica uno stato emotivo che non nasce così dal nulla e quindi forse bisognerebbe essere un po’ più cauti nel dirlo.

    Detto questo, voglio dire che anch’io non sono una persona molto espansiva, nel senso che i baci e gli abbracci li centellino come se fossero merce rara e preziosa, ma convengo con quel che dici tu, Arthur, il problema sta tutto nel lasciarsi andare e nel non aver paure di alcun genere.

    Facile a dirsi, ma un pochettino più difficile a farsi.

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  24. Non amo molto i post “ripescati” specialmente quando contengono già decine di commenti e dunque sull’argomento si è già detto tutto.
    Potrei quindi commentare solo sull’utilizzo degli acronimi:
    TVB, TVTB, TVVB…ma evito.
    IMHO- In my humble opinion (sarebbe un secondo me in tono pacato) – il Ti Voglio Bene esce sempre dal cuore con leggerezza e semplicità! Lo si lancia ad un amico che parte per un viaggio, a un figlio che deve dare un esame, al cucciolo che si trova per strada e che non intende lasciarci andare.
    Io a volte ho voglia di uscire di casa e gridare Ti voglio bene a tutto il mondo, vorrei entrare nel primo negozio e rivolgendomi al proprietario certamente sconosciuto urlargli “Ti Voglio Bene!!” … vedo già la gente ROTFL = Rolling on the floor laughing (letteralmente rotolarsi sul pavimento ridendo).

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  25. @ Solindue: oh ‘nnagg… mi sento come uno scolaretto che è stato trovato con le mani nella marmellata (di ciliegie possibilmente… 🙂 )

    In effetti, questo ripescaggio ha solo l’intenzione di mettere in evidenza il commento di Luisa, di Laura e prima ancora di Sonoqui… ‘nnagg… !
    E comunque sia, interessanti i tuoi TVB. 🙂

    ‘nnagg… !

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  26. Luisa

    Credo d’aver fatto un pasticcio…scusa,ma era veramente un bel post, e la tentazione di dire la mia è stata più forte della volontà di leggere, rifletterci su e passare oltre…

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  27. Luisa

    L’ho trovato fra quelli che sono piaciuti di più,mi pare… la curiosità è femmina…il guaio è che a volte si vorrebbe frugare, ma è difficile trovare se si hanno riferimenti vaghi…sto pensando a qualcosa di specifico, ma mi darò da fare, poi se non riesco,chiedo aiutoooooooo 🙂

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  28. @ Luisa: Maddai, un pasticcio e perché mai?
    Hai fatto benissimo e non far caso a ciò che ha scritto Solindue, perché lei è una giocherellona e quindi… :-)))

    Mi fa piacere sapere che ci sono dei post che piacciono e d’altra parte, scrivo per essere letto e commentato, quindi ben vengano i commenti anche nei post vecchi, e poi sul TVB c’è sempre tanto da dire.
    Grazie e non sentirti condizionata se leggi qualcosa e vuoi esprimere il tuo pensiero, sarò sempre e comunque felicissimo di leggerlo, i tuoi commenti sono sempre più che graditi. Quindi, cerca pure senza problemi.

    Ciao, grazie e buona serata.

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