Incontrarsi e innamorarsi…

Incontrarsi-Innamorarsi

Prendendo spunto da un bellissimo articolo molto ironico ” Single or not?” scritto da VforValentina, voglio riproporvi un articolo che avevo scritto per la rubrica “l’opinione” nel secondo numero di The Best Magazine, che secondo me merita un po’ di attenzione…

STATISTICHE A PARTE, sembra che ci siano sempre di più uomini e donne single; discutendo qualche giorno fa con degli amici di uomini e donne che non hanno mai vissuto una vera e propria vita di coppia (matrimonio, convivenza…), quindi senza un partner, mi è venuto in mente un articolo che avevo letto su Dweb Repubblica, dal titolo molto emblematico “Adulti (non) Innamorati”.

Lo psicanalista Sergio Benvenuto, intervistato sul perché sia così difficile incontrarsi e trovare un partner da grandi, spiegava tra le altre cose che viviamo in una società democratica, dove nessuno si rassegna più al proprio rango, sia esso economico, culturale o erotico” e si assiste ad una specie di arrivismo per cui nessuno accetta più il proprio rango. Non a caso c’è il boom della chirurgia estetica”.

          Per certe donne il desiderio di un compagno con un “rango economico, culturale o erotico” al di sopra della media, diventa un obiettivo spesso irraggiungibile, al punto che sembra di vivere in un mondo di uomini “sottodimensionati”, mai realmente all’altezza delle loro aspettative.  

Una mia amica, gran bella donna, ha spesso giustificato la sua “solitudine”, con il fatto di non aver mai incontrato l’uomo adatto per lei (bello, aitante, con un’ottima posizione sociale…). Aveva, a suo tempo, vissuto una storia (senza convivenza) e, chissà come mai, terminata ed ora, quando ne incontrava uno, o era già sposato o non era (lui) interessato. Discorso ricorrente, sempre lo stesso, quasi a voler affermare una verità.

E lei? Una vittima.

          Una verità quindi da raccontare come fosse quasi una discolpa. Non riesco a vedere in questa loro “sventura” una condizione particolare; ho difficoltà a crederle sfortunate, perché c’è chi ci ha creduto ed anche ricominciato e per farlo, ha dovuto investire tante energie, magari non sempre ben ripagate, ma senz’altro con un “look rinnovato”, forte delle esperienze fatte, con una gran voglia di rimettersi in gioco e di risentirsi vivo dentro.

Qualcosa non mi torna!

          Forse è colpa di quest’isteria, come dice lo psicanalista, di questa nascente cultura dell’insoddisfazione, dove predomina il desiderio di sentirsi insoddisfatti, per non vedere problemi non risolti, sottovalutati. Crogiolarsi in ipotetiche sfortune, alla ricerca dell’uomo o della donna che spesso non esiste e, dove c’è stato, fonte di tante sofferenze, ahimè.

E’ vero, oggi sempre più spesso si creano degli spazi inviolabili fatti a proprio uso e consumo, chi è solo, raggiunge un suo equilibrio interiore, del quale non riesce a farne a meno e, soprattutto non è disposto a condividerlo con un probabile partner. Le condizioni economiche sono più rosee e, ridurre un rapporto solo in termini di “ farsi compagnia, lavare decine di camice, dividere le spese della casa”, è quantomeno svilente, come se non si volesse intendere che, sono ben altre le cose che uniscono due persone. La convivenza è una scelta, oltre che importante, anche molto faticosa, sia in termini fisici che emotivi.

          Scegliere di dividere la propria vita con un altro, vuole anche dire costruire la possibilità di interagire in maniera profonda e completa. Creare quella intimità d’intenti, come mi piace chiamarla, che nel tempo, diventa unica e irripetibile (vedi i due vecchietti che, al supermercato si tengono per mano…). Certamente, le lagne, il mal di testa, e i giramenti di … fanno parte del rischio che si è scelto di correre, altrimenti, cosa resta? Soltanto la consapevolezza della propria solitudine.

          E’ vero, viviamo in un’epoca in cui siamo un po’ viziati ma, anche molto egoisti, aggiungo. Dividere il nostro bene amato orticello ci dispiace, presi come siamo nel pensare che tutti i sacrifici fatti, gli obiettivi raggiunti, siano solo a nostro esclusivo appannaggio, e quindi si ricorre a scelte diciamo così “estreme”…

… stasera ho voglia di uscire, ti telefono, sei disponibile, ci agghindiamo come non mai, ceniamo insieme e, tra una collezione di francobolli e qualche manicaretto, magari ti fermi a casa mia e facciamo all’amore. Coccole a non finire, passione sfrenata e, quando mi saluti, ci guardiamo teneramente negli occhi, sapendo però che, una volta chiusa la porta di casa, mi posso tranquillamente mettere nel mio bel lettone matrimoniale a baldacchino (ovviamente moderno…), con materasso in lattice ultra ergonomico, coperto da un leggerissimo piumino danese imbottito di piuma d’oca di primissima scelta, con una gamba di qua e un’altra di là.

           E già, è più comodo, ma resta pur sempre la voglia di non risolvere il problema, nel caso esistesse ovviamente.

28 pensieri su “Incontrarsi e innamorarsi…

  1. Luisa

    Ognuno ha la sua idea d’amore,la mia non corrisponde a quella di coloro che cercano il “meglio” a tutti i costi come se si stesse comprando un oggetto da esporre e del quale vantarsi con tutti. Si, quella è una compravendita ne più e ne meno,sentimento poco. Credo che occorra pensare a quello che si offre e apettarsi o cercare nell’altro, altrettanto. Somiglianza nella diversità. Penso comunque sia vero che ad una certa età sia difficile rinunciare ai propri spazi,alle proprie abitudini, alle piccole e grandi libertà,ma se si ha la fortuna di trovare la persona giusta,l’altra metà della mela e dopo averci pensato bene, scavando con onestà nei propri sentimenti e avendone ricevuto conferma,si è amore,perchè no? dirai,che se si ha necessità di rifletterci su,non è amore, quando non si è più ragazzini,cambia anche il modo di affrontare la vita,il tempo è poco,è prezioso. Io m’aspetto che, quando troverò la persona giusta,sia per tutta la vita e che per lui sia altrettanto…niente rescissione del contratto agli 8gg…non amo le storie mordi e fuggi,mi fanno tristezza…finito il sermoncino…ciao 🙂

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  2. Come strano l’essere umano, quando non aveva nulla, non era felice, ma molto probabilmente almeno sereno, ed era disposto a condividere questa serenità con il suo prossimo, ora che forse abbiamo avuto tutto il possedibile, siamo diventati insicuri, impauriti di perdere quello che crediamo di possedere, trovandoci assolutamente incapaci di condividere i sentimenti che sono generati dal possesso e dal raggiungimento di questo nuovo stato di pseudo benessere, in realtà si è perso sia lo stato di serenità e nel contempo non si è mai raggiunto l’utopico stato di felicità, nonostante che abbiamo e possediamo moltissime cose, ma questa paura di perderle ci rende incapaci di condividerne l’eventuale gioia nel possederle, facendoci scoprire, egoisti e soli, incapaci di ogni forma vera di aggregazione sia sentimentale che sociale, siamo diventati una società di egoisti, singoli e soli sotto ogni punto di vista.

    Ciaooo neh!

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  3. Quanto condivido, non immagini neanche…lo vivo sulla mia pelle e non per colpa mia e so cosa vuol dire cercare con tutte le forse di impegnarsi di investire in un rapporto di dare tutto vedendo l’altro che è titubante che non da altrettanto che a volte diventa quasi crudele nella sua estremizzata voglia di solitudine…cosa si fa in questi casi quando si ama?
    Si abbandona nonostante tutto?
    Si continua a sperare pensando che magari domani cambia qualcosa?
    Inevitabilmente almeno per quanto mi riguarda ogni storia ti lascia bei ricordi ma anche l’amaro in bocca e il terrore a lungo andare di riprovarci e forse anche l’incapacità di distinguere la persona speciale che potrebbe arrivare, perchè si crede che l’erba sia uguale in ogni giardino…
    E triste, ma quando si rema da soli alla fine ci si omologa con gli altri pur di non soffrire….ma, almeno io, soffro ancora di più!

    Tu che ne pensi??????
    Abbandonare dopo che si è provato tutto e che niente cambia o tentare e ritentare?

    Sapendo inevitabilmente che se si abbandona si soffrirà senza esclusione di colpi e che non puoi rimpiazzare ogni volta in due secondi sperando che sia meglio perchè li è il disastro più totale!

    Baci kate

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  4. Caro Arthur, procediamo con ordine. Innanzi tutto grazie per avermi citato! E’ stata una bella sorpresa…

    In merito alla questione vorrei dire questo: che non sono del tutto d’accordo con Benvenuto. Lui ha ragione, beninteso, ma quel non rassegnarsi al proprio “rango” è – secondo me – piuttosto un effetto che una causa.
    Il motivo per cui si brama qualcosa di più (esteticamente, eroticamente, economicamente, socialmente) è sintomo di un’insoddisfazione di sé, di insicurezza, di scarsa ricerca interiore, di una sorta di “fame chimica” (es.: sono insoddisfatto/a di me, non ne capisco le ragioni, non voglio / non posso indagarne il perché, mi butto sopra ciò che il mondo, l’educazione, i film, la società, la famiglia mi hanno insegnato essere la panacea di tutti i mali: la bellezza, l’emozione epidermica, l’appagamento immediato, il matrimonio prestigioso, la ricchezza facilmente ottenuta, ecc.)
    Tu dici bene quando parli di cultura dell’insoddisfazione, della facilità di certe scelte (il disimpegno) a scapito di scelte più faticose e più mature (l’impegno).
    Ti racconto un aneddoto.
    Quando mi fidanzai con il mio ultimo ragazzo, dopo un certo tempo, su Facebook (che è il Male, per certi versi), scrissi nella casella della “situazione sentimentale”: impegnata. Lui mi chiamò tutto emozionato per dirmi: «Non sai che bella sorpresa aver letto “impegnata”, e sapere che dall’altra parte dell’impegno ci sono io…», frase molto bella ma che, col tempo, rivelò tutta la sua fragilità. Ciò che quell’uomo amava, infatti, era l’aspetto esteriore dell’impegno, le dinamiche più superficiali, il modo in cui quell’impegno lo faceva sentire, l’immagine che gli rimandava di sé. Prova ne è il fatto che, mesi dopo, alle prese con un periodo difficile, quell’impegno sbandierato ma poco compreso, poco voluto, poco digerito, gli parve insostenibile.
    E allora sì, il concetto è proprio quello che esprimi nell’ultimo capoverso: molti di noi vogliono la storia scintillante e appagante che termina ogni sera nel proprio appartamento da single, dove l’altro può entrare ma con un piede solo, dove ci sono sempre uscite d’emergenza, dove “impegno” è una parola ma non un progetto, dove “io” viene prima dell’«altro», dove possiamo restare soli coi nostri infantili sogni di perfezione. Ben ignari del fatto che la perfezione è un’idea immatura e frustrante, un punto di fuga che ci alletta come un miraggio, ma altrettanto inconsistente.
    V

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  5. Luisa

    @Kate Scusa,mi intrometto sapendo bene che non dovrei,che non ti sei rivolta a me,ma permettimi 2 minuti di solidarietà femminile. Scappa a gambe levate,scappa finchè sei in tempo,scappa perchè non tutti gli uomini sono uguali e ci sono anche quelli che sanno darsi con semplicità senza farsi pregare. Se senti che in quel rapporto qualcosa ti turba, riflettici bene…Se vuoi,leggi “LETTERE DI DONNE CHE AMANO TROPPO” di Robin Norwood. Leggilo fino alla fine,e concediti il tempo per smaltirlo. Io l’ho trovato decisamente istruttivo. Scusa scusa ancora,ignora tranquillamente il commento di un’impicciona. ciao

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  6. Bel post, che tocca un argomento interessante; non so se veramente oggi ci siano più single che nel ns. immediato passato, di sicuro oggi c’è più libertà (e meno male!) nel gestire i rapporti e quindi più facilità a dire Basta!

    Ma alla base di tanti problemi forse c’è solo il fatto che certe volte per evitare la solitudine si aprono rapporti in cui non si crede, in cui l’altro non ci piace abbastanza…

    Forse dovremmo avere la forza d’animo di iniziare un rapporto solo quando siamo davvero innamorati, e per il resto limitarci (vado controcorrente) a una serata (il date degli americani) e basta; sempre meglio che iniziare un rapporto senza esserne convinti

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  7. @Luisa grazie mille per il tuo consiglio, lo so che è il blog di Arthur ma fa piacere almeno a me sapere e ascoltare il punto di vista di donne come me o di uomini che vogliono dire la loro.
    Non preoccuparti anzi correrò a leggere lettere di donne che amano troppo…ma non è come il libro o ha a che fare con quello…io non l’ho mai letto!

    Hai ragione quando dici che ci sono uomini che fanno tutto molto semplicemente e nel bene, forse non ho avuto la fortuna di conoscerne, forse non li ho voluti vedere, forse la mia esperienza negativa da adolescente di abuso mi ha portato a scegliere al contrario quasi per vendetta uomini difficili…non so eppure mi leggo dentro e sto cercando a fatica di volermi bene…
    Non ti ritengo un’impicciona ma una nuova amica se ti va…
    un abbraccio kate

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  8. Luisa

    @Kate Grazie Kate, a me ha fatto male leggere quel libro(per questo ti dicevo che serve tempo per smaltirlo), mi dicevo che erano stronzate,eppure,riflettendoci c’era del vero. Esperienze di altre donne che insistevano negli stessi errori e che in fondo non si amavano. E’ solo un punto di partenza per una seria riflessione su noi stesse. Ti serve solo un piccolo appiglio per un cambiamento,poi verrà tutto da se. Quando saprai guardare il mondo con occhi diversi, magari scoprirai che avevi già vicino la persona giusta e non t’eri mai accorta. Io confido sempre nel “yo no buscaba nadie y te vi”,”non cercavo nessuno, e ti vidi”. Ana Belen:un vestido y un amor….un abbraccio anche a te,buonanotte 🙂

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  9. un rapporto d’amore si costruisce nel tempo, non credo a quello immediato e scintillante, ma mentre si costruisce accadono talmente tante cose che spesso lo rendono fragile, in balia degli eventi, o di quello che dicono psicologi e terapeuti: ricerca di spazi, soddisfazione e conomica e altro,
    forse si cerca troppo di crearsi uno spazio per se, inteso come carriera, tralasciando gli affetti che spesso sembrano essere un impedimento.
    Ma è difficile da dirsi è così complesso parlare e vivere l’amore

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  10. @Luisa bello lo spagnolo vero?
    E’ una lingua cosi calda e profonda, adoro tutti i popoli latini e il loro modo di fare e di pensare…
    Ana Belen come avrai letto in precedenza è una delle mie cantanti preferite!
    Comprerò entrambi i libri, e cercherò di farne tesoro anche a costo di metabolizzarli a fatica, ma oramai il mio viaggio è iniziato, non posso mica fermarmi qui!

    Baci kate

    Buongiorno Arthur 🙂

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  11. @ Alan: condivido in pieno il tuo discorso, Alan, oggi sempre più spesso l’egoismo mascherato da “impossibilità a trovare” la persona giusta, ci fa vivere una vita lontano da scelte condivise, che in fondo risultano più comode.
    Ho un’amica, single, che ha appena comprato una casa al lago, da quando la conosco, lei sempre ospite, invitata e coccolata, non mi ha mai invitato a casa sua nemmeno per un tè e così anche gli altri amici più intimi. In occasione di questa sua nuova casa, la prendiamo spesso in giro, dicendole che aspettiamo con ansia di venire a cena nello stupendo portico che c’è nel suo giardino e lei ogni volta, dice la stessa cosa: non so cucinare e poi, se volete venire, dovete portare da mangiare, altrimenti…

    Insomma, per dire che alla fine, da single, si diventa anche così attaccati al loro piccolo mondo che, tutto ciò che sta al di fuori, è superfluo, anche il piacere di condividere con amici intimi (sempre disponibili…) una casa nuova… figuriamoci con un eventuale partner…

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  12. @ Kate: che dire, è sempre difficile dare dei consigli in situazioni critiche come le tue, indubbiamente mi vien da dire che le scelte devono essere condivise da entrambi e quando non avviene, vuol dire che è stato tutto tempo perso e quindi, condivido ciò che ti ha detto Luisa, volta pagina e abbi fiducia in te stessa, che gli uomini non sono tutti uguali e prima o poi, ma solo se dentro di te sei disponibile ad accettarlo, incontrerai qualcuno con il quale condividere un pezzetto di vita insieme.

    Quindi, abbandonare, senza il rimpianto di averlo fatto.

    Ciao carissima!

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  13. @ Luisa: non è detto che solo perché si ama non bisogna anche pensare, sarebbe come dire che ci affidiamo soltanto alle sensazioni e solo con quelle non si costruisce nulla di buono.

    Affinità elettive, dunque, senz’altro, desiderio di dividere e condividere, amore e passione, sapere ciò che si desidera e per quanto sia possibile, cercare di portarlo avanti insieme in un progetto comune condivisibile. Non so se esistono le persone giuste, so che “bisogna” essere disponibili dentro, altrimenti è tempo sprecato, che può servire giusto a quel mordi e fuggi che non ti piace per niente.

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  14. @ Valentina: incomincio dicendoti che era “doverosa” la citazione, il tuo articolo era molto ironico e ho sempre ritenuto l’ironia sinonimo d’intelligenza.

    E tornando a noi… sì, sono convinto che oggi ci sia questa cultura dell’insoddisfazione, un modo come un altro per crearsi degli alibi, perché spesso incapaci di vedere chiaro dentro di noi.

    Preferisco mille volte chi mi dice che sta bene da single, piuttosto che, per esempio, gli uomini, questi sconosciuti, sono un genere estinto.

    Come ho già detto nel mio articolo, l’impegno costa fatica, mettersi in discussione costa fatica, dedicare una parte di sé all’altro, costa fatica, ricominciare mettendosi anche da parte quando occorre, costa fatica, come giustamente ha detto Alan, siamo talmente arroccati nei nostri egoismi, che diventa faticoso persino pensare di guardare con occhio sgombro da preconcetti, intorno a noi.

    Con questo, non voglio predicare bene, anche perché come tutti, commettendo anche degli errori, ho sempre cercato la mia strada da percorrere, personalmente, anche se lo trovo comodo, non amo molto mettermi nel mio bel lettone, con una gamba di qua e una di là, una sana e litigiosa tirata di coperte, ogni tanto, è senz’altro molto meglio. 😉

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  15. bel post, come spesso … mi hai fatto pensare ad una cosa: le aspettative.
    A volte generiamo delle aspettative, dettate anche dalle mode e se queste non arrivano non ci prendiamo la briga di aprire gli occhi per vedere tutto quello che sta attorno alle aspettative!
    quando non mi aspettavo nulla è arrivata la persona con cui amo dividere tutto, con cui mi sento libera di vivere anche i miei spazi solitari e con cui ogni giorno voglio costruire qualcosa!

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  16. Luisa

    Hai ragione Arthur,bisogna essere “disponibili dentro”. Non so se le persone riescano ad essere realmente disponibili se non c’è un sincero interesse per l’altro,questo è il punto. Magari la stessa persona che con noi si tira un po indietro,con altre si comporterebbe diversamente. Oppure è un recalcitrare più profondo che non prescinde dalla persona con cui ci si relaziona…nel dubbio,meglio non farsi del male…ma,la persona giusta c’è,bisogna avere fortuna per incontrarla,riconoscerla e poi … avevo letto tempo fa: ti legherò a me con un nodo abbastanza stretto da non farti scappare,ma non così stretto da soffocarti… 😉

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  17. Luisa ho comprato il libro donne che amano troppo, l’altro per ora non lo avevano ma lo leggerò…poi ti dico come metabolizzo…intanto seguo il percorso…

    Notte dopo 1-1 Italia

    baci kate

    P.S. Arthur è arrivato il mio articolo via mail?

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  18. Luisa

    @Kate, io ho letto solo il secondo,penso siano sostanzialmente simili…fammi sapere,mi raccomando…se poi non ti è utile quanto lo è stato a me, puoi virtualmente tirarmelo dietro 🙂 non farti scoraggiare dalla negatività altrui,in nessuna occasione…vai avanti e non guardarti indietro,se vieni colta da tentazione, fai una bella camminata stancante ascoltando musica, dopo un po non pensi più a niente 🙂 Buonanotte a te e ad Arthur che ha costruito una “tavernetta” decisamente accogliente 🙂 ciaoooo

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  19. @ Kate: grazie per l’ottimo padrone di casa, questo spazio è dedicato a tutti voi.
    Scusa, non ho risposto alla tua e-mail, ma in questi giorni sono ultra carico di lavoro e infatti, come vedi, non sono neanche troppo presente nei commenti. Comunque, il tuo articolo è arrivato ed è molto bello. Grazie!

    @ Luisa: una “tavernetta”accogliente, ma solo perch*é gli ospiti sono meravigliosi. 😉

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  20. @ Aurora: è vero che un rapporto si costruisce nel tempo, ma è anche vero che bisogna essere disponibili a farlo, altrimenti ogni altra cosa ha il sopravvento, carriera, tempo libero, amici, solitudine…

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  21. @ Fra: anche la tua di analisi è molto vera, oggi si corre un po’ troppo, magari senza approfondire e indubbiamente meglio una serata soltanto se non si è convinti. Poi alle volte si scappa anche se si è innamorati, la paura di investire, di perdere la propria liberta…

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  22. Ci sono arrivata, sono arrivata a comprendere e a tagliare quella storia che mi portavo dietro da mesi, un anno e più praticamente…sono strana, delusa, sofferente, perchè pur rendendomi conto di tante cose, ho avuto anche la botta finale da parte sua…tante parole che sapevo ma che sentirsi dire a voce tranciano l’anima e il cuore…una mia amica dice sempre che quando io o lei non facciamo dei passi o dubitiamo o prendiamo tempo è perchè siamo tanto istintive da capire che c’è qualcosa che non va…infatti temporeggiavo, e ora so cosa non andava!
    In qualche modo è come dopo un lutto che non sai se metabolizzare avere rabbia o cosa, mi ha colpito nel profondo…
    So che la strada ora è tutta in salita, considerando che mi sentivo già anniettata per la salute di mia madre , la mia e tutto il resto, ma so anche che posso venire qui e dai miei amici di blog perchè li è la mia casa calda per l’anima.

    P.S. sto leggendo DONNE CHE AMANO TROPPO…altri calci nello stomaco dolorosi ma veri…sono una donna che ama troppo e lo fa con le persone sbagliate…
    ora lo so, spero sia un punto di partenza!

    @LUISA grazie per avermi consigliato questo libro, avevi ragione fa malissimo, ma ti mette di fronte ad una realta che spesso non si vuole ammettere.

    Baci baci kate

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  23. @Kate: so che potrebbe apparire scontato, ma alle volte le strade in salita portano a essere più consapevoli di ciò che è meglio per noi, la fatica è un po’ come un anestetico, una volta raggiunta la vetta, tutto il resto non conta più nulla.

    Sorridi al mondo, che lui, poi, ti ricompenserà.

    Ciao e buon inizio settimana.

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  24. Luisa

    @ Kate,hai fatto bene a troncare se non ci stavi bene. Conserva i bei ricordi e non rimuginare troppo sui motivi di discordia e di sofferenza. Abbi pazienza, un giorno scoprirai che non provi più ne amore ne dolore e sarai già oltre quella storia. Certo non è facile e servirà tempo,ma sarà così 🙂 Si,quel libro aiuta a guardare i fatti da un altro punto di vista, ed è bene. Non sentirti sola o incompresa, perchè non lo sei…anch’io ti dico di sorridere alla vita e vedrai che ne verrà fuori qualcosa di bello e quando meno te lo aspetti…ciao Kate e ciao al padrone di casa 🙂

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