*** Silenzio…

L’avevo già pubblicato qui sul blog nel gennaio 2010 e poi, quando mi sono regalato “Parole e Immagini”, ha fatto parte di quei miei pensieri che sono legati anche all’amicizia.

Oggi più che mai, senza l’aiuto di nessuna metafora, sono parole vere.

Non è con il silenzio che si sfondano i muri dell’incomprensione, non è con il silenzio che si aprono le porte a chi pensa che non dovrebbero essere mai chiuse, non è con il silenzio che due cuori, che corrono su binari paralleli, possono incontrarsi, e proprio perché silenzio può voler dire indifferenza, non è con il silenzio che si dice: ti voglio bene.

Occhi che sanno dove guardare, non affidano al silenzio il suono delle loro emozioni, sguardi che si muovono come carezze, non si nutrono di silenzi per giungere a destinazione, parole che nel silenzio trovano respiro, non usano il silenzio per ricominciare a parlare, perché il silenzio è come una barriera che non ha mai fine, il silenzio è… non ho più nulla da dire.

           Storie… storie che dopo essersi incontrate, affidano al silenzio la parola fine.

33 pensieri su “*** Silenzio…

  1. @ Patrizia: prima di quel “non ho più nulla da dire” c’è scritto qualcos’altro. Se invece lo leggi svincolato da qualsiasi altra cosa, hai ragione tu. 😉

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  2. @ Arthur
    Lo so che ci sono altre parole prima di quelle e la penso alla stessa maniera, anche in quei casi il silenzio non significa “non ho più nulla da dire”, ma bensì nascondere qualche cosa che per onestà e correttezza si dovrebbe dire…

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  3. @ Patrizia: che strano, ho appena ricevuto una e-mail dove mi si diceva più o meno la stessa cosa: belle parole, ma solo parole.

    La verità è che in questo caso l’eccezione conferma la regola, non ho più voglia di parole, perché il silenzio basta e avanza.

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  4. Ero in giro a rufolare nella musica…ho sentito un suono…è arrivata una mail…apro e trovo te e il Silenzio. In questo momento avrei bisogno di un Silenzio diverso …quel rumore che ci piace tanto…il Silenzio del mare.

    mentre leggevo pensavo…ha ragione…il Silenzio getta la fine.
    E se lo hai scelto un motivo c’è. In ogni cosa che fai c’è sempre un motivo.
    E credo anche di ave capito.
    Che strano il Silenzio…credi davvero che getti la fine? Io penso che non sia così…non sempe è così.
    Sai, nella mia vita ho adottato il Silenzio in varie cicostanze…quendo sai di non esser capita, che parli a fare? Sono suoni che rimbalzano in un muro..specie se ti senti dare della malata…
    ho adottato il Silenzio quando non ne valeva la penna…perchè sfinirsi di parole ? non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.. Sembrano situazioni simili…vero? Eppure ogni Silenzio credo che non abbia lo stesso suono.
    ma se quel Silenzio lo leggi negli occhi, allora è davvero la fine.
    In amore e in amicizia…vissuta o scritta…perchè le parole son fatte anche di sguardi…

    per ora ti abbraccio
    vento

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  5. @ Vento
    Sai Ventolino, io il silenzio letto negli occhi l’ho provato e trasmette una sensazione di gelo dolorosissima… già gli sguardi parlano, ma quando dentro ad uno sguardo ci leggi solamente il vuoto o peggio ancora ci leggi quasi il disprezzo ed il disgusto, ti senti morire, è come se una parte di te si spegnesse…

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  6. ..lo so.
    Ti riferisci ad una storia finita in malo modo…
    I rapporti diventano così difficili da gestire…e si cade in quelle ingarbugliate fenomenologie che io chiamo odio…ed è un vero peccato.
    ma chiaramente ognuno di noi fa riferimento alle proprie esperienze personali..il che diventa difficile da gestire qui…Possiamo immaginare a braccia quello che trapela da alcuni riferimenti…
    Forse un giorno ne parleremo..o forse rideremo con gli occhi, senza voce…
    il tempo non sempre lenisce il dolore…Ma possiamo lavorarci su….
    un bacio
    ( ho ricominciato a mettere i puntini…)

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  7. @ Vento
    Nel mio caso non è diventato odio, ma lo chiamerei quasi un compatire o meglio ancora provare pena per quella persona, perché alla fine si è rivelata essere vuota, completamente vuota…
    Io avrò tanti ma tanti difetti, ma non mi sento una persona vuota, questo proprio no 🙂

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  8. @ Venticello: c’è un equivoco, non sono io che ho scelto il silenzio, non nel senso di quanto ho scritto. Questo mio testo è scritto in terza parsona, è un po’ come se lo dicessi a qualcuno, non so se mi spiego.

    Torno dopo a chiarire un po’.

    L’abbraccio me lo prendo lo stesso. ,)

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  9. ma come mai capisco sempre fiaschi per fischi?
    …uh forse mi prendo troppo sul serio…o che so io!
    Vedi? farei bene a star zitta 🙂
    @ Pat..di sicuro li hai i tuoi difetti, m tienili stretti perchè fanno di te ciò che sei…
    bella da morì…ecco..e zitta ora… devo andare a prendere la mia ciospina al lavoro!
    baci

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  10. Io sul silenzio ho una visione ed un senso di complicità molto particolare;

    Il silenzio.

    Il silenzio, uno degli stati umani più difficile da sopportare, da vivere e da condividere, il silenzio spaventa e fa paura, quel vuoto urlante richiede volontà, capacità e preparazione, perché il silenzio consente a quella voce che è dentro ad ognuno di noi di esprimersi senza lasciare spazio alla menzogna.

    Il silenzio, qualche volta sa anche essere complice, ci concede di sentire il rumore del battito del nostro cuore, il riuscire a cogliere l’attimo e a vivere tra il battere ed il successivo levare dello scandire del proprio cuore è una condizione molto particolare, consente una cosa molto bella che difficilmente il vivere normale del quotidiano ci consente e ci concede, il riconoscere e l’assaporare quel silenzio tra un battito ed il successivo, quell’attimo di silenzio che riempie i vuoti che a volte accompagnano gli spazi e i tempi non gestibili della vita, ossia si gusta il senso della massima estensione del nostro tempo e quel silenzio si riempie di verità non eludibili.

    Nel silenzio, ci sono momenti che non concedono spazio alle parole, sono momenti pregni di pensieri che generano mille domande che ricevono quale unica risposta nuovamente altro silenzio.

    Nel silenzio tutto può essere fermo, come in attesa di chissà quale evento, come il campo sotto la coltre di neve, tutto tace tranne il silenzio che nel riempire il suo enorme gelido spazio allunga l’attesa di chi si trova costretto ad aspettare, ma chissà chi sarà a rompere il silenzio e a smuovere quello spazio freddo che nel suo allargarsi corrompe e sporca, per ora tutto tace, per ora tutto è fermo, ed io mi adeguo e mi siedo ad aspettare quel chissà quale evento capace di mutarne il senso ed il destino.

    Alanford50, ciaooo neh!

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  11. Io spesso ho usato il silenzio per parlare.Sembra strano,ma,sarà perchè per,per amor di cortesia,non lascio lunghi spazi vuoti tra me e il mio interlocutore (per mia natura ho l’abitudine di intrattenere,di stimolare l’altro al dialogo o alla riflessione)per cui quando sono in silenzio “chi deve intendere,intenda”e così mi esprimo non parlando:”Mi hai deluso,non ti sei fatto vivo-a,non voglio disturbare,sono di troppo,sono stanca”sono state le frasi che hanno colto le persone con le quale dialogavo in questo modo!E devo dire che questo mio “Non -linguaggio” è molto ben interpretato.Finchè sono per il dialogo fino alla disperazione,l’altro intende :”continuiamo pure ad abusare,a marciare, a macellare..”ed è inutile provare con le buone a far capire che non voglio più concedermi all’abuso a cui sono sottoposta dall’altro.Quando poi è sceso il silenzio, immancabilmente è sopraggiunto un certo allarme,frasi di circostanza,excusatio non petita..,richieste di contatto.Un chiarimento,certo poi diventa difficile,perchè tutto si ferma a frasi di circostanza via sms o mail,il tornare indietro è faticoso.come una solida corda di lacci intrecciati che resta unita solo per uno di questi cordami,tutto il resto è reciso ed io con il silenzio dico:”Il coltello l’hai usato tu,ho fatto per fermarti,ma hai tagliato anche me!”

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  12. Ciao carlitas! E’ vero, si comunica anche con il silenzio. Sul silenzio, cosi’ come sul buio e sulla solitudine si sono consumati fiumi di inchiostro. Pensa a quante poesie e opere parlano del silenzio. Anche in questi bellissimi commenti vedo tante considerazioni, tutte giuste e vere, sul silenzio.
    Io penso che…se si dovesse dare un “marchio” al silenzio, nel senso di una valutazione del suo valore, ecco…il silenzio e’ la cosa piu’ bella. Ma e’ anche la cosa piu’ brutta. Perche’ il silenzio e’ come la notte, come il buio, come la solitudine. Se io…voglio essere nel silenzio, quando io…voglio e desidero essere nel buio, o voglio vivere un momento di solitudine, nel momento in cui ci riesco…queste sono le cose sono le piu’ belle.
    Mentre se…devi stare in silenzio se vuoi parlare, sei costretta a restare al buio quando tu vuoi la luce, vuoi esssere in mezzo alla gente quanto invece devi restare sola…allora silenzio, buio, solitudine,diventano le cose piu’ brutte.
    Il silenzio e’ la cosa piu’ bella quando l’anima desidera stare con se’ stessa….e’ la cosa piu’ terribile quando invece…vorresti urlare ai quattro venti…chi sei, che cosa pensi, che cosa senti….
    E’ bello il silenzio..nella scelta del nostro voler essere…in silenzio, e solo in questa scelta.
    E’ bello, il silenzio, quando la tua educazione ti dice di lasciar parlare l’altro. E’ meraviglioso, il silenzio, quando questo ti lascia entrare dentro il cuore. E’ terribile, il silenzio, quando invece…vuoi sentire i suoni, le voci, le parole…e vuoi esprimere te stesso.
    Ciao Carlitas…ciao a tutti.
    Marghian

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  13. E’ vero Marghian,a volte il silenzio è preferibile al chiasso,specialmente quello inutile.Ma ognuno ha il suo metro per valutare quanto si desidera stare in silenzio e quanto no.C’è gente che ama la vita in totale solitudine,ci sono gli eremiti,ci sono coloro che si ritirano nei conventi o prendono i voti dove ci sono regole ferree dell’osservanza del silenzio.Il silenzio comunque è triste solo quando dietro di esso si cela un urlo di dolore o di disperazione.Il mio invece è finalizzato talvolta come regola per far capire a qualcuno come ci si comporta tra persone civili,ma solo quando occorre,perchè sono contraria alle sfuriate..troppo rumore per nulla!!! ‘Notte 😉

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  14. alanford50

    Io credo che molto spesso si confonda il senso del silenzio con il senso del vuoto, nel silenzio non esiste il vuoto, mentre nel vuoto esiste il silenzio, ma mi rendo conto che il silenzio (quello buono) è uno stato di grazia difficile da condividere e da comprendere.
    Ciaooo neh!

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  15. Come avrai senz’altro capito Carlitas, le mie erano considerazioni generali ( se il silenzio e’ desiderato…se il silenzio e’ una costrizione…) che non esauriscono tutto il tema, chiaramente. Per esempio, gli eremiti, gli asceti…..e’ un altro aspetto del silenzio che richiederebbe un approfondimento a se’.
    Le cose che hai aggiunto tu sono vere. 🙂 Ciao Carlitas.
    Marghian

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  16. Buona sera a tutti. Scusate il mio “silenzio”. Torno più tardi e così chiacchieriamo un po’.
    E giusto per non lasciarvi in silenzio, un autore che senz’altro piacerà a Ventolino, ma immagino che anche Patrizia, Carlotta e Antonella non disdegneranno. 🙂

    A dopo!

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  17. aurelio

    Affidare al silenzio…..

    Nel cassetto della scrivania dell’ufficio c’è una e-mail. Era stata stampata e sul bordo tracciato un punto interrogativo con la penna rossa quasi un “perché?”. Una strana lettera. “Ci sono cose che devi sapere, ascoltare, che non posso tacere. Sei arrivata in volata interrompendo una musica ed io sono rimasta a guardarti in lontananza come un viaggiatore appeso al finestrino di un altro vagone, ho fretta di parlarti perché bla, bla, bla ….”. L’esatto contrario del getto di un idrante puntato per spegnere un incendio. Ci sono parole che lasciano un’impronta fossile in chi legge e ci sono parole che non hanno nessun senso se non quello di annullare, dividere, con una tenacia inaudita.

    Affidare al silenzio la parola “fine”.

    Da qualche settimana nel cassetto della scrivania dell’ufficio c’è una e-mail che ha sul bordo un punto interrogativo lasciato con la penna rossa. Da qualche giorno dietro la scrivania c’è una “sedia vuota”. E c’è una casa bianca, lontana, con un gelsomino profumato sotto il pergolato accanto al secolare albero di ulivo. Lì c’è un grande cancello composto di piccole lance in ferro, ad ogni colpo di vento raschia nei cardini ed emette uno stridio identico a quello dei gabbiani. Cammina in silenzio da sola sulla spiaggia lasciando tanti passi, le orme si cancellano ma i passi restano e si mescolano con la sabbia. Allontanandosi ha ritrovato i suoi passi di allora, restituiti dal mare e dal tempo.

    Ha lasciato che la musica suonasse ancora dentro il vagone di quel treno virtuale. Senza di lei.

    Lei ama il silenzio che separa le parole, non quello che viene dopo il rumore delle sirene o peggio degli spari.

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  18. E parlando di Silenzio, ognuno di voi ha dato un’interpretazione che per certi versi condivido e per certi altri no, ma il confronto si ciba anche di pensieri diversi.

    Spiego però cosa ho voluto dire con le mie parole che, a dire il vero, ho dedicato ad una persona che del silenzio ha fatto il suo motivo di vita, quanto meno con me.
    Non amo molto il silenzio, se appunto è come un muro che si contrappone, non amo troppo il silenzio tra due persone, se il silenzio nasconde pensieri che allontanano. Ci sono persone che vivono nel silenzio, è senz’altro un loro modo per esprimersi, ma spesso quel silenzio nasconde il desiderio egoistico di non partecipare, o forse è meglio dire, di non rendere partecipi anche gli altri, e sto parlando ovviamente di un rapporto a due, non può esserci complicità con questo tipo di silenzio, anche se la complicità si ciba anche di silenzi, ma che nascono dal bisogno di esserci comunque, ma solo in un modo diverso. Con la persona che amo, posso stare anche in silenzio, ma non perché non ho nulla da dire. Un rapporto vive di parole, non si dovrebbe dare nulla per scontato, e guai se non fosse così.

    C’è poi il silenzio di chi ascolta, ed è il benvenuto, questo è un tipo di silenzio che mi appartiene, ma solo perché so che per ascoltare, bisogna mettersi un attimino da parte… mille sfumature, è vero, ma solo se non nascono dal bisogno, anche se inconscio, di escludere l’altro.

    Il silenzio che ho descritto, è quello che mette la parola fine, dove neanche uno sguardo riesce più a parlare.

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  19. Beh ..diciamola tutta ,quella è maleducazione con la M maiuscola!Una spiegazione và data,poi il-la silenzioso-a,se ne può anche andare..a quel posto lontano lontano… Ciao chiacchieroni del blog ,sono con voi tutti!! 🙂

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  20. sei come in libro….

    Bagliori nel crepuscolo
    E il cielo s’adagia su quel colle
    che digrada sul piano
    con alberelli e fiori;
    ed a me, che aldiquà m’accampo,
    mi coglie indicibile sgomento:
    troppo vicino è il cielo,
    temo precipiti,
    minaccia il mondo,
    dilaga sulla terra.
    Ed io che m’inabisso,
    in tanto cielo mi disperdo.

    Santi

    anche questo è silenzio, per me.

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