*** Uno con tutto quel mare.

Canneto

“Quando tira ponente nel cuore…”

… l’anima si riscalda, perché vado alla ricerca di quel soffio che rimescola il mio modo di sentire e allora guardo il mare come per ritrovare me stesso che, nel frattempo, si era perso senza poter guardare il mare. Quante volte mi sono chiesto cosa avesse da raccontarmi, il mare, quante lotte, quanto dolore, magari quante gioie, quante verità in quel silenzio assorto e solitario; non aspetta altro che essere ascoltato, il mare, allora vedi sguardi che si perdono lontano, canti con voci fioche e rauche di terre nostalgiche e abbandonate, parole sussurrate per paura di far troppo rumore, parole che parlano d’amore, d’amore per il mare. In una notte d’estate, alla luce di una lampara, lasciandomi cullare dal dolce rumore delle onde che accarezzano la barca, alla ricerca di un pesce da pescare, guardo la luce riflessa e in mezzo, tutto quel luccichio, sembrano occhi che mi guardano, che hanno solo voglia di raccontare il mare; poi penso a quel pescatore Santiago, in lui tutto era vecchio, la pelle bruciata dal sole, le rughe come solchi profonde sul viso, le grosse mani tozze e piene di tagli, tranne i suoi occhi, che malgrado il tempo, erano rimasti azzurri, azzurri come il mare; ed è così che i miei occhi si sono persi in un orizzonte che non c’era, da solo sul pontile in un fresco mattino d’estate guardando il mare, più guardo e più sembrava di riuscire a vedere ancora tanto mare. Se penso a qualcuno lontano, lo penso in riva al mare e allora, è quel mare che ci separa e poi ci unisce, la risacca delle onde in riva al mare poi, poi seduto in riva al mare di sera, quando il sole si tuffa per diventare tutt’uno con il mare, sento di esserci dentro anch’io, uno con tutto quel mare.

Immaginate una casa con un tetto piano e una terrazza sopra rifinita come fosse un merletto pitturata di bianco con mani grossolane di calce viva, solo una grande, grossa porta di legno, con sopra tante mani di pittura sovrapposte che si vedono, l’una all’altra, dipinta malamente d’azzurro ed anche un po’ scrostata, e davanti la spiaggia di sassolini bianchi, piccoli, levigati e lisci, e verso la battigia, sempre più fini, con tante conchiglie colorate, che s’intravedono mischiate tra di loro; immaginate l’alba, aprire quella porta, vedere il mare così piatto che sembra quasi finto, i riflessi di luce che si specchiano nell’acqua, lontano due barchette che ritirano le reti, l’aria frizzante al punto che avere indòsso un maglioncino e tenere le braccia intorno al petto è solo voglia di sentire un po’ di caldo, affacciarsi e rimanere senza respiro, per quanto è bello e puro ciò che vedi; immaginate che sulla spiaggia, davanti alla casa, c’è una piccolissima piazzola fatta di sassi sistemati alla rinfusa, con sopra un tavolo lungo in ferro battuto arrugginito, con il piano di cristallo con delle macchie opache forse del tempo, sedersi per consumare un buon caffè, guardarsi negli occhi e senza dire parole sorridere al mattino felici di esser lì e allora, niente più affanni, niente più voglia di scappare, il sole sorge lentamente e lentamente anche il sorriso s’illumina d’immenso, rimanere seduti e non aver voglia più d’alzarsi, scoprire d’aver vissuto quel momento ma d’esserci dentro come se fosse nuovo.

Immaginate!

E dopo tanto comunicare, voglio concedermi un attimo di nostalgia pensando al mare. Sì, come direbbe qualcuno, un nostalgico ritorno.

28 pensieri su “*** Uno con tutto quel mare.

  1. alanford50

    Mi è piaciuta tantissimo la seconda parte del tuo post, mi è piaciuto il netto contrasto di tutte le cose terrene, le cose se vogliamo vecchie, segnate dal tempo, a ribadire la cruda inesorabilità della consunzione del tempo, contrasto netto ma comunque piacevole con il senso di vita, di desiderio, di voglia e coscienza dell’essenziale, e con loro la capacità di sapersi lasciare coinvolgere ed avvolgere, come un insieme essenziale e imprescindibile del vivere.
    Ciaooo neh!

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  2. C’è sempre mio caro Alan, se si è consapevoli, il bisogno di ritrovarsi in luoghi, spazi e atmosfere che respirino nel passato non necessariamente del tutto remoto, un alito di “cose buone” che si amano o che si sono amate, dove non si combatte per sopravvivere, ma solo per vivere serenamente un bisogno che nasce quasi esclusivamente da dentro ognuno di noi. E allora un racconto per immagini parla di questo coinvolgimento “come un insieme essenziale e imprescindibile del vivere.”
    Grazie! 🙂

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  3. È un altro dei racconti di Tuo padre Santi?
    È Bello! e lo scrivo con la maiuscola.Mi trovo d’ accordo su tante cose….una di queste ,è che succede anche a me di pensare alle persone che voglio bene vicino al mare….Lui (il mare)col suo rumore col suo odore è costantemente nei miei pensieri belli o brutti che siano,non so il perché. È così!
    Il racconto è molto visivo e mano a mano che continuavo a leggere navigavo con la fantasia.
    Grazie Arthur per queste belle sensazioni.Un abbraccio di Buona notte,magari sognando il mare ☺ 🏊

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  4. No Rosy, è un mio racconto, scritto nel 2010 per il blog e ripescato, così come faccio ogni tanto, per un po’ di nostalgia e non solo per il mare.

    Grazie a te carissima, a presto. 🙂

    ps: mio padre ha scritto solo poesie.

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  5. Oh mannaggia, siamo in diretta. 🙂

    Sì, anche. Quella casa l’aveva comprata mio zio e si trova a Lipari. Sono stato il primo a “viverla”, ci sono andato con la mia compagna di allora in attesa che arrivasse mio zio. Poi ho anche curato la ristrutturazione, per cui l’ho vissuta davvero come se fosse casa mia. Ci ho passato delle belle vacanze, il posto era meraviglioso, aprivi la porta ed eri di fronte al mare con la spiaggia davanti. Quante volte la sera a guardare la luna specchiarsi in un mare che era come una tavola!

    ‘nnagg…!!! 🙂

    ‘notte cara, ci sentiamo presto.

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  6. Ah ah ah si, in simultanea. ..alla sera non andrei mai a dormire,però quando mi ci sdraio ci sto benissimo!!! L’ hai ancora quella casa? Che bellezza. …è il mio sogno (sempre meno attuabile ahimè) ho sempre detto che non appena mi fossi liberata dalla due più grandi preoccupazioni, sarei corsa a vivere al mare.Ma è risaputo che per poter vivere i sogni occorre agire senza scrupoli e ascoltare la mente. Non il buon cuore che mi frega sempre.Va beh
    A presto Arthur notte notte💤

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  7. Non ne compreresti un’altra? 🙂 torno “uora uora” dal lago di Garda giornata bellissima poca gente, è giovedì,ma tante “svetlane” e soliti tedeschi che non mancano mai.’Na meraviglia.
    Buona serata caro Arthur 😊

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  8. Ho già letto tante volte le tue parole, da subito, appena hai pubblicato. Tante e tante volte e ogni volta non sono riuscita a scrivere niente. Tante parole girano vorticosamente nella mia mente, ma non riesco da dar loro un filo logico, un vero senso. La confusione regna sovrana in me in questo periodo, per tanti e tanti motivi. Tristezza, delusione, stanchezza, ansia, preoccupazione, tutto un miscuglio che non mi fa stare tranquilla e soprattutto mi toglie lucidità e ci sarebbe il rischio di scrivere delle grandi “castronerie”!!!
    Eppure non riesco a togliermi dalla mente il mare, il mare che questa sera sono andata a guardare, reso ancora più bello da uno splendido arcobaleno che piano piano si è dissolto, portando con sé un po’ della serenità che mi aveva regalato. Portandosi via sogni che non hanno motivo di continuare a vivere, sentimenti che non devono esistere. Li ha portati via dolcemente per poi adagiarli sulla superficie increspata del mare, forse chiedendogli di cullarli teneramente, consapevole della sofferenza nata dal suo averli portati via.
    Chissà, forse era proprio lì a far compagnia al mare mentre aspettava che io arrivassi per illuminarmi gli occhi, ma nello stesso tempo per far stillare anche una lacrima….
    Pat con nelle orecchie …. La voce del silenzio !!!

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  9. @Patrizia,
    “mi toglie lucidità e ci sarebbe il rischio di scrivere delle grandi “castronerie”!!!”

    E menomale che correvi quel rischio, ho letto la seconda parte laddove regali le tue parole ed i tuoi reconditi pensieri al mare, non oso pensare cosa saresti capace di scrivere se questo fosse per te un periodo UP, ma forse è la magia che solamente la voce del silenzio sa regalare a chi la sa ascoltare e sopprattutto comprendere.
    Ciaooo neh!

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  10. Quanto tempo non vado sul lago di Garda!

    Sì Rosy, la comprerei un’altra casa in quel mare davanti a casa, scusa il gioco di parole, e chissà se prima o poi… nel frattempo, continuo a sognare. 🙂

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  11. Emmenomale, ribadisco acodandomi a Alan, che il periodo è quello che è, altrimenti cosa avresti scritto? 🙂

    Le lacrime che vengono da quei pensieri alle volte fanno bene, perché ci riportano in una dimensione tutta nostra, soli con i nostri pensieri, uno con tutto quel mare.

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  12. La nostalgia è tutto se non lascia troppi segni dolorosi Manu. Per me è solo una piccola parentesi, mi ci faccio cullare, mi abbandono per un attimo alle mie fantasie e poi ricomincio d’accapo. 🙂

    Buon mare sognandolo purtroppo, ma quanto prima… 🙂

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  13. Alzarsi alla mattina aprire le finestre e trovarsi il mare davanti sia d’ inverno che d’ estate beh….ehmm ehmm è tutto un altro vivere! Nel frattempo….. sognamo….Buon Week end Arthur ☺

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  14. Per Alan e Arthur…
    Non so cosa avrei scritto, forse un bel niente, sono partita dicendo che non riuscivo a scrivere nulla e poi le parole sono sgorgate da sole, quasi come quella lacrima che ha bagnato il mio viso!
    Serena notte! Pat

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  15. Riguardo alla nostalgia. ..parola double face.Dolce e amara.In questo momento per me è sinonimo di malinconia.Il mare non c’ entra, lo amo cmq e sempre sia nel bene che nel male.La nostalgia è in quel mondo che non c’ è più da un paio di anni.Ma c’ est la vie! Chiudo ho già detto troppe sciocchezze.
    Buon sabato di festa. 🙂 baci a tutti

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  16. Aurore2014

    Si sente proprio che il mare ce l’hai dentro caro Arthur! Che bellissimo racconto, che ci permette di immaginare, sì.. questa magica atmosfera che hai descritto così bene con gli occhi della tua anima. Restare senza respiro davanti allo spettacolo del mare all’alba, aver voglia di vivere pienamente quel momento, di sentircisi dentro, di non scappare più, quasi fondersi con ciò che ci circonda in un istante che diventa eterno! Ho chiuso gli occhi dopo la lettura e ho immaginato… non è stato difficile con nella mente le tue parole, è stato emozionante. Qualcosa di simile mi è capitato di viverla una manciata di volte nella mia vita, perciò credo di sapere dentro di me cosa hai voluto raccontare, anche se poi le emozioni sono del tutto personali e soggettive.. non riesco a trovare le parole giuste per spiegarmi… ma comunque grazie Arthur, hai condiviso davvero il tuo stupendo “mare” e mi è piaciuto tanto!
    Il sole del mio avatar ti bacia in fronte. 😉 :-*

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  17. No cara Rosy, perché mai sciocchezze, bisogna lasciarsi andare alle volte, anche a costo di fare emergere un po’ di amarezza. L’importante è che poi si vada comunque avanti, pur con un pizzico di nostalgia. 🙂

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  18. Ti sei spiegata benissimo Aurore e sono felice se con le mie parole tu abbia vissuto un momento emozionante, felice perché ciò vuol dire che le mie sensazioni, le mie emozioni, sono riuscite ad arrivarti tutte così come le ho provate.
    Grazie cara Aurore, preso al volo il bacio in fronte del sole del tuo avatar. 🙂

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