Pensierino del venerdì…

© arthur

Con l’arrivo di Carla (‘nnagg… è già sparita un’altra volta…) mi è ritornata un po’ di nostalgia della mia bella Sicilia, con i suoi profumi che tra poco, in primavera, sapranno di mandorli in fiore, e con  i suoi detti popolari che come sempre nascondono delle grandi verità.

                   Cà sutta ‘un ci chiovi, è quello che mi vien da dire dopo una settimana abbastanza movimentata, per cui casa e putìa mi sembra la soluzione migliore, anche perché a vita pìgghiala comu vèni, come diceva quel vecchio saggio e considerato che a quartàra chi va all’acqua o si rùmpi o si ciàcca, è meglio rimanere mutu, comu un pisci.

Mi ritorna spesso in mente il ritornello, o ti mangi ‘ssa minèstra, o ti ‘etti d’a finèstra, che non vuole essere un modo come un altro per rinunciare a cose dell’altro mondo, però è anche vero che a troppa cunfirènza finìsci a malacriànza e ancor di più che a lìnghua ‘un-n’àvi ossa e rumpi l’ossa, ma se si ha l’accortezza di caminàri muru- muru, non si rischia di rimanere delusi e soprattutto di acchiappàri muschi. e come dice la mamma Rrocca si talia ccu l’uocchi e nun si tocca

Cu primu nasci primu pasci, diceva il mio caro nonno Ciccio, come dire che cu cangia la vecchia ccu la nova, tutti li guai trova, se poi aggiungiamo corna e bastunati cu l’avi si li teni, alla fine è inevitabile che cu avi sordi campa filici e cu nunn’avi perdi l’amici.

                    Tutto questo per dire che chiddu chi ccunta, ‘un si pò mai vidiri, anche se la meglia parola iè chidda ca nun si dici.

Buon fine settimana!

Ps: dimenticavo, per la traduzione, beh… maddai, che si capisce! 🙂

26 pensieri su “Pensierino del venerdì…

  1. ‘naggia attia, ho dovuto rispolverare le poche conoscenze di dialetto siciliano che avevo
    Ma acciu capito e comunque ieu nente sacciù e nente voddjù sapiri 😉

    Buon fine settimana a te

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  2. 🙂 ed io che poco ho capito…perchè sara ride come una matta con la sua amica Denissa….e mi deconcentra….uh,,non becco nulla….????
    nemmeno la cartolina??? un foglino bianco???
    Io dialetti non ne ho…so che una rondine non fa primavera….e che tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino….
    sempre di roba da mangià , alla fine!!!
    Domani spero di tornare in forma…ma ci credo poco…come parlate difficile…
    l’unica cosa che so in siculo è ciuri di sita e me lo tengo stretto…lo capisce anche un bimbetto….maremma gatta!

    Due chiacchiere: lunedi vado a Parma…per una sfilata di moda, abbigliamento sportivo….vi farò sapere com’è andata e se ha dato dei frutti…
    poi, e qui viene il bello….ve lo raconto un’altra volta….va bene???
    vi lovvo tutti..l’ho imparato su FB!!! 😦 se lo sapesse la mia mamma mi caccerebbe da casa mia pensando che io sia un’assatanata!!!!)
    Carlitasss….nu vasille!

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  3. Mia mamma è nata a Palermo e così adoro anch’io i cannoli, le cassate, il bucellato e gli sfincioni…ricordo sempre la Vucciria, il teatro dei pupi, Monreale, il Giardino Inglese e la splendida accoglienza che sempre ho ricevuto nella tua bella Sicilia. Un caro saluto, Fabio

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  4. @ Ventolino: come sarebbe a dire che vai a Parma ad una sfilata di moda? Lavoro, possibilità di lavoro? Fotografa ufficiale? Insomma, che ci vai a fare?

    ‘un mi lasciare con questo dilemma. Per il dialetto, leggi bene che si capisce benissimo e poi c’è un senso a quel che ho detto.

    Ri_Leggi, Ri_leggi!!! 🙂

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  5. @ Fabio: ho fatto a Palermo il mio primo anno d’università e abitavo proprio vicino a Vucciria, dove andavo a comprarmi le cipolle infornate fatte sotto la brace e tante lecccccornie leccccorniose. Che ricordi e quanto tempo è passato. Ma quindi sei di sangue Sardo e di sangue Siculo. Che bomba!!! 😉

    Ciao caro fabio, un saluto anche a te.

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  6. @ Aracne: grazie carissima, in effetti malgrado sia un periodo estremamente stressante, mi sembra di essere tornato come ai vecchi tempi. Speriamo che duri.

    Ciao e buon fine settimana.
    ps: se vedi Solindue, sai già cosa devi fare. 🙂

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  7. Visto che mi è stato chiesto di tradurre, lo faccio molto volentieri:

    Cà sutta ‘un ci chiovi… Qui sotto non piove… detto ovviamente in senso metaforico

    casa e putìa… casa e bottega

    a vita pìgghiala comu vèni… la vita prendila così come viene

    a quartàra chi va all’acqua o si rùmpi o si ciàcca… la brocca che va prender l’acqua, o si rompe o si scheggia

    mutu, comu un pisci… zitto come un pesce

    ti mangi ‘ssa minèstra, o ti ‘etti d’a finèstra… o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra… questa è facile

    a troppa cunfirènza finìsci a malacriànza… la troppa confidenza, porta a mala creanza

    a lìnghua ‘un-n’àvi ossa e rumpi l’ossa… la lingua non ha le ossa, ma rompe le ossa… come dire che fa più male la penna che la spada…come mi piace questo detto!!!

    caminàri muru- muru… camminare rasente al muro

    acchiappàri muschi… acchiappare le mosche… sempre una metafora ovviamente

    dice la mamma Rrocca si talia ccu l’uocchi e nun si tocca… dice la mamma Rocca, si guarda e non si tocca… detto famosissimo

    Cu primu nasci primu pasci… chi nasce per primo, si nutre per primo.
    cu cangia la vecchia ccu la nova, tutti li guai trova… chi cambia il vecchio per il nuovo, tutti i guai trova

    corna e bastunati cu l’avi si li teni… corna e bastoni, chi le ha, li tiene… Bellissimo

    • cu avi sordi campa filici e cu nunn’avi perdi l’amici… chi ha i soldi vive felice, chi non li ha perde gli amici

    Chiddu chi ccunta, ‘un si pò mai vidiri (non è un detto, ma una mia libera traduzione) che nell’originale di Antoine de Saint-Exupéry è il celeberrimo “L’essenziale è invisibile agli occhi”

    la meglia parola iè chidda ca nun si dici… la miglior parola è quella che non si dice. Quest’ultimo detto è verissimo!

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  8. Sarà perchè in Sicilia ci sono stata da piccola,ma il siciliano mi è sempre parso una lingua familiare come se lo conoscessi da sempre,pur non essendoci grande assonanza con il napoletano.Ti lovvo anch’io Ventuccia,fà buone cose che poi ci facciamo i piani per l’estate…Che hai capito?Sto a piano terra ,non ti faccio fare manco un gradino,al limite riprendiamo il ponte del galeone fantasma,e facciamo il tour delle isole…Kissillo!!!!

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  9. E’ sparita la risposta!L’ho scritta e quando l’ho inviata,il tuo blog se l’è mangiata ,l’ha fetta evaporare.Forse perchè l’essenziale è invisibile agli occhi! :-I Comunque riassumo:mi è piaciuta tanto questa lezione di siciliano non credo che ci sarà qualcuno che possa travisare,hai tradotto tutto per benino! ;-)Cia’ Ventolina nu kissillo a te e Lovvami anche a me,che poi ci sono i piani estivi!!

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  10. @ Carlotta: non era sparita la risposta, ma siccome l’avevi lasciata tu, si era messa lì al calduccio in un angolino, quello più accogliente del mio blog, nell’attesa di essere letta. 😆
    E dopo questa sviolinata, che vangano pure a dirmi che sono un ruffiano, tanto io non li sentoooooooooo… hihihihiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii 🙂

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  11. carla

    E no no maddai, non sparisco, sono qui! Un pochino in disparte perchè il mio cammino lavorativo richiede nuovi passi, ma vi leggo, vi seguo, dippiù. Che bei proverbi sono stati citati e quante volte li ho sentiti. Certo vederli scritti e tutt’altra cosa perchè si perde la mimica, l’inflessione, il linguaggio del corpo, ci sono poi le pause che, da sole, valgono chilometri di parole.
    Nostalgia canaglia. ‘nnaggia….
    Nonno Archimede … i miei rispetti!

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  12. Buon Giorno a te… nostalgia tanta, a chi lo dici. Ho scritto questo post intercalando con i proverbi, perché sono reduce di una lite furibonda in rete con un tipo che non ha niente di meglio da fare che venire a scocciarmi.

    Buona domenica. Io vado sul lago di Garda a prendere un po’ di sole e a riposare la mente.  

    E’ sempre un piacere leggerti.   Ciao!   Arthur  

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  13. carla

    Il “salmone” (il pesce … non l’avatar ‘nnaggia!) risale il fiume, depone le uova e torna in mare: parafrasando affermo che si possono “deporre” le proprie idee senza inutili e, talvolta, gratuite vessazioni, soprattutto dove si è comunque “ventilati ospiti”. Fare incursioni alla Paolini, per intenderci, logora il meccanismo del confronto tra persone civili.
    Adesso “ci pò calari la pasta”* …. che la cicerchiata non me l’offre!
    In questa domenica “nun pozzu caminari e haiu a curriri”* per recuperare il tempo sempre più tiranno con me: mi sento come un aquilone senza filo e senza vento.
    Ed ora al lavoro, basta cincischiare.
    “A beddu cori”*….. con gioia

    (traduzione Sicilia-Continente):
    * ci puoi scommettere
    * dovrò fare il passo più lungo della gamba
    * a disposizione

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