
” Vardati com’è beddu, comu parra, pari vivu, avanti, chi aspettati, u pisci, u pisci, u pisci spadaaaaa… “
Se penso alla mia Sicilia, una delle prime cose che mi viene in mente è la gente. Da piccolo andavo spesso a casa dei miei nonni a Messina e mio zio, scapolaccio impenitente che viveva con loro, quando c’era da andare in giro, mi portava sempre con lui. Avrò avuto sei, sette anni e andare in giro con lui era uno spasso; mia Nonna, che fin dalle prime ore del mattino era già in cucina, aveva sempre qualcosa da fargli comprare e il pesce, era ovviamente il nostro piatto preferito. Andavamo prima sul lungo mare, dove i pescatori, verso le nove del mattino, erano lì a vendere il pesce pescato durante la notte e iniziava così una specie di processione, c’era di tutto, soprattutto pesce piccolo, sarde, acciughe, qualche scorfano, totani, se si trovavano le costardelle, era una festa, mia nonna le friggeva e poi si mangiavano accompagnate con la cipolla rossa di Tropea tagliata sottile e fatta macerare prima nell’aceto per un po’. Continua a leggere “Sicilia.”