Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

Simo_da

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, famoso e strausato detto che trae le sue origini da una frase di Seneca sull’influenza negativa che la lontananza esercita sui ricordi di una persona.

Ebbene, cosa c’è di vero in tutto questo?

Se dovessi dare una risposta in base alla mia esperienza, direi che di vero c’è ben poco, visto che i ricordi che mi legano ad una persona, in positivo, li relego in una parte di me che difficilmente si dissolve come neve al sole. Quando in genere si affronta quest’argomento, io faccio sempre l’esempio di una mia cara amica che ho conosciuto ai tempi dell’università a Firenze, e che dopo varie peripezie di entrambi, ci siamo persi completamente di vista. Ci sentiamo raramente e raramente ci scambiamo qualche e-mail, eppure io ho la sensazione che malgrado tutto, quando la sento, mi sembra di averla lasciata il giorno prima. Continua a leggere “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.”

Fili.

Fili

Fili che in un vortice senza controllo, liberi s’intersecano gli uni con gli altri, fino a diventare scintille, lamine di fuoco incandescente e dopo, in uno spazio che non ha misura, s’adagiano; luce che nel silenzio affievolisce e si consuma, per ritrovarsi poi senza l’affanno o la paura dell’abbandono.

Metafora di vita!

Questa bellissima foto, nata per sperimentare tecniche nuove e NUOVE emozioni, è di Semprevento (per gli amici Venticello&Ventolino) e l’ha pubblicata con un po’ d’ironia nel suo blog.

Raramente pubblico foto che non siano mie, ma nel vederla, mi ha suscitato queste sensazioni e quando mi capita, come ben sapete, amo condividerle con voi.

Stamattina…

Stamattina, mentre mi avviavo verso lo studio, vedo seduto ai tavolini di un bar un signore che alla prima impressione, ho creduto fosse finto.

Era vestito di beige, aveva un baschetto beige sulla testa, barba bianca tendente al beige e carnagione bianca tendente al beige… adesso, voi penserete che io stia esagerando, ma appena l’ho visto, ho subito pensato: ma… è finto? E’ una statua? (l’ho anche detto ad alta voce e poi mi sono guardato in giro per vedere se qualcuno avesse sentito…)

Metteteci pure il fatto che era immobile con lo sguardo perso nel vuoto e il gioco era fatto.

Evvabè… mi capita spesso di soffermarmi sulle persone, la curiosità alle volte è tanta, cosa fanno, o cosa potrebbero fare, se sono felici oppure no, insomma è forse un modo per sentirmi più partecipe, il mio mondo che corre passo passo, insieme al mondo degli altri.

Oggi è così… scussate (ss=s)… 🙂