Un soffio…

Un soffio, e l’aria come per incanto s’era improvvisamente profumata di delicate essenze; si avvertiva leggero un fruscio, come ali di farfalla tinte di giallo e una luce riflessa splendeva mischiando colore a colore, l’ocra ruvido di un muro lavorato a rustico, ad una morbida pelle ambrata bruciata dal sole, l’uno che nell’altro cerca rifugio, tanto che era impossibile scorgere pieghe che non fossero uguali.

E dal soffio un respiro, nato dal profondo d’un petto che quasi temeva il movimento, paura di scoprirsi diverso dall’essere lì appeso in quell’angolo, a disegnare sinuose linee nate solo per confondere, per dare al respiro l’alito d’un soffio.

Quasi una resa, una sottomessa disfatta, che dallo sguardo si lascia accarezzare, come un pennello dalle setole scure che, senza far rumore, s’adagia compiaciuto e impregnato di colore, per indugiare poi su sfumature che danno forma e consistenza; magica dimensione che trascende dall’essere reale, frenetica e al tempo stesso pacata ricerca di una frase, di una parola, di una parola sola che sa di urlo sospirato a fior di labbra, sensuale motivo che serve solo ad appagare.

38 pensieri su “Un soffio…

  1. Un soffio che proprio in quanto tale è estremamente difficile da fermare e (de)scrivere ma che tu hai reso quasi udibile e visibile con questa bellissima foto e queste parole così piene, mature, ricche, intense…
    Parole che proprio come un soffio entrano dentro e si fanno respirare, che dipingono straordinariamente una realtà tutta al femminile, che ho letto e riletto tra lo stupore e la gioia di saperle, invece, scritte da un uomo.

    In quel soffio che diviene respiro profondo per poi tornare ad essere soffio, percepisco l’essenza di una donna, di una femminilità e di una sensualità vissuta con estrema naturalezza, senza essere trattenuta e, al contempo, senza inutili evidenti esibizioni.

    La posa di spalle che impedisce la vista e che acuisce gli altri sensi, il soffio che scende nel petto diventando respiro profondo, quel fruscio, volo d’ali di farfalla…metafora del volo che si compie dentro di noi tutte le volte che lasciamo che sia il corpo a parlare, rinunciando per un attimo a quella “pacata ricerca di una frase, di una parola”.

    L’essenza di chi non ha bisogno di parole per farsi “sentire”, perchè anche il flebile suono di un soffio, può comunicare più di quanto sia ragionevolmente possibile dire ed udire.

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  2. Può un uomo commentare questo soffio senza perdersi nella sensualità di quella schiena nuda, voltata con fiducia allo sguardo che la osserva?

    … in quel mimetismo di colori percepisco il movimento del respiro, un’attimo prima che lei si volti e che l’essenza del profumo della pelle, trasformi in reale dimensione ciò che prima era solo accennato in un caldo riflesso di luce. E tutto questo senza che quel soffio diventi rumore…

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  3. ..scusate se banalizzo il discorso….
    ma io sono un pò gelosetta della tipetta..
    Arthurrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
    ***ach una povera cugina se ne va qualche settimama alle terme…e guarda un pò***

    P.S.
    nessun problema 🙂 !!!
    ..i miei neuroni..chi mi conosce sa…

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  4. poi lei si voltò e a lui mancò il respiro.
    il soffio di vita che lei gli dipinse sul corpo
    fu un riprendere conoscenza
    mentre il cuore gli urlava nelle orecchie

    e buon pomeriggio. uhhh… quasi sera… come vola il tempo

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  5. “ Può un uomo commentare questo soffio senza perdersi nella sensualità di quella schiena nuda, voltata con fiducia allo sguardo che la osserva?”
    Beh, io credo di si, Spaziocorrente, e in effetti in qualche modo lo hai appena fatto.

    Contrariamente a come qualcuno ha forse creduto, non ho voluto con queste mie parole ripercorrere momenti passati o presenti, ma soltanto descrivere una sensazione (difficile farlo… ) che spesso vede protagonisti l’uomo e la donna insieme, in un percorso comune fatto d’intese che vanno oltre il solo rapporto fisico, quindi di quella carnalità vera e propria che suggella momenti che troppo spesso si tende a banalizzare; entrambe le cose devono, secondo me, coesistere, proprio perchè la fiducia di cui tu parli, che è una conquista, è l’essenza di un abbandono che si ritrova in quella metafora, nel soffio, di quelle linee sinuose nate solo per confondere, per dare al respiro l’alito d’un soffio, della schiena nuda che volta le spalle, e che si dona senza nessuna riserva allo sguardo che la osserva.

    Certo, conosco la donna che ho fotografato, ma non è di lei che sto parlando.

    Mia cara Elle, dici che ho dipinto una realtà tutta al femminile? Può darsi, e ti ringrazio per queste parole, ma forse la risposta sta nel fatto che sono andato soltanto al di là dalle apparenze.

    Grazie a tutti e… Morena, ‘sera!

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  6. Caro Arthur, leggendo e rileggendo le tue parole sempre più credo che ciò che così magistralmente (de)scrivi in questo post, prescinda dalla persona che avevi o non avevi in mente quando hai fotografato e scritto.
    Si sente che sono parole oltre che “piene, mature, ricche, intense…” anche vissute, non si potrebbe scrivere in tal modo qualcosa che non si è conosciuto, vissuto da vicino.

    Nelle tue parole non c’è solo un uomo che fotografa una donna, o che scrive di una donna, c’è un uomo che ne cattura l’essenza, la sua più intima femminilità che, ancorchè a tratti svelata, resta comunque protetta da quell’ “alito d’un soffio.”
    Non so come tu sia riuscito a “carpire” certe sensazioni che persino io da donna a volte stento ad individuare, eppure, dovrei essere abituata a riconoscerle…e leggendoti ancora e ancora infatti ne scopro ogni singola sfumatura, riconoscendola e respirandola insieme alle tue parole.

    Ma c’è anche un’altro risvolto di questo post che mi ha colpito molto ed è quel “mettersi a nudo” sia in senso letterale che figurato che presuppone essenzialmente fiducia reciproca.
    Quella fiducia che è abbandonarsi totalmente senza aver bisogno di esprimere nessun suono, nessuna parola, se non appunto “un soffio”, sapendo che dietro ci sono due occhi puntati addosso, occhi di chi sa percepirne e raccoglierne l’essenza.

    Dici, “sono andato soltanto al di là dalle apparenze”…ebbene direi proprio di sì, per fortuna esistono ancora Uomini con macchine fotografiche (leggi sensibilità) così potenti da cogliere ogni singolo tratto di una donna, persino quando è anche solo “un soffio”.
    Buona serata…

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  7. Mia cara Elle, credo che l’unica cosa che posso aggiungere è solamente un grazie, per le parole che hai scritto e per come sei riuscita ad entrare dentro l’anima di questo post.

    Questa sintonia, ancora una volta mi fa sentire vicino al vostro essere donna, a volte sconosciuto per noi uomini… basterebbe così poco…

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  8. Non so…forse è vero, basterebbe così poco!
    Basterebbe ascoltare ed ascoltarsi, senza filtri, lasciando che sia il corpo a parlare.
    Ed è tutt’altro che semplice perchè spesso chi vive in modo “libero” (nel senso più ampio del termine) la propria intimità, “mettendosi a nudo” spesso è oggetto di pesanti critiche o (pre)giudizi.

    La sintonia con questo complesso universo femminile che hai e che ti riconosco, probabilmente deriva proprio da questa tua capacità di ascolto, da questo tuo “saper vedere” che mi riporta agli esordi di questo blog (il tuo primo post se non sbaglio).
    Grazie a te e buon week end.

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  9. @May Lady: è vero, non si possono descrivere cose che non si sono provate, ma alle volte la fantasia fa dei miracoli, d’altra parte non è così che nascono i romanzi?

    @Elle: ” saper vedere“… mi fa piacere che tu citi il mio primo post, che tra l’altro non è stato un caso che fosse il primo ma, è così difficile farlo…

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  10. Xeena

    Posso copiarti il Disclaimer, non saprei usare parole migliori.
    Dai scherzo mi sforzo e scrivo qualcosa di mio. Magari sei cosí gentile da farmelo liberamente scopiazzare 🙂

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  11. Antonellina, mannaggia alli pescetti, come sempre fai un po’ di confusione.
    Allora, ricapitoliamo, io sono il nipote, il nonno è l’unico e grande nonno Archimede, poi ci sono le papone, le cuginette, le Pistacchiette Lesse, Erzicovina delle Valli Ruspanti, zio Gesualdo e coo…
    Quindi… ma, toglimi una curiosità, forse che forse che forse… questo “soffio… ” ti ha un po’ turbato?

    Volevo scrivere “ATTENZIONE ALLE PISTACCHIETTE LESSE!!! “ ma poi l’ho dimenticato…

    Mannagg… ‘ste trentenni!!!

    @ Xeena: prendi pure ciò che vuoi, non ci sono problemi, anche perché il testo del disclaimer e altri annunci simili, sono più o meno uguali in tutti i blog.

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  12. Laura

    E come per incanto hai descritto un attimo che mi ha lasciato senza fiato.
    Finalmente riesco a leggerti, e facendolo riscopro un Arthur che avevo conosciuto tempo addietro e che ama parlare di sensualità… mi vengono in mente certi discorsi fatti, a quante volte s’era detto di come questo argomento fosse tabù malgrado tutto, ricordi?

    Bravo Arthur, vedo che hai mantenuto la promessa fatta e questo blog mi piace.
    Farò ancora delle incursioni e magari ti mando qualche vecchia amicizia.

    Ciao!

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  13. Che bellissima sorpresa!

    Ciao Laura, grazie dei complimenti, è un po’ tanto che dovevi venire a trovarmi, e finalmente ti sei decisa.

    Mannagg…

    Ebbene si, l’argomento mette un po’ a disagio ma noi siamo abituati, non credi?

    Grazie della visita e mi raccomando, ritorna che ti aspetto.

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  14. descrizione perfetta di un momento vissuto?
    o di un momento che si vorrebbe vivere?
    difficile trovare animo umano che veda oltre una foto,
    che sappia leggere anche dietro l’immagine, saperla descrivere come se fosse vista da tutte le parti
    mi è capitato poche volte di leggere parole così
    è scoprire il piacere di essere donna.

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  15. @Irish: momento vissuto? Momento da vivere?

    Nel dubbio, un po’ di mistero non guasta.

    Grazie comunque per queste tue parole, veramente un bellissimo complimento.

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  16. Raffaele

    Quando l’espressione di quell’essere che la contemplata trova passione nelle parole è fuoco interiore che nasce e brucia come un sole.

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  17. Giovanna Amoroso

    Questo tuo brano è un’emozione dipinta con tenui colori pastello…

    Sono veramente felice di averti incontrato…

    Ci si legge presto!

    Buona serata

    Giovanna

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  18. silvia

    Mi era sfuggito, Arthur, questo tuo post, e leggendolo ho avuto la sensazione che quella schiena nuda si materializzasse, un’immagine a tre dimensioni attorno alla quale giravo, sentendomi allo stesso tempo, protagonista e partecipe di quel respiro che diventava alito di un soffio.

    Bella la foto, belle le parole, entrambe perfettamente in simbiosi, manco le avessi pensate nel mentre fotografavi quella donna…

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  19. silvia

    Scusa Arthur, sono tornata a rileggere questo tuo post, un po’ perchè quello che c’è scritto mi piace molto e un po’ perchè quella tua foto mi sembra così magica nei colori, in quella posa plastica, che quasi ho difficoltà a staccare gli occhi di dosso.

    Ho cercato d’immaginare mentre la facevi, quell’atmosfera che probabilmente si era creata tra di voi, e quindi, per chiamarla con parole tue, una sorta di complicità che è indispensabile in quei momenti.

    Ecco, tutto qui.

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  20. Mannagg… mi confondi Silvia.
    Questo post l’ho vissuto intensamente e quindi sono contento che ti sia piaciuto. E per la foto… si, c’era molta complicità, ma credo sia indispensabile per tirar fuori la parte migliore di noi e non solo… 😉

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  21. Che foto e che parole!

    Ti ho trovato per caso e girando nel tuo blog, ho letto questo post ed anche i commenti che i tuoi amici ti hanno lasciato e nei quali mi ritrovo perfettamente. Hai descritto qualcosa che è perfettamente in simbiosi con l’immagine che ci hai proposto. Ho provato a leggere ad alta voce quelle parole, a confrontare quella schiena nuda che si confonde con il muro dove “era impossibile scorgere pieghe che non fossero uguali.”

    Che bello, mi piace molto, sarà perchè sono una donna? Non lo so, e come dice Elle, è una fortuna che “esistono ancora Uomini con macchine fotografiche (leggi sensibilità) così potenti da cogliere ogni singolo tratto di una donna, persino quando è anche solo un soffio”, che poi diventa poesia, aggiungo io.

    Vado a leggere il resto.

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  22. @ Girotondando: beh, mi confondi con le tue parole… 😳

    La cosa strana, o forse no, è che questo post l’ho scritto per una donna ed è stato commentato quasi esclusivamente da donne, (tranne Spazio e Raffaele…), quasi fosse rivolto soltanto a loro… 😉

    Grazie della visita e… torna pure quando vuoi, che sei la benvenuta.

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  23. Allora non esistevo ancora in questo blog, ma il commento lo lascio comunque: se potessi, lascerei scritto a Chi può, come unico desiderio, una volta varcata “la soglia”, di vivere all’infinito una sensazione come questa con, a gentile richiesta, in più, qualche morsetto sulla schiena.. 😉

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  24. @ Carlotta: le sensazioni, come le emozioni, bisogna viverle all’infinito e magari, perché no, con qualche morsetto sulla schiena… 🙂

    ‘nnagg… hai ripescato uno dei miei “pezzi” insieme a “Ciao…” più belli e per l’occasione, ti ho rimesso la foto originale.

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