Tra un ferro del 12 e l’altro…

Cassetto_a

Ieri WhatsAppando un po’ e un po’, ho sentito un’amica blogger con la quale in passato, poi non tanto remoto, ho scambiato un pezzetto di vita.

In effetti, lei mi ha visto nascere tra queste pagine ed era sempre un vero piacere leggere i suoi commenti, alcuni davvero profondi, incisivi e attenti, tant’è che più di una volta, dopo, mi sono stati d’ispirazione per scriverci dei pezzi, ai quali sono particolarmente legato.

Se dovessi fare un’analisi attenta di questi ormai sette lunghi anni di blog, verrebbe fuori un bilancio positivo, sia per tutte le persone che ho conosciuto e le belle amicizie nate nel frattempo, ma soprattutto per quella carica di umanità che loro hanno avuto la capacità di comunicarmi, rendendomi consapevole e ricco al tempo stesso.

Ma navigando, le sorprese non finiscono mai, e magari s’incontra qualcuno che parla di cose che non conosci, e che per tutta una serie di motivi, non sarà mai il caso di approfondire. Ma il suo modo di porle le rende così appetibili che non si può fare a meno di leggerle.

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E’ di Claudia che sto parlando, in russo diminutivo Klava, e del suo blog “Klava and the wool”, dove per sua ammissione, “ La mia storia d’amore con i ferri e un gomitolo ”, lei parla appassionatamente di Tricot (tutt’ora non ho ancora capito di cosa si tratti…) di maglia e di sferruzzamenti vari in terra di Francia. E sì, perché è un’Italiana trapiantata a Parigi, dove, beate lei aggiungo, vive e lavora, i suoi post sono in Francese e in Italiano e ovviamente sono rivolti a tutto quell’universo che come lei ama parlare di lana.

L’ho scoperta per caso, o forse è stata lei a scoprirmi, dopo aver visto una mia foto con i ferri da maglia pubblicata nel mio blog fotografico. Sono andato a trovarla e, sebbene l’argomento fosse a me del tutto sconosciuto, anzi, dippiù, dippiù, – si sa, sono un curioso oltre che un giocherellone – mi è piaciuto molto il suo modo di raccontare: con simpatia, con una buona dose di ironia, ma soprattutto, pronta e aperta al dialogo con chiunque avesse voglia di dire qualcosa.

Beh, io ci ho provato, magari parlando d’altro, senza sentirmi mai inopportuno per questo. E’ quel che si dice un’ottima padrona di casa, qualità che da buon Siculo apprezzo molto , dopo avermi fatto accomodare, con un sorriso mi ha messo subito a mio agio, come non approfittare quindi di così tanta ospitalità?

D’altra parte, chi l’ha detto che l’arte della lana non sia paragonabile ad un bel quadro o a un bel paesaggio o a un ottimo bicchiere di vino opportunamente prodotto da vitigni selezionati e conservato nelle barriques allo scopo di ottenere un fine gusto “boisè” equilibrato?

Sarà vero quel detto che chi trova un amico trova un tesoro?

E allora, ben trovata Claudia, e chissà che magari un giorno non mi venga la voglia d’imparare a sferruzzare anch’io.

18 pensieri su “Tra un ferro del 12 e l’altro…

  1. Ma che bella presentazione hai fatto di Claudia e del suo blog allacciandoti al tema dell’amicizia che può nascere su queste pagine virtuali. Come sempre hai scritto un bel pezzo, dove emerge tutta la tua semplicità e nel frattempo gentilezza nei confronti delle persone che arrivano qui nel tuo blog ed iniziano con te un’amicizia, che può essere sincera e duratura, come a volte no-Purtroppo capita anche il lato negativo a volte, ma non è di questo che tu parli e quindi sorvoliamo! Comunque ti vorrei proprio vedere con i ferri e la lana, ma soprattutto vorrei vedere cosa uscirebbe dai tuoi intrecci ahahaha
    Saluti, Pat

    P.S.
    Tricot vuole dire maglia in francese e praticamente indica tutto ciò che può essere intrecciato e adatto a formare intrecci di filo che poi daranno vita al tessuto. Infatti, caro Arthur, quando si parla di lavorazione a tricot, si intende la tradizionale lavorazione ai ferri con la quale si possono fare sciarpe, maglioni e tante altre cose carine!! Come faccio a saperlo?? Semplice, io ho lavorato molto a maglia negli anni passati, ho anche fatto tanti lavori su commissione per parenti e amiche e ovviamente per me stessa. Poi le cose sono cambiate e i ferri insieme all’uncinetto (eh sì, anche lavori all’uncinetto so fare) sono stati messi nell’armadio e più tirati fuori. Ebbè, le cose cambiano e non ho più potuto continuare con questa mia passione, anzi ormai ex passione!!

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  2. Wow Patrizia, caramba che sorpresa!!! 🙂
    Ma come, sei un’esperta di maglie e sferruzzamenti e non dici nulla? So che hai tante qualità nascoste, e tante altre ormai che tutti noi conosciamo, poetessa, fotografa, ma quello della maglia ce lo hai tenuto nascosto mannaggia. Facciamo così, una manica ciascuno, tu e Claudia e così viene fuori un bel maglioncino per l’Arthur, che dici? 🙂

    Per il resto, beh, sai che mi piace condividere con gli altri i miei entusiasmi e questa del blog lo è senz’altro, sei d’accordo?

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  3. Wow, ma che bella presentazione che hai fatto di me.
    Ne sono lusingata e non posso che ricambiare i complimenti e i ringraziamenti per l’accoglienza calorosa sul tuo blog e per il garbo con cui sempre rispondi a tutti i commenti, quelli profondi e quelli più scherzosi.
    Comunque non vedo proprio l’ora di vederti alle prese con ferri e lana. Ecco, diciamo che quando inizi a lavorare a maglia, meglio il vino tirarlo fuori dopo 🙂
    Comunque grazie ancora, è davvero bello sapere che quello che condivido puo’ essere divertente anche per una persona che di ferri non se ne intende per niente ed è bello che nascano amicizie sul web anche tra bloggers che non parlano per nulla dello stesso argomento!
    Patrizia, che peccato che hai smesso con la maglia 😦
    Buona giornata 🙂

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  4. Grazie a te Claudia, simpatia condivisa dunque. 🙂

    Sì, non è necessario parlare delle stesse cose per intendersi e questo dovrebbe accadere anche nella vita cosiddetta reale. Qui in modo particolare, perché le parole prendono il posto dell’espressione di un viso, dei gesti, qui si comunica per il solo piacere di farlo e dall’altra parte c’è sempre qualcuno con il quale condividere uno stato d’animo, un pensiero. Ed è questa la forza di questo mondo “virtuale” e del blog in modo particolare.
    In fondo se ci pensi, nessuno chiede nulla a nessuno, eppure si riescono a dire talmente tante di quelle cose che magari nella realtà con cura si cercano di evitare. In genere nel quotidiano la gente corre troppo e non ha tempo per ascoltare, per prendersi cura degli altri, presa com’è dai suoi problemi, qui l’attesa e l’ascolto è un lusso che ci si concede volentieri, perché le aspettative si consumano in quello che io chiamo “camminare insieme”, ed è meraviglioso nel momento in cui questo avviene.

    Ecco perché è importante secondo me guardarsi intorno, se è vero che non siamo animali solitari, la condivisione anche solo di una parola è determinante, per sentirsi parte di un universo che proprio perché ci appartiene, è la nostra vera casa e quindi, chiunque con un sorriso può e deve farne parte, assolutamente.

    Altrimenti, a cosa serve un blog?

    Ps: è stato un piacere! 🙂

    ps2: inizio con il ferro del 12 oppure ne uso uno più piccolo? 🙂

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  5. Come sempre pur se concisa, precisa. 🙂

    Ormai non vedendoti per un po’ non mi preoccupo più, so che prima o poi arrivi e la cosa mi fa molto piacere come sai.

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  6. Si, hai ragione, il blog è proprio una finestra che serve essenzialmente alla discussione e alla condivisione.
    Proprio perché , come dici tu, spesso nella nostra vita quotidiana siamo circondati da persone che ci sfiorano soltanto, ma non riescono ad entrare in contatto con noi. Allora è importante cercare una dimensione più profonda altrove, se no finiamo per essere risucchiati nel vorticoso ritmo della vita moderna, tra grande città e tecnologie, e ci scordiamo di noi stessi, diventiamo anche noi delle macchine.
    Quindi assolutamente si, simpatia condivisa 🙂
    E poi certo, il blog serve a questo, anche se temo che tanti ormai partano con l’idea del blog per diventare la star della situazione e magari guadagnarci anche qualcosa, se non altro popolarità. E invece la cosa bella è proprio ritagliarsi la propria finestra di condivisione della misura che piace a noi 🙂
    Buona serata e buon fine settimana 😉

    P.S.
    Grazie ancora
    P.P.S.
    Se li hai già in casa e hai anche lana sufficientemente grossa, io ti consiglio di partire si con un bel 12, così vedi bene i punti e capisci meglio! Preferibilmente colori chiari, così distingui meglio il tutto 😉
    Se hai bisogno di consigli sai dove bussare!

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  7. Dunque, Claudia, avevo proposto a Patrizia una cosa bellissima secondo me 🙂 e cioè che avreste potuto sia tu che lei fare una manica ciascuno di un futuro maglioncino, ma lei mi ha subito “stoppato”, ha detto che non era possibile, mannaggia. 😦 😦 😦

    Evvabè, appena avrò un po’ di tempo a disposizione, passerò all’opera con i ferri del 12 e nel frattempo, per i maglioncini, ritornerò ancora dal mio negozio preferito, ari_mannaggia. 🙂

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  8. Ti ho stoppato per un semplice motivo, si vedrebbe che le maniche sono fatte da “mani” diverse, perché ognuno ha la sua “mano” nel lavoro, cioè cerco di spiegarmi meglio se ci riesco. Io magari tengo più teso il filo mentre lo lavoro, mentre Claudia più morbido e così alla fine ti ritroveresti con una maglione con maniche diverse hihihihihi

    @ Claudia – Ho dovuto smettere per problemi alle spalle e al collo che si accentuavano lavorando ai ferri o all’uncinetto. E’ dispiaciuto anche a me, però che vuoi farci, la vecchiaia avanza e quindi ho dovuto posare i ferri 😀

    Buona serata ad entrambi.
    Pat

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  9. Beh, però ammettilo Patrizia, sarebbe stato un bell’esperimento.

    Però, Oh mannaggia Patrizia c’hai ragione e tanta tanta anche. Pensa che ieri sera sono andato al cinema per vedere un bel filmetto e chi t’incontro? Ma sì. quel bischero del Mario, non so se te lo ricordi, sì. Mario quello che andava in giro con una Ford Mustang del ’65 color amaranto tendente al violaceo super spinto, 4.6 V8 allestimento Gt con dettagli Shelby, con interni in pelle di capra rovesciata e autoradio 2din Alpine mp3 con sinto Tv, navigatore, impianto Bosebal e telecamera bioculare posteriore, cerchi in lega 20”, fari led custom anteriori e posteriori – che non so cosa voglia dire a dire il vero – antifurto volumetrico e perimetrale con antisollevamento a sirena spiegata, insomma, come puoi vedere con tutti i confort, così giusto perché lui la usava solo e comunque per rimorchiare.

    Ma t’immagini mentre scendeva dalla macchina con i suoi stivaletti tacco alto 12 – più o meno come i ferri che dovrei usare – e punta rinforzata in cuoio ripassato almeno una ventina di volte nell’olio di foca fatto macerare nelle botti di rovere della Mauritania nelle notti di luna piena che, all’ululato del lupo Siberiano una volta si e un paio di volte no, si rimescolava con enormi cucchiaioni di legno che solo per tenerli fermi veniva l’osteoporosi multipla che poi costringeva il malcapitato ad andare a curarsi nelle Valli del Consertovellino, proprio dalle parti di Roncola Vellutata girato l’angolo a destra dopo un cartello di affittasi che era rimasto lì dal tempo dei tempi come dire ai posteri l’ardua sentenza???

    Ebbene sì, era appena un pochetto strano. Appena mi ha visto ha fatto finta di svoltare l’angolo e, in effetti, contrariamente a quel che diceva sempre, era con una signora d’altri tempi, mantello lungo di raso azzurro e scarpe scamosciate color ciclamino, che poi era tutto quello che si riusciva a vedere in effetti.

    E così mi è venuto in mente quella volta che nel negozio di frutta e verdura, tra una melanzana e una zucchina di terra stagionale, il verduraio mi aveva messo dentro al sacchetto anche un paio di albicocche acerbe, dicendo che erano così buone che volendo potevano durare almeno un paio di settimane, sempre che non mi fosse venuta la voglia di consumarle prima.

    Già, ti starai domandando perché ti racconto tutte queste cose?

    Ma sì dai, non l’hai ancora capito? Il problema è che tra una disorientata letteraria e l’altra prendo un po’ di fiato, giusto per preparare, come sempre, qualcosa di bello da pubblicare per Pasqua .

    ‘nnagg…!!!

    Hahahahahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa… ma Pasqua è ancora lontana. 🙂

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