Amore, nostalgia, odio, rancore o forse…

Amore, nostalgia, odio, rancore o forse soltanto risentimento, l’amarezza di sentimenti apparentemente in netto contrasto tra di loro, che se si mischiano, diventano un insulso, esplosivo miscuglio fatto ad arte per vivere male.

Mi sono sempre chiesto come si possano accettare compromessi del genere, forse perché si ha paura di far chiarezza dentro di sé e dare la colpa agli altri diventa un formidabile alibi da sbandierare alla prima occasione, un perfetto salvacondotto per la propria coscienza.

Quanto del nostro vissuto dipende da altri e quanto invece da scelte incoerenti, rinunciatarie o anche soltanto inconsapevoli fatte da noi stessi?

E questo che mi chiedo spesso.

Non amo fare bilanci o ripercorrere sentieri impervi crogiolandomi in affannose ricerche di cose che nella mia vita non si sono mai avverate, ma solo perché la ritengo un’inutile perdita di tempo e di energia che al contrario, preferisco convogliare per un futuro quanto meno più sereno.

Ma questo vale anche nei rapporti con le persone.

L’odio credo che sia una brutta compagnia; meglio una sana e “violenta” litigata, un chiarimento e se non è possibile andare più d’accordo, amici come prima. E’ oltremodo svilente pensare di coltivare l’idea della vendetta a tutti i costi, psicologica o verbale che sia, masturbazioni mentali che alla fine fanno perdere il senso della realtà e allora basta un niente per rinvangare storie che non c’entrano più nulla, solo per fare del male e cosa ancora più amara, per fare del male a se stessi.

No, non ci sto, forse perché non so cosa voglia dire rancore.

48 pensieri su “Amore, nostalgia, odio, rancore o forse…

  1. Mai rancore e tanto meno troppe elucubrazioni. Come che diceva la canzone? Chi ha dato ha dato ha dato, chi avuto avuto avuto… scurdammoce ‘o passato”…anche se non simm’ e Napule paisà. Un salutone, Fabio

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  2. Silvia

    Ho un’amica che ogno volta che la vedo è come un disco rotto, lui di qua, lui di la, vive la sua vita pensando sempre a “lui” e la cosa non è tanto simpatica.

    Condivito totalmete ciò che hai scritto.
    Ciao.

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  3. Diavolo, Arthur: non sai cosa sia il rancore? Si vede che non sei mai stato sposato!
    Sono d’accordo con te, meglio un litigio, meglio chiarire il prima possibile. E infatti i miei rancori sono di un tempo in cui non osavo, in cui inghiottivo e non parlavo. Pessima educazione, la mia, che esortava a sacrificarmi ‘per quieto viviere’…di chi? Ora forse sono troppo ‘brutalmente onesta’ come qualcuno mi ha detto, ma vivo tanto meglio.
    Se non ci fossero questi rancori del passato che a volte prendono vita all’improvviso, senza controllo, e mi stritolano nelle loro fauci!

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  4. Nemmeno io so portare rancore, se ho un problema vado immediatamente a chiarirlo. Poi non sono una di quelle persone che si crogiolano nelle loro ansie non facendo assolutamente nulla, non so lasciare le cose a metà: se c’è qualcosa che non va ne parliamo e se non risolviamo addio, chiusa là. Devo dire che sono portata a vivere pensando che dipenda tutto da noi, poche volte dagli altri. Siamo noi che diamo un certo corso agli eventi, e se le colpe sono degli altri è comunque nostra la responsabilità di ogni tipo di reazione possibile. Spesso, se non riesco a chiarire, mi lascio scivolare tutto addosso. Il rancore non è una cosa che mi appartiene.

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  5. Luisa

    Con gli anni ho imparato l’autocritica feroce, ovvero non mi nascondo dietro un dito. . Non ho un’opinione particolarmente alta di me, quindi non cado da nessun piedistallo. Se una cosa è sbagliata, lo è sia se la faccio io che se la fanno gli altri. Sulle questioni passate che ci hanno fatto soffrire, si può pure stendere un velo pietoso, ma in fondo non si dimentica. E’ impossibile. Il vero guaio sono le questioni attuali, quelle che fanno soffrire comunque le si guardi…un po di rancore ci sta…non si metabolizza in un attimo, e non è solo questione di volontà, ci sono tempi tecnici…

    Ciao, buonanotte 🙂

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  6. Magari pensassimo tutti così. Che bello sarebbe il mondo! La vita mi ha insegnato ed io ho imparato che tutto si può perdonare, ma nel profondo del cuore sanguina ancora la ferita; che quanto grande sia la propria sofferenza, il mondo non si ferma per il mio dolore; che la vita può cambiare in un batter di ciglio e che ciò che ho accumulato non ha alcun valore; che un semplice ‘buongiorno’ mi aiuta a sentirmi importante e che un sorriso aumenta la speranza per il ‘domani’.

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  7. @ Blandina: scusa, se ho capito bene bisogna essere sposati per provare rancore?
    Maddai… E’ vero, non sono stato mai sposato, ma solo perchè al matrimonio ho scelto la convivenza e, credimi, nessuna differenza in merito. Ciò non toglie che, malgrado che le cose siano finite, magari con una certa dose di rimpianto e una sorta di amaro in bocca, il rancore è l’ultima cosa che mi/ci è rimasta. Non metto in dubbio che certe situazioni familiari lasciano altro che rancori o bisogno di rivalse o anche dolori e ferite difficili da rimarginare, ma il tempo può guarire, e se ne resta traccia, non può senz’altro “stritolarci” senza alcun controllo. Non voglio entrare nel merito, e ogni situazione è diversa dall’altra, ma può far bene parlarne, se non altro per scoprire i veri motivi di tanto malessere.
    Ciao e salutami l’America.

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  8. @ Valentina: wow, donna, siciliana ed anche saggia. 🙂
    Concordo con te, è l’approccio con le cose della vita che ci fa essere in un modo anzichè in un altro. E senza voler pontificare, è il bisogno di chiarezza dentro di sé è fondamentale.
    Benvenuta nel club dei “NON RANCOROSI”. 😉

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  9. @ Luisa: cara Luisa, l’autocritica può aiutare a non buttare addosso agli altri colpe che magari sono essenzialmente nostre. Ma non basta, occorre anche molto lavoro introspetivo e l’approccio alla vita con un sorriso è fondamentale per guardare avanti con fiducia.
    Come ho già detto a Blandina, è vero, alle volte le ferite sono profonde, ma non possono e devono essere motivo di eterno conflitto con noi stessi. Bisogna riemergere e il rancore in questo non aiuta senz’altro.
    Tempo al tempo, è vero, che però non vuol dire tempo senza tempo.

    Ciao e buonanotte anche a te.

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  10. @ Melania: non credo di essere migliore o diverso dagli altri, ma quel “saper perdonare” di cui parli è fondamentale. Ma soprattutto saper vedere le cose nella loro giusta dimensione, quindi autocritica e bisogno di andare avanti ad ogni costo. Un sorriso aiuta.
    Benvenuta!

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  11. Buongiorno Arthur, davvero un bel post che
    scava nel profondo di ognuno.
    Non sono una persona che si crogiola nell’ odio e nel rancore,
    ma, mi lascio trasportare facilmente dalla nastalgia, dai ricordi che
    mi fannno vivere il momento non troppo bene.
    Poi, mi basta “ritrovarmi” per continuare ad amare questa bella “avventura”: La Vita.

    Grazie Amico mio
    Con simpatia
    Gina

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  12. Il bisogno di chiarezza è sempre fondamentale! Io poi ho una mentalità ordinata (in ogni senso) e non riesco a lasciare le cose a metà, quindi nel bene o nel male devo risolverle. Capisco anche chi non è così, alla fine a volte capita che hai paura di perdere qualcuno o qualcosa se le cose non si risolvono e allora lasci tutto fermo. Però io proprio non ce la faccio, devo sistemare 🙂

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  13. Mi spiace, non posso fare del buonismo a tutti i costi. Io è certo che porto rancore. Un delizioso, sano,tenero rancore.
    Ricordi, io sono quella che non si inalbera mai, che non urla e non perde quasi mai il controllo. Ma ho ben chiaro chi mi fa del male. In tutti questi casi io faccio il cinese che aspetta il cadavere del nemico lungo il fiume. Prima o poi passa e allora il rancone svanisce.
    In altre parole sono quella tenerona che sul più bello ti allunga un fendente fra costola e costola…ma non ricordo di aver mai odiato nessuno.

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  14. Luisa

    Ripensavo alle questioni che mi lasciano quel filo di rancore giusto per gradire. Ho ritrovato un episodio di tanto,ma tanto tempo fa. Non è mai stata chiarita e non mi pongo nemmeno il problema. Non me ne frega più niente, ci penso solo una volta ogni tanto, non fa nemmeno più male, ma quando capita che l’intravvedo, mi giro dall’altra parte senza alcun rimorso. E’ infantile e non è nemmeno da me, sono una persona educatissima che il saluto non lo toglie a nessuno, beh, quasi a nessuno. Per questo dico, ci sono casi e casi. Con questa persona è finita così, con un’altra è finita con la reciproca ammissione di colpe, capitasse non avrei problemi a parlarci ed a augurare ogni bene, con l’altro ci parlo, mi sono già spiegata chiaramente, ma fa orecchie da mercante. Non ci insisto, ma il risentimento c’è, inutile negare.

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  15. ad odiare dobbiamo abituarci come ci si abitua all-amore…
    ci sono buoni motivi/purtroppo/per odiare…e non farlo annichilisce la nostra natura e ci rende forse meritevoli di essere odiati..

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  16. @ Sonoqui: la nostalgia, i ricordi alle volte rimescolano certi rancori che magari sono sopiti e l’importante è non scuoterli troppo.
    E sull’amare la vita mi trovi concorde, sempre e comunque.
    Ciao e buon fine settimana.

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  17. @ Solindue: non credo si tratti di fare del buonismo oppure no, non è questo il mio obiettivo. Il rancore che intendo io è quello che non passa mai, è quello che si alimenta negli anni proprio perché cieco e mai del tutto risolto, fino a diventare un tarlo difficile da estirpare. Proprio in questi giorni qualcuno mi ha detto che io mi siedo sulle rive del fiume ad aspettare il cadavere del mio nemico passare, insomma un po’ come te, ma per quanto mi riguarda, non è assolutamente vero, non nel senso peggiore del termine (e conoscendoti, credo che sia così anche per te…). Sono per natura un impulsivo e se riesco a sfogarmi del tutto, magari con una litigata feroce e senza freni inibitori, poi mi passa tutto e il mio primo impulso, dopo, è di stringere la mano al mio “nemico”. Non serbo rancore, come non coltivo l’odio. certo, ricordo, alle volte non dimentico, ma chiarito, lo vedo sotto un’ottica del tutto diversa e magari riesco anche a vedere i miei torti che non è per niente male.

    E soprattutto, non ci ritorno su neanche scherzando.

    Evvabè, starò attento ai tuoi fendenti tra costola e costola… non per altro, perché ho le costole delicate… 😆

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  18. @ Madhouse: molto strana come teoria la tua, non sono d’accordo, l’odio non mi piace. Qualcuno dice che amore e odio vanno di pari passo, può darsi, ma come ho abbondantemente detto, non fa per me.
    L’odio richiama vendetta, e alla fine s’innesca un meccanismo perverso che è difficile da controllare. E se per questo sarò meritevole di odio… beh, mi sfugge il motivo se devo essere sincero.

    Comunque sia, benvenuta!

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  19. @ Luisa: ma ci può stare il risentimento, ma solo se non è motivo di vendetta o di rivalsa a tutti i costi. Non sto dicendo che “vogliamoci tutti bene”, mai e poi mai. nella mia vita tante persone non le vedo più da un bel po’, anche persone con le quali ho avuto a che dire. Non so se loro hanno nei miei confronti ancora dei risentimenti, ma sarebbe assurdo, proprio perché non ho mai lasciato aperte delle porte. Ho sempre cercato di chiarire e poi… amici come prima, nel senso che magari ognuno è andato per la sua strada.

    Un paio di anni fa ho avuto una discussione molto accesa con un amico molto intimo. Era un po’ che qualcosa non andava e ad una cena, urlando come matti, abbiamo finalmente chiarito. Avrei avuto tutti i motivi per avercela ancora con lui, perché si era comportato in una maniera infame, ingiusta, ma quando finalmente ne ho capito i motivi, come d’improvviso mi è passato tutto. Troppo buono? No, solo attento a non perdere le buone occasioni.

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  20. Carlotta

    L’ho appena finito di dire per telefono,non sono capace di provare rancore e su questo non ci piove..il mio è un “riflusso esofageo”non di più e ad un certo punto in un mondo che vive nell’inconcludenza è inutile continuare a tergiversare e qualcuno deve chiudere la mano della partita,poi eventualmente si riprende più in là ma questo girare intorno alle cose mi dà questi effetti(mi capirà chi ne capisce di termini medici).
    Quest’eterna partita che mi ricorda il film”I duellanti”,và sospesa alla fine del Non-Risultato e si può tirare finalmente un profondo respiro.AAAHHH….Dopo mesi e in alcuni casi,anni, che si trattiene il fiato paziente della disponibilità a far di tutto per capire il prossimo!

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  21. Luisa

    Non la sto aspettando al varco. Non esiste più nella mia vita e penso con soddisfazione di entrambe. Impulsi di vendetta ne ho provati ben pochi in vita mia, ma quei pochi erano motivati. Non ho concretizzato…
    Ora in che rapporti sei col tuo amico?

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  22. delicaterose

    finalmente approdo sull’ isola di Arthuro
    ti sei risposto nell’ ultima frase, non vuoi rancore
    perchè se tu lo volessi sarebbe rottura
    io investivo
    si si
    investivo sul rapporto
    seguivo le quotazioni di wall street e non potevo perdere il vissuto, album e album di foto non avrei potuto distruggerli
    anni e mesi e giorni e litigate e riconciliazioni
    se mandavo tutto a monte mi sarei sentita un fallimento totale
    allora mi davo ottime risposte
    poi un giorno smisi
    piansi e risi come un pagliaccio, ridi pagliaccio, me la portò a vedere lui, e mi sentii finalmente libera
    era stupendo, straordinario, talmente bello che mi scordai anche di comunicarlo a lui e subito iniziai la storia con un altro, quando venne da me, mi gettò l’ anello sul tavolo, non lo aveva mai voluto davvero, era da femmina portare un anello, e io pensai, ok un risarcimento per l’ investimento errato,
    hi hi, non mi ha mai ripagata nessuno del bene che ci ho messo, tutti vennero alla mia porta a dirmi ma come quel bravo ragazzo lo lasci, ma quando lui aveva fatto stare male me nessuno e dico nessuno se ne era importato, forse perchè tutti pensano che amare è accondiscendere con una lenta morte interiore, chi alza la testa e riprende a vivere e a gioire viene visto come uno fuori dalla fila…….

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  23. Ok, sono d’accordo su tutto tranne che su una cosa: il passato non va dimenticato (altrimenti, come ha detto qualcuno, potrebbe riaffiorare e continuare a far male), ma superato. Si va oltre, si vivono nuove esperienze e quelle vecchie le si lascia lì dov’erano, con la netta consapvolezza che riprenderle sarebbe un grosso sbaglio.
    Buongiorno a tutti! 🙂

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  24. @ Carlotta: non avrei avuto dubbi che anche tu non eri capace di provare rancore. Mi piace anche la storia del “riflusso esofageo” … 🙂

    Condivido in pieno il tuo pensiero, ad un certo punto qualcuno deve decidere di darci un taglio e prima avviene e meglio è. Altrimenti è un tarlo che alla fine fa solo del male e chi si aspetta (con la vendetta) soddisfazione, magari si ritrova con un pugno di mosche e affoga nella solitudine del suo rancore.

    No, adeso posso dirlo, non fa per noi. 😉

    Buon fine settimana (tempo sperando.)

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  25. @ Luisa: i rapporti con il mio amico oggi sono anche meglio di prima: entrambi abbiamo dimostrato all’altro di non aver paura della verità, per cui.

    Fai la brava mi raccomando. 😉

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  26. @ Delicaterose: L’isola di Arthur?

    Ti avevo detto nel tuo blog che in effetti mi ci vedevo nei panni di quell’Arthur. 🙂

    Riporto per intero la parte finale del tuo pensiero, perché l’approvo in pieno: ” forse perchè tutti pensano che amare è accondiscendere con una lenta morte interiore, chi alza la testa e riprende a vivere e a gioire viene visto come uno fuori dalla fila… ”

    A rileggerci!

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  27. @ Rosamaria: beh, è sottinteso quello che hai detto. Il passato va rielaborato, quando è possibile, perché altrimenti può fare soltanto del male.

    Buon fine settimana! 😉

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  28. l’odio è un sentimento che non conosco, il rancore lo conosco ma è momentaneo, perchè chiarisco sempre subito prima che si possa alimentare, non litigo tendenzialmente mai e se accade non resto mai col cuore arrabbiato piuttosto cerco di trarre luce da un momento di rabbia, che offusca e non capisci più niente…
    …concordo con le tue parole, che ancora una volta esprimono quanto tu sia consapevole di te, ma intorno tutti noi abbiamo esempi di chi consapevole non lo è, tutto ciò che ci accade è frutto di scelte, più o meno consapevoli, più o meno libere, solo che quando qualcosa non va esattamente come avremmo voluto c’è chi affronta la situazione, c’è chi fugge…chi la affronta dimostra di aver imperato dalle esperienze del passato e di aver tratto insegnamento, chi fugge si porta dietro rancori, rimugini, paure, parole e pensieri non risolti, aumenta l’aggressività o la passività…sicuramente il disagio interiore!!!
    E’ giusto porsi delle domande, ed è bello trovare le risposte che hai trovato tu, dentro di te!!!
    Buon we Arthur.

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  29. Carlotta

    Abbiamo subito tutti tanti piccoli-grandi torti a quanto pare ..L’importante è che siamo tutti qui a poterlo raccontare senza aver perso una gamba un braccio o l’intero cuore.Credo che tutto ciò ci debba far comprendere che per molti di noi la vita è una prova,una sfida da vincere,ma dobbiamo sapere anche che per vincerla dobbiamo accettarla così,senza” se “e senza “ma”,tanto nessuno ce la cambierà.Sarà il famoso DISEGNO di cui parlano alcuni?Non sappiamo,possiamo solo cercare di renderla meno spinosa avendo queste piccole opportunità,come questo blog per fare una sorta di autoanalisi, e renderci conto che si vive e si sopravvive e se non ci è dato di vincere superenalotti o di appartenere alla schiera degli eletti ricchi-fortunati,è meglio farsene una ragione e non invidiare coloro che hanno di più,come tanto amore e nessun motivo di rancore,perchè il disegno c’è per tutti noi anche se il modo per decifrarlo arriva forse troppo tardi….un saluto da chi ha sofferto come tanti ..’Notte!

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  30. @ Barbie: cerco alle volte con molta difficoltà di trovare risposte, ma non è una cosa così scontata, ci provo, non riuscendoci sempre purtroppo.
    Ma è bello trovarle anche insieme, in momenti, come questo, di condivisione.

    Ciao e buona domenica.

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  31. @ Carlotta: parole sagge le tue… ‘nnagg… queste Vergini!!! 😉

    E il bello, come hai giustamenmte detto, è poter scambiare i nostri pensieri, che poi serve senz’altro anche per crescere.

    ‘pomeriggio!

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  32. Flavia Altomonte

    Mi piacerebbe informarti che sulla mia Valigia di Caffè adibisco vari Concorsi (o contest), ed è già in corso uno di Fotografia. Puoi andare a guardare anche le altre sezioni, tra cui Racconti, Consiglio Libri, Testi Teatrali..

    Buona giornata! 🙂

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  33. Martina

    Dovresti tenere un corso full immersion a molti maschietti italiani che di fronte all’abbandono se va bene diventano stalker se va male assassini…Amore non é possesso, tu lo sai benissimo.

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  34. @ Martina: forse un corso full immersion da tenere è un po’ troppo azzardato, ma potrebbe essere un’occasione per parlarne.

    Sull’amore che non è possesso concordo con te. In questo sono un Siciliano diciamo così atipico, ma forse solo perché ho davanti agli occhi il male che ha fatto la gelosia e la possessività in certe persone e crescendo ho cercato di vedere entrambe le cose nella loro giusta dimensione.

    Un po’ di sana gelosia (…) ci sta anche bene, rende il rapporto vario e stimolante, ma la donna che amo, che dovrei amare, che amerò, non è e non sarà mai una mia proprietà esclusiva, per fortuna, perché se così non fosse stato, ne avrei dovuti uccidere almeno un paio. 😆
    Hai presente la “Cavalleria Rusticana” ? “…Turiddu segue Lola, che è sola perché il marito lavora. Santuzza augura a Turiddu la malapasqua e, vedendo arrivare Alfio, gli denuncia la tresca amorosa della moglie. Dopo la messa, Turiddu offre vino a tutti i paesani. Alfio entra nella piccola bottega e getta il bicchiere di vino in faccia a Turiddu il quale gli morde l’orecchio sfidandolo a duello. Turiddu corre a salutare la madre e ubriaco, le dice addio e le affida Santuzza.
    Subito dopo si sente un vociare di donne e popolani. Un urlo sovrasta gli altri: Hanno ammazzato compare Turiddu!.”

    Scherzo ovviamente!

    Ciao.

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