‘nnagg… facendo un giro nel blog di un’amica, cosa mi ritrovo? Alcune mie intemperanze verbali tipiche dei miei disorientamenti letterari doc, ( nel senso che più dotto non si può… ) onde per cui, in attesa di proporvi “Qualche idea per il tempo libero… genn. 2010” (la nostra rubrica che ormai è arrivata al n. 2, pronta, con le rotative che scalpitano… ), vi lascio a questa piccola parentesi disorientata…
allora… Armide da Rotterdam, grande condottiero, era passato da Verona (ciao Pan, come stai?), intorno all’anno 1250 ed essendo un buongustaio, si era innamorato perdutamente di un piatto locale che era il sedano gratinato di Verona (appunto…), con dentro i fiocchetti di burro ed il parmigiano, che poi se vogliamo dire le cose giuste, anche Paolo è un gran sedano, nel senso che non sa di niente (almeno così dice Romilda, l’amante della moglie che sta nella casetta in Canadà… con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà, e tutte le ragazze che passavano di là dicevano: “Che bella la casetta in Canada”! …) e non me lo condirei neanche a colazione, che a Firenze si usa fare con caffellatte molto scuro (ne sa qualcosa la nostra Sol?… 🙂 ) e a Romeo… o Romeo, Romeo, sei tu il mio Romeo (diceva Giulietta con l’occhio querulo e il bottone asolato… evvabè, volevo dire fuori dall’asola… )… non piaceva perchè incominciava la mattinata presto sempre con la zuppa di cipolle, simile a quella che fanno a Vercelli, da non confondere con i vermicelli che sono tutta un altra cosa e che piacciono tanto ai pesci, trote, scorfani e pesce spada, tranne ai calamari che preferiscono l’acciuga, infatti se tu vai a pescare, prendi la lenza, inforchi l’amo e… amo… t’amo o pio Bove, e mite un sentimento di vigore e di pace al cor m’infondi, come diceva Valentino, ogni volta che sfilava a Montecarlo, quel paese sperduto in capo al mondo, che per raggiungerlo ci vuole la bussola… uhmmm, no quella di Viareggio, dove andava Mina a cantare negli anni ’60, quando ancora amava sedersi sul muretto di Alassio, in cerca di Antonio che tutte le volte che lo guardo, mi ricorda un sedano, di quelli gratinati che piacevano tanto a Armide da Rotterdam… che poi a noi non ci importa un fico secco… 🙂
… a presto, o quasi… ‘nnagg…