Aspettando…

Beh, lo ammetto, ultimamente batto un po’ la fiacca, complice tanto lavoro da sbrigare e anche un po’ di stanchezza che a tratti si fa sentire, ahimè. E quindi nell’attesa di nuove ispirazioni – in effetti avrei tante cose da scrivere, ma devo solo trovare il tempo di metterle insieme, mannaggia – vi ripropongo una ricetta Sicula ” Braciolette di pesce spada al forno” che avevo scritto nel lontano 2009, che stando alle statistiche del blog è “lettissima” ( si può dire? ), anzi, dippiù, dippiù, segno che l’argomento in rete va alla grande.

La dedico a due amiche blogger Siciliane che proprio in questi giorni hanno scritto due post bellissimi sulla Sicilia: Calo, che  con il suo “Noi Siciliani”  ha fatto venire fuori tutto il mio orgoglio Siculo e Marirò che con il suo simpaticissimo “La forza della parola non detta” mi ha riportato in luoghi e usanze che stavo per dimenticare.

Due Sicilianuzze DOC, con dentro la fierezza della terra Siciliana, che ho avuto il piacere di conoscere tra queste pagine.

Braciolette di pesce spada al forno

Bene, visto che si è parlato di mare, voglio proporvi un piatto tipico Messinese, la mia città d’origine, “ Le Braciolette di Pesce Spada al forno”.

 Il Pesce Spada ha rappresentato nelle acque tra Scilla e Cariddi, una sfida dell’uomo per la sopravvivenza, e la sua pesca nei tempi passati, veniva fatta con delle piccole barche a otto remi, Le Feluche, che oggi sono state soppiantate da potentissime barche a motore con un albero altissimo, dove in cima ci sta l’uomo che con le sue urla, avvisa che il pesce spada, il re dello stretto di Messina, è stato avvistato e una lunga passerella per consentire al fiocinatore il tiro sul mitico pesce da una posizione quasi perpendicolare.

 E’ questo un piatto semplicissimo e di facile preparazione, ma che non ha niente da invidiare ai piatti più elaborati e complessi.

Ingredienti:

  • pesce spada tagliato a fettine sottili (leggermente più grosse del carpaccio…) kg. 1
  • pangrattato circa 200 gr
  • capperi gr. 50
  • un mazzetto di prezzemolo
  • formaggio pecorino grattugiato
  • foglie di alloro secche
  • olive verdi snocciolate
  • olio, sale e pepe quanto basta.

Preparazione:

condire il pangrattato con i capperi, le olive e il prezzemolo, il tutto tritato finemente, il formaggio pecorino grattugiato, un po’ di olio, sale e pepe, in modo tale che l’impasto risulti ben amalgamato e leggermente appena “unto”.

Lavare le fettine di spada, togliere l’eventuale pelle inutile, metterle su di un tagliere e versare in ciascuna di esse un cucchiaio raso di pangrattato (composto ottenuto… )

Arrotolare le fettine su se stesse, come fossero degli involtini ed infilarle in uno spiedino, alternando con delle foglie di alloro secche.

Riporre gli spiedini in una teglia da forno, spennellare con un po’ di olio e porre nel forno ben caldo preventivamente portato a 200 gradi e fare cuocere per circa 8/10 minuti (attenzione alla cottura… )

Servire ben  calde versandovi sopra “u sammurigghiu” (il sammoriglio… ) e con un contorno a piacere.

U Sammurigghiu…

E’ un’antica salsetta che in Sicilia viene usata per accompagnare grigliate di pesce e di carne.

Il limone deve essere emulsionato con l’olio, il prezzemolo, l’aglio e l’origano fresco. E’ un ottimo condimento, semplice da fare, insomma, un successo sicuro. Esiste anche la variante senza origano, più delicata come sapore.

Ingredienti:

  • 2 limoni
  • 2 spicchi d’aglio
  • un ciuffo di prezzemolo
  • ½ cucchiaio di origano fresco (anche da non mettere)
  • un bicchiere di olio extravergine d’oliva
  • un bicchiere d’acqua tiepida

Preparazione:

Spremere i limoni e filtrare il succo. Lavare il prezzemolo e tritarlo finemente assieme all’aglio pelato, metterli dentro ad una scodella con l’olio e all’origano.

Fare scaldare leggermente un bicchiere d’acqua e incorporarla lentamente all’olio mescolando continuamente con una forchetta, unire il succo di limone poco per volta proseguendo a mescolare.

Alla fine la salsa deve risultare ben emulsionata e allora sarà pronta all’uso

Buon appetito!

Ps: con questo piatto, si può abbinare ovviamente un vino Siciliano, un Corvo Bianco Duca di Salaparuta, un ottimo vino dal profumo intenso, delicato, fruttato e dal sapore fresco e armonico.

E’ un vino giovane che si accompagna perfettamente con i piatti di pesce e tra l’altro, lo si può trovare anche nei supermercati.
In alternativa, un Collio Pinot Grigio, del Friuli Venezia Giulia.

Ps di ps per Marirò e Calo: andate a leggere l’altra mia ricetta Sicula che magari conoscete già, “E… stasera per cena: U Piripacchiu”

46 pensieri su “Aspettando…

  1. E già le due Sicilianuzze sono veramente speciali, ma prima o poi cara Patrizia farò una dedica anche alle amiche Noddiche, cosa preferisci, antipasto, primo, secondo o dolce? ☺

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  2. anche io preparo il pesce con questa specie di impanatura pane capperi olive e prezzemolo, ma l’idea di aggiungere il pecorino è geniale!! 🙂 la proverò….. 😉

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  3. Ma grazie, Arthur! Che bella dedica! E con un piatto principe!
    Gli involtini di pesce spada sono ottimi, li preparo spesso in estate e sono sempre un successo. Di solito li cuocio sulla bistecchiera elettrica, ma anche al forno vanno benissimo purchè non si ecceda nella cottura. U sammurigghiu per questo piatto non lo uso, ma aggiungo un po’ di succo di limone nell’impasto della farcitura.
    Bene, bene, vedo che te la cavi alla grande in cucina. Vado a leggere u piripacchiu. Complimenti per la scelta del vino, il Salaparuta bianco è uno dei pochissimi vini che riesco ad apprezzare nonostante sia astemia 🙂

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  4. Sono cresciuto a pesce spada, quando tornavo in Sicilia andavo con mio zio a Messina da Nunnari, lo cucinavano divinamente ed era una delizia per il palato.
    A proposito, un altro piatto che mangiavo sempre in quell’occasione, quando c’erano, erano i stuppateddi, li conosci Marirò? 🙂

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  5. Ahahah l’ho cucinata giusto oggi la tua ricetta ( quando si dice la combinazione;) io non sono in dieta come la Pat :)) sono stata magra per una vita ed ora che sono più ciccia me la tengo ( ridooo)
    L’ho cucinata ,però , con qualche variante…lo smeriglio al posto del pesce spada e il parmigiano ( amo il pecorino, ma non ne avevo in casa) di solito lo compro quando vado al mare lo trovo migliore.Noi Noddici siamo aristi col parmigiamo ,ma non con il pecorino. Non conoscevo la salsina, ( immagino gustosissima) la prossima volta la provo. Yamm !
    Buona serata Arthur e alla prossima …ricetta?!?
    Baciotto

    p.s.Pat dice no no no noooooo ma te lo ha detto che si è sbafata una mega porzione di sarde en saor ????? ( ahahahahahah )

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  6. Evvabè cara Rosy, altro che con qualche variante, una variantona direi, il pesce spada è, equi mi fermo. ☺
    Anche se il pesce è tutto buono, per cui… alla prossima.
    E visto che ci sono, buon venerdì.
    Ps: si lo so, la Pat solo i miei piatti non mangia.:'(

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  7. 🙂

    Beh, visto che sei Romana, due spaghe all’amatriciana o una carbonara, immagino che tu sappia farli benissimo. L’ultima volta che sono stato a Roma, città che adoro, andavo a mangiare a Campo dei Fiori, in una trattoria con i tavolini proprio a ridosso delle bancarelle del mercato e la carbonara era speciale, oltre che abbondante, forse troppo abbondante.

    ‘nnaggg… mi manca un po’ Roma e mi sa che prima o poi ci ritorno. Ma prima devo ritornare a Firenze, Venezia, Torino, Parigi, Londra, Amsterdam e… evvabè, in effetti è tanto che non mi muovo, e mi manca. 🙂

    Ciao Manu, buon fine settimana anche a te e salutami Roma. 🙂

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  8. Calo

    Eccallà!! 🙂
    Ti ringrazio, caro Arthur, per queste goduriosissime dediche gastronomiche!
    Il piripacchio lo faccio tale e quale a te, quanto agli involtini di pesce spada… ti suggerisco la mia variante al “pesto scappato”, nata in un’occasione in cui… andavo ” di prescia”.
    Si fa un trito con una manciata di noci, mandorle e pistacchi, qualche pomodoro pachino e un filino d’olio. Si adagia questo “pesto scappato” sulle fette di pesce spada che vanno poi arrotolate a mo’ di involtino e fermate con uno stuzzichino. Si dispongono su una teglia e si coprono con una dadolata di pomodorini, condita con olio, origano, menta e sale.
    Si tengono in forno a 180° per 10 minuti; spento il forno si spolverano con un’abbondante manciata di “muddica atturrata” e… pancia mia fatti capanna!! 😉

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  9. Embè Arthur era l’ unico pesce che avevo a portata di mano.Di solito compro il merluzzo,ma stavolta non mi piaceva (il mare è lontano da qua)😞Non compro mai surgelati….La Pat fa così. …ma poi è una adorabile ragazza😃
    Bacioni a Te e a Lei!
    Buona domenica delle Palme

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  10. Aurore2014

    Scusa Arthur, sono molto in ritardo a passare per un saluto.. Fantastica ricetta, ma chissà se avrò mai il tempo per sperimentarla anch’io in cucina! 😦 Hai fatto una bella dedica alle tue amiche speciali e a nome delle “noddiche” ti ringrazio per aver pensato anche a noi 😉 Sei proprio un gentiluomo! 🙂 Ti auguro fin d’ora una Pasqua gioiosa e magari anche “golosa” 😀
    Un grande abbraccio
    Aurore

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  11. sssssttttt…..Arthur hai ragione meglio non farsi sentire ! Ma penso proprio che lo sappia già da un pezzo ….è questo che è spesso così “irrequieta ” ( ridooo) .
    Ciao bell’uomo passa una
    buonissima Pasqua .
    Abbraccione pasquale
    ;))

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