Parigi.

© arthur

                    Parigi è forse una delle città che amo di più, e tra l’altro, anche se non è paragonabile, mi ricorda molto Firenze, altra città che amo tantissimo, sarà per l’atmosfera, sarà per la gente, sarà per quella magia che sprigiona e che entra dentro, sarà, non lo so perché, ma io la vivo così.

Si pensa a Parigi come la città degli innamorati, e forse in un certo senso lo è anche, la Senna, i suoi grandi boulevard, le stradine lastricate, i bistrot, la musica degli organetti, gli artisti di strada; l’ho “conosciuta” tanti anni fa, ero andato a trovare una mia fidanzata americana incontrata, guarda caso, a Firenze, dove, tra una cosa e l’altra, facevo l’università. Avevo avuto una discussione con mio padre che voleva tornassi a casa per le vacanze estive, invece, visto che volevo cavarmela da solo, tutto il mese di luglio l’avevo passato a lavorare in uno studio per racimolare i soldi per andare a Parigi. E così, il primo d’agosto, dopo una telefonata a casa per avvertirli della mia partenza, con zaino in spalla e sacco a pelo, direttamente da Firenze mi sono ritrovato sul treno, pronto per la grande avventura. A Torino ho corso un bel rischio, dormivo e svegliandomi di soprassalto, visto il silenzio assoluto che regnava nella carrozza, mi sono accorto che stavano staccando le vetture che proseguivano per la Francia.

                    Mannaggia che corsa!!!

L’arrivo alla Gare de Lyon è stato traumatico. Sceso dal treno non sapevo cosa fare e dove andare. Enorme, immensa, piena di gente che correva da tutte le parti. Telefono alla ragazza che mi aspettava e parlando un po’ in francese, un po’ in inglese e, evvabè,  un po’ in siciliano (…), riesco a farmi dire la linea del metrò da prendere per raggiungerla. Ma ero troppo eccitato, sono uscito dalla stazione e ho fatto un giro per le vie della città che, proprio per quell’atmosfera magica, mi ha subito stregato.

                    Avevo trovato un albergo in Boulevard Saint-Germain, la zona più intellettuale di Parigi, dove per pochi franchi mi davano una stanza con un letto ad una piazza e mezzo, un po’ pulcioso a dire il vero, con polvere dappertutto e un portiere che non faceva mai domande indiscrete: solo o in compagnia per lui era la stessa cosa. Sono rimasto un paio di settimane, qualche giorno in più del previsto, non ho visto tutti i musei perché erano veramente tanti, ma in compenso ho respirato quell’aria e alla fine, sazio e senza più soldi in tasca, tra lacrime e promesse sono ripartito.

Tre giorni di viaggio in autostop per tornare a casa, con dieci pacchetti di Gauloises senza filtro e, mannaggia, cinque miseri franchi, giusto per una colazione veloce.

                    Poi ci sono tornato altre volte e l’ho sempre guardata alla stessa maniera con cui guardo Firenze quando mi capita di ritornarci, con gli occhi di chi la vede per la prima volta.

33 pensieri su “Parigi.

  1. Carlitasss

    Voglio essere la prima perchè ADORO Parigi tanto che se avessi la possibilità ci tornerei ogni mese! Vorrei vederla in tutti i suoi aspetti,un po’ malinconica come in autunno quando spira il primo vento del nord, o giocosa e brillante come l’ho visitata durante la festa della Prise de la Bastille con le donne di prima mattina in abito da sera (si può parlare un po’ in francese in questo post?) o lussureggiante com’è ora in primavera con gli alberi addobbati di fiori lungo i boulevards e come a Natale, quando è tutto uno sfavillio di luci da Prentemps come da Lafayette e nelle Places centrales. Che goduria girarla in lungo e in largo , ero sola e non mi sono persa come se la conoscessi da sempre! Sono andata anche nel locale dove Toulouse Lautrec faceva gli schizzi delle ballerine che poi completava nei suoi quadri ma ora non ricordo il nome (Aiuto!), ed ho mangiato divinamente perchè lo chef era italiano e poi al Lido dove le ballerine erano tutte piume e tacchi. Incroyable! Parbleu.. Ci tornerei oggi stesso!

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  2. Carlitasss

    P.S.A Parigi ci sono mille musei da visitare non solo il Louvre,ma attenti alle file di un kilometro e mezzo… so che esiste una card che dà l’accesso diretto senza fare file,costa un pò ma è tutto tempo guadagnato!

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  3. Per ora ho solo visitato più di una volta Firenze, ma Parigi no 😦
    Bello questo tuo pezzo, eri pazzerello quindi ed innamorato fracico (parola inesistente ma rende bene)
    Beh, chissà, magari un giorno andrò anche io a Parigi e farò pure la card come suggerisce Carlitasss 🙂

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  4. @ Patrizia: ero pazzerello allora e lo sono tuttora (alle volte) 🙂

    E poi l’ammore fa fare delle cose folli, del tipo fare un viaggio di ritorno in autostop senza soldi in tasca, per tre giorni interi. Infatti, quando sono arrivato a casa, sono andato a letto e ho dormito per un pomeriggio intero.

    Ah l’amor, l’amor!!!

    A parte gli scherzi, è stata una bella occasione per visitare Parigi, tra l’altro con una guida eccezionale. Infatti, oggi quando ci ritorno, mi sembra di essere a casa mia.

    Vabbè, contatta Carlotta e magari anche Ventolino e partiamo. 🙂

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  5. Tu al meno ti sei svegliato in treno…io al rientro da Parigi invece mi sono fatta un bel sonno e quando mi sono svegliata invece di essere in italia ero in giro per la Francia…ma è stata un’esperienza anche quella.
    Parigi non è la mia città preferita, forse anche perchè ci devo tornare tutti gli anni dispari per lavoro, ma è comunque un luogo che sa offrire davvero tanto.
    Negli anni dell’Uni ho avuto un amico di Parigi e così mi ha portata in giro per locali, giardini…quante camminate…i soldi erano davvero pochissimi e bisognava sempre scegliere se mangiare o prendere la Metro….ma a quei tempi c’era sempre un amico che offriva…anche magari solo un pò di biscotti.
    Grazie per avermi rammentato tempi ormai lontani.

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  6. @ Giusymar: beh, in effetti non deve essere stato male, anzichè rientrare a casa, hai continuato a viaggiare. Fantastico. E per Parigi… l’hai respirata intensamente? 🙂

    Ma sai, io m’innamoro delle città che visito, per esempio, conosci Amsterdam? Bellissima? Una città, bella per carità, che invece mi ha lasciato un po’ perplesso è Londra, troppo austera, così come lo sono gli inglesi. Ho un amica che adora Londra e mica tanto Parigi e tutte le volte che ne parliamo, facciamo a gara a elencare i pregi dell’una e dell’altra. Ma alla fine, rimaniamo ognuno della sua idea. 🙂

    Benvenuta!!!

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  7. Carlitasss

    Eh no!!Non mi toccate la Citè de l’Amour e de la Passion ..niente a che vedere con la fredda Amsterdam.E l’Empereur!Provate a dire ad un parigino :”Chi era poi questo Napoleone!”Vi mangia vivo.Certo,non sarà tutto oro che luccica,ma loro lo “adorent..bien sur!”A’ toutes l’heures!!! 🙂

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  8. @ Carlotta: la Citè de l’Amour e de la Passin nessuno la tocca tranquilla, anzi, comunque sia, anche Amsterdam è bellissima, con i suoi canali, con le sue case a schiera con le facciate strette strette e poi… quando ci sono andato ho visitato il museo di Van Gogh e sai che sono rimasto meravigliato della grandezza di alcuni quadri? Quando li vedi dal vivo certe opere che si sono viste sempre sui libri, la dimensione dell’opera è la prima cosa che balza all’occhio, secondo me. Per esempio, la tela dove Van Gogh ha dipinto la sua camera da letto è in effetti un quadro molto piccolo e mi ha fatto una certa impressione, perché l’immaginavo più grande.

    Evvabè!!! 🙂

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  9. Carlitasss

    Van Gogh ..ho visitato una mostra anni fa a Venezia di Impressionisti e c’erano anche quadri di Van..Si, nessuno lo mette in discussione,per carità,ma vuoi mettere le villette a schiera lungo i viali tutte uguali o quasi e i cancelli con le lance dorate di Parigi!!Dai…è un’altra storia!!

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  10. Laura

    Sono stata solo un paio di giorni a Parigi, giusto il tempo per visitare il museo di Orsay, bellissimo e un giro per la città nelle vie principali. Ma mi sono ripromessa di tornarci.
    Solo una curiosità, non hai mangiato per tre giorni?
    E’ una bella città.

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  11. @ Laura: più o meno, ma a Nizza un signore che mi avava dato un passaggio, mi ha offerto la cena, dicendomi semplicemente: “non ho ancora cenato, vuoi farmi compagnia?”

    E così… 🙂

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  12. Sono stata a Parigi quest’anno per la prima volta. Non mi ha entusiasmato. L’ho vista non più bella di tante altre città europee. Credo che dipenda anche in che condizioni uno ci vada e dallo spirito. Avevo troppe aspettative. Lo devo imparare, mannaggia. Mai avere troppe aspettative, nè dalle persone, nè dalle città!

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  13. @ Emiliana: beh, alle volte le aspettative servono a cenerci più gasati, mentre alle volte fanno l’effetto opposto. Tornaci, vedrai che ti piacerà senz’altro. 🙂

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