Evvabè, ancora una volta, vi lascio con nonno Archimede, che lui ne ha sempre tante di storie da raccontare…
L’altro giorno, ero in giro a fare – nulla – nel senso che essendo ormai un vecchietto, l’unica cosa che posso fare e andare in giro per guardare un po’ la gente, che poi è quello che faccio sempre e… boh, mi sa che anche stavolta se qualcuno mi chiedesse cosa vado a fare, non saprei cosa rispondere, e già direte voi, anche stavolta nonno Archimede non ci ha capito niente…
Evvabè, dicevo… ero in giro a passeggiare, quando ti vedo un nonnetto come me che portava a spasso il suo nipotino nella carrozzina e, dovevate vedere com’era contento, gli ridevano perfino gli occhi, mentre camminava non perdeva d’occhio quel bel faccino che, tutto contento, gli raccontava cose senza senso, e parlava, parlava, parlava, e lui che gli rispondeva, con quella vocina che di solito fanno gli adulti quando parlano ai bambini, manco fossero bambini anche loro e lui, il bambino, lo guardava ridendo (secondo me pensava: ma questo è scemo a parlare in questo modo?)… maddai, ho pensato, non sarà mica pericoloso? Magari lo dimentica da qualche parte… 😉
Ma no, scherzo, cosa avete capito… mi ha fatto invece tanta tenerezza e subito ho pensato a qualche anno fa, quando c’era una ragazzina che conoscevo e che sognava di avere anche lei tanti bambini e tra l’altro, con loro ci stava anche bene, era felice e loro erano felici insieme a lei… ricordo che, diciottenne, così giusto per guadagnare qualche liretta, aveva iniziato ad andare in una colonia estiva come assistente e c’era tornata per altri due anni, e malgrado ogni volta ritornasse a casa distrutta, era ugualmente felice e contenta.
Raccontava delle serate passate insieme a loro in riva al mare prima di cena, a raccontare storie, a suonare la chitarra e cantare a squarcia gola, insomma, era entusiasta e i bambini erano tutto per lei…
Peccato… oggi potrei essere anch’io come quel vecchietto, porterei in giro i suoi bambini, e chissà quante raccomandazioni mi avrebbe fatto, chissà che mamma apprensiva sarebbe stata ed io, come quel nonnetto, sarei stato felice, perfino con gli occhi che mi ridevano, e gli altri vedendomi, chissà cosa avrebbero pensato, magari che l’avrei dimenticato in giro…
Purtroppo… magari sarà in cielo a giocare con gli angioletti…
Mannaggia direte, questo nonno Archimede è proprio un impunito, ma visto che ci sono, vi confesso che non c’ho proprio capito niente di come va questa vita, ma d’altra parte è così, cosa ci possiamo fare…
f.to:
Vostro nonno Archimede, un tempo detto anche Archi…