L’Aquilone…

E già, l’aquilone… non c’è nulla di duraturo o d’immortale, se non nei pensieri di chi non ha voglia di dimenticare; certo, alle volte si vive solo per un alito, ma quel che resta poi è molto di più e non parlo solo di ricordi che nel tempo sbiadiscono se solo non si coccolano con cura, parlo di quell’immagine che resta impressa nella memoria, indelebile, l’immagine di un viso, di un sorriso, di gesti o di mani che si toccano, l’immagine che non conosce il trascorrere del tempo e che da sola racconta più di qualsiasi altra cosa.

L’aquilone… pensandoci (…), non ho mai corso con in mano un aquilone. Ne ha visti tanti – come questa estate – di mille colori e forme, volare leggeri nell’azzurro del cielo, gli occhi all’insù senza mai perdere un battito di quelle ali, la morbida discesa che dopo una virata improvvisa, riprende forza per poi risalire con più vigore, fiero di esserci ancora e di poterlo dire.

Quel filo che lo lega è come il tempo, che è in ogni minuto che passa, in ogni sensazione che vive, in ogni angolo dei desideri, in ogni frammento delle emozioni, è tutte le volte che si ha voglia di pensare a come viverle ma, anche solo pensarle, è tanto.

 

*** AAA… cercasi…

               ‘nnagg… !!!

Oggi, dopo aver mangiato il mio solito panino, visto la bella giornata di sole, decido di concedermi un acconto ai miei 7.000 passi giornalieri e così m’incammino senza una meta fissa per le vie della città.

Ad un certo punto mi vengono incontro due signori, marito e moglie, un’età compresa tra i 75 e gli 80 anni più o meno che, passo dopo passo, litigavano alla grande. Un manico ciascuno, portavano un catone di un bel colore verde praterello (il catone è un grande catino capiente e vistosamente colorato… da Wiki_Arthur 🙂 ) colmo di biancheria, che immagino avessero ritirato da una lavanderia a gettoni che si trovava poco più in là. Continua a leggere “*** AAA… cercasi…”

Giusto!

Sguardo

Sai, penso che non sia la donna giusta per me. All’inizio, molto preso da lei, la pensavo diversamente, ma oggi, viste le tante cose che ci dividono, temo di essermi sbagliato e allora che faccio? Beh, continuo, cercando di mediare fino a che posso.”

Si era in vena di confessioni l’altra sera con un amico e stranamente, lui che in genere è molto attento alla sua privacy, improvvisamente ha incominciato a parlare delle cose che non andavano con la moglie, lasciandomi a dire il vero un po’ sbigottito, immaginando tutto il contrario.

Diversità nelle cose più comuni, l’ordine, l’organizzazione della casa, per esempio, critiche e litigi che alla lunga ha messo entrambi sulle difensive, l’uno nei confronti dell’altro.

Insomma, poca serenità e forse qualcos’altro non detto.

Ma esiste la donna o l’uomo giusto?

Bella domanda!

Secondo me no, esistono persone che per tutta una serie di motivi s’incontrano e, tra paure, cose giuste e sbagliate, riescono a trovare un equilibrio, nel quale e con il quale convivere.

Nessun compromesso però, piuttosto la capacità di riuscire a mediare senza per questo mettere da parte l’amore, l’affetto, la stima e la comprensione; quindi la consapevolezza di non essere gli unici, per dare spazio all’altro e, se è il caso, rinunciare a qualcosa.

E questo avviene, secondo me, sia da giovani o che ci s’incontri strada facendo.

Esiste piuttosto la persona con la quale si riesce a portare avanti un progetto, piccolo o grande che sia, bisogna essere in grado di mettersi da parte al momento giusto, cosa non facile e non sempre possibile a dire il vero.

Se ciò non avviene, meglio troncare fino a che si è ancora in tempo. La vita in fondo non è altro che una continua ricerca, finita una storia se ne inizia un’altra e prima o poi, sarà quella giusta.

La storia ovviamente.

Capire e farsi capire.

Uhmmm

Ieri ho avuto una conversazione che mi ha fatto riflettere molto, in contrapposizione al mio “camminare insieme”, cioè a quella voglia di sentirmi sempre e comunque partecipe della mia vita anche insieme agli altri, mi si poneva l’enigma dell’uomo che invece, malgrado cerchi o si illuda di non essere da solo, viva la sua vita in solitudine, perché, per esempio, nei momenti più bui, quale può essere la morte, malgrado abbia vicino a sé chi gli vuol bene, l’affronta comunque da solo.

E’ vero da un lato, ma non del tutto secondo me e la risposta sta in quel bisogno che ognuno di noi ha, malgrado viva la sua solitudine, di sentirsi parte di qualcosa, di qualcuno.

E’ forse un attimo, impercettibile, una sensazione che comunque non lascia spazio ad equivoci; il calore di una mano, o lo sguardo di chi ti ama vuol dire che non c’è l’abbandono, vuol dire che malgrado tutto, non si è da soli ad affrontare l’imponderabile.

La condivisione è un atto di fiducia, non importa se avviene subito o un po’ per volta, ma perché ci sia deve esserci la volontà di capire e di farsi capire, proprio perché noi non siamo un’isola felice e solitaria, ma qualcosa che fa parte di qualcosa più grande, l’insieme di tutti noi. Nessuna realtà può essere scardinata o violata, indubbiamente, ma per fare parte di altre realtà, deve esserci uno sforzo comune, altrimenti è tempo perso.

Così, giusto per dire.

Buon 25 Aprile!

* E già, e poi?

Alessi

“Oggi non te l’ho detto, è vero, perché abbiamo parlato di altro ma,  maglioncino a V abbottonato sul davanti color zafferano e pantaloni di velluto borgogna, dentro agli stivali color castoro. Oggi niente collana ma una sciarpetta nera attorno al collo per non sentir freddo sulla scollatura a V.

E poi, diresti adesso… “

   “E già, e poi?”

E’ vero, non ho mai fatto mistero della mia curiosità, anzi, perché essere curiosi, di quel tipo di curiosità, stimola la fantasia e la rende creativa, crea un contatto che in un gioco iniziato non si sa come può diventare una miscela esplosiva, dove anche i suoni, i colori, i particolari più insignificanti, fanno a gara in un primato di seduzione che come premio finale ha un solo obiettivo: emozionarsi, sentirsi complici, stare bene insieme. Continua a leggere “* E già, e poi?”

Attenzione!

Pittura_Fresca

Oops, pittura fresca!!!

E già fate attenzione, stamane mi sono svegliato con la voglia di rinfrescare tutto. Come mai?

Boh, così, giusto per fare. State attenti, il blu tra l’altro è un colore difficile da togliere e, evvabè, anche da dimenticare.

Ricordate il blu del cielo in una giornata di sole mentre siede sdraiati sulla spiaggia?

E il blu intenso del mare? Così, giusto per dire ovviamente.

Buon inizio settimana e, mannaggia, attenzione, pittura fresca! 🙂

* In silenzio.

Silenzio_a

Volevo cambiare post, scrivere cose importanti della vita, dell’amore, di gioie e di dolore, di aspettative mancate e ritrovate, persino di silenzi, insomma, di qualcosa che mi facesse pensare solo per un attimo che la strada che sto percorrendo non è solo a ostacoli, che il sorriso, quello che mi sveglia ogni mattino, è contagioso anche per gli altri, per chi pensa che il mondo sia tutto sulle sue spalle, per chi non ha tempo per soffermarsi e prendere respiro, per chi è così preso dall’essere se stesso, che non vede niente di diverso.

Avrei voluto cambiare post, ma il bisogno di mettere ordine in questi miei pensieri mi lascia al momento, come dire, un po’ disorientato, forse perché malgrado tutto ciò che ho capito della vita, ahimè, è assai ben poco e da un lato, anche se mi sorprende, mi da l’esatta dimensione di come siamo fragili e allo stesso tempo futili, perché ci perdiamo in cose assolutamente inconsistenti.

Vorrei poter cambiare post per dare il via a nuove discussioni, dove né i miei problemi, né quelli di un altro siano l’argomento preferito, dove parlare del più e del meno diventa l’occasione per prendere coscienza di una realtà che spesso confonde il vero con il virtuale, ma che non ha niente a che vedere con i sogni, dentro queste pagine, fuori per le strade, nelle piazze che chiedono giustizia, nei prati sempre più soffocati dal cemento, nelle distese immense di un mare misterioso, tra le corde che vibrano di un’emozione sconosciuta.

Voglio, ma ciò che realmente voglio è non voler nulla, cullarmi nell’idea che ciò che ho è già abbastanza, qualsiasi cosa in più è bene accetta, ma non per questo mi accontento.

E poi, parafrasando … , mi siedo in silenzio e ascolto i miei pensieri.

Affinità.

Scarpe_b

Un tempo, parlando del più e del meno, ci si chiedeva se può esistere un certo tipo di affinità tra amici così come esiste, a volte, nella coppia ed io dicevo che sì, e nel dirlo mi veniva in mente l’amicizia che c’è tra due amici per la pelle, dove basta uno sguardo per capirsi al volo, spesso guardati con sospetto per questo loro essere uniti, e quanta invidia che prova per questa alchimia chi non la vive, perché in qualche modo lo fa sentire messo da parte.

Si trova nell’amicizia così come nell’amore, ma in due modi diversi; la complicità o a dir si voglia affinità tra due persone che si amano, oltre ai famosi peccatucci confessati, ci sono anche quelli che non c’è bisogno di confessare, perché la conoscenza è fatta di intime condivisioni che non soltanto riguardano il pensiero, ma anche il corpo, quella parte di noi che proprio perché troppo personale da esporre, da fare vedere a tutti, un amico ovviamente non conosce.

E’ forse più difficile tra due persone che vivono insieme, ma quando succede e alle volte succede anche solo in piccole cose, è tutto e a questo proposito mi vengono in mente i due vecchietti di cui ho sempre raccontato, ognuno parte dell’altro, persino ogni passetto sembra fatto in sintonia, per cui queste affinità non è che si sentano più forti in un rapporto di coppia, sono solamente diverse, ovviamente quando ci sono, sia nella coppia che nell’amicizia.

Oppure no? 😉

ps: a grande richiesta ho rimesso la foto della “discordia”, cioè quella delle (orribili) scarpe che avevo messo appena pubblicato il post, detto con più di un sorriso sulle labbra  ovviamente. 🙂

Complicità!

Ieri l’altro nel blog di Alessandra c’è stata una simpaticissima discussione tra me, Alessandra, Rosy e Erik  sulla complicità, sì, quella strana cosa che nasce tra due persone magari all’improvviso, quella che è fatta di alchimia allo stato puro, e che spesso travolge senza se e senza ma. Ho cercato di spiegare il mio punto di vista, mannagia, spero di esserci riuscito, ma poi mi è venuto in mente un pezzo che avevo scritto nel lontano settembre 2009, “ Ciao.” e che forse può togliere definitivamente ogni dubbio su cosa io pensi sull’argomento.

Beh, ve lo ripropongo. Continua a leggere “Complicità!”