Lontano dagli occhi…

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, famoso e strausato detto che trae le sue origini da una frase di Seneca sull’influenza negativa che la lontananza esercita sui ricordi di una persona.

Ebbene, cosa c’è di vero in tutto questo?

Se dovessi dare una risposta in base alla mia esperienza, direi che di vero c’è ben poco, visto che i ricordi che mi legano ad una persona, in positivo, li relego in una parte di me che difficilmente si dissolve come neve al sole. Quando in genere si affronta quest’argomento, io faccio sempre l’esempio di una mia cara amica che ho conosciuto ai tempi dell’università a Firenze, e che dopo varie peripezie di entrambi, ci siamo persi completamente di vista. Ci sentiamo raramente e raramente ci scambiamo qualche e-mail, eppure io ho la sensazione che malgrado tutto, quando la sento, mi sembra di averla lasciata il giorno prima.

Forse è un’eccezione, non so, fatto sta che in questo caso la lontananza, a quanto pare, ha amplificato i ricordi, e la sensazione che provo e che lei prova, quindi di entrambi lo dimostra. Ma come tutte le cose non è certo una regola, anzi.

L’amore, il volersi bene, si alimenta anche con la presenza, è un sentimento che si nutre di “abitudine”, inteso ovviamente in senso positivo, se io sento o vedo ogni giorno una persona, indubbiamente cresce il rapporto affettivo, la confidenza, la voglia di condividere, la complicità, ma solo perché la conoscenza sta alla base di tutto, non si può crescere insieme ad una persona se no ci si conosce e questa è una condizione indispensabile.

Ma allora vuol dire che una volta che ci siamo conosciuti, possiamo vivere di rendita? No, non credo, tutto dipende, immagino, dal tipo di rapporto che si è creato, nonché anche dalle aspettative, che se hanno dei risvolti negativi, si trasforma in un castello di carta che al primo alito di vento crolla inesorabilmente.

Ricapitolando, conosco una persona, amore o amicizia che sia, con lei ho uno scambio profondo, ma dopo un po’ per vari motivi tutto si affievolisce, la frequentazione (ci si vede di meno…), la possibilità di scambiare come si faceva un tempo, il legame è molto forte, ma per un po’ resta lì in attesa, dovrebbe bastare anche soltanto il ricordo per mantenerlo vivo ma, lontano dagli occhi e lontano dal cuore?

Bella domanda!

45 pensieri su “Lontano dagli occhi…

  1. Laura

    Indubbiamente la costanza nel frequentarsi, induce in qualche modo a volersi più bene.
    Io vedo con alcuni amici che non vedendosi più, dopo un po’ viene a mancare la confidenza e di conseguenza, non si ha più molto da dire.
    Con l’amore è un’altra cosa, ma se l’amore finisce, immagino che finisca anche tutto il resto.

    Ciao.

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  2. Assolutamente no. Lontano dagli occhi lontano dal cuore è una frase per “giustificare” un allontanamento. Ma ti posso assicurare che la lontananza se il rapporto (d’amore o d’amicizia che sia) è profondo non fa altro che rafforzarlo. Ho un paio di amici miei che vivono a Londra da 5 anni e che sento un giorno sì e l’altro anche. Ho un altro amico austriaco, conosciuto per caso nella mia città, che è andato a vivere a Bordeaux da sei anni e anche con lui ci si sente tutti i giorni. Col mio ex ragazzo che vive a Napoli ci siamo sentiti per diversi anni dopo la fine della storia. Certo ora non ci si sente più come prima perchè ha una partner e non sono il tipo di ex ragazza rompiscatole, ma non per questo non lo porto più nel cuore.

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  3. Arthur,

    ne abbiamo parlato spesso e sai che per me la fisicità è molto importante. Io ho bisogno di un sorriso, di un abbraccio, o se c’è lontananza di sapere che l’altra persona c’è. Nell’amicizia come nell’amore. Oggi gli strumenti sono tanti, dai msg sul celluare, alle mail, alla web cam, alle chat, ai face book. Io non credo nei cellulari pieni di numeri. Io credo alle persone che ho nel cuore, ma ho bisogno che il rapporto si evolva.

    Ho un caro amico, con cui ho un rapporto speciale, che non vive dalle mie parti, ma l’amicizia cresce ogni giorno e spero di poterlo abbracciare prestissimo.

    Avevo tanti amici quando ho studiato a Siegen o quando ho vissuto a Londra e con qualcuno sono ancora in contatto e ci si rivede anche. Quando due anni fa ho fatto un giro in europa con mio fratello, passando da Vienna ho incontrato una mia carissima amica austriaca ai tempi di Londra. Sono andata più volte a trovare una mia amica croato tedesca a stoccarda e ho fatto vacanze con una mia amica svedese in Tunisia e durante un viaggio tra svezia e finlandia ci siamo riviste. Ogni tanto ci si sente o su fb o su msn, ma ci vuole la volontà di tenersi in contatto.

    Io ho degli amici cari che vedo spesso, ma cerchiamo pur tra mille impegni di non farci mai mancare l’occasione per vederci e per stare bene insieme.

    Con i vecchi amore capitolo a parte perchè dopo tante bastonate ho chiuso del tutto. Sulla fine di una storia posso soprassedere sulla cattiveria e malignità intenzionale no. Solo con il mio bellissimo angelo sono sempre in contatto, ma questo è un argomento un pò sottile e delicato.

    Per me requisito fondamentale è la fisicità, quindi vanno bene tutti gli strumenti moderni, ma ogni tanto un abbraccio e un sorriso proprio mi servono.

    Un abbraccio a te mio caro amico. Amico? davvero? a proposito di fisicità….(sorriso)

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  4. Lontano dagli occhi

    Ho mantenuto rapporti epistolari e telefonici con amici conosciuti nel periodo dell’università o durante viaggi e brevi soggiorni per motivi di lavoro; ci vediamo poco, ma ogni volta incontrarci o sentirci è una festa, ed é sempre come se ci fossimo lasciati il giorno prima.
    Non ci crederete, ma, quando ho avuto bisogno, alcuni hanno lasciato per qualche giorno il lavoro e la famiglia per essermi vicini, mentre una di loro, che, avendomi messa in contatto con le persone “giuste”, è risultata davvero provvidenziale, mi aveva addirittura invitata per un lungo periodo a casa sua (all’estero): “Vieni qui, Rosa, non dovrai preoccuparti di nulla, penseremo noi a tutto!”
    Allora, probabilmente, ha ragione Modugno:
    “la lontananza sai, è come il vento
    spegne i fuochi piccoli, ma
    accende quelli grandi . . . quelli grandi.”

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  5. Silvia

    Ho letto l’articolo e ho letto i commenti, e anch’io ho amici che non vedo spesso e ho comunque, con loro, un rapporto abbastanza privilegiato, ma forse tu intendevi un’altra cosa, e cioè che se un rapporto non è assiduo, potrebbe esaurirsi, ho capito bene?

    Se è così, immagino che tu abbia ragione, indubbiamente l’abitudine aiuta, ma non è soltanto quella la molla giusta. Dipende quanto è profondo il rapporto, non credi?

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  6. girotondando

    Non so rispondere alla tua domanda. Non frequento molta gente e quindi non mi pongo il problema, ma indubbiamente più ci si vede e meglio è.

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  7. @ Daw: hai ragione in ciò che dici, ma io intendevo cosa avviene se malgrado si sia creato un rapporto profondo, per un po’ non ci si vede e quanto meno ci si sente? E’ possibile che questo rapporto ne risenta?
    Anch’io per la mia esperienza sono d’accordo con te, ma in questo caso il pericolo esiste.

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  8. @ Monica: anche per me la fisicità è importante, ragion per cui non ho mai amato troppo gli amori epistolari, ma nel caso specifico, credo che questa mancanza possa in qualche modo influire sul rapporto, malgrado sia un rapporto profondo. Poi dipende tutto dai casi e dalle persone e infatti ammetto l’eccezione, che di per se non è una regola.

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  9. @ Rosamaria: ti è mai capitato di incontrarti con delle persone con le quali in passato avevi scambiato molto e sentire un senso di disagio, anche se appena, appena accennato?
    E’ questo di cui sto parlando, anch’io con la mia amica di Firenze, ogni volta che mi sento è come se l’avessi lasciata il giorno prima, ma c’è comunque qualcosa che ci separa, il nostro vissuto che ognuno ha vissuto indipendentemente dall’altro, nei tempi, nei modi e soprattutto, nei coinvolgimenti. Quel suo vissuto (scusa mi ripeto…) che io per necessità di cose non conosco, in qualche modo mi fa sentire un estraneo, e questo si può mai negare?

    Poi il feeling ci aiuta a superare certe barriere, è talmente l’affetto che ci lega, magari anche amplificato dal tempo e dalla lontananza, che si cerca di superare qualsiasi ostacolo, ma qualcosa è comunque mancante, che poi altro non è che l’abitudine a vedersi e a sentirsi, fondamentale per come siamo fatti noi uomini.
    Per il resto, sono d’accordo con voi, anzi, dippiù, dippiù, soprattutto perchè la mia natura mi porta a vivere prima ancora le emozioni che spesso sono svincolate dalla ragione e allora, quanto meno l’illusione di averla lasciata il giorno prima, la vivo con tutto me stesso, intensamente.

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  10. @ Silvia e Laura: dipende tutto dal rapporto, alle volte basta un nulla per risentirsi in sintonia, ma è anche vero che non è una cosa molto comune.
    @ Girotondando: mi piace il tuo essere “stringato” e giustamente, come dici, se non si frequenta molta gente, il problema non si pone. 😉

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  11. Arthur,

    la vita è fatta di eccezioni, se no sai che noi ci sarebbe. Le eccezioni però devono essere eccezioni perchè se no se tutte le eccezioni diventassero regole non ci sarebbero più eccezioni e non ci sarebbero più regole. Allora si, che ci sarebbe una bella confusione.

    La sintonia è magia, è leggerezza tra le foglie, è polvere di stelle, è predisporti per sentire le parole degli alberi. A volte non percepiamo sintonia perchè non siamo in posizione di ascolto. Il nostro cuore deve ascoltare, il nostro animo deve ascoltare, i nostri occhi non sono fatti sono per vedere ma per ascoltare.

    Un abbraccio stellare Mony

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  12. Ho sempre fatto fatica a credere che esista una linea di demarcazione netta tra occhi e cuore, secondo cui ciò che non è vicino, lo si sente automaticamente lontano.
    Il mio pensiero è che se hai qualcosa che senti vicino indipendentemente dalla lontananza spazio temporale, non c’è distanza che possa portartelo via.
    Non so, forse è una visione troppo idealistica e romantica per sopravvivere alla prosaicità dei nostri giorni, ma nella vita, ci si perde, ci si ritrova, per buonissime ragioni o per un nonnulla, semplicemente capita e continuerà a capitare.
    L’autenticità dei sentimenti sopravvive a qualsiasi latitudine o mancanza, che poi è quello che ti fa dire, anche dopo tanto tempo, “è come averti lasciato ieri”.

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  13. @ Arthur
    Si, inizialmente un certo senso di disagio può esserci: perché siamo cambiati, perché la lontananza aveva reso sfocati alcuni particolari che ora invece sono più evidenti, perchè, in effetti, la riacquistata fisicità ci giunge nuova; eppure basta qualche minuto perchè tutto torni come prima, perché ci si senta ancora amici o (penché no?) ancora amanti.
    Si, sono perfettamente d’accordo con Elle: “l’autenticità dei sentimenti sopravvive a qualsiasi latitudine o mancanza”. D’altro canto, le rimpatriate indiscriminate fungono da cartina di tornasole per i rapporti che autentici non sono mai stati.
    Ricordo una giornata passata a casa di un’amica che non vedevo da tempo; ritrovare nelle parole di lei, ormai madre di famiglia, lo stesso astio, le stesse invidie nei confronti di persone che non vedeva ormai da anni mi lasciò l’amaro in bocca… e pensai che avevo fatto male a rinunciare al mio bel pomeriggio di shopping per incontrarla. Naturalmente non la rividi mai più.

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  14. @ Monica: se credessi che l’eccezione fosse regola, non starei qui a discutere, ma su una cosa hai ragione (NON SOLO SU QUESTA… 😉 ), che la sintonia è una cosa magica, difficile da realizzarsi e che forse dovremmo oltre che vedere ascoltare con i nostri occhi.

    Ma… perché lo stiamo dicendo? 🙂

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  15. @ Elle: come non essere d’accordo con te!

    Ciò di cui tu parli, non può prescindere da quella famosa sintonia più volte chiamata in causa in questa discussione, che io tra l’altro ritengo non facile da trovare.
    La tua non è una visione idealistica o romantica, è la visione di una persona che crede in quell’unicità di sentimenti, che proprio perché autentici non possono essere scambiati o confusi, men che meno dal passare del tempo. La domanda che mi ponevo, partiva senz’altro da questi presupposti, ma poi si scontrava con quella mancanza di fisicità più volte evocata da Monica, che potrebbe essere determinante per sentire lontano ciò che non è più vicino a noi.

    Come ho già detto, la mia esperienza mi dice il contrario, e quindi concordo in pieno con il tuo pensiero, ma alle volte temo che qualcosa possa farmi cambiare idea, che potrebbe essere anche soltanto la paura di vivere di ricordi, perché cosa ti fa star bene di una persona, se non la sua voce, il modo come ti ascolta, il modo che ha per farti capire che ti ha compreso, la paura di dimenticare il lampo dei suoi occhi, la carezza delle sue parole…

    E che sia amore o amicizia, non cambia nulla.

    Da quando vivo quest’esperienza da blogger, più volte mi sono scontrato con l’esigenza di qualcuno di vedermi, di conoscermi dal vivo, che io non ho mai scartato, o negato, anche se magari ho rimandato nel tempo, e più volte ho letto di conoscenze fatte in rete e poi subito dopo sperimentate dal vivo, come dire che non ci si accontenta soltanto delle parole, dei buoni sentimenti, ma si ha la necessità di vivere questa nostra benedetta fisicità in tutta la sua forma e sostanza e allora, quanto pesa il ricordo o la conoscenza, se non è supportata da altro?

    Non lo so, sono abbastanza confuso, per me vale il “come averti lasciato ieri”, ma sarà sempre così?

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  16. follettabacibaci

    Ciao Arthur carissimo, appena posso come vedi non perdo l’occasione per venire a salutarti, anche sul blog un rapporto quando è sincero non ha bisogno di continuità e costanza giornalieri, anzi forse è proprio la quotidianità che rovina i rapporti, forse alla fine non si ha veramente più nulla da dirsi, forse ….., la vita è piena di forse ma se un legame è forte, ed io ho sempre pensato che l’amicizia è il più grande legame d’amore perchè quando è sincera non si arrende e non si fa fermare da niente, basta un clic. Il rapporto di coppia non è poi così diverso. Grazie per le cose carinissime che dici sul mio blog, a presto da me o da te, non importa dova basta esserci
    Baci baci e mi raccomando COMPORTATI MALISSIMO
    Folletta

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  17. @ Folletta: non sempre la quotidianità rovina i rapporti, lo fa quando ci si adagia dando per tutto per scontato. E comunque, è vero, se il legame è molto forte, basta niente per farlo riemergere.

    ps: le cose che scrivo sul tuo blog, sono una conseguenza delle cose che scrivi tu e quindi, grazie a te, per la delicatezza che metti nel raccontarcele.

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  18. @ Kia71: se un rapporto fa male, bisogna per prima cosa tentare di capirne i motivi, discuterne e se è possibile trovare delle soluzioni condivise, altrimenti una sana separazione può aiutare per capire cos’è che realmente non funziona.

    Ciao e benvenuta!

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  19. Che meraviglia questa vita! Arrivare dopo due o tre giorni e trovare tutto già detto. Io credo che la differenza stia fra amore e amicizia. L’amicizia regge alla lontananza, anzi i miei amici di lunga data abitano tutti lontani, ci vediamo raramente e tutte le volte è una festa.
    Ma l’amore no! Oh Cielo io il mio uomo ho bisogno di respirarlo …

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  20. Sì, bella domanda.
    Non é facile trovare la risposta perché non é facile instaurare un rapporto d’equilibrio con tutte le persone che conosciamo e con le quali ci troviamo bene.
    Con alcune di queste il feeling é spontaneo, con altre invece bisogna lavorarci di più, capire cosa alimenta il rapporto, cosa lo spegne.
    Se ci riusciamo, di conseguenza, tutto dovrebbe seguire un corso naturale: i silenzi, i periodi in cui non ci sentiamo, quelli in cui si sta sempre assieme… tutti fasi di un ciclo ossigenante e altalenante che cambia, ritorna, si ripete, va via di nuovo sulla base di un tempo, appunto, comune e unico.

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  21. @ Lindalov: è vero, la cosa più difficile da fare è trovare una sintonia intensa, profonda. Come è anche vero che un periodo “ossigenante” come lo chiami tu, può essere opportuno, ciò non toglie che se il rapporto è saldo, le aspettative non vengono tradite, altrimenti…

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  22. La mia esperienza – purtroppo 😦 – è quella descritta nel titolo “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”…… avevo amiche, carissime, sorelle, al tempo del liceo..quante avventure, quanti segreti, quanta fiducia……
    Fino ai primi due anni dell’università, si cercava di stare insieme durante le vacanze natalizie, o d’estate. Poi, pian pianino, le cose sono cambiate, radicalmente. Senza un vero perchè. Due estati fa sono uscita a bere qualcosa con una delle mie amiche “storiche”. Talmente tante cose da raccontarci, che alla fine ci siamo dette ben poco. Sono così diversi i contesti geografici ed umani in cui viviamo che ho avuto l’impressione netta che non ci saremmo più capite.
    Se ci penso non posso che esserne triste…. Però, a dir la verità, non ci penso mai. Ho altre persone ora con cui condividere le mie gioie, le mie preoccupazioni, che sento più vicini per una marea di motivi.
    Quindi ogni cosa esiste se collocata in uno specifico “habitat”; al di fuori di esso cambiano le opinioni. Me lo diceva anche un mio amico, che ha fatto l’Erasmus: incontrare i suoi compagni di allora in altri contesti non era la stessa cosa, e piano piano si sono allontanati anche loro.

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  23. Non so Athur … forse sono io , ma per me è tutto molto semplice ! Semplicemente , dipende . Non credo che il concetto di lontananza o vicinanza sia completamente “fisico” , anzi credo che sia molto molto più “emozionale” ; per questo due persone molto vicine emozionalmente , lo saranno sempre anche a migliaia di km . Ciò che svanisce lontano dagli occhi , credo , non sia mai stato troppo vicino al cuore!

    ps: i miei occhi vivono a Nord , il mio cuore all’estremo Sud … eppure davanti a me ho lo stesso meraviglioso panorama 😉

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  24. @ Liviana: Sul fatto che ogni cosa esista nel suo specifico “habitat”, concordo in pieno, a me è capitata la stessa cosa incontrando i compagni di scuola, ma devo dire che erano passati un po’ di anni, quindi era inevitabile che non avessimo tanto da dirci, infatti il “pericolo è questo a mio parere, certi rapporti resistono nel tempo, ma solo perché in qualche modo sono stati alimentati da frequentazioni anche se sporadiche, quello che è poi successo con la mia amica di Firenze, non ci vediamo da anni, ma ogni tanto ci sentiamo o ci scriviamo, probabilmente anche quella sola volta basta per non dimenticare.

    Credo che al di là di tutto, siamo degli animali abitudinari, scambiare poco o niente, indubbiamente va a svantaggio del rapporto, anche se, ripeto, esistono le eccezioni.

    Personalmente, se provo un sentimento per una persona, che sia d’amore o d’amicizia, non riesco a fare a meno di sentirla o di vederla spesso, ma questo è un bisogno che dipende da come sono fatto io, TUTTO, sempre TUTTO e comunque TUTTO.

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  25. @ Koala: beh, detto così, come darti torto? Comunque, sulle emozioni non c’è lontananza che tenga, ma credo che questo rientri nelle famose eccezioni, che non sono, purtroppo, una regola.

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  26. simple

    conosco talmente tante persone lontane fisicamente (anche perché sono nata dall’altra parte del mondo) che sento comunque vicine nel loro affetto e nel loro esserci (con tutti i limiti del caso) che non posso che dire di no con convinzione.
    🙂

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  27. @ Simple: beh, se ci dovessero abbandonare anche gli affetti… e comunque, a quanto pare, siamo tutti concordi nel dire che… adesso faccio una bellissima cosa, metto insieme i commenti e tiro le conclusioni… 🙂

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  28. Franz

    Il tuo ragionare ‘a cuore aperto’, su un tema che riguarda tutti e molto da vicino, come appunto l’affettività, invita a collaborare alla discussione, come dimostrano i tanti commenti altrettanto sinceri e appassionati.

    La nostra esistenza consiste in un cammino, anche se il punto di partenza e di arrivo non ci sono noti e probabilmente non ci appartengono.
    Gli amici, gli amori, sono i nostri preziosi compagni di viaggio, in maniera a volte stabile, a volte discontinua.
    Forse bisognerebbe avere una tale leggerezza di cuore da sapere donare e ricevere senza mai legarsi possessivamente all’oggetto del nostro affetto.
    Probabilmente la chiave della serenità e della ricchezza dell’esperienza è racchiusa in questa capacità, e in una prospettiva di costruzione affettiva permanente, e indipendente dalla quantità di cammino già svolta insieme.
    In fondo, sia soprattutto l’incontro, ma spesso anche la possibilità stessa di condivisione del cammino, hanno come componente principale il caso.
    L’attitudine all’intensità affettiva, in amicizia come in amore, è invece un patrimonio che resta e che dunque va sempre coltivato.

    Un caro saluto.
    Franz

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  29. valeaparigi

    Credo che un po’ questo detto sia vero. Un persona, quando è stata importante per te, di sicuro non la cancelli, ma se non hai più un contatto forte ed assiduo con lei, pian piano sbiadisce. Io non credo alle storie a distanza, agli amori e alle amicizie che debbano alimentarsi solo con ricordi di cose e momenti belli trascorsi e vissuti insieme. Ma so che questo modo di vedere è abbastanza assoluto e forse poco condivisibile. Nella mia esperienza è sempre andata così: dai rapporti sentimentali ho sempre dato e richiesto molta attenzione e molta presenza, partecipazione ed impegno comune. Molte amicizie le ho perse per strada perchè non erano più vive, ma solo stanche ed aride. La cosa mi dispiace ogni volta, ma non riesco a trascinarmi dei rapporti solo perchè in passato sono stati importanti e significativi per me. Ma credo di essere andata un po’ fuori tema…
    1 bacio, Vale

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  30. @ Franz: sarebbe auspicabile augurarsi ciò che tu dici, ma credo che un po’ di “possesso” in un legame sia anche indispensabile, non per altro, perché altrimenti sarebbe come dispensare amore in ugual misura per tutti, senza differenza di sentimento e d’intensità.

    Più che altro, alle volte è difficile coltivare questa intensità affettiva, per gli anni che passano, la lontananza, i percorsi di vita diversi, che sono determinanti.

    E’ comunque, la tua è una visione della vita positiva, e la condivido.
    Un caro saluto anche a te e grazie della visita.

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  31. @ Vale: non sei assolutamente andata fuori tema, anzi, sei forse stata l’unica a dare una visione più realistica del problema.

    Concordo con te nel dire che se un rapporto si trascina, non deve essere necessariamente portato avanti solo perché è stato profondo, anche perché a quel punto, sono i presupposti principali che sono venuti a mancare, e probabilmente anche la voglia di condividere, il che non è poco. Io ho, infatti, parlato di eccezioni, che in quanto tali, non sono da considerarsi delle regole, ho per esempio un bel rapporto con la mia ex donna, con la quale ho condiviso un pezzetto della mia vita, ma solo perché, al di là dell’amore che nel tempo si è trasformato in affetto, ciò che ci lega ha delle radici profonde.

    Ottima analisi Vale… ricambio il bacio.

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  32. Buongiorno Arthur
    Eccomi sul tuo blog…vedi il mondo è anche piccolo!
    Lontano dagli occhi lontano dal cuore?
    Noooooooooooooooooooooo per quanto mi riguarda più di una volta ho capito che era il contrario, ovvio quando si crea qualcosa di importante come l’amicizia o l’amore o un sentimento che comunque viene da dentro…per me quando per un pò ma anche per anni si perde per vari motivi la possibilità di vedersi la testa e il cuore continuano a pensare a quella persona, e sai cosa ti dico, a volte lo faccio cosi violentemente, ci penso in modo così totale e forte che poi quella persona chiama e mi dice “sai ho sentito che avevi bisogno di me come io ne ho di sentire te!”…ed è così
    Poi all’opposto quando arrivo a chiudere chiudo totalmente tanto persino da farmi schifo la stessa persona, ma probabilmente è un mio modo per aiutarmi a mettere la parola fine.
    Un abbraccio kate 🙂

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  33. @ Kate: bello questo tuo modo di sentire intensamente, al punto da richiamare l’attenzione dell’altro… raramente capita anche a me, ma per quanto mi riguarda, credo sia una coincidenza o soltanto la voglia di credere che c’è questa magia.
    Benvenuta nel mio mondo!

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