Una chitarra, una fisarmonica, un amore a prima vista.
Il tango e la sua musica.
Buona Domenica!
Aspettando che il Bandoneón si decida per riprendere a suonare, nel chiacchierio sommesso della sala ci si vede quasi per caso. Uno scambio veloce di sguardi, un leggero cenno del capo, poi, avvicinandosi con dei passi lenti al ritmo di una musica che suona nella mente, due corpi che s’incontrano senza conoscerne i contorni, e senza per questo chiedersi perché.
Una mano stretta nell’altra, ancora un attimo mentre gli occhi negli occhi si abbandonano; e già si sentono le prime note che, come a prendere fiato, delicatamente sgorgano in una lenta armonia nata per avvolgere la mente, l’anima, o forse soltanto l’inizio di un altro abbandono.
E in quell’inizio, un leggero dondolio del corpo che lascia una nota dopo l’altra entrare dentro. Il braccio che la cinge su per le spalle, l’abbraccio, l’unione di due corpi che prima si cercano, poi si sentono e poi ancora si riconoscono; la sensazione di una perfetta simbiosi che non ha bisogno di un motivo per esistere.
Incomincia passo dopo passo, il capo chino da un lato, gli occhi socchiusi e il respiro trattenuto a stento, e nel mentre, armonia di giravolte, volteggi di gambe che nell’aria disegnano sensuale melodia.
Tango!