La foto.

                    Ieri sono andato a vedere la mostra fotografica di un giovane autore, una donna, e una delle cose che mi ha colpito di più, era la sua disinvoltura nel rappresentare la realtà come se fosse tutt’altro.

Nessuna tecnica strana; le foto non mostravano segni di elaborazioni a computer, anzi, sembravano appena uscite da una camera oscura, fresche di stampa e quindi nessuna pretesa di apparire diverse da quelle che erano, se non per come l’immagine era stata vista, o forse è meglio dire, vissuta dall’autore e, credetemi, l’effetto era magnifico. Continua a leggere “La foto.”

Ma, è tempo di crisi?

© arthur

                   Tempo di crisi, scontento che aleggia dappertutto, l’idea di un futuro, e non solo per i giovani, sempre più incerto, eppure…

Ieri ho saputo da un’amica che una ragazza senegalese amica di entrambi, ha dovuto lasciare l’appartamento dove viveva perché, da un bel po’, non riusciva più a pagare l’affitto. Vive in Italia con il marito anche lui in difficoltà con il lavoro, visto che l’azienda dove lavorava prima, un’impresa edile, ha chiuso i battenti. Continua a leggere “Ma, è tempo di crisi?”

Noi!

Lo spaccato d’umanità che s’incontra nei forum, nei blog, rispecchia il corrispondente della strada, degli uffici, dei negozi o dei supermercati. L’unica differenza è che il blog è come una vetrina e nelle vetrine generalmente si espongono le cose belle. Ma alle volte, proprio perché si ha voglia di visibilità a tutti i costi, si esagera, non so quanto in maniera consapevole, fatto sta che invece si rappresenta la parte peggiore di sé, e la cosa più buffa è che non ci si rende conto dello spettacolo indecoroso che si offre. Continua a leggere “Noi!”

Al mattino…

Al mattino, quando apro i giornali, faccio quasi sempre la stessa considerazione: cosa li leggo a fare?

E già… ormai si legge solo di cronaca nera, di appropriazioni indebite, di corruzione, di una politica che, indaffarata a proteggere con arroganza il (suo) potere, di tutto parla e s’interessa tranne che dei problemi reali della gente. Disoccupazione, precari, futuro dei giovani o stringere la cinghia a fine mese, a chi vuoi che importi, tanto, a “quella gente” se perdono il posto di lavoro, male che vada si portano a casa un bottino di 40 milioni di euro come liquidazione…

Il fatto è che, leggendo ogni giorno di queste notizie, vorrei potermi sentire indignato, ma dentro di me, anche l’indignazione non riesce più a trovar spazio, perché mi rendo conto che non puoi passare la tua vita sentendoti indignato, urlando ai quattro venti che le cose così non possono funzionare, discutendo animatamente con chi ha le fette di salame sugli occhi, magari per paura, magari per ignoranza, magari perché certe realtà sono scomode da vedere ma, mi domando e dico, c’è un’alternativa migliore o diversa?

Beh, in fondo come dice il famoso detto, occhio non vede, cuore non duole, e allora, è giusto guardare soltanto il proprio orticello, considerarsi al di sopra di tutto e di tutti, vivendo abbarbicati all’inutile arte dell’arrangiarsi?

No, non credo che lo sia.