E così, di cose ne abbiamo dette tante, sul corteggiamento, sui tradimenti e forse è il caso di fare una piccola pausa, in attesa di altre storie, di altre cose da dire. Vi lascio nelle mani di Nonno Archimede che, come sempre, ha qualcosa da dire…
Sai cosa c’è, miei cari, che oggi non si ha più il tempo per dedicare a se stessi quel quarto d’ora che magari risolverebbe tante cose.
Si corre e al tempo stesso ci si rincorre, alla ricerca di domande che sempre più spesso non trovano risposte e allora, Giove, Marte, Saturno magari se ne approfittano e ci fanno stare male.
A questo proposito, mi viene in mente una storiella che devo senz’altro raccontarti.
Capitava alle volte di tornare a casa stanco e avvilito per delle cose che mi succedevano in ufficio o magari, certe incomprensioni con il mio “micio”, ci portavano a creare dei muri impenetrabili che, se nessuno dei due riusciva a superare, rischiavano di continuare per giorni interi.
Beh, e allora quando capitavano queste cose, avevamo preso l’abitudine di uscire e andare a fare una camminata, così senza meta, magari nel parco, magari in riva al mare, e camminando, ognuno era intento nei suoi pensieri e camminando, a mala pena sentivamo il rumore del respiro dell’altro, ma soltanto quello dei passi, uguali, allo stesso ritmo… capitava anche di fermarci a guardare che ne so, una barca attraccare, una mamma con un bimbo in carrozzina, gli uomini della nettezza urbana che con l’idrante pulivano la piazza che, poco prima, era servita alle bancarelle del mercato.
E camminavamo, in silenzio; dopo un po’ i nostri sguardi erano più rilassati, vedevamo con più attenzione ciò che ci circondava e allora magari ci fermavamo ad aiutare una vecchietta che non riusciva ad attraversare la strada da sola, incominciavamo a sentire i nostri respiri, il calore del corpo dell’altro, e di sottecchi, anche gli sguardi che incominciavano a cercarsi, sempre però in silenzio, senza dire una parola.
Poi, una volta tornati a casa, era giunto il momento di parlare e poi… lei che chinava la testa da un lato, lei che sorrideva… e già, mia cara, è troppo poco il tempo che ci dedichiamo.
Però, non chiedermi quando, perché sinceramente non ci ha mai capito niente con i mesi, gli anni, e così via…
f.to: Vostro Nonno Archimede, un tempo detto anche Archi…
Lo so, ragazzi, questo brano di Nonno Archimede l’avevo già messo a suo tempo, aveva fatto faville, ma volevo per un attimo parlare di persone che cercano nell’altro un motivo per star meglio.
Nessuna voglia quindi di revival.
La discussione sul corteggiamento è stata interessante e altrettanto, visto il numero di interventi, lo è stata quella sul tradimento e di questo vi ringrazio, ma una piccola pausa, leggendo parole semplici tipiche di Nonno Archimede, credo faccia bene.
Tutto qui! 😉
ps: non so se ci avete fatto caso, ma Nonno Archimede è il secondo uomo che scrive su questo blog. 🙂
Evvabè, poi c’è magari anche Fabio, Pan, Antonio, Spazio, Luciano, Riccardo…
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Siamo portati troppo spesso a sentirci “incompresi” dagli altri ed in preda ad un’ inquietudine interiore. Ce l’abbiamo col mondo intero, ci chiudiamo in silenzi assoluti con un’amica, un genitore, un partner … rei soltanto di essere parte della nostra vita e quindi capri espiatori. Forse abbiamo solo tanta immotivata rabbia dentro di noi che non esplode oppure è solo un bisogno di comunicazione. Se avessi anch’io un nonno Archimede mi siederei con lui davanti al caminetto, aspetterei che si accendesse la pipa e gli direi: “Caro nonno, ho tanta voglia di parlare con Te …..
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@ Carla: sante e sacrosante le tue parole. Sei saggia!!!
E per il resto, beh, non so se Nonno Archimede fumi ancora la pipa, credo abbia smesso, sai com’è, l’età, ma sarebbe senz’altro contento di sedersi con te davanti ad un caminetto, perché lui racconta, ma sa anche ascoltare, come tutti i nonni, cari vecchi e teneri nonni. 😉
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Quello che dice Nonno Archimede è bellissimo e soprattutto è bellissimo se i momenti bui di una coppia si risolvono in questa maniera. Sarebbe bello se funzionasse anche con gli amici, con chi ha la capa tosta e non torna mai sui suoi passi…. ma non è così purtroppo, non sempre funziona .
Eh no, non sempre funziona…
Chissà perché, ma Nonno Archimede a me sembri tu 🙂
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@ Pat: vuoi per caso insinuare che sono un signore attempato sull’ottantina? Porcacc… !!! 🙂
E con gli amici, così come nella coppia, purtroppo non funziona sempre così. Io quando litigo con qualcuno, essendo un istintivo, ho bisogno di sfogarmi per farmi passare la rabbia, ma poi mi passa e la prima cosa che mi verebbe voglia di fare è di stringere la mano, se è un amico, oppure di dare un bacio di”resa” se è una donna.
Ma… non sempre succede così. Alle volte i muri che incontro sono insormontabili e allora mi metto in un angolino e aspetto, non che passi il nemico, quello lo faccio prima, ma che passi, punto e basta. 🙂
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Però a volte non passa mai, ci sono rapporti che proprio non si riesce in nessun modo a riallacciare. Ovviamente non incolpo solo una delle due parti, c’è sempre in qualche maniera colpa da entrambe le parti non quantificabile probabilmente. Quello che non capisco però è quando incontri muri che sono, come dici tu, insormontabili e soprattutto che non vogliono esserlo. Dovrei dilungarmi molto su quanto sto scrivendo, ma penso tu abbia già capito che non amo molto entrare nei particolari di quello che è il mio personale, non l’ho mai fatto pubblicamente e penso che non lo farò mai. Diciamo che sono una che rimugina su quello che gli capita e si rode pure il fegato quando non riesce a capire i perché di certe situazioni.
P.S. No no, non un signore attempato sull’ottantina, ma Nonno Archimede secondo me è il tuo alter ego (mi pare si scriva così, sono ignorante …. )
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@ Pat: siamo allora in due a non capire i perché di certe situazioni, ma alle volte la gente sfugge alle sue responsabilità e anziche ricercare il confronto, tace.
Credo dipenda dal fatto che non hanno il coraggio di vedere in faccia la verità, che può essere anche quella di dire che gli stai sulle scatole, che tra l’altro, una volta detto e una volta che se ne prende atto, amici come prima, ma ognuno per la sua strada. 😉
E per Nonno Archimede… avevo capito ciò che volevi dire, lo sai che io sono un giocherellone. 🙂
Sì, è un po’ il mio altre ego, avevo un nonno come lui che ho amato tantissimo. Un uomo buono, dolce, sempre disponibile, un uomo d’altri tempi, e tante volte da piccolo sono stato lì ad ascoltarlo. Erano storie forse alle volte un po’ romanzate, ma sempre bellissime. Non so se tu hai letto gli altri racconti di Nonno Archimede, ho fatto una pagina a lui dedicata. E’ un personaggio che ho inventato quando ancora non avevo il blog e bazzicavo nel blog di Diemme. Dicono che lui sia un saggio, contrariamente a me e probabilmente con lui cerco di imparare ad esserlo.
Ecco, da grande (aspetta ancora un po’… 🙂 ) vorrò essere come lui, dove la parola buona prende sempre il sopravvento su quella cattiva.
Utopia? Spero proprio di no! 🙂
ps: questo non vuol dire “VOGLIAMOCI TUTTI BENE”. Niente buonismo, assolutamente no! 😆
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Esatto, preferisco sentirmi dire in faccio ciò che una persona pensa di me anziché restare in sospeso con delle domande che io non riesco a buttare dietro alle spalle e mi creano inquietudine.
Riguardo a Nonno Archimede, leggerò con calma la pagina a lui dedicata. Hai avuto un nonno veramente splendido allora, che bello 🙂
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Le quadrature di Saturno,Urano,Nettuno e Plutone fanno il loro gioco ed io sembro la genitrice,l’amica e la partner che descrive Carla,in sostanza il capro espiatorio o quella che le prende sempre.!! :-[
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@Arthur: Nonno Archimede …. mi hai fregata in pieno! Quasi quasi faccio bisticcio con Te, mi ritiro imbronciata sull’Aventino e aspetto che sia Tu – a tendermi nuovamente la mano. Anzi mi aspetto … “il bacio della resa”.
Scherzi a parte occorre mediare, in quanto anch’io ho la mia parte di colpa per non aver letto tutti i post (scoprendo poi che l’originale Nonno si chiamava Francesco) in fondo leggo il Tuo blog solo da qualche giorno e abbastanza frettolosamente . Vogliamo dimostrare, noi per primi, come una incomprensione, seppure virtuale, possa guarire con un amichevole sorriso? 🙂 basta così poco, in fondo!
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@ Carla: io sono solo “l’occasione” che fa parlare Nonno Archimede, e il fatto che tu ci sia cascata, vuol dire che sono stato credibile. Ma lui esiste veramente e non perché il vero mio nonno si chiamasse Francesco (ho appena pubblicato di lui…), ma perché rappresenta ciò che vorremmo essere e che per troppa fretta, dimentichiamo di essere. E non sono solo belle parole.
Per il resto… sempre disponibile per un bacio di resa, sempre con il sorriso sulle labbra, ma soprattutto scendi dall’Aventino, che fa troppo freddo. 😆
ps: e allora, buona lettura, ne ho scritti 268 di articoli… quanto tempo hai a disposizione? 🙂
ps di ps: sì, basta così poco in fondo.
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@ Carlotta: oh… perché mai? 😉
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Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
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