Dovere di cronaca?

E’ vero, siamo nell’era multimediale, è vero, le tragedie, pochi minuti dopo che sono accadute, sono già nelle prime pagine dei giornali ed è anche vero che alle volte certe immagini possono essere educative, se non addirittura usate per scoraggiare atteggiamenti disinvolti e non curanti delle regole, ma usare le immagini solo per soddisfare le curiosità morbose di chi legge i giornali, questo no, non credo sia giusto.

Sul sito di un noto giornale locale, oltre a varie notizie di cronaca descritte con dovizia di particolari, supportate, anche, da foto esplicite, ho trovato una sezione dove le stesse notizie sono documentate con filmati che, quasi in maniera maniacale, si soffermano sui particolari, tant’è che la scena di un incidente stradale diventa la disinvolta rappresentazione di lamiere contorte e accartocciate sporche di sangue.

Ma a chi può interessare, mi domando, una scena così cruenta? Nel vederla,  il pensiero va senz’altro alla persona che era seduta su quei sedili e a ciò che ne è stato di lei…

Sono immagini difficili da digerire anche per gli “addetti al lavoro” e allora, perché riproporle e a quale scopo?

Manca soltanto che ci facciano vedere i pezzi di un corpo smembrato, l’orribile conclusione di una tragedia che si è consumata nello spazio di un mattino, per un colpo di sonno… l’articolo maledetto s’intitolava: Ciao, ci vediamo domattina… “

Quelle immagini, cruente, inutili, testimoniano, forse, un domani che, purtroppo non c’e stato?

Che tristezza!!!

30 pensieri su “Dovere di cronaca?

  1. in realtà per capire il perchè dovresti rapportarti con i media come fossero solamente aziende che vendono prodotti, e i loro prodotti, pare, si vendono meglio quando creano discussioni … la cronaca non esiste da tempo

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  2. Silvia

    Succede la stessa cosa con la televisione, quando ci fa vedere cosa succede quando scoppia una bomba, in un mercato. Pozze di sangue, corpi tra le macerie, immagini, come dici tu giustamente, gratuite, che non hanno senso.

    E’ la violenza che viene rappresentata nella sua forma più cruenta, che poi genera altra violenza, soprattutto tra i giovani, troppo abituati a vedere nei media e nei film, morti ammazzati.

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  3. Lo fanno perché siamo morbosi. Uso il noi per intendere l’essere umano in generale, anche se mi discosto volentieri da questa etichetta.
    Un po’ come attorno ad un incidente si forma subito una folla di curiosi, così i filmati + “pulp” mandano letteralmente in tilt il conta-visite di YouTube.
    Purtroppo credo che alla fine ci si faccia il callo, che certe immagini non suscitino + stupore, raccapriccio, morbosità, e serva sempre di peggio. sempre di peggio.

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  4. evitando di parlare di fatti spiacevoli che accadono ogni giorno…
    caro Arthur…smettila di provocarci mettendo le foto di questi invitanti dolci…
    è na cattiveria bella e buona!

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  5. Ma non hai mai sentito con che gusto molta gente indulga in descrizioni particolareggiate di malattie e morti? I giornalisti danno al pubblico quello che il pubblico vuole (ahimè).
    Per molte persone è più facile parlare di fatti di cronaca che dischiudere uno spiraglio sulla propria anima.

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  6. Marta

    Non mi trovo d’accordo con Silvia quando dice che succede lo stesso in televisione. O meglio , succede lo stesso perchè si vedono scene che potrebbero essere benissimo risparmiate però in televisione è normale vedere “scene” .. su un giornale per me non ha senso , si DEVE riportare l’articolo con allegata qualche foto ma non riportare l’incidente ( o che sia ) pari pari.

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  7. Luisa

    Ciao Arthur, io e la mia connessione ballerina siamo tornate 🙂 Non so se veramente i giornali e la tv ci diano quello che vogliamo vedere. Io certe cose non le voglio vedere e non ho nemmeno piacere me le descrivano con troppi particolari. Ricordo un servizio televisivo su un incidente, la persona era stata investita da più macchine. Mi ha colpito perchè sembrava stesse parlando di un cane(animalisti perdonatemi, ma per me c’è una grossa differenza). Aveva dato anche qualche particolare che poteva risparmiarsi, unico giornalista ad aver trattato il caso in quel modo. Poveri famigliari se seguivano il tg, così poco rispetto per il loro caro. Non dico che occorra edulcorare la pillola,ma nemmeno essere crudi a tutti i costi. ciao

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  8. Luisa

    P.s. naturalmente i pirati della strada non credo siano stati catturati, spero non riescano a dormire per il resto dei loro giorni e che abbiano sempre davanti agli occhi la scena.

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  9. alanford50

    Anche io credo che il fare vedere quelle immagini sia un gesto assolutamente sbagliato, se non altro perchè evidenziano l’assoluta inutilità del gesto stesso.

    Ciaooo neh!

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  10. … e se servissero per farci riflettere, fare “paura” e farci andare più piano in auto?

    oppure

    … e se servissero per farci scrivere su un bell’articolo su un blog?

    oppure

    … e se servissero per farci ritrovare qui tutti assieme a discutere sul valore delle immagini?

    Dal momento che se ne parla immagino che siano servite. Tanto di cappello al direttore del giornale che le ha scelte o approvate: ha certamente sortito un bell’effetto!

    Andrebbe avvertito ed invitato a discutere su questo blog!

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  11. @ Valentina: diciamo che lo fanno per soddisfare la nostra curiosità.

    @ La vale: è vero ciò che dici, anche la cronaca è diventata un business che, quindi deve creare profitto.

    @ Silvia: la violenza genera sempre dell’altra violenza e purtroppochi ci fa le spese sono sempre i giovani.

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  12. @ Grimilde: la gente ha bisogno di vedere il sangue, degli altri però.
    Preferirei non abituarmi, preferirei sapere che il peggio non mi appartiene.

    @ Tappotuo: buongustaia!!! 🙂

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  13. @ Aracne: è il coinvolgimento che manca, nel senso che parlare di malattie e di morti diventa soltanto una “cronaca” fine a se stessa, mentre invece parlare della propria anima, presuppone una consapevolezza che può fare paura.

    @ Marta: no, non sono d’accordo, perché la violenza gratuita non ha mai, secondo me, un suo motivo di esistere. Le immagini delle bombe in Iraq o in Afghanistan con l’operatore che si sofferma sulle pozze di sangue o sulla scarpa del povero malcapitato potrebbero risparmiarcele, perché lì non c’è dovere di cronaca, ma soltanto un gusto macabro che serve soltanto per soddisfare la curiosità morbosa della gente.

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  14. @ Luisa: siamo alla solita storia e cioè che la vita umana non ha una sua dignità. E a questo proposito mi viene in mente come sei trattato in ospedale, un numero appeso ad un letto, nell’attesa, paziente, di essere preso in considerazione. (non c’entra con il discorso che stiamo facendo, ma se parliamo di dignità… )
    E per la tua connessione… so che ci sei sempre e che prima o poi… 😉
    Ciao e buona giornata.

    @ Monachella: grazie! 🙂
    ps: la foto è soltanto una metafora…

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  15. @ Alan: il problema è: se è un gesto inutile, perché lo fanno? Come diceva La Vale, è tutto un business.

    *** Ciao! ***

    @ Solindue: è vero ciò che dici, è anche importante parlarne, riflettere sui possibili “guasti” che queste immagini possono creare e quasi quasi invito veramente il direttore del giornale “incriminato”, ma sono sicuro che la sua risposta sarebbe che la sua è una linea editoriale in “linea” con le rischieste della gente. 😦

    Porcacc… !!!

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  16. Luisa

    Ciao Arthur, buona giornata anche a te 🙂 sempre a proposito di dignità..hai ragione negli ospedali si è ridotti a numeri in attesa di considerazione, quando va bene, se va male, diventi un pezzo di carne senza anima da umiliare senza pietà, da lasciare gridare fino a che hai fiato, oppure la beffa del cibo lasciato sul tavolinetto, peccato che il malato non sia in grado di mangiare da solo! Secondo me, in certe persone c’è del marcio e questo viene fuori qualunque sia la professione. Nella top ten dei marci ci metto il giornalista che intervista il bimbo liberato dopo il sequestro e gli chiede cosa si prova a venir rapito. Però anche i suoi genitori potevano risparmiargli questo stress…evvabbè, oggi sono di umore un po così…

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  17. @ Luisa: Considera che sono reduce di un mese d’ospedale (mia madre è stata ricoverata perché non stava bene… ) e quindi tutto ciò che hai appena detto lo sottoscrivo senza alcun dubbio.

    La cosa che fa più male è vedere i medici che passano in corridoio e che per paura di essere fermati per delle notizie sugli ammalati, praticamente ti ignorano al punto che ci si sente trasparenti.

    Indubbiamente, come in tutte le cose, non è una regola e in ogni professione ci sono persone non degne di questo nome, e al contrario, invece professionisti seri e coscienziosi.
    La dignità è un bene prezioso e nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di calpestarla. Mio padre era un medico, mio fratello è medico e da loro ho imparato che il rispetto è imprescindibile, qualunque siano le condizioni.

    Per quanto riguarda i giornalisti… in effetti, loro fanno il loro mestiere, ma non sempre l’etica li guida nelle scelte che fanno.
    E d’altronde, a torto o a ragione, e su questo non entro nel merito, si possono usare delle verità manipolate per distruggere un avversario politico?

    Che schifo!

    Ti abbraccio.

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  18. alanford50

    Con il dire “perchè evidenziano l’assoluta inutilità del gesto” non intendevo colpevolizzare chi compie il gesto di mettere in essere quelle immagini, ma, decisamente il contrario, lo ritengo un parlare per i sordi, e noi siamo assolutamente e volutamente sordi, tutto quello che non ci interessa in prima persona e che non appaga i nostri bisogni immediati viene da noi assolutamente disatteso anzi non viene neanche preso minimamente in considerazione, come se il messaggio non fosse diretto a noi ma a chiunque altro.
    Purtroppo noi siamo capaci di pensare (quando ci riesce) unicamente al presente, mai e poi mai al domani, quindi tutto quello che facciamo nel nostro vivere verte unicamente a soddisfare il bisogno immediato, mentre per evitare una serie di errori e guai bisognerebbe cambiare atteggiamento verso la vita ed iniziare a pensare anche un po’ al domani, se non altro per no farci trovare impreparati, poi del doman non v’è certezza comunque, maaaa……pensarci prima significa che per dare una speranza per il domani dobbiamo assolutamente modifcare l’oggi e noi non ne siamo assolutamente capaci, anzi, viviamo come ho detto nel modo decisamente opposto, pensiamo all’oggi e domani si vedrà, ma così non ha mai funzionato, solo che noi facciamo per nostra estrema comodità finta di nulla…..
    Ciaooo neh!

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  19. @ Alan: scusa, ma non capisco cosa vuoi dire.
    Se quelle immaginio fossero fatte esclusivamente per “educarci”, hai ragione tu, ma se sono soltanto la cruda rappresentazione di un evento tragico, allora, cosa ci stanno a fare? A che servono se non a soddisfare delle curiosità morbose?

    Ricordi la storia di Vermicino? Tutta l’Italia è rimasta con il fiato sospeso, senz’altro per la sorte di quel povero bambino, ma quella diretta televisiva ininterrotta era necessaria?

    Si utilizza la pelle degli altri magari per scopi non molto etici o perlomeno, questo è quello che penso io.

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  20. alanford50

    Il caso di Vermicino rappresenta l’inizio di un nuovo modo di gestire l’informazione, io credo che nello specifico si possano attribuire entrambi gli intenti cui tu facevi cenno, il primo senza ombra di dubbio è stato quello di documentare un evento molto particolare e tragico che non poteva in nessun caso servire da monito vista l’eccezionalità e l’irripetibilità dell’evento, a pari merito, senza ombra di dubbio è stato anche e forse soprattutto il tentativo di dare inizio ad un nuovo modo di fare televisione, e questo ben al di la dell’evento stesso, nel senso che lo avrebbero fatto utilizzando qualsiasi evento di quel tipo, quindi in questo senso hai ragione tu, a che e a chi serve?.

    Invece devo ammettere che in alcuni casi l’immagine forte può ed ha la valenza di monito, per esempio un rottame di macchina fuori dalla discoteca, sulla sua valenza possiamo disquisire all’infinito e probabilmente ci troveremo senz’altro daccordo sulla sua scarsa valenza finale, ma il messaggio di monito è inequivocabile, poi che uno ne tenga conto oppure no è tutto un’altro discorso.

    Per esempio, io sono daccordo sull’uso di spot anche crudi sulle conseguenze dell’uso di stupefacenti, anche se so che chi ne fa uso sicuramente non si lascerà convincere ne desistere da qualsiasi spot, rendendo per certi versi lo spot stesso decisamente inutile, se non ai fini di appagare un senso di prevenzione, un mezzo per salvare chi è disposto a lasciarsi salvare, pace all’anima di chi è o vuole fare il sordo, peggio per loro.

    Il mio precedente commento voleva unicamente evidenziare la constatazione che purtroppo viviamo in un mondo di veri o falsi sordi, trovando pochissime persone disposte ad elaborare gli eventi che gli si pongono davanti, la maggior parte si lascia vivere affidandosi ad un fato che sicuramente con un minimo di attenzione potrebbe essere in qualche misura gestito, se non altro per la grande soddisfazione di essersi fatti trovare in quell’occasione vivi e pensanti.

    Ciaooo neh! alla prox.

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  21. l’informazione offre quello che la gente vuole vedere. Cos’è se non la morbosità quella cosa che spinge gli automobilisti a rallentare, osservare bene, ostruire il traffico quando avviene un incidente?
    Lo disse anche Flaubert se non ricordo male: la curiosità è quella cosa che ci spinge ad infilare il naso sotto le lenzuola dopo aver mollato un peto. E così, i più curiosi amano le foto esplicite, le lamiere contorte e imbrattate di sangue.

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  22. @ Alan: se le immagini servono a responsabilizzare la persone… beh, nessun dubbio, ben vengano, ma senza troppa compiacenza però, perché dev’esserci un limite, altrimenti è una giungla.

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