Noi!

“ Non si è mai visto una negra che prende 10 a diritto ”

Siamo in un istituto superiore di Pisa e l’oggetto della discriminazione è una ragazza di 14 anni Senegalese che frequenta il primo anno. I genitori sono in Italia da 15 anni, il padre fa l’operaio ed è andato dai carabinieri per denunciare le lettere anonime con le ingiurie che la figlia riceve da alcuni suoi compagni a scuola da un po’ di tempo

Non mi voglio dilungare troppo sul’argomento, parla da sé. Parla di un’Italia che a furia di urla e di maldicenze anche di una certa classe politica becera e incosciente, ha dimenticato cosa voglia dire accoglienza, cosa significhi considerazione e rispetto per chi ci sta vicino e ha di diverso solo il colore della pelle. E qui non stiamo parlando di terroristi o di clandestini, ma di gente che come noi, ben integrata nel tessuto sociale, cerca di vivere la propria vita nel migliore dei modi, senza poi fare tanto rumore; magari come questa ragazza, studiosa e meritevole, che riesce a essere migliore negli studi di chi, unico merito a quanto pare, la pelle ce l’ha bianca.

E’ cronaca che non aggiunge nulla di nuovo purtroppo, e la cosa che fa più male è che questo “razzismo vigliacco”, come l’ha definito la 14enne Senegalese in una lettera a Repubblica, venga da ragazzi giovanissimi, ma spero che prima o poi ci si accorga del male che si fa, i genitori e la società tutta, prima di ogni cosa a se stessi e alla propria coscienza. Vivo pensando che si possa con il tempo essere migliori, ma più vado avanti, più leggo i fatti di cronaca e più mi rendo conto di quanto la gente sia impazzita e questo tipo di pazzia mi fa paura.

E non è di sopravvivenza che sto parlando.

Ci sarà una via d’uscita? Lo spero con tutto il cuore.

44 pensieri su “Noi!

  1. Se l’invidia fosse febbre tutto il mondo ce l’avrebbe: chi è più bravo, viene sempre insultato dai rosiconi. Io la pelle ce l’ho bianca, si dovevano attaccare agli occhiali. Oggi alla mole.
    Non si è mai vista una negra che prenda dieci in diritto? Beh, ora l’avete vista!

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  2. Già Diemme, invidia, ma soprattutto ignoranza. Se fosse solo invidia, come giustamente dici, non sarebbe poi tanto grave, invece qui siamo di fronte a qualcos’altro, la paura di sentirsi inadatti di fronte a chi riteniamo per retaggio culturale inferiore. Parlare ancora di queste cose oggi non è soltanto pericoloso, ma ci da l’immagine di un mondo che malgrado tutto non è riuscito a mettersi al passo con i tempi – se la storia ha mai insegnato qualcosa – dove colore della pelle non è una qualità negativa, ma solo una caratteristica di razza e non per questo discriminante.

    Non mio scandalizzo, ma come ho scritto, mi fa paura.

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  3. Rincaro la dose, più che ignoranza è stupidità (rigorosamente associata a invidia) e ti assicuro, è una battaglia persa! La lodevole negra se ne infischi, e vada diritta per la sua strada. Le auguro il raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi, e che un giorno i mittenti delle lettere anonime le chiedano in ginocchio un posto da inservienti, uno di quelli di cui si dice che si lavori come negri 😉

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  4. Io dico solo una cosa….. invece di andare avanti con la mentalità più aperta, di smettere di fare tutte queste differenze di razza, religione ecc. ecc., mi pare che stiamo regredendo, tornando a tempi nei quali si era ancora più chiusi e ottusi!!! Una via d’uscita?? In questa maniera credo proprio che non ci sia e non ci sarà!!!
    Saluti caro p…. l… !!!!!
    Pat

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  5. Ho sentito anch’io la notizia stamattina . C’è da rimanere basiti !!
    Erik in poche righe ha dato una definizione verissima della situazione ! BRavissimo Erik.
    Daltronde cosa c’è da aspettarsi di valido da questa politica pessima e hai detto bene, becera che fa continuare questo scempio di continua migrazione senza poi garantirgli una decente sistemazione , ma lasciando allo sbando delle persone che poi finiscono per fare atti violenti proprio perchè privi di una guida. Qui in città se ne vedono sempre di più che vagano senza metà , poi si ubriacano ed è già capitato che se qualcuno gli si avvicina per dargli aiuto , lo menano con violenza. La ragazzina deve fregarsene e continuare per la sua strada è nata qui è ha gli stessi diritti che abbiamo noi .Conosco delle ragazze come lei che sono bravissime , magari ce ne fossero così , il colore della pelle non c’entra affatto ! Caro Arthur questo clima di odio , spaventa tanto anche me e sempre di più . Purtroppo non vedo una soluzione positiva futura , se questa politica criminale e opportunista non cambia . Ma che vogliono portarci ad una guerra civile ?????? Allucinante . Ora esco a camminare , sperando di scaricare un po’ la rabbia. Ti Abbraccio a risentirci 🙂
    rosy

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  6. Hai scritto bene Arthur, l’ignoranza e’ il motivo di questi comportamenti, spero anch’io che ci sia una via d’uscita, un abbraccio, hai scritto un bel post!

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  7. Discriminazione, razzismo, xenofobia , pregiudizi che fanno parte dell’essere umano da sempre, l’atavica paura del diverso, del non conosciuto.

    L’errore che non dobbiamo compiere è quello di pensare che sia una questione recente, nata con la problematica degli sbarchi dei disperati provenienti dalle zone più povere del mondo.
    Anche nei tempi antichi lo straniero che entrava in un villaggio veniva immediatamente isolato, controllato a vista, ovviamente per paura, per ignoranza, nel senso che difficilmente c’erano le prerogative per una vera ed effettiva possibilità di dialogo e quindi di reciproca comprensione, quindi si faceva la cosa più facile, quella messa in atto da tutti, l’auto difesa, quindi l’isolamento e l’ostilità.

    Preso atto che questi pregiudizi hanno da sempre convissuto con il genere umano torniamo ai giorni ed ai tempi nostri, a riprova dell’atavicità di questo nostro parlare credo che ognuno di noi si sia in qualche modo scontrato con essi, in forma attiva e/o passiva, nel senso che ognuno di noi credo ne sia stato a volte vittima e a volte carnefice.

    Nella Torino dalla metà degli anni cinquanta, si è evidenziata questa paura del diverso e del non conosciuto, mi riferisco ai pregiudizi che i piemontesi avevano con gli emigrati dai paesi del sud, richiamati dal boom economico e dalla possibilità di lavoro offerto dalle grandi fabbriche, quei poveretti vennero discriminati e sfruttati, difficilmente c’erano case decenti per loro, al massimo c’erano quelle case di ringhiera, con il gabinetto fuori sul balcone, case senza riscaldamento, una o due stanze umide, ad affitti a volte sproporzionati allo stato degli immobili, veri e propri ghetti.
    Questa forma di xenofobia avveniva tra italiani, quindi perché stupirci se oggi quelle stesse persone che dovrebbero ancora ricordare il recente passato a loro volta rigirano sugli stranieri moderni quelli con la pelle e lingue diverse gli stessi trattamenti, isolandoli immediatamente, controllati a vista, ovviamente per paura, forse per atavica irrisolta ignoranza, nel senso che anche oggi che dovremmo esserne tutti più coscienti invece continuiamo a non concedere e concederci le prerogative per una vera ed effettiva possibilità di dialogo e quindi di reciproca comprensione, quindi anche noi continuiamo a fare la cosa più facile, quella messa in atto da tutti da sempre a memoria d’uomo, l’auto difesa, quindi l’isolamento e l’incomprensione e la susseguente ostilità.

    Ma queste tipologie di atteggiamenti non li abbiamo solo con gli stranieri, ma anche comunemente tra di noi, con chi nel nostro comune vivere viene per qualche caratteristica definito diverso, il ricco discrimina il povero, l’intelligente discrimina il meno intelligente, il bello discrimina il brutto e per ognuno di questi esempi vale anche nel senso opposto, il povero discrimina dove e quando può il ricco, ecc.ecc.

    L’intera società subisce le varie discriminazioni tra i vari strati che la compongono, mi ricordo per esempio nel periodo delle elementari e delle medie (negli anni 1956/1963) nella scuola i figli delle categorie più benestanti avevano spesso un trattamento diverso da quelli delle famiglie più povere e intellettualmente più disagiate, una scorreggina di un figlio di papà diventava un’opera d’arte del solfeggio, mentre la non sempre probabile e scontata applicazione di chi partiva dal basso non veniva mai premiato, anzi alla bisogna veniva subito isolato e quasi ignorato, questo ovviamente è un piccolo e banale esempio, ma che ha fatto parte del normale comune vivere di questa nostra moderna società, ora in effetti non credo che le cose siano migliorate molto in questi ultimi decenni, anzi proprio a causa della crisi che ci attraversa trasversalmente, credo che stia tornando tutto come prima se non addirittura peggio di prima, perché le generazioni precedenti avevano poco da perdere, oggi invece crediamo e sentiamo sulla nostra pelle che abbiamo molto da perdere, quel benessere così difficilmente conquistato dalle ultime generazioni, allora come cani arrabbiati a cui stanno cercando di sottrarre l’osso siamo pronti a mordere chiunque assuma la parvenza e le sembianze di un possibile pericolo.

    Un ultimo punto da prendere in considerazione, al di là dell’assoluto dovere morale e umano di aiutare chi ha più bisogno di noi, resta comunque da non sottovalutare la necessità di prendere comunque atto della quantità delle risorse che entrano nel gioco di questo nostro vivere, se tutta l’Africa povera decidesse di venire a cercare speranza di vita migliore in Europa è evidente l’assurda sproporzione dei numeri, quindi lo sforzo secondo me deve essere teso verso la vera ricerca di una soluzione nei loro stati di provenienza, ma mi rendo conto che in una soluzione di questo tipo entrano in gioco troppe variabili assolutamente al limite dell’impraticabilità, sia per una questione chiaramente del costo economico, ma anche e soprattutto dell’incapacità congenita nel saper e voler raggiungere questo obbiettivo.

    Anche vivessimo mille anni, ci ritroveremmo qui a riparlare delle medesime cose, da sempre e per sempre irrisolte.

    Mannaggia mannaggina, non ho proprio il dono della sintesi…….. Ciaooo Neh!

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  8. Sconforto e disgusto a questa notizia che, purtroppo, è solo l’ultima in ordine di tempo a cui ci sta abituando la nostra vergognosa Italia. E che dire della bufera scatenata su fb da una candidata leghista alle regionali in Toscana che si è lanciata in insulti scurrili e pesanti contro un gruppo di donne musulmane di Crema?!
    L’intolleranza la fa da padrona con la forza di un effetto boomerang che lascia inerti.
    Tristezza… 😦

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  9. Si cara Rosy, il problema dell’immigrazione va affrontato con più decisione, ma a quanto pare è l’Europa che se ne vuole lavare le mani.
    Comunque sia, io parlavo di certa politica che ha deciso di fare campagna elettorale speculando sul problema immigrazione, e quando si parla alla pancia dell’elettorato senza una visione costruttiva della cosa, alla fine le paure del “diverso” diventano un’emergenza sociale e la conseguenza è un atteggiamento razzista e intollerante anche con chi non centra nulla.

    Ciao e a presto. 🙂

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  10. Ne parlavamo oggi a tavola, mia figlia si e’ ricordata di un suo compagno marocchino molto bravo a scuola, mi ha detto che ha fatto l’universita’, ogni tanto in treno lo incontrava, sempre gentile e sorridente, pensa che lo hanno aiutato a finire gli studi le persone che gestivano il locale, purtroppo adesso l’hanno chiuso! Questo e’ un bell’esempio di amore verso il prossimo, qualunque sia la sua provenienza, un abbraccio a te e buona serata, 🙂

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  11. E meno male che ogni tanto ti perdi, caro Alan, dimenticando la sintesi, non avrei/avremmo il piacere di leggere un intervento così ben strutturato altrimenti.
    Alle volte penso che mi piacerebbe tanto conoscerti e chissà quante belle chiacchierate faremmo. Mannaggia!|!!
    Mai dire mai comunque. 🙂

    Al di là da questa premessa, hai fatto un’analisi molto approfondita sull’argomento, giusta e perfino saggia devo dire e non posso che essere d’accordo con le tue parole, soprattutto sulla tua considerazione finale e cioè che mai e poi mai questi problemi saranno risolti, almeno fino a che l’uomo sarà così tragicamente incapace di essere solidale con il suo prossimo, per quanto la sola compiacenza sarebbe già un bel passo avanti, un bel traguardo.
    Come vedi, malgrado il mio proverbiale ottimismo, non ci credo molto neanche io. Credo però che sia importante parlarne, le idee, gli ideali corrono anche di bocca in bocca e allora, chissà… 🙂

    Grazie carissimo, buona serata. 🙂

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  12. Di qualsiasi corrente politica si tratti nessuno riesce a fare qualcosa di concreto menefreghismo totale purtroppo.La mia paura è che qualche mattina ci sceglieremo con la guerra in casa e non potremo che subirla.
    Buonanotte caro Arthur 🌺

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  13. L’arma di chi non sà o non è in grado di usare l’intelligenza, perchè sà di essere clamorosamente nel torto, è “l’ingiuria”, per “intimorire”, è la “paura”, ed è proprio quello a cui abbiamo assistito in questo caso, ma questa giovane donna con le sue doti di intelligenza e la sua tenacia nel voler continuare a studiare, nel non rinunciare ad un suo diritto, stà dando inconsapevolmente una grande lezione di educazione civica a tutti noi ed anche a chi meschinamente cerca di spaventarla ed intimorirla. Perchè è proprio la paura l’arma dei vigliacchi e di chi non ha altra dote che non provare invidia verso le doti altrui.
    un abbraccio e un buon fine settimana! 🙂

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  14. Evvabè, ero, sono, sarei stato andata e ritorno in Australia per uno studio approfondito sui fenicotteri rosa, ma ho avuto una sorpresa, lì c’erano solo canguri e così me ne sono tornato indietro con le pive nel sacco.
    A proposito, qualcuno di voi sa cosa sono le pive??? 😁😁😁
    Buon martedì a tutti, nessuno escluso. 🙂

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  15. Le “pive nel sacco” sono la delusione e l’amarezza per non aver otenuto quello che si voleva….
    Tzè in Australia sei andato…. ma daiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
    Io i fenicotteri li ho fotografati domenica tiè…..
    Buon Martedì a te.
    Pat

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  16. agersocialslow

    Salve passando da Luna ho visto la sua importante segnalazione per i Cookies. Non sono pratico e di solito fa tutto WordPress. Ho copiato in una pagina nuova il suo scritto altro non ho capacità. E’ sufficiente? Grazie.

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  17. Che razza di ignoranti, perché questa gente la definisco tale. Spero che la ragazza superi le offese e i soprusi di questi bulletti da quattro soldi e che questa brutta esperienza la faccia diventare più forte e magari in futuro diventerà un avvocato che difenderà proprio i più deboli.

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