A.A.A… cercasi… offresi…

“Prontoooo… “ sento la voce di Antonella che dall’altro capo del telefono e abbozzo un sorriso, perché la sua voce è sempre accogliente… “ ciaoooo, come stai?”

“Bene… “ risponde subito… “ sono a Urbino per un congresso… “

“Maddai… allora ti stai divertendo… mica come noi poveri lavoratori… “

“Si? Magari… invece mi sto annoiando da morire… sto aspettando i miei colleghi per andare a cena fuori e così… “

“Colleghi?” le dico ridendo e prendendola un po’ in giro… “ Scapoli o sposati?”

“Scapoli, scapoli… “ mi risponde… “ e anche molto noiosi…”

E già, infatti, se mi giro intorno, spesso sento dire cose di questo genere. Donne trentenni, indipendenti, alcune già fuori casa, ma… single, qualcuna dice per scelta, altre perché non riescono a trovare l’anima gemella, altre ancora, perché dopo varie esperienze andate a male, cercano di mettere insieme i pezzi, sperando in un futuro migliore.

Insomma, cosa succede? Ne avevo già parlato in un altro mio post, “M’ama… non m’ama… “ di questa moltitudine di giovani che il sabato sera si riuniscono nei bar alla moda, tirati fino all’inverosimile, per poi ritrovarsi nelle discoteche, magari con la segreta speranza di un’avventura, e alle volte neanche quella, cose che durano giusto lo spazio di un mattino, per poi, ritornare a vivere una quotidianità in solitudine, o al massimo in compagnia degli amici.

E come risultato, i tempi si allungano, la speranza di una famiglia o dei figli, se c’è e quando c’è, la si mette in un angolino, nell’attesa di “tempi migliori”…

Amici tanti, ma anche tanto tempo libero dedicato a interessi personali, che se coinvolgono qualcuno, al massimo un’amica o due, niente di più, perché già “la moltitudine” crea dei problemi.

E poi, una nota di tristezza nella voce, la consapevolezza di aver voglia di incontrare una persona con la quale condividere una vita, ma anche la paura di ritrovarsi di nuovo, poi, nelle condizioni di dover ricominciare, perché la delusione è dietro l’angolo, pronta ad avere il sopravvento.

Ieri sera la protagonista di un film che stavo vedendo in televisione, davanti ad un quadro enorme fatto di sole macchie, dice alle sue allieve che a loro non era chiesto di dare un giudizio, ma soltanto di cercare di guardare e andare al di là delle cose che vedevano, di vedere attraverso quelle macchie e poi cercare di capire…

… sarà forse questo il guaio di oggi, cioè non aver voglia di soffermarsi per andare al di là delle cose, per paura, per non perdere ciò che si ha, insomma, in definitiva, per non mettersi in discussione o magari è soltanto altro?

59 pensieri su “A.A.A… cercasi… offresi…

  1. Giovanna Amoroso

    Io ho sempre desiderato una famiglia… Ho lottato per averla!

    Da ragazza mi sono innamorata di un uomo che si era appena separato da sua moglie.
    Separato di fatto, perchè non avevano ancora iniziato nessuna pratica legale.
    Siamo andati a convivere, e tutti gli “amici”quando gli dicevano: “salutami tua moglie” si riferivano all’altra, come se io non esistessi…

    Anche i miei parenti non perdevano occasione per criticarmi…
    Dopo tre anni di convivenza, nel frattempo lui ha ottenuto il divorzio e ci siamo sposati.
    Dopo altri tre anni è nato nostro figlio!

    Molte donne non sono disposte a “lottare” per costruirsi una famiglia… E poi si lamentano che sono sole!

    baci baci

    Giovanna

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  2. laura

    Io sono quel che si dice un single e allo stesso tempo, diciamo, una trentenne, ho un lavoro che mi piace, sono indipendente, l’anno scorso sono andata ad abitare per conto mio e la mia casetta mi piace tanto.

    Ho avuto alcune esperienze che mi hanno lasciato un po’ così, ma ne sono venuta fuori ugualmente.

    Capisco la tua amica Antonella, spesso oggi gli uomini single, sono noiosi, ancora ancorati alle gonne della mammina che prepara loro il pranzo e la cena e rassetta la loro camera. Fanno un gran parlare di libertà, spesso a 30 anni sono già “vecchi”, nel senso che passano il loro tempo a guardare il gran premio con gli amici, si fossilizzano in atteggiamenti abbastanza discutibili e interessi limitati.

    Se chiedi a qualcuno di accompagnarti a vedere una mostra di pittura, magari ti prendono per marziana e allora, forse è meglio stare da soli, sperando che prima o poi qualcosa succeda.

    Ma questo senza ansia, assolutamente con tanta serenità, e nel frattempo, un po’ di tutto, divertimenti compresi.

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  3. antonella

    ehi, ma non vale !!!! non ci siamo mica capiti ieri io e te !! allora, aspetta che ti spiego:
    l’ennesimo viaggio per lavoro ( con annesso pernottamento in hotel in solitudine ) e’ noioso.
    a volte purtroppo, quando sei fuori per lavoro, in compagnia dei colleghi, tutto ti sembra meno stimolante. devo dire , invece, che non mi e’ affatto dispiaciuta la loro compagnia ieri sera.
    per quanto riguarda il discorso single per il momento va bene cosi’. non mi lamento di questo, anzi….
    il discorso che ieri abbiamo solo sfiorato, piuttosto, era rivolto alla classica frase : ” .. si e’ carino/interessante/colto, ma…..” .
    ma a me non piace. ( ricordi che mi hai anche preso in giro ? ) .
    io purtroppo non riesco ad andare oltre ( se non per amicizia ) se l’uomo non mi colpisce e non mi stimola per qualcosa che ha di unico e personale. quel qualcosa che possa trovare un giusto “aggancio” con altri aspetti della mia personalita’ .
    quel qualcosa che possa stimolare la mia curiosita’ e mi faccia sentire la voglia di conoscerlo piu’ a fondo, di aprirmi e di condividere con lui un’esperieza.
    baci

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  4. antonella

    p.s.
    do per scontato che ci deve essere anche una buona dose di feeling fisico. tanto per fare un esempio , non riesco a stabilire un contatto intimo con un fumatore perche’ per me e’ troppo forte il fastidio che si prova stando a contatto stretto con un certo odore . potra’ sembrare stupido, ma non riesco ad andare oltre , se non provo da subito un gradevole senso di piacevolezza , tale da indurtmi a cercare ancora quella sensazione, quella persona, quella esperienza.

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  5. Anch’io ho lo stesso limite. Mai avuto un uomo fumatore, e un periodo in cui il mio compagno si era messo a fumare sicuramente la coppia ne ha risentito.. vi dico solo che si è sbrigato a rismettere 😆

    Io voglio sentire il profumo della sua pelle, non l’odore di nicotina (lo stesso poi che trovi addosso a qualche individuo repellente sull’autobus… )

    L’anima gemella… anche il mio prossimo post sarà su questo, ma non so bene quando verrà fuori…

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  6. Forse è troppo semplice affermare che sono solamente scelte, perchè a volte ci sarà anche la difficoltà di trovare quella persona che insieme a te vuole accompagnarti nel viaggio. E indubbiamente ritengo più nobile rimanere da soli che surrogare un rapporto nella conformità delle cosa (convivenza, matrimonio, figli, ecc). Ciò non toglie che se qualcuno soffre per la sua solitudine debba darsi da fare, e non aspettare paziente che un angelo scenda dal cielo e scocchi una freccia per lui. E darsi da fare vuol dire solamente vivere pienamente ogni giorno, senza portarsi appresso pesi che fanno solo zavorra e non danno possibilità di “volare”.
    Ciao

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  7. Io ho una teoria che chiamo “TEORIA DELLA SINDROME DA ERASMUS”

    Erasmus: periodo di studi universitari all’estero intorno ai venti anni in cui tutto è lecito tranne studiare.

    E, direte, che c’entra l’Erasmus?
    C’entra, c’entra.

    Superati i 30 (sempre parlando di generalizzazioni – cosa che non amo ma è un fatto di statistica personalmente comprovata) il sesso maschile e quello femminile cominciano a prendere strade separate.

    La donna:
    -o è già sposata,
    -o è fidanzata da una vita e mezza,
    -oppure vuole condividere, magari costruire qualcosa, spera nella storia importante, in una famiglia, dei figli

    L’uomo:
    -o è già sposato
    -oppure evidentemente non ha nessuna intenzione di farlo.
    Perchè non vuole prendersi responsabilità, ha paura (povero!) di impegnarsi, vede una relazione come una trappola, vuole uscire per rimorchiare le ventenni in discoteca (perche quelle oltre i 30 sono troppo impegnative, esigenti), cerca avventure per gratificare il proprio io.
    In due parole anche se ha 35 anni suonati, lui pensa di fare ancora l’Erasmus.

    Ora ovviamente non tutti sono così, però statisticamente fra le persone che conosco molte e molti hanno queste caratteristiche….

    oggi sono BAD EPPI ! 🙂

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  8. Cara Antonella, non è che non ci siamo capiti, anzi, diciamo che la mia conversazione telefonica con te che ho in parte riportato in questo post, era la scusa per parlare di quello che io chiamo l’universo dei trentenni di oggi ancora alla ricerca della loro vera identità affettiva.

    Mi riferisco in particolar modo alle donne, che sempre più spesso, raggiunto l’obiettivo della loro indipendenza lavorativa ed economica, in un certo senso organizzano la loro vita all’insegna di tante cose da fare e se capita di incontrare un uomo, magari dicono “… si e’ carino/interessante/colto, ma… ma a me non piace…”

    A parte gli scherzi, ho quasi l’impressione che oggi sempre più spesso si diano le priorità all’affermazione personale, e il problema famiglia, rapporto a due in qualche modo si sposta nel tempo, per l’uomo in particolare, forse un modo per rimanere eternamente giovani, lontano comunque da certe responsabilità.

    A questo proposito mi vengono in mente delle persone che conosco, che quando parlano dei figli, tutti e due maschi con lavoro sicuro e ben retribuito, 33 e 38 anni, dicono sempre che non vedono l’ora di vederli sposati e fuori casa, perché così saranno liberi di vivere la loro terza giovinezza in pace. 😆

    Certo questa non è una regola e men che meno un’etichetta che voglio appiccicare, e neanche una condanna che voglio fare, il tutto solo per capire, niente è facile, ma in linea di massima, è l’impressione che ho, un po’ anche avallata da certi discorsi che sento. Se poi si va al sabato sera in certi locali alla moda, per esempio a Desenzano, è tutto un pullulare di scapoli e scapole che si contendono ognuno, il loro pezzettino di spazio vitale.

    Evvabè… ‘so giovani!

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  9. Cara Eppi (Bad), in poche battute e con la tua solita ironia, hai fatto un’analisi precisa e rispondente alla realtà… il problema è che quando quei signori si accorgeranno che i 35 anni sono 45 o magari 55, beh, la cosa si un po’ dura…
    Bella questa cosa dell’Erasmus, e alla prima occasione me la vendo senz’altro. 😉

    @ Diemme: pensa che da quando ho smesso di fumare, anch’io avrei difficoltà ad andare con una donna che fuma…

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  10. Silvia

    Parafrasando te, Arthur…

    Mannaggia… se si sta bene da single c’è qualcosa di male?
    A parte gli scherzi, è vero ciò che ha detto Eppifemili, ci sono uomini che a 35 anni credono ancora di essere dei ragazzini e spesso sono anche molto immaturi.

    Quindi, ci tocca aspettare… 😦

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  11. Arthurino,

    mettiti comodo che arriva la lunga analisi di una Stella che è molto coinvolta nel caldissimo tema di questi giorni. Cmq anch’io Diemme sto studiacchiando di scrivere un post sull’anima gemella, non so ancora se in prosa o poesia, ma qcs voglio scrivere.

    Giovanna, la tua storia è un commovente e bellissimo esempio di donna giovane ed innamorata che ha combattuto con le unghie e con i dentri per conquistarsi il proprio spazio di felicità.

    Nella vita combattere è giusto, la felicità e l’amore e l’anima gemella non ci vengono servite su un vassoio d’argento, magari è solo vassoio o magari è solo finto argento. Credere in sè stessi, nella persona e nella storia è importantissimo ma l’altra persona deve voler ed essere in grado di rimettersi in discussione, in gioco e giocare la partita dall’inizio alla fine e l’uomo di Giovanna così ha fatto.

    Spesso ho raccontato con commozione e malinconia o anche con determinazione, ma mai con rabbia, la storia dei miei fantasmi. Combattere contro i mulini a vento non porta da nessuna parte. Come ho scritto oggi da Fra diffidare degli uomini che sono intrappolati nel passato, in storie vecchie come il mondo ma mai superate, nella paura di andare avanti. Diffidare di uomini che ti vedono come la fata turchina e alla fine ti memorizzano come strega cattiva x’ gli hai feriti (si e loro quante lacrime ti hanno fatto versare???)

    Antonella e Diemme,
    come voi non sopporto il fumo e difficile sarebbe per me avere una storia con una persona che fuma una sigaretta ogni 5 secondi o beve come una spugna. E’ una questione di pelle e poi è vero anche per me, l’odore del fumo mi fa passare totalmente la poesia.

    Eppi, non la conoscevo come sindrome di erasmus ma di peter pan, l’uomo che non cresce, l’uomo che vive nell’isola che non c’è. Io sto vivendo questa situazione: donna tra i 30 e i 40, carina, simpaticissima (niente corsi di autostima come sapete), beh carina non mi piace tanto (molto carina) indipendente con tanti hobbies e amici e passioni…(vabbe sono una persona normalissima altro che ma che si piace e sta bene con se stessa) e che vorrebbe 1 uomo x farci una famiglia e qualche pupetto e cosa trovo??? 40-nni legati mani e piedi (si ma se li sono legati da soli) e come dice un nostro caro amico i fantasmi estistono noi nei cimiteri (troppo bella sta frase)

    E a Spazio dico: anch’io preferisco stare da sola che mettere su famiglia con un uomo che non è la mia anima gemella. Non soffro di solitudine e sopratutto mi voglio troppo bene per scendere a compromessi che secondo me non hanno senso.

    Ho superato momenti difficili come sapete ma ora sto bene e sono più forte che mai, ma il pacco celere di Marcillotta che fine ha fatto? e ho fatto segnalazione all’ufficio reclami, ma tu Diemme non è che l’avrai già ricevuto??? E il tuo è stato spedito dopo.

    Un abbraccio a tutti

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  12. eppifemili

    si si io sono sposata da poco. infatti, mia cara Diemme, era un’analisi oggettiva.
    Non mi riguarda direttamente.
    Ma molte amiche mie si.
    E poi pure se sono sposata da poco, gli occhi ce li ho.
    E la sindrome di Erasmus la vedo sempre più di frequente….

    Oh! Almeno speriamo che imparino una lingua nuova.

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  13. Wow, Stellina, vedo che hai risposto magistralmente a tutti e quindi, in un certo senso anche a me.
    Sai cosa mi piace di te? Che malgrado tutto, sai essere positiva e questa è una gran dote.

    ‘notte a tutti!

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  14. Arthurino, Arthurino,

    così non vale, ti sei fatto lo sconto???

    e mi piace molto il tuo MALGRADO TUTTO…di bastonate ne ho prese tante ma sono stata molto fortunata nella mia vita e di queesto ringrazio il signore ogni giorno.

    Se non brilla Stella chi vuoi che brilli, se non è positività questa? Essere positivi è la base x andare avanti.

    Buona giornata a te e a tutti.

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  15. forse non era quello che intendeva la tua amica Antonella, ma sicuramente ciò che hai scritto è un qualcosa che esiste
    una certezza, o il modo di vivere di oggi
    Arthur ma oggi cosa ci manca? pensaci bene…
    nulla, alla fine ciò che serve per star bene l’abbiamo
    facciamo tutto ciò che ci piace, andiamo dove abbiam voglia, abbiamo un lavoro che ci permette di vivere dignitosamente, (ultimamente è più difficile, ma è così per molti),
    sarà per questo che non c’è più quella voglia di fare passi più lunghi?
    molti anni fa il matrimonio era sinonimo di libertà, dopo quello si poteva fare ciò che si voleva
    oggi non serve più, oggi si convive, ci si lascia e ci si prende
    son cambiati i tempi, e con esso le persone
    oggi si tende a star bene, senza badare al come…
    ma forse non è nemmeno sbagliato così
    c’è troppa insicurezza, “son cose più grandi di me”
    e come diceva una bellissima canzone…
    “ci penserò domani…”

    😀 pronto per il week????
    siiiii, tanto
    un bacione e buon week end carissimo

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  16. Ci penserò domani… Irish, hai detto una grande verità, oggi, non pensare al domani è forse diventato un alibi?

    I tempi sono cambiati e se penso che io a 24 anni ero già fuori casa e convivevo con una donna, mi sembra d’essere nato nella preistoria.
    E’ anche vero che oggi tutto è più difficile, cercare casa, mettere da parte i soldi per arredarla, fare un matrimonio con duecento invitati… ( 😉 )… è più difficile è vero, ma è anche vero che si vuole partire per forza alla grande. La mia prima casa era molto improvvisata, spartana e per questo bellissima, pedane di polistirolo ricoperte di moquette e tanti cuscini buttati per terra, eppure eravamo felici, si viveva con poco e quel poco era più che sufficiente.

    Oggi c’è il mito della bella macchina, dei bei vestiti, delle serate in discoteca a parlare del nulla e a bere tanto… una casa costa soprattutto fatica e vivere da soli non è per niente facile. (beh, devo dire che non è neanche facile trovarla la casa, visto i prezzi che ci sono in giro… )

    Ci sono anche tanti precari, giovani che da “una vita” lavorano con stipendi da fame e anche questa è una realtà, una triste realtà.

    Ma per il resto, è vero, non ci manca nulla o forse ci manca soltanto la voglia di crescere.

    Ai miei tempi… 😆 (forse è meglio ridere un po’… )

    Per il week sono sempre pronto e al lago c’è una stanzetta carinisima che mi aspetta sempre amorevolmente… quindi, un bacione e un buon week end anche a te. 😉

    ps: quella foto l’ho messa apposta, perchè so che sei golosa e allora… 😆 (anche Rosamaria non scherza a golosità… )

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  17. C’è una frase di un tuo commento, Arthur, che è perfetta e riguarda il vivere anche nelle difficoltà, che non è detto che indeboliscano l’amore, anzi.
    Quando convivevo con la mia lei in una casa con più spifferi di una cornamusa, un pavimento orrendo e il bagno da urlo (de paura) le cose andavano benissimo.
    Sposati, casa bella, arredata con gusto, bagno che se vado in hotel lo rimpiango, non ci siamo stati (insieme) neanche un anno e mezzo.

    Comunque, penso di rappresentare l’eccezione alla regola di eppifemili: dove li metti (e non sarò l’unico) chi ha provato a sposarsi, mettere su famiglia, casa, mutuo, etc., e si ritrova da solo per il fallimento del suo matrimonio?
    Certo, la prospettiva di qualche annetto di Erasmus, attira, ma sono sicuro che se trovassi la persona giusta non esiterei un attimo a ributtarmi in una storia seria.

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  18. ariel

    Mannaggia però io quando ero giovane e sentivo sti discorsi da quelli che avevano 40 anni dicevo: ma che palle!!! Scusate ma io penso che non sia una questione d fuma o no fuma, beve o non beve…..,,,io fumo per esempio e sto con una perswona che odia il fumo….ma si vede che ho altre “qualità “che lo attraggono a tal punto che il fumo non diventa un problema…………poi , scusate sono donna, ma sinceramente posso affermare che come ci sono degli uomini immaturi a 35 anni , nello stesso modo ci sono delle donne che sono nello stessa posizione. Io ho provato la convivenza, lo stare single , e poi anche il matrimonio…..in ognuna di queste esperienze ci sono state cose positive e negative,,,,non posso dire che una sia stata migliore del’altra . Certamente l’ultima è sempre la migliore….. Credo che l’amore vero non puo’ arrivare se si hanno dei preconcetti o comunque dei parametri….arriva un compagno o una compagna ma l’amore vero no…….

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  19. Caro Fra Puccino, non credo che tu sia un caso eccezionale, hai tanti compagni e compagne di sventura che si trovano nella tua stessa situazione.

    Come giustamente dici, il problema è ricominciare, e su questo argomento da Diemme ne abbiamo parlato fino all’inverosimile. Non è tanto il fatto di trovare una persona giusta, ma quanto se si è disponibili dentro per poterlo fare.

    Bisogna abbandonare tutti i fantasmi del passato, soprattutto non bisogna compiangersi e allora, forse le occasioni arriveranno, ma non perché spuntano dal nulla, ma perché si è più propensi a vederle, e soprattutto, disponibili a viverle. E poi, provando, prima o dopo il cuore ricomincerà a battere.

    Eccoci… Non è una ricetta la mia, ma l’ho vissuto sulla mia pelle e l’effetto di questa “cura” ha dato degli ottimi risultati.

    Grazie della visita e della testimonianza che è servita ad animare il dibattito.

    Buon fine settimana!

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  20. @ Ariel: sono stato anch’io un fumatore accanito (circa 40 sigarette al giorno… ) e da circa tre anni ho smesso, ma pur dandomi fastidio, non ho neanche io preconcetti di sorta nei confronti dei fumatori, quindi su questo siamo d’accordo.

    Questa discussione può sembrare una condanna per la categoria dei trentenni che non riescono a trovare una loro identità affettiva, invece è soltanto un pretesto per cercare di capire come mai questo fenomeno, perché è di questo che stiamo parlando, sia oggi così attuale e credimi, personalmente di single ne conosco tanti.

    Forse ha ragione Irish quando dice che oggi si tende a star bene senza badare a come e l’eventualità dell’insicurezza è senz’altro da prendere in considerazione, resta comunque il fatto che rispetto a una volta, l’indipendenza che non è soltanto economica, si sposta sempre di più nel tempo e se non crea problemi, ben venga, ma siamo sicuri che non li crei?

    E poi, che l’amore non è un pacchetto ben confezionato, è vero, quindi, niente preconcetto o quant’altro e la risposta che ho dato a Fra Puccino, ne è la riprova.

    Buon fine settimana anche a te!

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  21. Balibar

    “…oggi si tende a star bene senza badare a come…”
    Mi riporta alla mente una storia di tanti, ma tanti anni fa.
    Ero un ragazzotto di quelli “raccontiamoci le nostre profondità”, insomma di quelli mammachepalle.
    M’innamorai di una studentessa pittrice e creativa. Quando mi dichiarai, la sua risposta fu: “Senti, tu mi fai pensare. A me pensare fa star male. Io non voglio star male. Ergo non sto con te”. Ma, conoscendomi, non potevo darle tutti i torti anche se poi ho capito che quei due/tre anni di età che ci separavano erano veramente il confine di un cambio di generazione.
    Però ci ho pensato su tanto ed ho cercato d’imparare la lezione.

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  22. Invece questa tua storia mi riporta alla mente la storia di un ragazzo che conosco, anche lui, “mammachepalle”, anche lui che fa scappare a gambe levate le donne, ma non perché non sono alla sua altezza, ma perché le stressa con le sue paturnie intellettualoidi.

    Beh… forse lui ha solo bisogno d’aiuto… ha 25 anni e se non si fa in fretta, entrerà di diritto nella categoria di quei trentenni o quarantenni che ancora non hanno trovato la loro vera identità affettiva.

    Il problema è, come? 😉

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  23. Balibar

    Identità affettiva? Interessante.

    Ti è mai capitato di vedere, magari in treno o in un pub o al mare, un mammachepalle all’opera? Lui che si affanna a parlare e lei che ci starebbe pure (non in senso prosaico), lì a soffrire, e tu, che sai cosa significa, cominci a fare il tifo, peggio che allo stadio: “noddai, smetti, passa la palla”.

    Aiutare, come? Ho l’impressione che bisogna sbatterci un po’ il muso contro. Forse sono i primi approcci. L’importante è imparare.

    E vedi dai miei post che io sto imparato.
    Identità affettiva, eh. Interessante.

    Buona giornata. Ma che te lo dico a fa’? Sei al lago.

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  24. sancla

    non mettersi in discussione e comodissimo, tanto più quando (come sottolinea benissimo Irish Coffee) non abbiamo bisogni o mancanze, ma tante comodità e possibilità…
    @diemme: ma l’hai mandato al diavolo sul momento quel tipo, vero? Dimmi di si, ti prego!
    🙂

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  25. Hai ragione Arthur. Gli uomini trentenni vivono una perdurante cridi d’identità.
    E allora alle tue amiche single trentenni consiglia di buttarsi sui quarantenni.
    Altre idee, altra sicurezza, altra esperienza…
    No eh?

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  26. api

    fumatrice, schiantosa, oltre i quaranta…che splendido abbia ragione, stavolta?
    mi sa, caro arcleto, che abbiamo visto lo stesso film e, credimi, non è poco! api.

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  27. Che idea Splendido, perchè non ci avevo pensato prima?
    E allora… Luana, Loredana, Ornella, Manuela, Gina, Lorella, Selen, Luisella, Marcella, Sara, Mirella, Pinuccia, Serafina, Silvia, Gisella, Marta, Michela, Benedetta, Francesca, Anny, Filomena, Gabriella… che faccio, te le mando così ci pensi tu?
    Eh… 😉

    @ Sancla: più che comodo, è difficile mettersi in discussione…

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  28. Arthurino,

    e non ti ricordi cosa mi hai promesso???? Ma come???? ah adesso capisco, prometti a tutte le tue fanciulle, e poi ti dimentichi, eh 😉

    Cmq in riferimento al commento di Fra e alla tua risposta mi ricordo le belle parole tue e di diemme da me quando parlavo di fantasmi… eh si e tu mi avevi detto proprio cose simili… e io aggiungo: quando non si è ancora pronti meglio non ributtarsi in una storia x’ si rischia di fare molto male all’altra persona (e io ne so qcs)(e le ferite fanno molta fatica a rimarginarsi) e per se stessi se non si è pronti si rischia di andare ancora più in crisi e di chiudersi nel proprio guscio.

    E poi Arthurino, sai una cosa? Io a fra, ma in uno dei commenti ad un suo post oggi ho scritto una frase come la tua, quella del cuore che tornerà a battere…(siamo grandi eh si)

    bacisssimi

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  29. vedi come sono cambiati i tempi?
    una volta eravamo noi donzelle a prendere per la gola l’altro sesso….
    è vero sono golosa di cose buone, anche un assaggino…sai com’è….la prova costume la conosci no?

    tutto esatto, hai scritto in pratica un pezzo della mia vita, chiamiamolo l’inizio di una vita in crescita
    mi accorgo oggi ascoltando i giovani che i nostri principi non esistono più
    la discoteca, ci andavamo pure noi, è diventata un buon passatempo
    fatti di poco, dici bene, un poco che però ci ritroviamo ancora oggi, un poco che è di gran lunga di più del niente
    se dovessi rinascere? bè sicuramente farei cose che non ho fatto come non farei cose che ho fatto
    ma se faccio un bilancio, senza scrupoli, posso dire che il mio passato non mi dispiace
    e lo lascio li, una buona base per il futuro…

    ma perchè non è possibile lavorare 2 giorni e farne 5 di week end?
    😀 così…tanto per cambiare…
    no è…
    già..

    buona giornata, sole e afa, oggi è pesante!!

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  30. Stellina… ancora con questa storia delle fanciulle?

    Maddai…

    Beh, se ti ho detto cose simili a Fra mi consola, vuol dire che sono coerente e mi fa anche piacere che tu faccia tue le cose che ti dico, anche se, come ho detto tante volte, non ho la verità in tasca, per fortuna aggiungo.

    Poi passo da te a vedere cosa hai fatto di nuovo… 😉

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  31. Ma credo che non sia tanto il fatto che i “nostri” principi non ci sono più, cara Irish, piuttosto penso che magari i giovani oggi siano più confusi, rimandano certi problemi anche perché la vita di oggi pone loro troppe alternative e alle volte, forse troppo poche.

    Anch’io non ho rimpianti, e non guardo il mio passato con recriminazione, anzi, tutto ciò che ho vissuto mi è servito e lo ritengo indispensabile per la mia crescita.

    E per la “settimana corta” anzi cortissima, non sarebbe per niente male e se per caso pensavi ad una petizione da fare, la sottoscrivo senz’altro, senza alcun dubbio.

    Ps: sul prendere per la gola… pensa, a me piace cucinare… hai idea di quanti manicaretti si possono fare (amorevolmente… ) in cucina? 😆

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  32. Ma sono l’unica che se tornasse indietro non ne rifarebbe praticamente neanche una di quelle che ha fatto (beh, ricomincerei da tre… )

    Lettura negativa: non ne ho azzeccata una.

    Lettura positiva: ho fatto tesoro dell’esperienza.

    *** la chiave di lettura è tutto nella vita! (ta,ja,mm) ***

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  33. Io tuttissimo Diemme, x’ se no mica sarei diventata stella, eh 😉
    p.s. se il blog funzionasse si che ce l’avrei il post Arthur ma non va e non so nemmeno quando riusciro’ a pubblicarlo x’ il portatile di mio fratello si è piantato….

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  34. ciao arthur, da un pò sono assente ma sto riassestandomi un attimo…nel frattempo ho cambiato città…
    questo post mi tocca un pò, perchè proprio in questo periodo, di cambiamente anche, per me, sto riflettendo molto su di me, sui miei rapporti con gli altri, sull’amicizia, sull’amore…ho leggiucchiato i commenti e con alcuni mi trovo d’accordo, con altri meno…sempre molto d’accordo con spaziocorrente…e poi, qualcuno conosce la canzone di Mina “Fumo BLU??? Così, per caso, l’ho scoperta ieri.
    Ciao, a presto.

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  35. Beh… fumatrice? inszomma, inszomma… Sciantosa, inszomma, inszomma… oltre i quaranta, interessante, che Splendido abbia ragione? Dipende…
    E sullo stesso film che abbiamo visto io e te, api, evvabè, magari è stato al cinema “Le Grazie” di Nuoro, ma scussa, qual’era il titolo? 😉

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  36. Ciao Barbie, e allora, città nuova vita nuova?
    Dici che il post ti tocca e spero non in negativo. La discussione che ne è nata ha messo in evidenza dei risvolti interessanti, ma niente giudizi, solo l’occasione per discutere di un fenomeno abbastanza diffuso. E visto che hai parlato di Mina e della sua canzone “Fumo blu” te la metto così la possiamo riascoltare.

    A presto!

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  37. tu mi prendi in giro e io il post te lo scrivo davvero….
    pubblicarlo è arduo ma il post lo scrivo…così t’impari a prendermi in giro (l’ho appena sentito da un collega della fabbrica…t’impari è da brivido)

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  38. Sì Arthur, la chiave di lettura è tutto, è quella cosa capace di cambiare anche il passato, alla faccia di chi dice che il passato non si cambia, perché il capire i perché, comprendere finalmente le dinamiche, quello che si agitava nelle teste e nei cuori delle persone può cambiare il completamente il significato di tanti eventi.

    E quindi il passato si può cambiare, hai voglia!

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  39. api

    tu sei tutto matto!
    ho scritto schiantosa, che è ben diverso dall’essere sciantosa, o caro! schiantosa perchè ho un’innata propensione agli schianti, tra un volo e l’altro, si sa, non sempre trovi la via giusta…sono anche allergica al fieno, pensa cosa vuol dire per un’ape!
    sui quaranta e passa…ne vado orgogliosa! ma devo darti una triste notizia..il nostro cinema Le Grazie, gestito dai preti con un ottimo cineforum per noi squattrinati e bramosi di storie e cultura, ha chiuso. lo so, lo, è vero: ogni tanto sfrecciavano topolini, c’era un freddo cane, i bagni miseros nois! ma sempre memoria storica è!
    ti comunico che hanno riaperto, dopo venticinque o trentanni l’Eliseo, ma lì vanno tutti impellicciati! noi api dobbiamo evitare il pelame di animali morti, sennò ci tocca usare il pungiglione…se lo uso, muoio!
    altra tristissima notizia, almeno per me che ho terrore dei centri commerciali, di quegli anditoni di shining doppio, di gente che va e viene senza motivo apparente…hanno aperto un multisala! otto posti diversi per otto films diversi! già sto male davanti alla scelta di una maglia fra tre che mi fanno vedere, figurati se vado lì…per protesta, non ci sono mai entrata. solo io, purtroppo, come protesta non è andata a buon fine.
    a me piacciono i negozietti dove esiste ancora un rapporto di chiacchera e simpatia, anche se poi il bottegaio ti fa pagare il triplo del supermercato…
    il film? parliamo di un’insegnante d’arte che si ritrova in un college per signorine di buona famiglia, per caso?
    scusa, tutto questo non è un commento, ma una lettera…sarà che preferisco anche quelle! ciaaao, api.

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  40. Cosa mi dici mai, api, il cinema “Le Grazie” non c’è più e che hanno riaperto l’Eliseo?

    In effetti sono tanti anni che non vado più a Nuoro, ma adesso, visto che ci sei tu, magari una scappatella la faccio… mi fai da cicerone?

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  41. Leggendo questo tuo post mi è venuto in mente qualcosa di Baricco e mi ci è voluto un po’ per rintracciare esattamente il pezzo che avevo in mente.
    Eccolo, tratto da Questa storia di Alessandro Baricco:
    “(…) la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata.
    Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi non sei nè triste nè felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando o ricordando. Non è triste la gente che aspetta e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.”

    Già…”fare ciò per cui si è nati”: è forse amare?…qualcosa, qualcuno, se stessi…
    Lo chiamano, vivere.

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  42. Mia cara Elle, cosa può esserci di diverso dall’essere nati solo per amare?
    Mi piace questo pezzo che parla dell’aspettare, del ricordare e forse è anche vero, ma l’amore credo sia l’unica vera molla che può farci star bene, non per niente si è felici quando si ama.

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