*** AAA… cercasi…

               ‘nnagg… !!!

Oggi, dopo aver mangiato il mio solito panino, visto la bella giornata di sole, decido di concedermi un acconto ai miei 7.000 passi giornalieri e così m’incammino senza una meta fissa per le vie della città.

Ad un certo punto mi vengono incontro due signori, marito e moglie, un’età compresa tra i 75 e gli 80 anni più o meno che, passo dopo passo, litigavano alla grande. Un manico ciascuno, portavano un catone di un bel colore verde praterello (il catone è un grande catino capiente e vistosamente colorato… da Wiki_Arthur 🙂 ) colmo di biancheria, che immagino avessero ritirato da una lavanderia a gettoni che si trovava poco più in là.

Lui, paonazzo in viso, camminava un po’ ricurvo LEI, incurante del peso, con un’andatura impettita e il muso (nel senso di labbra…) imbronciato da zibetta inviperita.

“Perché tiri il catone, non vedi che mi fai camminare tutta storta?” le sento dire sibillina.

          “Ma insomma, se tu cammini più veloce, devo per forza camminare avanti, altrimenti ti perdo.” gli risponde Lui tra un balbettio e un altro.

“ E già, ti pareva che non trovasse una scusa nuova. Ssssèèèè, ti conosco mascherina, cosa credi, ormai sono anni che ti guardo e chissà come mai, vedo sempre la stessa cosa.“

          “ E già, ti pareva che lei non dicesse una delle sue solite cattiverie. Insomma, non tirare che altrimenti mi fai cadere. “

Spataspatastobrejjnàbnùpàihnwdfvonlsdv!!!

Mi avevano appena superato e già me la ridevo sotto i baffi, quando sento un tonfo spaventoso. Mi giro e il catone era per terra con tutta la biancheria sparsa per strada.

“Ecco“ urla lei “lo vedi cosa hai fatto? Sei sempre il solito farfallone e ti pareva che non finisse così. “

Poverino, l’ho guardato e mi ha fatto una tenerezza immensa. Era lì ancora più rosso in viso, non sapeva dove guardare, continuava a dire “mah, mah, mah…” e intanto chino per terra, cercava di prendere la biancheria. LEI, sempre più impettita, mentre lo guarda ha un guizzo sornione, lo scansa e…

          “Lascia stare, ci penso io, altrimenti chissà cosa mi combini ancora.“  e gli fa un sorriso. 🙂

Devo confessare che li avrei abbracciati entrambi. In quel ridicolo battibecco erano carinissimi e mi ci sono visto anch’io vecchietto, con una compagna rompiscatole ma ugualmente amorevole, forse!

In fondo il loro era un modo per sentirsi vivi e allo stesso tempo, utili uno all’altro. O no?

Evvabè, adesso metto l’annuncio e vediamo cosa ne viene fuori. Chissà che non vada bene anche a me. 🙂 🙂 🙂

Questo pezzo l’avevo scritto nel lontano marzo 2011 (chi l’ha letto mi perdonerà?) e visto che nel post precedente si parlava di sorrisi e visto ancora che per l’anno nuovo non ho ancora fatto resoconti e nuovi propositi, ve lo ripropongo, così, giusto per sorridere un po’ insieme a voi. 

Ma prometto, sempre giurin giuretto ovviamente, che il mio prossimo post sarà serio e impegnato e… sì, sì, avete capito benissimo, da tagliarsi le vene. 🙂

76 pensieri su “*** AAA… cercasi…

  1. E no cara Martina, voi donne siete sempre troppo carine cummia, come faccio a litigare cuvvuiautri? 🙂

    Solo donne ammorevoli ho conosciuto, mannaggia!!! 🙂

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  2. un racconto che strappa sorrisi ma fa anche molta tenerezza;tutto sommato è ciò che capita a moltissime coppie che nel bene e nel male si “sopportano”…si perchè dopo anni di vita in comune il segreto credo sia proprio la capacità di accettare i difetti reciproci con l’aiuto anche di qualche sana e colorita litigata 🙂

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  3. Sì hai ragione, è quel camminare insieme che a me piace tanto e che spesso ripropongo qui sul blog. Non sempre si riescono ad accettare in una coppia i difetti dell’altro, ma dopo anni di convivenza se questo avviene, dimostra che insieme sono andati oltre, una profonda accettazione che si è consolidata perché l’affetto e il bisogno l’uno dell’altro (in senso positivo ovviamente) ha prevalso.

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  4. Aurore2014

    Bellissimo post caro Arthur, che mi ha strappato tanti sorrisi! 🙂 Sottoscrivo il commento di babajaga… camminare insieme e andare oltre i difetti reciproci, che bella cosa! è stato sempre il mio sogno ma… beh, sarebbe sicuramente piacevole passare le giornate con te da vecchietti 😉 ma anch’io non sono il tuo tipo perché evito i litigi come la peste, sono sempre comprensiva e paziente ahah 😀 continua a mettere annunci, prima o poi ci sarà quella giusta che ti contatterà!
    Intanto ti mando un bacione e un grande sorriso anch’io 🙂

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  5. Mi propongo, ti assicuro che sono la candidata ideale! Sono litigiosissima, riesco a far perdere la pazienza anche ai santi, non abbozzo mai e non faccio mai appello al buon senso, né al quieto vivere, né all’amor di pace, ma poi sono pure amorevole, tanto, infinitamente, incommensurabilmente amorevole: ho proprio tutti i requisiti, che ne pensi? 😉

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  6. Io non sono la candidata giusta, sono troppo buona e amorevole, direi sempre di SI’, accetterei tutto, ti accontenterei in tutto ecc. ecc.
    Naaa, proprio non sono adatta!!
    ‘Notte, Pat

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  7. Mi hai fatto sorridere, ho pensato alla mia mamma dolcissima e paziente che adesso non c’e’ piu’ e mio papa’ che trovava sempre da ridire quando erano insieme, adesso che mi prendo cura di lui mi racconta che lo faceva per farla sorridere, 😀 un abbraccio caro Arthur, buonanotte e buon venerdi’, 🙂

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  8. Elle

    Anche noi ci accusiamo di piccole cose, che solo noi sappiamo essere “fasulle” (ma non lo facciamo per strada). Qualche discussione più accesa solo dopo il cinema, soprattutto se l’uomo non si è comportato bene con la donna, io borbotto per tutto il tempo. E dire che mi mancano ancora una quarantina d’anni all’età critica 😉
    Bravo Arthur, io quando cerco di recuperare vecchi scritti perdo tempo a frugare frugare, stupita o scocciata di quello che trovo e alla fine mi è venuta fame e non ne faccio nessun post 😀

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  9. Mannaggia Diemme, sei troppo, troppo generosa cummia (con me in Sicula Terra), lo so che ti sacrificheresti volentieri pur di farmi contento, ma ti ringrazio, sì, troppo troppo generosa sei. So di certo che tu sei una donna pacata, paziente, se la mosca si posa sul naso, tu l’accarezzi, l’assecondi, votata come sei alla comprensione perenne. Se camminando per strada una macchina passa e con la ruota nella pozzanghera t’innaffia come se nulla fosse, tu vicino a quella pozzanghera ci ripasseresti di nuovo e di nuovo ancora, perché mai e poi mai riusciresti a prendertela con quel cafonaccio, disgraziata povera creatura che incautamente non ha rallentato vedendo una signora passare nei pressi di quella incauta, anche lei, disgraziata povera pozza d’acqua.

    Tu sei così, lo so, lo sappiamo tutti, mai litigheresti per un non nulla, mai e dico mai faresti a meno del quieto vivere e dell’amor di pace, i santi a confronto sono dei diavolacci, amorevole sei, non con una, ma con almeno una decina di “m”, ma che dico, dippiù, dippiù.
    Quindi, ti ringrazio per la tua generosissima offerta, ma me ne farò una ragione, ordunque. 😦

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  10. Beh Laura, mio padre e mia madre erano cane e gatto. L’ho raccontato tante volte, lei ogni tanto le scappava la litigarella, lui l’ascoltava in silenzio e dopo un po’ si alzava e se ne andava nel suo studio. Morale della favola, lei si arrabbiava ancora di più. Ma per strada camminavano sempre a braccetto. 🙂

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  11. Diciamo la verità Elle, voi donne alle volte avete voglia di discutere a tutti i costi e noi uomini, invece, ne faremmo a meno. E da qui che nascono le discussioni. Ma ci stanno. Non credo esista un rapporto dove non si litiga, diciamo che se dopo la lite si fa pace, allora va tutto bene. 🙂

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  12. Sì, lo erano Laura. Una volta ho scritto di due vecchietti, un signore ed una signora, che al supermercato camminavano mano nella mano e ogni passo che facevano, erano di una tenerezza indescrivibile. Chissà quante cose si erano detti nella loro vita, ma chissà quante altre non avevano avuto il bisogno di dirsi…

    Complicità…

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  13. Eccoti qua, sei proprio come quegli uomini che, con l’amante nel cassetto, lasciano la legittima compagna con “E’ colpa mia, tu n c’entri niente, ti lascio perché meriti di più!”.

    Comunque, se t’interessa, domani ci sono i funerali di quello che passando sulla pozzanghera mi ci ha fatto la doccia 😛

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  14. Osi sostenere il contrario per caso?? Ummm perché fai accussì, io che sono la bontà in persona e che …. lasciamo perdere che è meglio. Vedi, non sono proprio portata per le discussioni, mi ritiro subito in buon ordine e ti lascio dire quello che vuoi….
    Ciao, buona giornata. Pat

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  15. Un ricordo autobiografico, mutatis mutandis, di questa mattina per esempio 🙂
    Io a litigarellate sono messa benissimo, nel senso che se “L’amore non è bello se non è litigarello”, il mio è bellissimo. Quindi noi ci alleniamo ogni giorno 🙂

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  16. Che fortunato quel ragazzo che è!!! 🙂

    Però bisogna dire una cosa, ad onor del vero, voi donne lo siete un po’ di natura litigarelle, mentre invece noi uomini cerchiamo sempre, di natura, a svicolare ogni discussione. Giusto?

    Io una donna che mi dice sempre sì non la vorrei mai, ma… mannaggia, come è faticoso alle volte starvi dietro!!! 🙂

    ps: vuoi mettere che quel detto “l’amore non è bello se non è litigarello” l’avete inventato voi donne?

    Così, giusto per dire ovviamente. 🙂

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  17. Svicolare, gerundio improprio della declinazione passiva del verbo SVI-CO-LARE, che girando l’angolo si trova in un vicolo cieco da dove non si coglie neanche un ragnetto dal buco e… Evvabė, adesso mi sfugge il significato profondo, ma più o meno è così. 🙂 🙂 🙂

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  18. No no no no, per carità, litigarella sì, ma uno per volta, non ce la faccio ad affrontare un esercito da sola, e in questo momento sono già impegnata sul fronte piccioncini: facciamo una cosa, tu mettiti in fila che appena faccio pace con loro litigo con te, va bene? 😉

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  19. Patrizia, ho anni e anni sulle spalle di sanissime litigate e poi, come anche i muri più muri e sordi della rete sanno, io nelle litigate ci casco come un merlo, quindi… 🙂

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  20. Uhmmm… cara Patrizia, oggi mi sento un po’ così, non so, mi sembra che mi manchi/a… (io ti manco, tu mi manchi, lei mi manca, noi non ci manchiamo, voi non ci mancate, essi si vedrà… ) …dicevo, ho come l’impressione che una costola mi sia stata tolta e, boh… non se la starà mica spolpando uno scoiattolo… come quella volta che l’omino mi disse: strada facendo vedrai che non sei più da solo, strada facendo troverai un gancio in mezzo al cielo e sentirai la strada far battere il tuo cuore… vedrai più amore… vedrai… e allora gli ho risposto: io troppo piccolo fra tutta questa gente che c’è al mondo, io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai e ho corso in mezzo a prati bianchi di luna per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità e giovane e invecchiato mi son detto tu vedrai,vedrai… vedrai… evvabè, più o meno, questo sproloquio lo facevo circa… ‘nnaggia, adesso faccio mente locale…

    Sarò per caso (…) un caso perso?

    Io perdo tu perdesti egli può darsi che perderà, noi sono sicuro che perderemo, voi chissà se perderete, essi senz’altro perderanno.

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  21. Inizio subito dicendoti che tu oggi probabilmente non hai nulla, o quasi, da fare; altrimenti non saresti qui a scrivere questi sproloqui che invece di farmi arrabbiare mi fanno parecchio ridere, perché gran pochi sono in grado di scrivere queste belle tiritere come fai tu.
    Secondo in un particolare ci hai azzeccato ed è verso la fine, cioè che noi perderemo, e sai che perderemo? La tresibonda ahahahhaha

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  22. E comunque non è vero che non ho nulla da fare, infatti ne avrei tante cosa da fare oggi, andare al mare, per esempio, girare in lungo e in largo tra spiagge deserte e silenziose alla ricerca di cose perdute, un turacciolo, un ramo secco, una forcina, un secchio arrrrruigggggginito arrivato appena lì chissà da dove e… impegnatissimo sarei, ma sai com’è. Anzi, com’è? 🙂

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  23. Ahahah, non si finisce mai d’imparare! 😉

    PS: pure io ogni tanto m’imbatto in un qualche termine sconosciuto, mi riprometto di ricordarmelo e di cominciare e usarlo ma poi… me ne dimentico regolarmente!

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  24. Se non lo sai tu, come faccio a saperlo io??
    Io so solo che sono intrigata con dei conguagli che non mi tornano e non so più da che parte prendere, ma alla fine la vinco io, perché la trovo la soluzione. Ecco com’è per me…. quindi non ho nemmeno tempo per pensare al mare, ad un ramoscello da raccogliere, al lieve suono delle piccole onde che si infrangono sul bagnasciuga, al vento che gioca a scompigliarmi i capelli nonostante siano cortissimi, al volo di un gabbiano che lancia il suo urlo stridulo per salutarmi, alle orme sulla sabbia che insistentemente mi seguono come se mi pedinassero, alle conchiglie seminascoste nella sabbia e sai com’è, a tante altre cose, ad esempio ad un bacio che mi sfiora le labbra, ad una mano che stringe la mia mentre cammino, alle risate che riecheggiano nel silenzio mentre si gioca e si scherza e tanto altro… sai com’è……

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  25. Ah no, ma guarda, con me sfondi una porta aperta: è verissimo che noi donne siamo delle sacrosante isteriche 😀
    Poi io risaputamente in certi giorni mi trasformo in Doctor Jeckill e Mister Hyde. E immagino quanto sia difficile starci dietro, sapessi io che fatica faccio a stare dietro a me stessa e ai miei cambi di umore 😀

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  26. alanford50

    “Non sempre si riescono ad accettare in una coppia i difetti dell’altro” Mi dispiace tanto disilluderti, caro Arthur, questa motivazione purtroppo non è quella determinante, la verità più vera è che ci hanno portato a desiderare sempre più spasmodicamente cose nuove, il bisogno di cambiare, noi possediamo cose che dopo pochissimo tempo scadono ai nostri occhi (scadono come le mozzarelle) e ci hanno portato inconsciamente a desiderare sempre cose diverse, più appaganti, facendoci credere, illudendoci miseramente che sono diverse e migliori, quindi perché accontentarci di una cosa se domani ci viene riproposta un’altra migliore, più accattivante e soddisfacente, chiaramente ci impongono di aver bisogno sempre di nuove esperienze, nuove situazioni, e noi siamo talmente inebetiti da non accorgerci che si tratta sempre delle medesime cose che ci vengono riproposte in modo subdolo, tanto da apparirci diverse pur essendo praticamente la medesima cosa, ed il bello e che noi ormai ci crediamo e viviamo proprio per questa continua spasmodica ricerca del nuovo, del più bello, sono riusciti a farci sentire infelici se non riusciamo a raggiungere questo obbiettivo, un nuovo telefonino, un nuovo vestito, una nuova macchina, una nuova casa, sempre posti nuovi, gente nuova, altrimenti è la depressione ed ancor peggio LA NOIA e con essa il senso di aver perso tempo prezioso e irripetibile, tempo foriero di chissà quali deliziose novità capaci di regalarci l’unico senso di esistere in questo mondo che gira troppo veloce, il mondo gira molto velocemente e noi ci sentiamo obbligati a rincorrerlo correndo altrettanto veloci, non sapendo che pur stande totalmente fermi è il mondo che comunque ci scorre inesorabile sotto i piedi, quindi perché affannarci, perché non rallentare il nostro vivere, il nostro incedere per dare un senso diverso forse più vero e che merita di più l’acconsentirgli di percorre con noi il nostro cammino.

    Ciaooo neh! Alla prox. AF50

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  27. Elle

    Nel nostro caso “discussione accesa” perché nei film lui non vede il maschilismo, io sì, eccome. E su questo non transigo, mancano all’uomo i neuroni necessari a concepire l’esistenza stessa del maschilismo. Naturalmente non mi esprimo mai così nelle discussioni, ma lo considero un dato di fatto 😉

    Esistono donne litigiose, che insistono all’inverosimile, e gli uomini zitti a sopportare come martiri. E uomini litigiosi (che arrivano anche alle mani), e le donne zitte a sopportare come vittime. Cambiano un po’ i termini che usiamo, ma la sostanza è la stessa. Non sono le donne quelle più litigiose: io penso che esistano persone che non sanno accettare punti di vista differenti, e altre che invece preferiscono star perse nei loro pensieri e conversare il minimo indispensabile. Io appartengo alla seconda categoria, tranne quando in un film, per il resto stupendo, trovo che il personaggio maschile sia stato proprio maschilista, e lo dico, ma non intendendo con questo che il film fosse brutto, solo che mi stava antipatico il personaggio maschile: e mi accaloro così tanto per una semplice scena da film (che però nella realtà è la base di problemi più seri) che il mio compagno vorrebbe cambiare argomento, risultiamo molto comici, alla fine ridiamo e per questo mi è tornato in mente nel leggere dei tuoi vecchietti.

    Non abbiamo litigi veri, noi, e a me non piace litigare nemmeno se ho la pace garantita dopo; è una cosa che evito con grande cura; con le persone care preferisco stare zitta, o pensare prima di dire il mio parere in poche parole. Con i conoscenti meno cari: alzo la voce solo con gli uomini, mentre le donne con cui non vado d’accordo le mollo senza tante spiegazioni; generalmente non litigo nemmeno per scherzo, ne ho fobia; col mio compagno posso permettermelo, perché noi sappiamo che è una nostra scenetta.
    Ma quando mi sono capitati nella vita veri litigi importanti (secoli or sono, ormai ho imparato), seguivo proprio la regoletta di Diemme: “Mai far calare la notte su una discussione, mai!”

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  28. Checché qualcuno ne dica, io non sono portata per la lite, ma men che mai sono portata per l’abbozzare. Per certi versi è difficilissimo litigare con me, sono di vedute molto ampie e mi è facilissimo rispettare le idee e capire le esigenze del prossimo, per il quale tra l’altro mi faccio in quattro. Divento una furia invece quando violano il mio spazio, e non abbozzo mai “per quieto vivere”: il mio primo invito all’ordine è sempra pacifico e circostanziato, il secondo più a brutto muso, poi con le buone o con le cattive devono capire che qui “non passa lo straniero”!

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  29. Ahahahah bell’annuncio , simpatico !! Ma ci credi davvero ?? se devo essere sincera io penso di no :)) Tu stai benissimo così…. ;))
    Simpaticissimo anche il racconto dei due “vecchietti” ,detto inter nos , noi donne a volte siamo tremende delle vere suocere !! Ma dopo vari decenni di matrimonio qualche litigarello ci può stare se no , che noia che barba …. Lo dice una che vive da diversi lustri H24 con il consorte , e a volte non è facile ! Io per concetto non litigo mai, detesto le polemiche , sono molto tollerante .piuttosto taccio e vado via a fare altro. L’ideale penso sia vivere stando assieme quando si vuole , senza che diventi abitudine.
    Si litiga meno e la pssione rimane…
    Buona settimana e buon lavoro….( sorrido )

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  30. Mannaggia Alan tocchi un argomento davvero complicato e sul quale ultimamente rifletto molto.
    In effetti siamo abituati a considerare per “ovvie” determinate conquiste, sia tecnologiche che di abitudine di vita, che senza le quali ci sentiamo perduti.
    E se da un lato questa dipendenza ci porta a viverle non solo come risorse necessarie e indispensabili, dall’altro l’idea di farne a meno ci farebbe sentire fuori dai tempi, come se si fosse tornati indietro di qualche secolo.
    Ma la contropartita qual è? La solitudine? La rinuncia che necessariamente ci rende per certi versi nella diversità diversi? ( scusa il gioco di parole!)
    Non ne sono sicuro sai che la soluzione a tutti i nostri mali dipenda anche da questa spasmodica rincorsa al diverso, al nuovo, che poi inevitabilmente si ripercuote anche nei sentimenti.
    E sai perché non ne sono sicuro? Perché altrimenti significherebbe chiudersi nel proprio mondo, dopo esserselo accuratamente e faticosamente costruito ovviamente, dove priorità dipende dal condividere solamente con se stessi ogni bisogno, ogni emozione, sempre che, quest’ultima, possa esistere.
    La nostra felicità dobbiamo costruircela giorno dopo giorno, al di là dalle novità e da tutto quello che in qualche modo cerca di sviarci, il possesso effimero per esempio, la rincorsa alla novità, di conseguenza.
    Il recupero di certi valori è fondamentale, ma solo di quelli che hanno a che fare con i sentimenti, con i rapporti, con la condivisione, e a quel punto tutto il resto diventa relativo.
    Accettazione di se stessi quindi e di conseguenza – difficile lo so, molto difficile – accettazione degli altri.
    Forse! 🙂

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  31. Sì, avete ragione tu e Diemme, “Mai far calare la notte su una discussione, mai!”
    Anche a me non piacciono i litigi e in genere se capita è perché ci sono cascato dentro come un fessacchiotto, ma in una coppia la discussione alle volte è salutare, forse l’unico modo per conoscersi veramente. Poi le liti dipendono sempre da tante cose, ma come dici giustamente tu, dopo bisogna essere sicuri di voler ricucire, che poi significa da un lato sapersi mettere da parte, una volta capito che in qualche modo ci si è capiti.

    Fare la pace è sempre un grande gesto di umiltà, e se ci si ama, è indispensabile.

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  32. Io m’intenerisco vedendo due vecchietti che si tengono per mano al supermercato e immagino anche la loro vita che, chissà quante litigate fanno giorno dopo giorno. 🙂

    Ma se sono ancora insieme, vuol dire che hanno l’uno dell’altro un bisogno che va al di là dalla paura di rimanere da soli. E’ l’amore che si costruisce nel tempo e che nel tempo resiste.
    Voi donne tremende Rosy? Maddai!!! 🙂

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  33. Non è tanto una questione d’umiltà, ma d’amore, è un dire all’altro “tengo più al nostro rapporto che alla discussione”. Se l’altro ha torto, non è comunque un buon motivo per perdersi ❤

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  34. Quando anche i genitori non ci sono più e ci si ritrova soli, il consorte è la sola persona su cui si può contare e della quale avere fiducia. ..ci si stuzzica così litigarellando e ridendoci su :))) ti saluto sto messaggiando con lo smartphone e fatico un po’ eheheeh.Buonanotte a domani Arthur. Abbraccio ⭐☺

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  35. alanford50

    L’amour, l’amour……
    Il vero guaio dell’amore è che viene gestito e vissuto dagli esseri umani, che essendo una specie dall’illusoria intelligenza, che non si rendono conto che in genere amano non la persona o la cosa che hanno davanti ai loro occhi, ma bensi solamente l’immagine della persona o della cosa che hanno dentro di loro.
    Ciaooo neh!

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  36. “In fondo il loro era un modo per sentirsi vivi e allo stesso tempo, utili uno all’altro”

    Meglio il “litigarello” che il silenzio.
    Anche se dice il proverbio; : Il silenzio e ‘doro
    Io penso che il silenzio alla volta uccide! Uccide l’amore!

    Ho rivisto nel tuo racconto i miei dolcissimi nonni, lui la chiamava colombina mia … e pur essendo un nonno tutto un pezzo … ma con la nonna diventava un … un … pezzo di pane 🙂
    E litigavano eh! Oh mamma se litigavano, cioè il nonno sempre borbottare, ma appena vedeva il sorriso della nonna … diventava un bimbo, che appena hanno colto con le mani nel vaso di caramella!
    Scusa caro Artur … ma se mi emoziono … e ora lo sono pensando a loro, … non riesco a scrivere bene … scusa/te per gli errori …
    Buon 2016 a te che i tuoi sogni litigiosi si avverranno!
    Con sorriso … come sempre! Elisa

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  37. Buon 2016 anche a te Elisa. Un po’ di emozione fa sempre bene, se poi ci si emoziona ricordando i nostri cari, meglio ancora, un modo per farli rivivere e per rivivere anche noi i momenti che ci hanno legato a loro.

    Con un sorriso sempre! 🙂

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