Voglia di partire?

“Metti le ali ai tuoi sogni! Scopri come diventare indipendente da luoghi, abitudini e routine per vivere e lavorare ovunque nel mondo, facendo ciò che più ti appassiona.”

Queste parole, molto efficaci devo dire, che ci accolgono appena si entra nel sito dei “Nomadi Digitali”, sono l’espressione di una filosofia di vita che coinvolge sempre più persone nel mondo, stanche di una routine che senz’altro, qualsiasi sia il lavoro, uccide l’entusiasmo.

Alberto e Diego sono i promotori di questo stile di vita e sul loro sito trovate tante notizie utili, ma di cosa si tratta realmente?

Girare il mondo lavorando ovunque grazie ad internet. Semplice no?

Beh, forse semplice non lo è del tutto, ma se si ha un po’ di coraggio, l’attitudine ad un lavoro che può essere svolto anche solo con un computer e lo spirito di avventura giusto, si può fare.

Occorre anche sfatare certi luoghi comuni che ci “obbligano” a considerare lo stipendio fisso e l’inserimento in un contesto sociale lavorativo indispensabile, per un futuro certo, più tranquillo, che visti i tempi è difficile negare o contestare con teorie che proprio perché tali possano risultare aleatorie, ma credo che tutto dipenda da come si ha voglia di impostare la propria vita, al di là delle necessità contingenti che senz’altro possono condizionare le nostre scelte.

In fondo gli emigrati di un tempo, quelli che partivano dalla loro terra con la valigia di cartone legata con lo spago e con pochi stracci dentro, erano i pionieri di questo stile di vita, anche loro lasciavano il certo per l’incerto, ma con uno spirito che senz’altro li avrà aiutati nei momenti più bui.  Erano altri tempi, d’accordo, ci si spostava per fame, per trovare un lavoro, ma l’avventura era la spinta necessaria per “partire”, ed è questo che conta.

Così come ha fatto Claudia che ha girato il mondo con la sua famiglia riuscendo a creare una rete sociale per mettere in relazione donne di tutto il mondo tra di loro, oppure Johannes, un ragazzo tedesco Freelancer – Marketing Online, che ha lavorato viaggiando praticamente in tutti e cinque continenti, oppure Elisa che si è trasferita in India con il marito facendo la maestra di handicraft, o Cecilia, che vive viaggiando ed è riuscita a trasformare un piccolo blog in una attività di successo.

Se andate nel sito dei Nomadi Digitali, di storie come queste ne trovate tante, ognuna con i suoi risvolti, ognuna con le sue prerogative, ma tutte con la voglia di costruirsi una vita libera, aperta a nuovi incontri, disponibile per questo ad una crescita senza la paura del confronto o, quel che è peggio, della competizione.

Ognuno di noi dentro di sé nasconde un po’ la natura di un nomade, credo, ed io in questo senso proprio perché nella mia vita per esigenze familiari ho girato in lungo e in largo l’Italia, questo bisogno di ricercare luoghi e opportunità diverse lo avverto, un legame profondo con la mia terra d’origine, la Sicilia, ma allo stesso tempo la sensazione di non aver radici e quindi, chissà, magari il mio prossimo post lo scrivo seduto sotto le fresche frasche dalla Thailandia, chissà… 🙂

33 pensieri su “Voglia di partire?

  1. Silvia

    Sapevo ci fossero persone che girano il mondo lavorando, e trovo che sia una scelta lodevole e coraggiosa, ma io non riuscirei, e con la famiglia come la mettiamo?

    Però se ti stabilisci in Thailandia vengo a trovarti. 🙂

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  2. daniela

    Ciao Arthur, ciao a Tutti 😆
    avrei voluto lasciare solo un like in segno di apprezzamento del tuo post ma lasciare solo il like non mi piace 😦 e allora commento 🙂
    Basta una connessione alla rete e giri indipendente e mobile con grande libertà del tuo tempo.
    Con la tipologia del mio lavoro ho viaggiato, viaggio e viaggerò. A volte con letizia, a volte con mestizia. Con letizia quando tocco città, comuni o paesi interessanti, con mestizia quando finisco in posti sperduti e lande desolate dove Carlo Levi mai si sarebbe sognato di far fermare qualcuno, neppure l’Altissimo ma per dovere, pecunia e responsabilità prendo armi e bagagli e vado. Connettermi alla rete per svolgere il mio lavoro è, al momento, assolutamente impensabile.
    Con questo post ho sognato di essere una nomade digitale che svolge tutt’altro lavoro dell’attuale, che sfida l’ignoto con la rincorsa ad un sogno che ognuno di noi ha diritto di inseguire perché non è mai troppo tardi per riscattare una vita imperfetta ma la mia è solo una fantasticheria da illusa.
    Per me basta un poco di zucchero e la pillola va giù…. connessa o non connessa alla rete! 🙂
    E il vero nomade digitale è il like… sappilo! 😈
    Ciaooooo

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  3. m’è venuta la tachicardia!!!
    è da stamani che ce l’ho…la trovo un ‘impresa grandiosa….ma non la capisco!
    Cioè la capisco , ma mi pare un po’ superficiale…nel senso, mi spiego.
    Scoprire un luogo…come ad esempio la Thailandia , terra dai mille aspetti..credo che occorra del tempo…magari anche qualche anno…e nel frattempo ti innamori delle sue spiaggie e non solo…delle persone , della loro vita, frenetica e notturna…insomma ci sono svariate cose da scoprire…le città sono uniche tutte , si distinguono per qualcosa hanno risorse inesplorate. Attendono solo che qualcuno porti aria di cambiamento….la sto facendo breve.Prendo tempo..insomma ma poi chi me lo fa fare di abbandonare un paradiso per l’ignoto???
    Posso restare lì e continuare gli aggiornamenti??? Uh!!!!

    A parte tutto…se avessi un untore magari…restando a casa mia…girando l’italia e poi dopo una settimana rientrare…
    ma i soldi dove li trovo???? nel pc???
    domani lo smonto..sono appena tornata da un sogno 🙂 magari ha fruttato qualcosa!!!

    A parte gli scherzi…il mondo va veloce ed io ho il fiatone, una felpa rossa con la faccia di Mafalda stampata…del tipo : io vivo spettinata.
    ..a proposito di thailandia: ho un carissimo amico dolce dolce che vive in Thailandia…è un agente turistico….decorato! Sa tutto della thailandia…ti organizzo il viaggio???? conosce dei paradisi che non sono nemmeno su internet!!!
    baci.
    http://www.thailandiaviaggi.com/chi_siamo.htm
    se poi a Guido dici che ti mando io…ti tratterà a pesci in faccia!!!
    hahahah nooooo scherzo!!!
    ne sarà molto felice.
    cmq mi terrò presente questo tuo post!

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  4. Daniela ha riassunto bene…cavolo!
    Penso a quanto viaggio io…uno sbotto!!!!
    giro il mondo attraverso wordpress e …..le fotografie..son sempre in giro.
    Ho trovato persino i mulini a vento originali!!!

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  5. daniela

    Ventolino cara, a viaggiar di fantasia o tramite wordpress, internet è comunque un piacere! 🙂
    Seduta comodamente sulla mia poltrona preferita ho spaziato per il mondo in lungo e in largo e pure in brevissimo tempo, ho il cuore zingaro in fondo.
    Se fossi giovane e senza lavoro mi arrischierei di vivere un’avventura del genere ma con queste primavere addosso, un lavoro certo, tranquillo ed esigibile pronto cassa….. ci penso su a guardare il mare con la tastiera del portatile sulle ginocchia sperando in una connessione che se malauguratamente non arriva perdo lavoro, clientela e probabile gettito.
    In quel caso potrei solo guardare il mare pensando di affogare e il like sul sito dei Nomadi Digitali mica glielo metto…. se non fiuto l’affare! 🙂
    Un abbraccio

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  6. @ Daniela: ed io ti ringrazio per non aver lasciato solo un like che, per carità, apprezzo tantissimo, ma come sai amo il confronto e la discussione in questo contesto è bene accetta, anzi, dippiù, dippiù, alrimenti che ci sto a fare? 🙂

    Hai ragione sulla “letizia e mestizia”, è una condizione, diciamo così, comune a tutti noi che nella nostra vita lavorativa affrontiamo tutti i giorni a periodi alterni, ma credo rientri in quella famosa routine che non risparmia nessun lavoro, creativo o meno che sia, e sì – bada bene, questo è uno scoop – se la creatività non si alimenta di nuove pulsioni si accascia su se stessa e inevitabilmente si ripete fino a diventare un immancabile e stucchevole dejà-vu.

    Confesso di essere un po’ irrequieto, vado sempre alla ricerca di nuovi stimoli e in questo il blog mi ha aiutato tanto, ma bisogna andare oltre e immagino che sarai d’accordo, bisogna essere in grado di credere così fortissimamente in qualcosa che la rincorsa nel raggiungerla – in senso buono ovviamente – diventa una condizione necessaria, indispensabile.

    Avevo letto per caso del Nomade Digitale e così sono andato a curiosare. Mi sono registrato, ho letto il loro manifesto, ho subito trovato una bellissima accoglienza e passo dopo passo, mi sono letto quasi tutte le storie di persone che, chi per un motivo, chi per un altro, avevano intrapreso questo tipo d’avventura, come mi piace chiamarla.

    Indubbiamente non tutto sarà così facile, non credo che quella sia l’alternativa felice ad una vita “normale”, ma quanto meno chi l’ha scelta la vive in libertà o almeno è quello che mi auguro, così come oggi io vivo in libertà un altro tipo di scelta, quella di persona normale che, inevitabilmente ogni tanto mi colloca in quella tanto vituperata routine.

    Però mi sono detto: beh, mi occupo di tante cose, sono convinto che l’esperienza possa servire per aprire nuovi orizzonti, il computer lo uso con disinvoltura e allora, cosa mi trattiene?

    Gli affetti innanzitutto e poi l’idea che il cambiamento non debba essere una scusa per rovistare frettolosamente nella mia vita. Ci penso, eccerto che ci penso. 🙂

    Mai dire mai, comunque, non credi?

    Ps: perché dici che il vero nomade digitale è il like?

    ps di ps: un saluto alla Ciurma. 🙂

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  7. daniela

    Condivido in pieno il tuo discorso Arthur 🙂 ed anch’io che non sono una persona statica sono spesso suscettibile ai cambiamenti, nel senso che mi invogliano, mi stuzzicano, mi provocano.
    I cambiamenti non sono però mai facili, a volte direi neppure felici, ma nella vita ci stanno e bisogna essere pronti ad accoglierli cercando di incastrare i sogni ai bisogni.
    La proposta lavorativa del post a me sembra più un sogno che un bisogno attuabile. La vedo e la vivrei come un’avventura, uno stacco dal quotidiano al limite della vacanza-lavoro.
    Credo che la normalità, in tutti i sensi e in tutti i campi. rappresenti ancora una certezza (e qui ci uscirebbe un altro post) perchè definire oggi cos’è “normale” è audace!
    Il like… mi è venuto d’istinto definirlo come “nomade digitale”, ha in fondo un carattere zingaresco, si piazza lì in bella mostra digitalmente parlando: tu ammacchi un tasto e lui ammicca! E il commento, che trovo sia il giusto corollario ad un post, rimane fermo nella testa gravida d’idee.
    ps. la Ciurma sta rientrando, loro sì che sono nomadi e di zingarate mi risulta ne abbiano combinate assai assai…. ma non anticipo nulla, soprattutto adesso che c’è un bambino in ascolto e del padre voglio conosca solo la parte migliore. 🙂 ammesso che ne troviamo una. 😦
    ciao “ballerino di sala” (mica ti offenderai 😳 )

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  8. @ Daniela: una risposta veloce che devo andare purtroppo non in giro per il mondo.
    No, non mi offendo per la definizione di “ballerino di sala” e perché mai? Ultimamente lo sono tra l’altro proprio ieri sera ho fatto l’ennesima lezione di tango argentino, dedicando il primo ballo alla nostra Ventolino. Tu balli il tango argentino? Balli in genere? Amo ballare!

    E’ un ballo fantastico, sensuale, armonioso, lasciandosi trasportare dalla musica, si vive come in una dimensione magica, un uomo e una donna che sono tutt’uno: bellissimo.

    Evvabè, scappo, poi ritorno continuiamo il discorso.
    A proposito, un post sulla normalità?

    Parliamone!!! 😆

    Ciao, a dopo.

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  9. daniela

    Ti lascio una risposta veloce che sto uscendo anch’io.
    Hai presente la “piccola vedetta lombarda”? Ecco, è andata così: prima di partire per il lungo viaggio mi avevano ammonita per benino. Resta di guardia (vedetta), fai il giro dei nostri blog e … non fare guai! Aggiungendo un “mi raccomando” che non guasta mai!
    Io proprio piccola non sono, di altezza e anagraficamente parlando. Lombarda ancora meno, sono stata sì a Milano ma la guglia mica m’è rimasta addosso… solo vedetta allora!
    Buona buona, cercando di far poco rumore sono andata da Duilio e ho fatto subito un bel patatrac col compleanno della sua figliola e lui, molto carinamente com’è nel suo stile mi ha “fatto capire meglio”.
    Passo da te, in punta di piedi, (da ballerini ci si capisce!) commento il tuo post… e ho come l’impressione di aver nuovamente pasticciato qualcosa.
    E adesso chi se li sente quei brutti ceffi quando leggeranno? Povera vedetta mancata!
    Un like, lo sapevo, dovevo solo lasciare un like.
    Non sporca, non fa guai e sa tanto di nomade digitale… in tema col post!
    Scherzo, va là, lo so che sei un tipaccio giocoso 😆

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  10. Fin da ragazzina il mio sogno è stato quello di trovare da adulta un lavoro che mi avrebbe fatto viaggiare in giro per il mondo. Purtroppo questo sogno non si è realizzato, e non per colpa mia! Me lo tengo per la prossima vita, se rinascerò 🙂
    Andrò a visitare quel sito, a te invece auguro veramente di scrivere un giorno un bel post dalla Thailandia o da qualche altro posto altrettanto bello 🙂 🙂

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  11. Laura

    Adoro viaggiare e quando posso non rinuncio mai anche ad un giorno di vacanza. Ma non ho mai pensato di unire l’utile al dilettevole e chi riesce a farlo è da ammirare, per il coraggio, per la voglia di rompere degli schemi preconcetti che ci condizionano per tutta una vita.

    Vado a leggere.

    Ciao.

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  12. @ Semprevento: beh, scherzando hai detto una cosa saggia, dei posti ci si può anche innamorare, si possono creare dei rapporti che poi è difficile abbandonare, ma i nomadi digitali, non tutti almeno mi è sembrato di capire, non girano per il mondo e basta, alle volte si fermano in certi posti e restano lì per qualche anno. La differenza sta nel fatto che possono continuare a lavorare indipendentemente se rimangono in un posto o se invece si spostano e questo è stimolante.

    Adesso vado a vedere il sito che hai postato.

    A dopo e vista l’ora, ‘notte e sogni d’oro, ovviamente in giro per il mondo. 🙂

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  13. Cara Marta, mai dire mai, come direbbe qualcuno di mia conoscenza. Per realizzare i sogni c’è sempre tempo, l’importante è non dimenticarseli chiusi in un cassetto. Grazie comunque dell’augurio, ma come abbiamo già detto una volta, il sogno nel cassetto (semiaperto) è quello di ritrovarmi un giorno seduto su di un terrazzo con davanti tanto sole e tanto mare. Chissà se si avvererà, almeno quello. 🙂

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  14. @ Laura: sì lo so che ami viaggiare e in questo mi trovi concorde. Vai comunque a leggere sui nomadi digitali, troverai tanti stimoli e chissà che magari diventi una di loro. 🙂

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  15. Si ..Viaggiare..è stato sempre il mio inno.La Thaj sarebbe l’ultimo porto nel senso che dopo non mi muoverei più da lì.Tra l’altro conosco una signora che vive solo d’estate a Roma e,con le rondini in autunno emigra anche lei e si trasferisce lì.Non conosce l’inverno,però(consoliamoci)ha una pelle di tartaruga terrestre!!io me ne andrei..diceva Baglioni e,quale occasione migliore del lasciarsi una crisi economica alle spalle e vivere in un luogo senza tempo e con una storia totalmente diversa rispetto al luogo dove sei nato!Ho solo un punto fermo..mai più da sola! Partiamo insieme Capitano?!? 🙂

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  16. carla

    Apperò 🙂

    Torno a sfogliare dopo alcuni giorni le pagine del tuo blog e m’imbatto in questo post che mi porta a riflettere sull’importanza di vivere senza mai smettere di sognare.
    Quanto sono necessari i sogni!
    Una vita senza sogni è una minestra senza sapore e se quella minestra fosse poi il futuro guai a sognarlo insipido.

    Leggendo le storie delle persone che hanno inteso con coraggio dare priorità diverse alla loro vita attraverso un nuova filosofia, un nuovo modo di intendere il lavoro con tempi e spazi assolutamente umani, mi viene subito voglia di mollare e imitare le loro gesta.

    Lavorare per vivere inseguendo la libertà, mettendo se stessi al primo posto cosa desiderare di meglio? Vivere “al netto” di quelle cose superficiali e inutili capaci di seccare giorno per giorno i valori che davvero contano rappresenta una partita ambiziosa per tutti coloro che hanno voglia di lasciar decollare i propri sogni, munirli di ali anziché lasciarli intorpidire in fondo ad un baule.

    Io ricordo perfettamente dove ho collocato il mio baule e quali sogni esso conservi.
    Stasera tirerò via la copertina che lo riveste, girerò la chiave d’acciaio nella serratura ed alzerò piano il pesante coperchio.
    Mi assalirà subito, come sempre, quell’odore forte di naftalina.
    Terrò rigorosamente chiusa la finestra della soffitta per paura che un sogno birichino possa volare via rapidamente senza darmi domani il tempo di realizzarlo.
    Un nuovo sogno “nomade” farà adesso compagnia ad altri sogni ma prometto che lascerò il coperchio del baule sollevato perché la partita possa avere inizio, sempre sperando ci sia l’opportuna connessione.

    Altrimenti ….la minestra è pronta in tavola, naturalmente giusta di sale! 😉

    Ciao, a presto… con gioia!

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  17. Girovagato per un po’ sui Nomadi digitali … pieno di spunti davvero interessanti.

    Lo definirei quasi il seguito del libro di Simone Perotti (Adesso basta!) ricordi l’intervista su The Best?

    In effetti è una nuova filosofia di vita che sostiene un’inversione di tendenza rispetto al modello dominante della crescita e dell’accumulazione illimitata di merci che l’economia ha sostenuto nell’ultimo secolo. Vi consiglio di seguire il sito http://www.decrescita.it

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  18. ellappeppa!!!!
    …Carlitasssssssssssssssssssss!!!!!
    A parte gli scherzi, il mio amico che si è trasferito là definitivamente
    mi riferisce spesso che non ha più tempo per se stesso…che vive sotto pressione , che gira come un matto…e che poco si ferma nella sua casetta!!
    Pure lì bisogna mangiare e lui lavora tanto, oserei dire troppo…
    va beh, credo che siano rare le volte che è solo soletto… 😀
    è il rovescio della medaglia!.

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  19. @ Carla: sì, bisogna liberarli i sogni e non lasciarli intorpidire dentro ad un baule (bella metafora… 🙂 )

    Ciao cara, buon primo maggio sempre con gioia ovviamente. 🙂

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  20. Sì cara Martina, certo che ricordo la tua intervista a Simone Perotti e chissà se lui insegue ancora i suoi sogni.
    Vado a leggere quel link che hai consigliato e nel frattempo, buon primo maggio anche a te.
    In barca? 🙂

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  21. Psicologa e Viaggiatrice. Giro il Mondo e studio la personalità dei viaggiatori! Ho visitato 40 paesi molti dei quali da sola ed ho deciso di creare questo sito per tutti coloro che vogliono viaggiare da soli nel mondo.

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