Like Twitter!

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@ilmondodiarthur ma guarda chi si vede da queste parti! “ mi scrive la mia amica Martina, “ho trovato la mail cinguettosa che mi diceva che l’Arthurino era su twitter!! “ tweetta (si scrive così?) a sua volta Lely.

‘nnagg… sì, ho fatto il grande passo, mi sono iscritto a Twitter, dopo molto pensare a dire il vero.

Ero curioso e, in effetti, il primo approccio è stato positivo; c’è tutto un mondo – proprio perché il “cinguettio” non da troppo spazio alle (troppe) parole – che va di corsa, lasciando agli altri il compito di uniformarsi, così come avviene nella vita reale, ahimè. Un po’ variopinto, a volte tra le righe, ho scoperto con mia grande sorpresa che è anche un mezzo per tenersi informati su ciò che accade, per esempio, mostre, incontri, modi di esprimersi e di intendere, insomma, tutto da scoprire e mi concedo un po’ di tempo per farlo.

Credo (però) sia il mio ultimo approdo nei social. Sono su ISSUU con i miei magazine, su Pinterest alla ricerca di pezzi di storia, su YouTube con i miei filmati e ovviamente su Google. Ma mi fermo qui.

Per il resto, rimango un appassionato e convinto blogger, come dire che il primo amore non si scorda mai. Nella comunicazione non possono esserci vincoli di sorta, soprattutto in un’epoca dove non sempre la parola detta si accompagna felicemente alla parola scritta. Qui ho scoperto una umanità che ha il desiderio di esserci, non a caso parlo di occhioni curiosi che guardano, perché ognuna delle persone che visito la immagino così, ne vedo i tratti, a volte anche l’espressione e di qualcuna sento persino il cuore che batte, tanta è la forza che riesce a comunicarmi. Una piccolissima cerchia però, accuratamente selezionata, racchiusa in una dimensione difficile da immaginare, un po’ come gli amici che incontri nei giorni di festa, senza i quali, tutto sembrerebbe un’altra cosa.”  La Vetrina 15/01/2009

E intanto che su Twitter colgo ( Like!) quell’attimo, qui sul blog mi fermo, leggo, rifletto un po’ e poi, finalmente scrivo.

Così, giusto per esserci anch’io!

Non male come inizio anno, ‘nnagg…!!!

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Tempo fa mi sono iscritto ad un sito che, proprio perché fuori dalle righe, e oltre a offrire elementi e spunti davvero stimolanti, forniva l’occasione a chi ne avesse avuto voglia, di rivedere la propria vita lavorativa in un’ottica del tutto diversa da quella che gli stereotipi e le tradizioni in qualche modo ci hanno sempre imposto.

Il sito in questione è “Nomadi Digitali”, ho scritto anche un post sul’argomento; si tratta in pratica di persone che ad un certo punto della loro vita decidono di intraprendere un percorso alternativo. Lavorano con il computer e allo stesso tempo girano il mondo, non importa se da soli o se con famiglia a seguito.

Questo comporta tutta una serie di rinunce ovviamente, il posto fisso, la certezza del guadagno, la mancanza di radici, l’idea di vivere magari per un paio di anni in Brasile e poi, catapultati in un’altra realtà, in Africa piuttosto che in Asia. A quel che sembra sono in tanti, e dai loro racconti si percepisce una sorta di serenità. Sono entusiasti, soprattutto nel ritenersi liberi di poter decidere le sorti della loro esistenza. A scanso di equivoci, sono tutte persone che vivono comunque bene, economicamente hanno ciò a cui loro serve per vivere e nei casi di famiglie, la consapevolezza di essere, come si suol dire, tutti nella stessa barca. Comunque sia, è una scelta di vita. Continua a leggere “Non male come inizio anno, ‘nnagg…!!!”

Buon Natale e Buon fine Anno 2016.

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Ma siamo già a Natale? Mannaggia, come passa in fretta il tempo!

Quest’anno gli auguri ve li faccio con un articolo che avevo scritto nel 2010 per The Best Magazine. Bei momenti che non dimenticherò mai e che amo ricordare insieme a voi.

Ho dei ricordi sereni del Natale, da piccolo ci si riuniva a casa dei miei nonni e la sera si giocava a carte, sette e mezzo, tombola, e per noi piccini era uno spasso. Ovviamente ad ogni vincita, quelle poche lirette guadagnate le mettevamo una sull’altra, ed era con orgoglio che le rimiravamo.

S’iniziava a giocare i primi di dicembre, una scusa per trovarsi tutti davanti ad una grande tavolata, con un bel panno verde, imbandita con frutta secca d’ogni genere.

La parte “riservata” agli uomini era una ciminiera, giocavano a briscola chiamata o a scopone scientifico, l’occhio socchiuso, la sigaretta pendente dalle labbra e, mannaggia, quante discussioni accanite, quante urla e ogni volta, noi piccoli lì a vedere cosa era successo.

Poi, la vigilia di Natale la cena in pompa magna, i tortellini in brodo, come voleva la tradizione importata dal nord (…), il capitone, la pasta a forno, gli arancini di riso, la carne al ragù (che non è quella trita… ), olive verdi schiacciate sott’olio, acciughe salate condite con olio, aceto e prezzemolo, conserve d’ogni tipo fatte in casa, dolcetti siciliani, insomma, tante cose buone, e l’atmosfera era di gioia, d’amore, e per noi piccoli l’occasione per ritrovarci e giocare. Continua a leggere “Buon Natale e Buon fine Anno 2016.”

Il magazine Scriveregiocando 2016

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Eccoci di nuovo con l’ appuntamento di Scriveregiocando, la Pagina Natalizia curata da Morena Fanti che come ogni anno raccoglie intorno a sé tanti scrittoti, con racconti, poesie e bellissime foto.

Come ho scritto in un commento da Morena, quest’anno non ho potuto dedicarmi al nuovo Magazine di Scriveregiocando per i troppi impegni che mi “affliggono” in questo periodo.

Ma ho voluto ugualmente lasciare un segno, così giusto per non mancare del tutto a questo bellissimo appuntamento organizzato da Morena ogni anno per Natale. Ho preparato una sorta di piccolissima antologia – giusto chiamarla così? – dove ho raccolto le copertine dei magazine pubblicati in questi ultimi sei anni, l’editoriale che ogni volta Morena ci dedicava, e il sommario di tutti i partecipanti.

Come copertina ho scelto una foto scattata questa estate in spiaggia che raffigura la bandiera dell’Europa. Nessuna retorica, solo una bella foto e una metafora, un invito a lasciarci alle spalle tutto ciò che di sbagliato c’è in questo mondo controverso.

Ho anche inserito una bellissima poesia di mio Padre Santi intitolata “Ombre”, che tanti di voi conoscono già. Oltre che nel Magazine, la potete leggere nella pagina dedicata alle sue poesie qui sul blog.

E nel ringraziarvi tutti per la bella esperienza di condivisione vissuta con voi in questi anni, non mi resta che augurarvi una buona lettura, per gli auguri di Natale, beh, c’è tempo.

A presto quindi.

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Tutte le copertine del Magazine di Scriveregiocando pubblicate in questi anni.

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Il sito di Scriveregiocando curato da Morena Fanti

Per chi volesse scaricare il Magazine in formato PDF, eccolo…

IL Magazine Scriveregiocando 2016 su ISSUU da sfogliare

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Un buon rimedio per… ?

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A proposito, ho una cura strepitosa per il giradito, vi può interessare?

Allora, prendere un ettolitro di acqua calda ma non bollente, scioglierci dentro due etti abbondanti di polvere empirica importata dal Mare dei Caraibi, una pasticca di menta piperita possibilmente effervescente ma non troppo, delle foglioline di alloro di Lampedusa colte esclusivamente in una notte di luna piena, bicarbonato di sodio senza conservanti come nelle ricette della nonna Giulia, aglio, cipolla, sedano, lattuga, cornetti, lamponi freschi, pomodorini pachino, ma quelli di CastrorealeLunga sono i migliori, spine di trota affumicata conservate in un vasetto scuro a prova di luce e un bell’etto di baccalà del mari del nord essiccato al sole della Sicilia Bedda, una canottiera di lana e una di cotone, preferibilmente bianca, un grembiule con la faccina di un porcellino e una mostarda, né dolce, né piccante.

Mescolare con cura il tutto, non senza essersi messi prima la canottiera di lana e verso la fine quella di cotone. Finita la mescolanza, immergere il dito dentro all’impasto che deve avere un aspetto denso ma non troppo e dopo tanta, tanta, tanta pazienza, se il giradito non è guarito, rivolgersi a una casa di cura per le cure del caso.

Astenersi perditempo. Continua a leggere “Un buon rimedio per… ?”

Buon Compleanno Blog!

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Certo, non è facile parlare oggi a cuor sereno di feste e compleanni, il pensiero va inevitabilmente a chi dopo il terremoto ha perso ogni cosa, speranze comprese. In una casa ognuno di noi conserva una parte di sé che non sempre è visibile agli altri, affetti, ricordi, stati d’animo, quelle quattro mura offrono riparo e danno sicurezza, perderle è drammatico.

Ma comunque sia, la vita continua, detto non senza una certa amarezza.

Come ogni anno, il primo novembre festeggio un doppio compleanno, il mio e quello del mio blogghino, ormai tanti in entrambi i casi, mammaggia, ma anche l’onomastico di mio Papà Santi, che tanti di voi conoscono per le sue poesie. 

E ogni anno che passa mi rendo conto di quanta Meravigliosa Umanità sia passata tra queste pagine e di ciò che nel frattempo ho imparato.

E allora, grazie davvero ad ognuno di Voi.

Ma senza volermi dilungare più di tanto, vi lascio con un mio scritto di qualche anno fa, Gita al Mare, che parla di quel camminare insieme a me tanto caro che dovrebbe essere di ognuno di noi, se solo riuscissimo a capire quanto sia importante guardarsi intorno.

Buona lettura e… Buon Compleanno Blog!My beautiful picture

Gita al mare!

  Occhi verdi, capelli cortissimi tra il castano e il biondo rossiccio, un viso bellissimo, avrà avuto circa sei anni; seduto su di una carrozzina con due supporti che gli tenevano ferma la testa ed una cinghia che lo cingeva probabilmente per non farlo cadere, era proprio lì in riva al mare.

Il padre chino davanti a lui, tentava di fare un pupazzo con la sabbia bagnata e intanto parlava raccontandogli delle cose, sempre con un sorriso. Poco più in là, c’erano tre bambini che giocavano sul bagnasciuga a pallone, ridendo e rincorrendosi ogni volta che qualcuno di loro sbagliava bersaglio.

Nessun sorriso, nemmeno l’ombra che s’accorgesse di cosa ci fosse intorno a lui ma, lo sguardo era fisso lì, come se il rumore di quelle piccole onde, fosse un pensiero rivolto verso il mare.

Un momento vissuto; il ricordo di una gita al mare.

* Ricordi!

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Si può vivere anche di ricordi?

Ogni tanto me lo domando, perché alcuni sono così belli che mi dispiacerebbe perderli per strada. Ricordi d’infanzia, ricordi di nonni meravigliosi, ricordi che entrano ed escono dalla mia mente magari se solo vedo una foto, ricordi dimenticati che fanno capolino senza essere invitati, ma che poi lasciano una tenera impronta del loro passaggio.

Ricordi di una vita ormai vissuta, ma non per questo cancellata, ricordi che mi ricordano di come sono cambiato, di come sono cresciuto, ricordi senza i quali non sarei, ahimè, più lo stesso.

Ricordi di persone che non ci sono più, anche se poi mi chiedo dove son finiti, se guardano, se ridono, se piangono insieme a me, ricordi di una ragazzina che amava la vita assai, assai, ricordi di fatiche, di gioie e di dolori, ricordi.

Forse solo per questo che non vorrei dimenticare i miei ricordi, per continuare a pensare a ciò che è stato senza rimpianto, così, solo come ricordi.

Riflessi! Buona Pasqua.

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"Chi sei?" domandò il piccolo principe, "sei molto carino…"
  "Sono una volpe", disse la volpe.
  "Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, "sono cosi triste…"
  "Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata".
  "Ah! scusa", fece il piccolo principe.
  Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
  "Che cosa vuol dire "addomesticare"?"
  "Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?"
  "Cerco gli uomini", disse il piccolo principe. "Che cosa vuol dire "addomesticare"?"
  "Gli uomini", disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. E molto noioso! Allevano anche delle galline. E il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?"
  "No", disse il piccolo principe. "Cerco amici. Che cosa vuole dire "addomesticare"?"
  "E una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami"…"
  "Creare dei legami?"
  "Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi.
  Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo".
                        Dal “Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry

Se solo provassimo a leggere più spesso queste parole, ci sentiremmo uomini tra uomini, consapevoli, legati da uno stesso destino. Ma oggi, una società malata come la nostra, vittima dei propri egoismi, non tiene conto di quanto sia preziosa la vita.

E ogni giorno che passa, provo sempre più paura e stupore per così tanta malvagità. E non mi riferisco soltanto agli ultimi gravissimi fatti di cronaca, a quella ferocia compiacente che non si accontenta solo di uccidere, ma di lasciare in chi riesce a sopravvivere nella mente e nel corpo, tracce disumane, menomazioni da portare come un pesante fardello, con sé per tutta una vita. Continua a leggere “Riflessi! Buona Pasqua.”

Forse che c’era il carnevale?

Carnevale Venezia

Sono passato da Patrizia e, perbacco, mi sono reso conto che siamo a Carnevale, ma sarà possibile?

Bei tempi quando si andava in giro per feste vestiti in maschera!!!

Queste foto le ho scattate a Venezia e… quanto freddo e umido che c’era mannagia, ma il Carnevale di Venezia è davvero bello e più di una volta l’ho vissuto in tutto il suo splendore alternando macchina fotografica a telecamera.

Evvabè, Buon Carnevale allora, domani è l’ultimo giorno e quindi, dateci dentro mi raccomando.

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Carnevale Venezia

Ciao Neh!!! (direbbe l’amico Alan…)

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Eh…

BUONGIORNO

“ Buongiorno caro un raggio di sole solo per te. Cosa veramente mi vuole comunicare “

Oggi facendo un giro tra le cose del mio blog, sono andato a vedere le parole chiavi, ossia i termini di ricerca che le persone hanno usato per arrivare, a volte casualmente, nel mio blog e credetemi, c’è di tutto e dippiù.

Alcune curiose, altre bizzarre, qualcuna un po’ piccante ‘nnagg…, altre ancora diciamo nella norma, toccando allo stesso tempo diversi argomenti e forse questo dipende dal fatto che in effetti da queste parti si parla un po’ di tutto, vita comune compresa.

Ma questa richiesta mi ha fatto sorridere davvero. Chi l’ha scritta, cosa cercava? Quale risposta si aspettava a una simile domanda che, a dire il vero, si commenta da sola?

“ Buongiorno caro un raggio di sole solo per te. Cosa veramente mi vuole comunicare

Se chi l’ha scritta, una donna immagino, dovesse leggere queste mie parole, venga a farmi visita e… parliamone!

E secondo voi invece, cosa cercava veramente?