*** Pane e mortadella!

 

Stamane dopo essermi svegliato  e dopo la solita routine, ho “aperto” i soliti giornali on line e mi sono messo a leggere.

Mannaggia, che idee che mi vengono al mattino!

E già, perché spesso e volentieri, ogni qualvolta leggo il giornale, mi viene voglia di chiudermi in un convento dei frati Sacramentini, lontano dagli occhi del mondo e dal mondo stesso.

Evvabè, forse è un’esagerazione, ma mi domando e dico, la gente è impazzita del tutto? Rapine, stupri, omicidi, ministri indagati, case che saltano per aria, bombe sugli autobus, lanci di bicchieri e coltelli al grande fratello oops, questa è cronaca rosa –  ma vi rendete conto che ormai nei giornali e non solo, è quasi solo cronaca nera?

Adesso, capisco che bisogna informare, ma è proprio necessario farlo con questa veemenza pari se non di più dei fatti stessi che vengono raccontati?

E già, come quella volta a Peretola piccolo sobborgo della periferia occidentale di Firenze… 🙂 – c’era un negozietto con una vetrina illuminata dalla luce fioca di una lampada che vendeva salumi, frutta e quant’altro, di quelli come si vedevano tanto tempo fa, che quando entri la prima cosa che senti è quell’odore forte misto a tante cose, indefinibile, forse di chiuso, di formaggio, di salumi, forse anche di poco pulito, insomma di tutto un pochetto, ebbene, sono entrato perché mi era venuta voglia di farmi fare un bel panino croccante con la mortadella – “Tagliata sottile, mi raccomando… “ – avevo detto alla signora che stava dietro al banco, vestita tutta di nero, con un grembiule a quadri, boh, sembravano verdi e marrone, insomma colorato, o forse è meglio dire scolorito.

Lei mi ha sorriso e presa la mortadella che teneva su di una mensola dietro le spalle, la mette nella macchinetta e incomincia a tagliarla, ma alla prima fetta:  “Scusi, le avevo detto se per favore la tagliava sottile “ le ridico scanso equivoci; lei si gira, mi guarda e mi dice:

“ Ma lo sa che è la prima volta che qualcuno mi dice questa cosa?” E con aria di sufficienza abbozza un sorriso.

“ E poi, lo sa che la mortadella va mangiata tagliata un po’ grossolana per sentire meglio il sapore? Comunque, la mia macchina la può tagliare solo così”

Mihhhhh, che tradotto in Siciliano vuol dire mizzica , mi stavo già innervosendo. Non sapevo se mandarla al diavolo o se per una volta, in nome delle buone maniere e del rispetto vista l’età, mi mangiavo la mortadella nel panino tagliata in modo grossolano, ma poi: “ Sa che le dico, mi faccia un panino con il prosciutto crudo… ehhhh… se c’è vicino all’osso.“

Mannaggia che pretese, deve aver pensato, tanto che mi guarda e mi fa:” All’osso? Beh, in effetti è più dolce, ma siccome è finito, le posso fare un panino con la soppressata. “

Porcaccia, faccio tra me e me, a me la soppressata non piace, e poi è anche un po’ grassa e allora: “ Senta, facciamo così, ha per caso uno speck bellino?”

Se le avessi dato una coltellata mi avrebbe guardato con più tenerezza

“Bellino? Cosa crede, forse perché il mio è un piccolo negozietto di paese, che non c’ho lo speck bellino?”

Sbuffa alzando gli occhi al cielo. “ E no, perché voi di città quando venite da queste parti avete tutti delle pretese, mortadella sottile, prosciutto all’osso, la soppressata è grassa, lo speck bellino e comunque è finito anche quello e se vuole il panino posso farglielo con il prosciutto cotto stagionato in botti di rovere come il vino dei colli fiorentini, che tra le altre cose ci pensa mio genero che c’ha una piccola azienda agricola che, se soltanto ci fossero più soldi, starebbe con le gambe accavallate, evvabè, ci metto dentro anche due cetriolini, qualche cipolletta sott’olio e dei carciofini fatti con le mie mani, che sono una delizia, così giusto per arricchire il tutto “

“No, guardi “ le rispondo “il cotto lo mangio poche volte perché non ne vado matto, i cetriolini a quest’ora del mattino mi fanno venire acidità e poi, se ci metto anche le cipollette e i carciofini, la frittata e fatta. Il fatto è che passando da qui mi era venuta voglia di un panino con la mortadella fatto come ai vecchi tempi,  ma se le cose stanno così, mi dia un succo di frutta e non se ne parla più“

“Senta “ mi fa con cipiglio e con la voce un po’ alterata “ forse non ci siamo capiti e poi che si crede, solo perché c’ho un negozietto piccolo piccolo che non posso accontentarla? Tutti uguali voi cittadini, venite qua e vai con un sacco di pretese “

“ Ma no” le rispondo cercando di essere conciliante “ormai mi è passata la voglia e poi si è fatta l’ora, vado a leggere i giornali, così giusto per sapere le notizie dal  mondo, e magari mi rilasso un po’.“

Mannaggia a me, e a quando mi vengono certe idee.

30 pensieri su “*** Pane e mortadella!

  1. Certo che ne ha di pretese per un semplice panino. E se si trattava di qualche cosa di più complesso e che richiedeva più tempo la mandavi al manicomio quella poveretta. Mah… questi cittadini……!!!!!!

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  2. Beh, in effetti mi sembri un po’ pretenzioso 🙂 potevi anche accontentarti della mortadella tagliata un po’ grossa, non è poi così male! 😉
    Riguardo poi le notizie dei giornali e della TV ormai sono solo bollettini di guerra! Secondo me, un pochi alla volta, ma stiamo impazzendo tutti 🙂
    Ciao

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  3. Mannaggia Patrizia, a te la mortadella come piace, sottile o grossa? T’immagini un bel panino croccante conn delle fettine sottili sottili di mortadella dentro? Una meraviglia, per gli occhi e per il palato. 🙂

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  4. rosy

    Ciao caro Arthur ,mi hai fatto sorridere col tuo racconto…Anch’io adoro pane e mortadella,soprattutto se il pane è ancora caldo e croccante ^___^ .
    Che pallosa … quella negoziante !!! Mi è capitato qualcosa di simile l’anno scorso a Fontanellato, ci vado ogni tanto per fare una visita al santuario. Nei pressi della chiesa ,c’è un negozietto,con un persona abbastanza anziana al banco,con un grembiulo malconcio. Entro per chiedere del pane che avevo letto era fresco e vuole darmi quello del giorno prima , dicendomi che è buono come quello fresco.Il fresco l’aveva finito. Poi le chiedo dei ciccioli sfusi e mi vuol rifilare la pressata di ciccioliche è più saporita.L’ho salutata e sono uscita a comprare ciò che volevo in altro negozio….nonostante tutto la voglia mi era rimasta!

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  5. Certo che tu non sei proprio il cliente accomodante, ma di quelli “rompipalle” scusa la parole eh!!
    Se fossi stata al posto della commessa mi sarei spazientita non poco!!..per certe pretese ti avrei invitato ad andare nel negozio poco distante ..quello all’angolo!!
    Mannaggia quanto mi fa incacchiare sto post…sarà che ho clienti con pretese simili e che vogliono farti passare per cretina ..non li sopporto proprio.. leggendo le tue parole me li hai fatti ricordare!!
    Cmq ogni mattina, mentre faccio colazione, ascolto il TG..e mi passa l’appetito, te lo giuro!!
    Ma è un’abitudine a cui non rinuncio..giusto per tenermi informata di come girano le cose..altrimenti si è proprio fuori dal mondo!
    Ti consiglio di leggerti il tuo giornale ed evitare di essere così..seccante..altrimenti rischi di trovarti su una pagina di cronaca nera…scherzoooo

    Un bacione
    Ps sono stata un tantino ehm..stronza??

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  6. E già cara Rosy, il pane caldo caldo e croccante con la mortadella è favoloso. Ricordo che da piccolo quando con mio zio andavamo alle Isole Eolie, a Lipari per l’esattezza, ci fermavano in un negozietto a Milazzo dove avevano dei slumi fantastici e la loro mortadella era divina. Per cui ci facevamo fare un panico con la mortadella con il pane uscito caldo caldo dal forno.

    Dici che i ricordi da piccolo condizionino le nostre scelte future? Un po’ sì immagino, infatti pur non mangiandola spesso, adoro la mortadella, sottile però. 🙂

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  7. Oh mannaggia Alessandra… non sono pretensioso come può sembrare, e comunque molto meno di come lo sia con me stesso nel momento in cui devo portare a termine un lavoro per un mio cliente. Anch’io ho a che fare con la gente e sono convinto che non sia vera la teoria che il cliente abbia sempre ragione, ma al contrario penso che lo si debba accontentare nei termini e nei modi il più possibile, se non altro cercando di capire le sue esigenze. Non è mai tutto bianco e tutto nero, a me capita alle volte di entrare in certi negozi e chiedere quasi scusa per esserci entrato, tanta è la supponenza di chi sta dietro all’altra parte del banco, ed è sbagliato, oltre che antipatico.

    E poi io non ho contestato nulla, ho solo fatto delle scelte, diverse da quello che la signora vestita di nero mi proponeva o che forse voleva a tutti i costi farmi accettare. Nessuna pignoleria quindi.

    Però adesso devo confessarti una cosa e spero mi perdonerai per questo, sia tu che gli altri miei lettori, questa è una storia che nasce dalla mia fantasia, nulla di vero quindi, ma come tutte le storie che m’invento – vedi Nonno Archimede – ha una sua morale e trova riscontro nel bisogno che ognuno di noi ha di comunicare con l’altro, nelle cose semplici come in questo caso e nel bene e nel male, in casi estremi.

    Da una parte c’è forse l’intransigenza di chi chiede soltanto di essere accontentato, se ci pensi giusta e sacrosanta, perché devo comprare qualcosa che non mi piace? E dall’altra parte l’intransigenza nel non volere a tutti i costi piegarsi ai desideri dell’altro, quasi fosse una sconfitta, e perché mai mi domando se hai scelto di fare un lavoro a contatto con la gente (persone)?

    In fondo cosa costava alla signora di regolare la macchina e tagliare la mortadella più sottile?

    Nulla!

    Per lei era soltanto una questione di principio e come tutte le questioni di principio, sbagliata.

    Sia io che lei abbiamo ragione ed io ancora di più, nel momento in cui mi affido a lei, con un gesto di fiducia quindi, per essere accontentato.

    Non arrabbiarti, non è il caso, il bacione lo ricambio con gl’interessi, anzi, dippiù, dippiù. 🙂

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  8. No.. non mi arrabbio…come potrei dopo avere letto la tua risposta?
    Tu sei così…dolcissimo e paziente!!
    Sicuramente ho esagerato…ma non sopporto le persone troppo pignole..
    Che dire…ti voglio tanto bene..e scusami per la mia uscita poco felice…

    Ti abbraccio forte forte…anzi di più!

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  9. Mannaggia, che Alessandra che sei!!! 🙂 🙂 🙂
    Non devi scusarti di nulla e perché poi? Anzi, sono io che devo ringraziarti, perché mi hai dato l’opportunità di spiegare qual’era il mio intento, è vero, mi diverto a inventare le mie storie e ben venga un modo diverso di vedere le cose, è l’unico modo che abbiamo per confrontarci, altrimenti a cosa serve il blog? 🙂

    Ti abbraccio, ma essendo un ometto, ancora più forte.

    ‘nnagg…!!! 🙂

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  10. prendinota

    Mortadella tagliata sottile e rigorosamente mangiata a pranzo o al primo pomeriggio, altrimenti mi risulta indigesta!! Qualche anno fa, una scorpacciata di pane fatto in casa nel forno a legna e mortadella, fatta di sera, mi ha provocato un malessere gastrico e quando, in piena notte mi son alzata a bere, il forte senso di nausea ha avuto la meglio…un capogiro, son finita per terra rimediando un taglio alla tempia… e tre punti di sutura! 😦

    Ciao, buona prosecuzione di settimana!

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  11. laurazaccaro2013

    Grazie per il benvenuto! Non ho un blog ma conto di aprirne uno presto.. tempo permettendo! 🙂
    Qui se gli chiedi di tagliarti la mortadella sottile non hanno problemi.. ed anzi a volte trovi anche delle baguette appena fatte calde e croccanti che in abbinamento fanno la morte sua 😀
    Inoltre penso che il cliente educato vada sempre (nel limite del possibile) accontentato! 😀
    A presto! 🙂

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  12. @ Prendinota: oh mannaggia, tre punti di satura? Anche a me è successo una notte di qualche anno fa, mi sono alzato, sono stato male e poi mentre cercavo di farmi forza, mi sono seduto per terra e sono svenuto. Quando mi sono svegliato c’era mio padre che mi stava visitando, preoccupato per quelo che era successo, ma alla fine era stata solo una indigestione.

    Capita!.

    Sì, la mortadella tagliata sottile e con il pane croccante e frescfo, magari appena uscito dal forno. 🙂

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  13. Mannaggia Laura, la baguette calda appena sfornata con la mortadella? Una libidinosa libidine. 😆

    Quindi sei ancora indecisa se aprire il blog oppure no. Se può consolarti, io prima di aprire il mio blog ho vagato per circa un paio di anni in rete alla ricerca di un perché dovessi aprirlo, poi mi sono imbattuto in un blog che mi ha ospitato e lì ho incominciato a scrivere delle cose mie, sono nati alcuni miei personaggi, Nonno Archimede, Erzicovina, che se hai voglia di leggere trovi nelle pagine del blog e alla fine mi sono deciso a fare il grande salto e oggi, dopo quattro anni e passa, dico che ne è valsa la pena.

    Comunque sia, nell’attesa, se hai voglia di scrivere qualcosa te la pubblico volentieri, il mio blog è sempre stato all’insegna della condivisione, ho un’amica Carlotta che mi manda le sue ricette, con altri amici, Martina, Carla, Mirko, Aurelio, Patrizia, Ivana, Sonia, abbiamo scritto pezzi a più mani, io davo l’imput e loro continuavano la storia, una bella esperienza insomma. Insieme alla mia amica Martina abbiamo inventato e tenuto per due anni un Magazine, The Best Magazine – che trovi sempre nelle mie pagine – coinvolgendo una quarantina di amici blogger, insomma, questo per dire che essere la benvenuta non è soltanto un modi di dire, ma una realtà consolidata.

    L’esperimento del racconto iniziato da me e poi continuato da chi ha voglia di farlo, probabilmente lo farò quanto prima, quindi se vuoi, anche per quello sarai la benvenuta.

    E dopo tutta questa pubblicità, che spero mi perdonerai, ti auguro un buon pomeriggio e a presto quindi. 🙂

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  14. laurazaccaro2013

    Wooooooow! Sisisisi.. voglio assolutamente!
    So che ti saresti aspettato una risposta un tantino più intelligente.. ma sono troppo emozionata 😀

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  15. Helen

    …..avresti potuto dirle: signora faccia lei sono al suo servizio!!
    Il cliente ormai non ha più ragione!! Non lo sapevi? Ingenuo! 🙂
    I telegiornali? Bhè la cronaca nera è diventata tutto grasso che cola per i giornalisti e, l’ambaradan che ruota intorno ad esso!

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  16. Sì, Helen, in effetti avrei potuto dire così. 🙂

    “la cronaca nera è diventata tanto grasso che cola per i giornalisti…” verissimo, bella e molto descrittiva questa tua definizione.

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