L’aria, il vento, la pioggia e il sole.

E così, per non saper né leggere né scrivere, vi lascio in compagnia di Nonno Archimende.

‘giorno!

Buon giorno, è tanto che non tornavo tra queste pagine e, a dire il vero, ne sentivo la mancanza.

D’altronde, quando l’età incalza e fa sentire la sua morsa, è difficile poter guardare con occhio sgombro da incertezze lo svolgersi della giornata che, inutile dirlo, passa il più delle volte senza nulla di nuovo all’orizzonte, purtroppo.

Oggi mentre rincasavo dopo alcune spesucce, mi ha colpito un signore che davanti a me camminava tranquillo e beato, come se non avesse nulla da rincorrere. Alto, con un giaccone abbottonato fino all’ultimo bottone e un colbacco in testa, aveva l’aria paciosa, camminava come se stesse danzando e arrivato davanti ad un albero secolare si è fermato e ha incominciato a guardarlo, quasi volesse carpirne il segreto di così tanta longevità.

L’ho guardato ridendo tra me e me, avrà avuto circa la mia età, ma li portava bene e lo sguardo era sereno.

Probabilmente stava facendo una delle sue solite passeggiate, ho pensato e non avendo nulla da fare, se la prendeva comoda, osservando tutto ciò che gli capitava sotto gli occhi.

Ecco, mi ci sono rivisto e nel farlo, ho rivisto il mio tempo che in questi ultimi anni è passato come un fulmine senza lasciare, ahimè, apparentemente alcuna traccia. Spesso mi chiedo a cosa sia servito l’aver accumulato per così tanti anni ciò che da più parti viene definita “esperienza di vita”, come se vivere per tanto tempo sia un valore aggiunto, inestimabile, come se età e saggezza fossero in simbiosi.

Boh, sarà poi vero? Chi lo sa.

Di certo so che ciò che si è vissuto va di pari passo con ciò che si è perso ed entrambe le cose, racchiuse dentro ad un libro nascosto e impolverato, ci ricordano ogni tanto che l’unico valore che conti sia l’aver creduto in una vita che non si può vivere da soli; siamo come dei piccoli minuscoli tasselli che prima o poi s’incastrano con altrettanti piccoli e minuscoli tasselli e forse è proprio lì il segreto di quell’albero secolare, senza l’aria, il vento, la pioggia e il sole, smetterebbe di essere così bello.

Ecco, come al solito ho detto tutto e non ho detto niente, ma sapete com’è, nonno Archimede è fatto così, non sempre ci capisce qualcosa e vuoi mettere il vantaggio?

Vado a prendermi un bel caffé e così, magari, mi faccio anche una bella chiacchierata.

Buona giornata!

ft: vostro Nonno Archimede, detto anche Archi…

53 pensieri su “L’aria, il vento, la pioggia e il sole.

  1. Rebecca

    Una volta pensavo che le persone anziane fanno tutto con calma perchè sono vecchi e loro manca la forza… ma oggi ho la certezza che la loro calma viene del possesso della loro coscienza, e loro sanno che c’è ancora tanto da scoprire ed da imparare… io dico sempre dalle persone anziani possiamo eriditare tanti ottimi consigli della vita.. importante ascoltarli quando ci parlano.. Pif

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  2. ..ciao nonnino Archi….
    Io al posto tuo avrei senza dubbio fatto due chiacchiere con quel signore alto alto… così , tanto per condividere due o tre pensierini… noi piani siamo impiccioni…me lo disse a suo tempo una signora romana….che se c’hai un pelo sulla spalla, t’arriva la vecchietta e te lo toglie senza nemmeno conoscerti… così, tanto per…
    Anch’io osservo molto le persone…ce ne sono per tutti i gusti… alcuni sono molto interessanti….hanno quel volto pieno di tante cose…chissà cosa sono.
    Cominque gli alberi sono oggetto di ispirazione per molti…sia d’estate che d’inverno…la loro maestosità a volte porta indietro nel tempo..anche io ho un grande albero nei miei ricordi…bellissimo…in mezzxo ad un campo che si vede da una strada tanto trafficata.
    Vedessi d’estate che ombra gigante che fa…e d’inverno taglia l’orizzonte disegnando con i suoi rami quel cielo quasi rosso, nel momento più bello della giornata : il tramonto.
    Riflessioni e pensieri ed esperienze ..quante cose possono capitare parlando di un albero o guardando un signore che lo osserva…eh si, quante cose, quanta vita….quanto di tutto.

    eh quante cose potresti racontarmi però…fatti vivo più spesso nonno…
    un abbraccio a te e uono a tuo nipote. 🙂
    baci
    vento

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  3. Purtroppo non ho ottant’anni come te ,mio caro Archie, eppure provo la stessa sensazione tua e del tuo coetaneo, cioè invidio gli alberi perché loro nell’insieme vivono meglio di noi.E’ vero c’è qualche imbecille che col coltellino ne incide la corteccia ,ma come si fa a dire no ad un cuore che infonde tanta tenerezza, è vero anche che c’è qualche gas di scarico di troppo, ma una bella scrollata di chioma in autunno rimette tutto a posto.. e poi ricevere i nidi con lo schiudersi delle uova, fa sentire di rinascere ogni volta a volte per secoli! Lo chiesi tempo fa ad un albero e lui mi rispose così, e se ricordo bene lì vicino c’era anche un signore alto col colbacco che assentiva sorridendo. Che fosse lo stesso che hai incontrato tu, caro il mio Archie? Distinti saluti e ossequi a casa!

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  4. Oh che bello, finalmente sei tornato caro Nonno Archimede. Tu si che sai veramente scrivere, mica quel disastro di tuo nipote 😆
    Sai, io ultimamente il tempo non so nemmeno che cosa sia, passa talmente velocemente che nemmeno me ne accorgo e mi ritrovo a sera come se fossi uno straccio passato e ripassato sui vetri, cioè completamente distrutta e spesso me ne vado a letto molto più presto del solito. Ma alla fine mi dico… ok devo lavorare, ok le cose da fare sono tante, ma poi alla fine rinuncio a farne altre che magari mi farebbero stare meglio. Quindi il tempo dona ma in egual misura (o quasi) toglie, toglie tanto in effetti. Nel tempo si accumulano esperienze, ricordi (belli o brutti), si perdono persone, se ne trovano altre…. ma qualche cosa sfugge sempre, qualche cosa resta sempre in sospeso, resta sempre non completo…
    Ah Nonnetto bello, tu si che sai far aprire il cuore alle persone… sei dolcissimo!!
    Un abbraccio grande caro Nonno e dolce notte, Pat

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  5. Come sai amo lasciarmi coinvolgere dai particolari anche se piccoli o apparentemente fuori contesto o anche solo che non appartengono al centro della scena o dell’insieme del contesto di un discorso, quindi anche questa volta i miei due neuroni (quelli ancora vivi perchè millenari) ne hanno approfittato, spero li vorrai perdonare anche questa volta:

    La frase è la seguente:
    “Ho rivisto il mio tempo che in questi ultimi anni è passato come un fulmine, senza lasciare, ahimè, apparentemente alcuna traccia.”

    Ebbene quei due inpuniti hanno preso la suddetta frase e si sono dedicati estrappolando unicamente la parola “Tempo”.

    Il tempo.

    In fondo, metaforicamente siamo granelli di sabbia talmente piccoli, che per sopravvivere a questo non senso, non ci resta altro che crederci ed illuderci di essere l’intero deserto, molto più semplicemente siamo particelle infinitesimali di quel mostruoso e falsamente magico meccanismo di cui siamo costretti farne involontariamente parte, per sopravvivere a tutto questo non senso, o per lo meno pochissimo senso ci siamo costruiti delle visioni e illusioni capaci di concederci il sopravvivere, il tempo è l’unica realtà inconfutabile che sovrasta ogni cosa, anche se in parte dipende da noi saperne leggere e sfruttare la possibile sua estendibilità.

    Sono fermamente convinto che il tempo ci scorre sotto i piedi e noi ne percepiamo rarissimamente il movimento, l’illusione che noi siamo capaci di crearci, per credere di poterlo gestire e sentire è sicuramente un contesto aleatorio, solo che ci sfugge perché difficile da comprendere e da vivere, così come è difficile da comprendere e da vivere un non senso, tanto vale creare ad hoc un senso che lo giustifichi e lo renda minimamente vivibile, l’essere protagonista delle proprie scelte è un fatto talmente insignificante nell’ottica del funzionamento di quel grande e mostruoso inutile meccanismo, la vita ci fa scoprire vivi ma il perché non è mai stato spiegato, se non nelle tematiche di fede, ma trattandosi di fede non richiede domande in quanto impossibilitata a dare vere, univoche ed esaustive risposte.

    L’unico senso di sopravvivenza alla vita stessa è “ci siamo, esistiamo, quindi è logico cercare di sopravvivere adattandoci nel migliore dei modi a quello che ci circonda”, quindi è giusto che ognuno di noi cerchi di dare e vivere del proprio migliore senso a quello che un senso oggettivamente non lo ha, la verità oggettiva è mostruosa ed invivibile, forse perché la verità assoluta non contempla in se nessuna verità.

    Il tempo è l’unica cosa reale e tangibile che esiste, ma esisterebbe comunque, anche senza di noi, è inconcepibile pensare ad uno stato di senza tempo.

    Alanford50

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  6. @ Rebecca: hai ragione cara Rebecca, la conoscenza, l’esperienza porta ad affrontare la vita con più consapevolezza, ma d’altra parte anche noi incominciamo a renderci conto che tutto questo correre non porta da nessuna parte, se non a perdere delle buone occasioni, soprattutto di conoscenza, perché anche guardando s’impara.

    Ciao e buona giornata. 😉

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  7. @ Semprevento: e già, due chiacchiere ci sarebbero state bene, ma alle volte è più proficuo guardare soltanto, i particolari non sfuggono, anzi, più si guarda e più si scoprono cose nuove e forse era questo che stava facendo quel signore, guardava alla scoperta di qualcosa di nuovo.

    Ricambio l’abbraccio e buona giornata. 🙂

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  8. ma… alle volte mi chiedo
    passando il tempo a chiederci se davvero stiamo vivendo
    non perdiamo tempo a pensare di vivere quando vivere e basta?
    (oddio… il virus del marzullo mutante)
    ok… vado eh… vado

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  9. aurelio

    Lasciami almeno il tempo di vivere. Tutto è così rapido, veloce, di corsa, i ritmi sono inumani talmente incastrati e non ci si ascolta più. Vorrei fermare il tempo per dar peso ad ogni singolo momento. Perché se la vita è un viaggio non troviamo il tempo per noi stessi e facciamo questo
    viaggio male e di corsa?
    Siamo tasselli di un grande mosaico è vero e come tali abbiamo bisogno di tanti altri tasselli uguali a noi per costruire un grande disegno, ogni cosa è collegata ad un’altra cosa ed ora caro Nonno Archimede mi sento collegato a te e proprio come te, sento di non aver detto tutto anzi, molto probabilmente io non ho detto proprio niente ed allora …. vado a prendermi un bel caffè! 🙂

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  10. mirko

    @ Aurelio
    Nonno Archimede, pur se arzillo e tosto, ci sta che pensi in simil modo e in cotal guisa 😉 ma tu che hai dapprima accettato supinamente questo modello di vita ora “di che ti lamenti”? Ormai sei disumanizzato, ahimè, verso una corsa alla produttività, al successo, al raggiungimento degli obiettivi impostici dai media e dal sistema economico in cui viviamo.
    Aurè come dice la sicula: “ma chi nnì pigghi?” 😉

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  11. aurelio

    @ Mirko: No…. non sono convinto della tua teoria! 😦
    Non voglio vivere “accontentandomi” ripetendo a me stesso che così è la vita. Io la vita l’alimento giornalmente: Prendo l’onda è vero ma sto ben attento a risollevare la testa, a intervalli regolari, per respirare nuovamente. 🙂

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  12. mirko

    @ Aurelio
    … l’ultima volta ti sei affogato però! 😆 Hai preso l’onda e sei rimasto lì sotto 😦 un coccolone ci avevi fatto prendere! Te lo ricordi, spero….. :twisted” Ricordi o no? 😦

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  13. aurelio

    @ Mirko….. ricordo! .-( Quel pezzo di vita me lo porto dentro ed è anche quello un segno di vita, ogni tanto riemerge e sembra di nuotare nel tempo 🙂

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  14. mirko

    @ Aurelio
    compare… io non volevo adesso farti riemergere il ricordo, io avrei voluto che quel giorno riemergesse la tua testa dall’acqua di mare, porca paletta! Ci siamo tuffati a pesce per scandagliare l’acqua mentre i secondi passavano e la paura aumentava, ari_porca paletta! 😦

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  15. aurelio

    @ Mirko ma che colpa ho io se di mare non capite un’H? 🙂 Io me ne stavo tranquillo e beato sul fondale a raccattare ricci per gli spaghettini…. 🙂

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  16. daniela

    Ragazzi…. scusate ma si parlava di aria, vento, pioggia e sole! 😉
    I vostri commenti sono “fuori luogo” 😦
    Nonno Archi …. è fin trooooppo paziente! 😉

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  17. aurelio

    Giustappunto! 🙂
    Prendiamo la rincorsa e appollaiamoci lì sopra in fondo non sappiamo neppure noi se la saggezza e il tempo vadano di pari passo però una cosa è certa: “sarebbe saggio adesso che noi due per bruciare il tempo, con occhi sgombri da incertezze volassimo sull’albero…. perchè la paura incalza e fa sentire la sua morsa”.
    Nonno Archimede…. ma seduto sulla sedia a dondolo, con la copertina sulle ginocchia e la pipa in bocca no eh? 😉
    La prossima volta vado io a farti le spesucce…. sono sicuro di far meno danni …. miiiiiiiii apriti cielo quando leggerà queste righe 😦 😦

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  18. Aurelio e Mirko, mannaggia, se vi prendo… Però vedo che neanche Daniela riesce a tenervi a freno e, diciamolo, si diverte anche lei, per cui… 🙂

    ‘giorno ragazzacci e, fate i bravi mi raccomando. 🙂

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  19. @ Alan: e volendo fare una dotta citazione, “Il tempo è galantuomo e rimette ogni cosa al suo posto” come giustamente diceva Voltaire. Concordo un po’ e un po’ con quanto ha scritto, così come concordo che il tempo ci scorre sotto i piedi. Che poi è una stranissima sensazione, almeno per me, perché mi rendo conto che i mesi e gli anni passano senza neanche rendermene conto, pur nella consapevolezza che ciò che ho vissuto nel frattempo, mi abbai cambiato e tanto anche.

    Non sono d’accordo invece quando dici che cerchiamo “di sopravvivere adattandoci nel migliore dei modi a quello che ci circonda” perché se così fosse, non saremmo più artefici del nostro destino, come invece io penso che sia. Però ammetto che una sana incoscienza ci può anche stare, proprio perché non sempre facciamo delle cose o delle scelte perché ne siamo veramente convinti.
    Insomma, è la vita e nel viverla lasciamo pure spazio alla casualità che, a volte, può regalarci anche qualcosa di bello.

    Ciao carissimo, buona giornata.

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  20. @ Sys: cara Sonia, se non “perdessimo” tempo a pensare come viviamo, saremmo dei sedani adatti giusto per fare un bel pinzimonio che potrebbe essere anche buono, ma concediamoci questo lusso, se non altro per cercare di capire da dove veniamo e dove stiamo andando, anche se, e su questo potrei essere d’accordo con te, non sempre è necessario.

    Ciao e… ‘giorno! 🙂

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  21. Buongiorno “pignolone” Arthur 😉
    Kiss!!

    Buongiorno a tutti, scusate la scarsa presenza ma ho molto da fare, avevo praticamente terminato un lavoro lunghissimo che mi è arrivata una circolare dove comunicano un cambio di percentuale da applicare e ora devo rifare tuttooooooooooooo, grrrr!!!!

    Ciao, ciao!!

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  22. ..e come nonno Archimede ogni tanto si torna…non sono andata via del tutto…penso a te caro amico ma mi sono un po’ allontanata dalla rete e sopratutto non avverto la mia vena poetica…un abbraccio di cuore sempre stellasolitaria

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  23. aurelio

    @ Arthur
    preferiamo di gran lunga che ci acchiappi, prendici prendici tu perchè…. perchè….. ha letto tutto e siamo stati presi anzi acchiappati per la cavezza e “assestati” per benino 😦 E qui c’è stata disparità di trattamento perchè a me tocca sempre la doppia razione. 😦 dice che Mirkino è il braccio e io sono la mente (perversa!) e così ci ha riempito di amorevoli pedatini come se una mistica sorgente li avesse predisposti e oculatamente misurati assumendosi l’amaro compito della loro elargizione 😦
    Pedate che non sono state affatto accidentali e a nulla è valso percuoterci il petto pentiti e contriti 😉
    Il tempo… è però un “livellatore democratico” 🙂 e fatalità! 😆 ogni volta che un “Trojan house” gira per l’ufficio si insinua tra le fitte maglie del suo 🙂 hard disk mettendo fuori uso ogni programma e richiedendo una veloce assistenza e formattazione. E il “trojan house” si moltiplica puntualmente ad una velocità inimmaginabile e in quantità indicibile dentro il suo computer …. ed io godo come un riccio! 😳
    Per non darci soddisfazione dice che deve solo abituarsi a convivere con una mandria di bestie…. perchè l’amore non ha il compito di aprire ferite ma, al contrario, ha il dovere di guarirle.
    E dice che sotto la scrivania… le ferite guariscono che è un piacere! 😦 tutto questo per dire che anche oggi, da questa zona buia, accoccolati qui sotto, 😦 vi mandiamo il nostro fraterno saluto 😆 e al suo “trojan house” auguriamo, a oltranza, una serena permanenza, una felice quarantena 🙂
    ciaoooooo 🙂

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  24. @ Stellasolitaria: ma che bella sorpresa Stellina, come stai? Anch’io ogni tanto ti penso, mi mancano i tuoi commenti, ti l’hai visto nascere questo blog e a pieno diritto, ne fai parte. Ritorna ancora, come tu sai, ti leggo sempre volentieri.
    Ciao Monica, a presto spero. 🙂

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  25. @ Aurelio: che ingiustizia, c’è veramente così tanta disparità di trattamento? Porcaccia la miseria, forse bisogna ungere per benino e magari con il tempo… 😆

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  26. carla

    Il tempo corre rapido, veloce, riempie e svuota i miei giorni, a volte complice e a volte spietato, inappellabile non aspetta mai nessuno. Procede con passo fermo e invano vorrei fermarlo.
    Poi capita che immersa in questi ritmi disumanizzanti, superimpegnati qualcosa rallenta
    l’ingranaggio e ritrovo me stessa dando il giusto tempo e l’importanza alle cose ma soprattutto alle persone.

    E quell’albero secolare che tante volte ho visto passandogli frettolosamente vicino mi sembra una delle cose più belle della vita, una grande opera artistica della natura che finalmente “vedo” con occhi nuovi e quasi lo scopro per la prima volta.

    Qualcosa rallenta l’ingranaggio e ho il tempo di riprendere dai cassetti della memoria quel libro nascosto e impolverato pieno di cose vissute e perse, periodi immobili e rimasugli di accidentale felicità dove vivere, molto spesso, ha significato accontentarsi. Là dentro c’è un pezzo di vita, l’isolamento dalla solitudine e dalla disperazione senza nessun punto di connessione agli altri, tasselli e tasselli minuziosamente custoditi come esperienza di vita.
    Un libro le cui pagine sono piene di cose vissute che hanno il solo valore che noi gli attribuiamo, ricordi accumulati che sono i nostri pezzi di vita ma collezionarli non basta più.

    L’ingranaggio ha finalmente ripreso la sua corsa, mi esorta a rialzare il capo, adesso occorre vivere andando incontro all’aria, al vento, alla pioggia e al sole.

    Passo frettolosamente accanto a quell’albero secolare, così longevo, distrattamente raccolgo da terra una sua foglia mossa dal vento e caduta con la pioggia, stasera la custodirò tra le pagine del mio libro nascosto e impolverato, devo ancora riempire qualche pagina vuota con i colori che fanno compagnia.

    Adesso per non tradire i miei ricordi sono ingrado di lasciarli andare, nel mio domani c’è ancora tempo a sufficienza che saprò usare in modo corretto, oggi ho solo voglia di aria e di scorgere all’orizzonte finalmente il sole.

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  27. Ho letto tutti con grande attenzione, c’è chi scherza (ed è bellissimo) chi invece scrive cose interessantissime (altrettanto molto bello) e chi malinconicamente parla del tempo che passa e dei ricordi che poi racchiude (emozionante ed anche toccate)….
    Auguro a tutti un sereno fine settimana e…. senza offesa per nessuno, un bacione allo splendido Arthur che ci lascia scorrazzare nel suo blog!!!
    Kisssss, Pat

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  28. Breve riflessione:E se fosse solo l’albero a riuscir a sopportare ricordi centenari senza scomporsi e invece noi umani abbiamo piuttosto bisogno di dimenticare(tanto)e ricordare(poco)per vivere serenamente?La nostra vita è un’Armonia Celestiale anche nelle cose che non comprendiamo..talvolta!Chissà..Uhmmm…

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  29. aurelio

    I giovani fanno spallucce al tempo che avanza, si godono il loro tempo e i loro anni. Beata gioventù e quanti “amarcord” abbiamo noi nel cuore!.

    I pensieri di Nonno Archimede sono i pensieri che fanno le persone quando capiscono di aver quasi concluso un ciclo e tirano le somme, preparano i bilanci e i conti non tornano quasi mai. Quando poi tornano sono le passività a farla da padrone.

    Noi eravamo quelli che amavano viaggiare. “A cosa può servire un viaggio?” si chiedeva Seneca “non cancella mica gli errori”. Sono sempre stato convinto che viaggiare “non” apra la mente. Mandate un babbeo a fare il giro del mondo ne ritornerà sempre babbeo. Il viaggio noi lo avevamo dentro ancora prima della stessa partenza.

    Noi eravamo quelli che ascoltavano la musica di Peppino Di Capri e Fred Bongusto. Su “Champagne” e “Rotonda sul mare” tutte le sere si ballava, la malinconia arrivava quando si ascoltava “Estate” di Bruno Martino. Mi ricordo che a mezzanotte si scivolava via da una porticina laterale mentre la musica si faceva soffio.

    Noi eravamo quelli che ogni sera d’estate bivaccavano al chiosco sul mare. C’era Giovanni a fare i gelati, un vecchio playboy con catena d’oro al collo. Aveva sessant’anni allora ma si sentiva un uomo forte capace di sfidare ancora la vita, eppure era un sopravvissuto rispetto a tanti ragazzi col suo stesso nome che con la guerra, a vent’anni, non avevano fatto più ritorno a casa. Ragazzi truffati da un ideale. Prendevo dalla mano di Giovanni il cono gelato e dimenticavo la guerra.

    Noi eravamo quelli capaci di sopravvivere a tutto, persino ai barbari che avevano distrutto ogni cosa. Quand’eravamo a pezzi fingevamo di essere in un altro posto, altrove. Nello spazio o in qualche pianeta in cui non eravamo mai stati. Fragilità e splendore di quei nostri giovanili anni.

    Noi eravamo i ragazzi del muretto. Sul quel muretto, all’ora della cena, s’indugiava sempre per un ultimo bacio. Eppure non eravamo tra i più belli e neppure tra i più intelligenti. Per molti eravamo addirittura sciocchi. Ma l’amore era un sogno e gli unici che sognavano erano gli sciocchi. Noi eravamo sciocchi innamorati. Come cambia il tempo. Ora muri pericolanti descrivono l’abbandono, scritte e graffiti raccontano dolore. Solchi profondi imprigionati nelle crepe della memoria.

    Noi siamo oggi le persone che siamo. Il nostro sguardo si perde e la nostra memoria ci sembra quasi di vederla sparire all’orizzonte. Eppure siamo in vita e dopo tanti anni ci sembra di esserci guadagnati il diritto di stare qui dove non ci vogliamo più sentire turisti di un viaggio.

    Abbiamo tanti amarcord impressi nel fondo dei nostri occhi, li recupereremo ogni volta che cercheremo un sogno e tu, Nonno Archimede, con il tuo post, ce ne hai data la possibilità…

    Grazie Nonno 🙂

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  30. @ Aurelio: Buon Giorno Aurelio, vedo con piacere che sei mattiniero quest’oggi. Inutile dire che in quel tuo “noi eravamo” mi ci sono ritrovato in pieno, ma senza però il peso di una nostalgia “canaglia” (chi è che lo diceva? 🙂 ) ).

    Erano più che altro i tempi in cui ci si riusciva a divertire con poco, ma non perché ci fosse di meno, ma perché anche una serata passata seduti sui gradini di una chiesa in una piazza deserta illuminata a giorno, nell’attesa di fare nulla, riusciva a farti sentire perfettamente in sintonia con le persone che avevamo accanto. Non voglio dire con questo che qualcosa d’importante si sia nel frattempo persa, ma è lo spirito che è diverso e la voglia di giocare che manca. Tu giochi ancora? 🙂

    Io sono la disperazione dei miei amici, alle volte, quando in macchina mi trovo in una rotonda e qualcuno dietro mi segue perché non conosce la strada, gli faccio fare due o tre giri intorno, e mi diverte l’idea che quello dietro si stia chiedendo come mai, ma è così bello giocare alle volte, così, semplicemente, senza pretendere nulla. 🙂

    Evvabè, grazie per ciò che mi hai ricordato.
    Buona giornata, che estendo a tutta la ciurma.

    A proposito, Nonno Archimede ringrazia. 🙂

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  31. aurelio

    Buongiorno a te caro Arthur 🙂
    Ogni tanto divago su reminescenze passate, lo faccio però con animo sereno. Vivo il presente senza condizionamenti in fondo la vita corre talmente veloce che a malapena riesco a starle dietro. Ho superato da un pezzetto il mezzo secolo, il futuro è incerto per mille motivi e di sicuro più breve, se perdo altro tempo…. cosa rimane? 🙂
    Ci si divertiva con poco, hai proprio ragione. 🙂 Io mi diverto, quando sono alla guida e l’occasione lo consente, a tirare fuori un bellissima freccia di cartone colorata fatta da me che nascondo sotto il mio sedile e porgerla con tono serio al mio ignaro passeggero pregandolo di abbassare il finestrino e metterla fuori se devo voltare a destra. Non immagini la sua espressione! 😉
    Però… mannaggia non siamo da Erzicovina dove le chiacchiere la fanno da padrone, qui non si pote divagare e adesso…. io mi becco un’altra lavata di capo. 😦
    Stavolta però leggerà che non ho iniziato io il dibattito per cui…. te la vedi Tu! 🙂

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  32. ” anche una serata passata seduti sui gradini di una chiesa in una piazza deserta illuminata a giorno, nell’attesa di fare nulla, riusciva a farti sentire perfettamente in sintonia con le persone che avevamo accanto”

    Per me non sono stati i gradini di una chiesa ma delle panchine in una piazza che allora mi pareva molto grande, quasi come il mondo, anzi sucuramente il mio mondo, l’illusione se così la si può chiamare e definire è stata quella di credere che il mondo fosse in mille luoghi intorno o lontano da me, invece ora ho compreso (meglio tardi che mai) che ero e sono io il mondo, quindi posso permettermi di stare fermo in qualsiasi posto ad assaporare il mondo ed il tempo che mi scorrono sotto i piedi.
    Ciaooo neh!

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  33. .eccccccccccccccccccccì!!!
    Buongiorno!
    Mamma mia mi sento uno straccio!
    una connessione veloce col pc..ho messo due paia di occhiai ….
    Presto ritornerò con la mia solita frequenza o quasi…
    in questi giorni influenza a gogò…poca voglia di fare…
    ma si tira avanti..è proprio il caso di dire che si tira…ma di brutto!!!
    Bene…sono andata a ringraziare Duil….sto scorrendo le mail…
    sono quasi 3000….come faccio????
    mi sa che alla fine le cacello tutte … 😉
    prima però devo vedere se m’ha scritto il mio moroso… 😉
    ma seeeeee, lui mi ha dimenticata….ormai son diventata ragazza\madre!!!
    Pazienza… stamani mi sento moscia come un mocho vileda….inzuoato di acqua con l’aggiunta di candeggina al naturale….nauseante l’odore!!
    ..cari ragazzi e ragazze…a presto presto!
    Oggi devo andare a Montecatini..ormai ho promesso ad un amica
    che sarei andata….ho già temperatura di primo mattino… ma siccome son forte
    e temeraria…vado a conquastare il mondo posto con me la Carmen…chissà che magari esce qualcosa…l’ho abbandonata in un angolo ….porella!
    Ciao e buona giornata a te Capo ciurma e alla banda…
    vento

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  34. mirko

    @ la morosa raffreddosa
    Influenza a gogò su tutti i fronti 😦 Fazzolettini di carta aleggiano nelle stanze portati in quota da starnuti possenti. Occhi che non ingannano, sembrano pesci rossi dentro la boccia di vetro in debito di ossigeno. E freddo, tanto freddo. Questa la situazione generale.
    Forza che si volta pagina, molliamo ‘sti termometri e riprendiamo i remi. 🙂
    Scrolliamo le nostre ossa infreddolite e riprendiamo il cammino. 🙂
    Buona gita a Montecatini, torna presto

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  35. Wow, quanta bella gente stamattina, BuonGiorno Ventolino, copriti bene, lo sai che nelle tue condizioni bisogna stare accorti, mannaggia. BuonGiorno Daniela, com’è dalle tue parti? C’è anche lì freddo? BuonGiorno Mirko, che fine ha fatto il tuo compagno di merende Aurelio? Salutamelo e nel farlo, dai anche un bacio da parte mia a Laura, Carla e Mariagrazia. A marcello solo una stretta di mano. 🙂

    Mi sono un po’ imprigrito, sono indietro di una settimana con le pubblicazioni del blog, ma la verità è che ho parecchio da fare in questo periodo, per cui lascio decantare le cose scritte in attesa di un attimo per pubblicare qualcosa di nuovo.

    Vado,, come sempre vi saluta Lely, e da parte mia anche un buonGiorno a Antonella, Carlotta, Patrizia, Solindue (nel caso passasse da queste parti 🙂 ) e Sonia. Ho dimenticato qualcuno? Spero proprio di no.

    A più tardi.

    Buon lavoto a tutti. 🙂

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