Che noia… tanta maledetta noia!

“Credo che nella vita tutta, ci siano sempre tra bianco e nero un sacco di sfumature di grigio e, per fortuna, aggiungo.

Vuol dire riuscire a vedere anche l’eccezione, la diversità, ma poi, riferita a cosa?
Quanti di noi potrebbero giurare di non aver, almeno per una volta, indossato una maschera?

In ogni caso, nella rete ho trovato piuttosto persone che nel personaggio cercavano rifugio, perché incapaci di riconoscersi in se stessi e, di conseguenza, proporsi banalmente per quello che sono.

 Che noia…tanta maledetta noia!

 Nel senso negativo del termine, i veri personaggi li ho trovati nella vita reale e sono i più pericolosi. Sono quelli che nella vita di tutti i giorni calpestano la tua immagine per arrivare chissà dove, sono quelli che nell’egoismo, nella viltà, nella fame di potere, in nome di non so quale verità, sono disposti a tutto pur di raggiungere obiettivi personali.”

Quanta attualità in queste parole… circa un anno fa, le avevo scritte come commento in un post di Elle “ Persone o personaggi” , quanta attualità in queste parole, soprattutto oggi che stiamo vivendo, frastornati, una campagna elettorale che nella menzogna ha fondato le sue verità.

Ma al di là di tutto questo, è d’attualità per quelle persone che ogni giorno ci circondano e che con la loro storia, ahimè, sempre più mutevole, sopravvivono vestendo sempre più spesso i panni di una identità che si barcamena tra convenienza, fantasia e realtà.

E se si è scelto di rimanere se stessi, è a quel punto che magari non ci si riconosce più, perché il rischio che si corre è di rimanere indietro, schiavi di una realtà che non sta più al passo con i tempi.

Che noia…tanta maledetta noia!

52 pensieri su “Che noia… tanta maledetta noia!

  1. Già… non è che sia riuscita a seguirti in tutto quello che intendevi (ma non lo ammetterò mai, per non sfigurare con le altre tue seguaci! 😉 ), però non posso che essere d’accordo.

    Diciamo che, per quanto riguarda la politica, ho ormai staccato la spina: forse ho fatto male, forse è qualunquismo, non nascondo la voglia di tornare sui miei passi e rimboccarmi le maniche per fare la mia parte, ma ancora non è il momento.

    Passando invece alla quotidianità… anche lì cerco di annoiarmi poco: no quindi ai rapporti di convenienza, a quelli trascinati in cui non c’è dialogo, o se c’è è pura formalità.

    Non sempre si può fare, ma spesso sì.

    E un po’ di sana verità, aiuta sempre ad annoiarsi meno.

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  2. Giovanna Amoroso

    Caro Athur,
    in questo periodo non ho neanche il tempo di fermarmi a riflettere per 2 secondi… altro che noia!!!!

    Ma ne sono felicissima, sono stracarica di adrenalina e tanta voglia di “vincere” la mia sfida personale…

    baci baci

    Giovanna

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  3. Non credere a quello che ti sembra di vedere. Quelle persone a cui alludi sono dei veri infelici e anche loro dovranno fare i conti con le loro scelte…su questo non si discute.

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  4. laura

    Oggi purtroppo si vive con il culto dell’immagine, esasperata anche dai media e le ultime “gossippate” del nostro premier sono un esempio lampante.

    E a proposito di personaggi, leggevo che le donne, in tutta questa storia di Noemi e company, ne sono uscite distrutte, nella loro femminilità, nella loro dignità.
    Apparire prima ancora di essere?
    Questo è un bel dilemma.

    Ciao e buon fine settimana.

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  5. silvia

    Se si è scelto di rimanere se stessi, la cosa migliore da fare è non darsi pena per gli altri, diventa a questo punto un loro problema e come dice Mr. Loto, dovranno fare i conti con le loro scelte.

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  6. politica? no grazie non la digerisco più
    sai com’è…l’età avanza e molti alimenti diventano pesanti!
    le persone, dovunque tu le incontri, sono e restano persone
    vere e false, reale o web, la cosa non cambia
    io no credo che nel web una persona possa assumere sembianze diverse, vestire quella maschera che tu citi,
    se lo fanno è perchè sono abituati a farlo nella vita
    personalmente non ne ho il tempo, vesto di bianco sia quà che nella vita, adoro l’Irish 😛 sia quà che nella vita…
    chi mi ha incontrata, mi ha conosciuta ha avuto modo di scoprirlo
    poi esistono le barzellette
    ma quelle lasciamole ai carabinieri, o Totti che va di moda!!

    buon week end, che sia luuungo e prolifero 😀
    di cosa vedi tu…

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  7. Perchè poi bisognerebbe essere “schiavi di una realtà che non sta più al passo con i tempi”?
    La realtà, la propria, è sempre un porto sicuro, un punto fermo e irrinunciabile, come un vestito in cui ti senti a tuo agio, come un paio di scarpe, magari non più nuove, ma che hanno assunto la forma ideale per camminare come “in una valle verde”.
    Gli altri sono diversi? Come dicono Silvia e Mr Loto, peggio per loro! Vorrà dire che ne faremo a meno o che limiteremo al massimo i nostri rapporti con loro. Io ho imparato a fare così; ma per me si tratta di un traguardo, che viene solo dopo avercela messa tutta a cercare di capire, comprendere, giustificare… finchè arriva il momento dell’illuminazione, il punto di non ritorno: solo allora capisco che “quegli altri” sono “altro da me”, solo allora, finalmente, diventano trasparenti, smettono di far male ed escono definitivamente dala mia vita, mentre io e la mia realtà restiamo saldi, come il capitano sul ponte della nave, che sicuramente non affonderà, sebbene sembri far acqua da tutte le parti. Prima o poi arriveranno i rinforzi, persone che hanno fatto la nostra stessa scelta e che ci aiuteranno a risalire la china.
    A me piace parafrasare la canzone “Lontano dagli occhi” e dire che tanto, “per uno che scopri lontano, ne arrivano mille a portarti una rosa”…

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  8. Cara Irish, anch’io non voglio parlare di politica, ma solo perché ultimamente sono talmente disgustato che aggiungerei disgusto a disgusto… il mio post nasce da queste considerazioni ma anche da altre strettamente personali e che hanno a che fare con realtà con le quali alle volte mi scontro e, quando succede, non posso non fare a meno di riflettere e soprattutto di chiedermi delle cose, che spesso sono senza risposta.
    Come ho avuto modo di dire allora a Elle, parlando di persone e personaggi, “…lo spaccato d’umanità che s’incontra nei forum, nei blog, rispecchia il corrispondente della strada, degli uffici, dei negozi o dei supermercati. L’unica differenza, è che il blog, è come una vetrina e, nelle vetrine generalmente si espongono le belle cose.
    Anche l’aspetto di un blog, rispecchia questa teoria e, chi più o chi meno, la utilizza per presentarsi agli occhi degli altri.
    Non condanno tutto questo, intendiamoci, anzi.
    Io stesso, faccio la stessa cosa e stimolato dal fatto di lavorare nell’ambito della creatività, curo l’immagine con particolare cura, (scusa il gioco di parole… ) raccontando così di me, tante e tante cose. In fondo, ognuno di noi è persona e personaggio insieme…
    Partendo dal presupposto che non devo dimostrare nulla a nessuno e che, se sono in pace con me stesso, la mia immagine traspare dalle mie “parole” e, anche, soprattutto inizialmente, da come mi pongo davanti agli altri.
    Ma questo accade anche e soprattutto nel reale. Quando incontri una persona per la prima volta, cos’è che ti colpisce inizialmente? Il suo aspetto fisico, come è vestito, come parla e cosa dice, le mani, lo sguardo, tutta una serie di cose insomma, che alla fine fanno di lui una persona ma anche un personaggio (ovviamente tutto questo mio discorso lo faccio nell’accezione positiva del termine…).
    L’essere persone e personaggi insieme, è inevitabile a volte ma, anche indispensabile. Le persone che frequento, conoscono i miei interessi e con alcuni li condivido, con altri neanche un po’, per altri magari sono soltanto un personaggio.
    Certo se diamo a personaggio un significato negativo, allora tutto cambia ma, di cosa stiamo parlando…parliamo di chi del personaggio si fa scudo, di chi ha necessità di apparire diverso da ciò che è, di chi mira a raggiungere obiettivi imprescindibili dalla mia umana comprensione…e di questi nella rete ce ne sono tanti, proprio come fuori e quindi…”
    … è da qui che nasce la mia noia, la mia maledetta noia, perchè alla fine queste persone sono maledettamente noiose.
    E per finire, anch’io adoro l’iris, che con la molteplicità dei suoi colori ricorda i colori dell’arcobaleno e sono contento di aver trovato nel Web una Irish che, come me, ama il mare, l’aria aperta, viaggiare, la buona cucina, i rapporti tra le persone e che mi stimola a fare tanti bei week-end… 😆

    Stra_buon_Week-end anche a te… 😉

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  9. Pienamente d’accordo con te, Rosamaria, il mio “schiavi di una realtà che non sta più al passo con i tempi” era soltanto molto ironico e certo che per me la mia realtà è un punto irrinunciabile, ci mancherebbe altro.
    Bella la tua canzone, mi sa che la che la farò mia anch’io… 😉

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  10. Arthur, ma allora dillo che vuoi attentare alla nostra beltà!
    Ti sei mangiato l’h dell’irish coffee di Irish e ne è saltato fuori l’iris, un bombolone, tutto siciliano, farcito di ricotta e cioccolato fondente. Non mi sarei mai aspettata di diventare preda di queste strane voglie in una stupenda e (finalmente) primaverile giornata di giugno!
    Ecco, mi hai fatto cadere la maschera di persona dagli alti ideali ed ora qualcuno mi metterà nel girone dei golosi 😥

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  11. Divertiti, Arthur! L’Apina starà già morendo d’invidia riccia, belga e… chi più ne ha, più ne metta. Ecco, per consolarsi, si tufferà in una coppa Giolitti fatta venire apposta da Roma e, ne sono certa, lunedì prossimo sarà irriconoscibile! 😆
    Elle ed io ci accontenteremo di una fetta di cassata gelato; la gusteremo pensando ai vs cori, che risentiranno certamente della ns assenza. 🙂

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  12. sancla

    qualche giorno fa ho mandato una mail a 5/6 contatti con scritto “mi annoio”, la risposta di tutti è stata “pure io”. Mi sono un po’ allarmata, se devo essere sincera.

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  13. alanford50

    Che noia…tanta maledetta noia!

    Ma io mi chiedo perchè la gente inorridisce così tanto davanti alla noia, è da quando esiste l’uomo che è uno stato d’animo che lo accompagna, già i primi uomini quando aspettavano la preda da uccidere si annoiavano, dopo avere mangiato la preda prima del sonno si annoiavano ecc.ecc., insomma erano circondati ed immersi nella noia, io credo che sia uno degli stati d’animo primordiali che ha accompagnato il progredire dell’uomo nei millenni, e oggi incredibilmente ci si annoia mille volte di più, ci si annoia in modo esponenziale al numero di distrazioni che abbiamo saputo crearci ed inventarci, che in tutta onestà sono veramente tanti, sentire parlare di noia oggi mi fa venire in mente un meccanismo perverso che ci siamo ingegnati a trovare per attribuire la colpa a lei di tutto il negativo che ci circonda, quando ero pischerlo la società parlando del disagio giovanile dava la colpa alle poche strutture aggregative per i giovani, che poverini , essendo superannoiati sfogavano tutto il loro disagio nel modo in cui la loro intelligenza gli consentiva…..(non aggiungo parole)….. a distanza di un bel numero di lustri la situazione è sicuramente migliorata, molte strutture sono state costruite e messe a disposizione dei giovani, non solo la maggiore libertà loro concessa li mette in condizione di prendersi molte libertà che sono al confine tra il lecito e l’illecito, eppure nonostante tutto sento parlare di quella maledetta noia nello stesso modo come una volta, lo stesso grado di colpa, poverini si drogano perchè si annoiano, poverini stuprano una ragazzina per divertirsi, così tanto per vincere la noia, ogni nefandezza della società giovanile moderna è attribuita ancora una volta alla noia.
    uuuuhhhhmmm qualche cosa non quadra, così come in tutta onestà non mi quadrava già una volta quando ero pischerlo, l’incapacità di chi è giovane di convivere con la noia mi terrorizza perchè a menti incapaci di usare un minimo di raziocinio fornisce l’alibi per commettere impuniti qualsiasi nefandezza, purtroppo un pernsiero utopico mi gira per la testa, come sarebbe bello imparare a convivere con questa benedetta/maledetta noia, così come abbiamo imparato a fare per altri stati d’animo negativi, per esempio il dolore o la solitudine, ma mi accorgo di avere sempre fortunatamente convissuto con una piccola parte di utopia.

    Ciaooo neh!

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  14. Beh, Alanford, veramente io non parlavo della noia come un sentimento che nasce da insoddisfazioni e quant’altro, ma dicevo che mi annoiano le persone che vivono la vita nascondendosi dietro ad una maschera, ma solo perché le trovo false, e quindi prive, almeno da parte mia, di qualsivoglia interesse.

    Entrando invece nello specifico delle cose che hai detto, al di là del fatto che non condivido la teoria che la noia è un sentimento al pari del dolore e della solitudine, personalmente molto difficilmente mi annoio, ma non perché viva una vita particolarmente eccitante, ma perché non ho proprio il tempo per farlo e vista la molteplicità dei miei interessi, non ho neanche la voglia di provarlo come sentimento.

    Sui giovani e sulle “nefandezze” di cui tu parli, credo che sia forse un po’ riduttivo liquidare il problema imputando alla noia la causa dei loro problemi, certo, è quello che generalmente si dice, e magari si pensa, ma dietro ci stanno problematiche molto più complesse, che partono dalla famiglia, e anche, perché no, dalla società che forse non è in grado di stimolare interessi che vadano al di là delle sole “nefandezze”.

    E’ colpa del degrado delle nostre città, del modo come s’imposta educazione dei nostri figli, della mancanza di ideali che spesso sono sostituiti da chimere che, da un lato sembrano facili da raggiungere, ma che in effetti nascondono delle trappole che nel caso di insuccesso, si dimostrano per certe persone più fragili, l’ennesima prova di un rifiuto da parte di chi promette e non ha voglia di mantenere.

    E’ colpa della voglia di possedere a tutti i costi, tutto e subito, cose che altrimenti costano sacrificio, ma torniamo ancora a quello che ci viene proposto come esempio, belli e dannati allo stesso tempo, tralasciando però di dire che per ottenerlo la lotta è dura e alle volte sleale.

    Eccoci, più o meno credo che la famosa noia di cui tu parli, trova origine da queste cose e… sono anche disposto a conviverci, ma per mia fortuna, è un “sentimento” che mi è difficile catalogare come tale.

    CiaO!

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  15. ariel

    Non sono daccordo sul fatto che l’aspetto esteriore i gesti , il come si presenta una persona risulti determinante perchè una persona sia interessante. Almeno per me non è cosi’. Io sono me stessa a prescindere da cio’ che faccio nel campo lavorativo e fuori. Credo che forse questo sia il problema. Non accettarsi per quello che si è.
    Comunque le persone cosi’ sono sempre esistite e piu’ che annoiarmi io non le considero, in quanto credo di avere ancora la libertà di scegliere con chi confrontarmi. E se capita nel lavoro di incontrarle io gioco a carte scoperte e credo di non essere quasi mai scesa a compromessi anzi delle volte sono stata penalizzata per questo.
    L’importante è stare in pace con se stessi e scusatemi ma è importante anche porsi con umiltà di fronte agli altri, criticare meno e costruire di piu’ e scendere dal piedistallo pensando di essere migliori degli altri.

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  16. vedi caro Arthur,
    l’errore stà proprio nel porsi tutte quelle domande che, sappiamo, non hanno risposte
    a dire il vero non servono nemmeno
    siamo talmente in tanti, non è obbligatorio piacere a tutti ne che tutti debbano piacere a noi
    anche perchè se così fosse pensa che bel casotto
    😀 mica facile dar retta a tutti…
    maledetta noia…stagli lontano il più possibile
    gli interessi, i piaceri non ti mancano
    meglio un giorno sereno da soli piuttosto che un giorno noioso tra persone noiose
    😀 i colori dell’Irish rispecchiano la madre terra, l’Irlanda così cupa e silenziosa
    un bordo di panna bianca, densa e dolce
    sono le giornate di sole che la fanno sorridere

    buona giornata
    buon pranzo…capito sempre all’ora giusta!

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  17. @ Ariel: andrò a rileggere tutti gli interventi compresi i miei, ma non mi pare che si ponesse l’accento sul’aspetto esteriore, anzi, ho solo detto che quando si incontra una persona per la prima volta, la cosa che più colpisce è il suo aspetto fisico e dopo…

    Il mio annoiarmi con queste persone, non mi esime dal non considerarle, mentre invece mi lascia perplesso la tua ultima affermazione, sul criticare meno, costruire di più e scendere dal piedistallo, che ti pregherei di chiarire, se hai voglia, ché se ti riferisci a quanto scritto in questo post, ci deve essere stato un equivoco, visto che nessuno e il sottoscritto in particolar modo, ha mai manifestato atteggiamenti di questo genere.

    E comunque, benvenuta tra le mie pagine.

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  18. Cara Irish, è vero quel che dici e fortuna che è così, perché se tutti dovessimo pensarla allo stesso modo, chissà che noia… 😉

    A me piace pormi delle domande e non importa se non incontro consensi, l’importante è la condivisione, ed anche nei pareri contrari, s’impara a conoscersi.

    E poi… evvabè, non sarebbe male dar retta a tutti… immagina nell’Arca di Noè che casotto doveva esserci e senz’altro qualcuno mediava… 😆

    Bella questa cosa dei colori dell’Irish, come è bello che una giornata di sole può far sorridere.

    Buon giornata e buon pranzo anche a te!

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  19. balibar

    Io mica la capisco bene questa storia dell’essere se stessi. La prima cosa che mi viene in mente sono i partecipanti dei reality che, intervistati alla loro espulsione, esclamano “sono contento di essere stato me stesso”. Da qualsiasi parte ti volti c’è gente che urla “io sono me stesso!”.
    E questo, in una società basata ormai sull’apparire fa, secondo me, parte del gioco. In qualche modo significa “io non sono fico perché lo sembro, ma perché lo sono”.
    Senza scomodare i maestri orientali che dubitano fortemente che esista una realtà, ma che quello che viviamo è una manifestazione/rappresentazione ( comunque per me bellissima) di altro superiore a noi, cito lo psicologo W. Dyer (americano che poi non mi è simpaticissimo) che nel libro “Le vostre zone erronee”, dove ci mette in guardia dalla società che c’inculca una montagna di pregiudizi e preconcetti, espone il fatto che noi siamo quello che vogliamo essere.
    Ed in base a questo cambia la nostra percezione della realtà. Io entro in disaccordo quando, sulla traccia dei suoi principi, tende a voler costruire un uomo perfetto.
    Ciò no toglie che offre degli spunti di riflessione interessanti.
    Un’altra citazione che mi viene in mente è dal film Mephisto dove il protagonista, se ricordo bene, ad un certo punto esclama: “..è una maschera che io indosso. Ma una maschera impressa a fuoco sul mio viso”(o qualcosa del genere).
    Perciò Arthur condivido con te se dici che siamo inevitabilmente e necessariamente persone e personaggio. Come siamo non è scritto nel dna, perché altrimenti vorrebbe dire che esistiamo a prescindere dal nostro interagire con gli altri. E che il nostro modo di essere è fermo, inamovibile, mentre io penso esattamente il contrario, ovvero che siamo, almeno in parte, la nostra storia.
    Giochiamo con serenità il nostro ruolo sul palcoscenico della vita.
    La noia, che spesso si tramuta in rabbia, penso derivi dal constatare come, per fini così lontani dai nostri ideali, così tante persone privilegino la cura del personaggio.
    Scusa la lunghezza

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  20. ariel

    “Quando incontri una persona per la prima volta, cos’è che ti colpisce inizialmente? Il suo aspetto fisico, come è vestito, come parla e cosa dice, le mani, lo sguardo, tutta una serie di cose insomma, che alla fine fanno di lui una persona ma anche un personaggio (ovviamente tutto questo mio discorso lo faccio nell’accezione positiva del termine…).
    L’essere persone e personaggi insieme, è inevitabile a volte ma, anche indispensabile.”

    Posso non essere daccordo? Cioè per me non vale questa teoria. si puo’ avere opinioni diverse eh. Non credo che sia in assoluto per tutti cosi’. Dipende anche per quale motivo incontri una persona. Se è per lavoro ti dico per me non è cosi’ . Non mi colpisce minimamente , nemmeno all’inizio l’aspetto esteriore, come parla o comunque come puo’ apparire tale persona. Mi soffermo su altro. Ma è un mio modo di fare. Non dico che è mIgliore del tuo.

    Per quanto riguarda l’altro punto che mi hai chiesto delucidazioni…….io parlavo in generale però il fatto che ti sei sentito attaccato e hai difeso anche i partecipanti del tuo blog ora mi fa un pò riflettere.
    Io ho fatto solo una considerazione in un blog, non sono qui a giudicare ma a confrontarmi……..altrimenti sai che Noia se tutti diciamo ah che bello , sono daccordo con te, hai detto delle cose giuste , sei in gamba ecc. ecc. :)))
    Ah puo’ essere benissimo anzi sicuramente mi sono espressa male io….comunque grazie dell’ospitalità.

    Con simpatia

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  21. Beh, Ariel, la simpatia è reciproca, soprattutto perché mi piacciono le persone che difendono le proprie idee.

    Non è che mi sia sentito attaccato, ma non conoscendoti, quel finale mi era suonato male, quindi, scusa il gioco di parole, niente di male e, in effetti, più che me, difendevo i miei ospiti.

    Sul resto… sono convinto che sia inevitabile all’inizio soffermarsi, anche solo per un attimo, sull’aspetto fisico della persona che mi si presenta davanti, anche se non lo ritengo in assoluto.

    L’abito non fa il monaco, ma indubbiamente lo influenza. E qui entriamo in un altro campo, che è quello del tenerci o forse è meglio dire “tenersi”… se vado ad una conferenza, non mi scandalizza se chi parla ad una platea di tante persone è in pantaloncini corti e sandali, anziché in giacca e cravatta, anzi, magari lo ritengo anche un creativo e le cose che dice le valuto anche sotto questa ottica, ma noto senz’altro se magari ha la barba lunga incolta, i capelli sporchi, o la camicia con le macchie di pomodoro, perché, per come sono fatto io, questo non depone a suo favore, visto che l’aspetto fisico in certi casi è anche una forma di rispetto nei confronti degli altri, prima ancora che di se stessi.

    Un esempio estremo, ma solo per dire che alle volte l’aspetto fisico può influenzare, ma comunque i parametri per un giudizio sono senz’altro altri.

    E quindi, anche se in maniera diversa, diciamo la stessa cosa, visto che la mia considerazione era solo il prologo di ben altre più importanti.

    E per l’ospitalità… è stato un piacere, grazie e ritorna pure quando vuoi.

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  22. ariel

    Ah meno male……comunque cambiando discorso posso porre una domanda?
    Non credi che fra voi creativi il termine “creativo ” venga usato spesso , e molto spesso usato in modo tale come se a voi fossero permesse delle cose diverse dai comuni mortali non-creativi? 🙂 ))

    Si puo’ capire che non mi occupo di creatività, ma per questioni di famiglia sono molto inserita all’interno di questo mondo.

    Allora puo’ essere cosi’? o mi sbaglio?

    A presto 🙂

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  23. @ Balibar: il tuo essere “lungo”, devo dire che porta a tutta una serie di considerazioni interessanti, e quindi, ben venga la tua lunghezza, anzi, t’invito ad esserlo ancora di più, se la discussione ne trae beneficio.

    L’essere ciò che vogliamo essere è sotto certi aspetti una conseguenza del vivere alle volte una vita che magari non ci aspettavamo, che ci sta stretta, nel senso che la persona che sceglie di essere fondamentalmente un personaggio, magari scappa da scelte imposte che lo condizionano al punto da voler essere ciò che non è.

    E i partecipanti al grande fratello ne sono un esempio, alla ricerca di miraggi che ogni giorno si vedono propinare come la panacea di tutti i mali, (notorietà, guadagni facili, poca fatica a procurarseli… ). Quindi è necessario e inevitabile far coincidere le due cose, personaggi e persone che ad un certo punto perdono anche l’esatta dimensione di come erano in partenza, anzi, lo dimenticano del tutto, proprio per non correre il rischio di ricascarci nuovamente.

    Si parla spesso di valori che cambiano, ma oggi, con questa rincorsa al superfluo, cosa sono veramente i valori?

    “Giochiamo con serenità il nostro ruolo sul palcoscenico della vita”… con questa frase hai veramente detto tutto.

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  24. Mannagg… 😉
    Se ti dicessi di si, probabilmente andrei contro ai miei interessi… 😆 (sto scherzando ovviamente…
    Ciò che dici forse è vero, ma tieni conto che il creativo alle volte gioca con la sua sensibilità, la percezione delle cose avviene magari con sofferenza, (non so, mi viene in mente Van Gogh e al suo taglio dell’orecchio… ), spesso vive racchiuso in un mondo tutto suo, che non ha niente a che vedere con quello che lo circonda e quindi magari gli si concede di più, ma come in tutte le cose, credo sia tutto relativo.

    Comunque, potrebbe essere… 😉

    Ti aspetto!

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  25. Arthurino,

    effettivamente un po’ criptico lo sei stato, anche se solo Diemmuccia cara te l’ha fatto notare. Dopo aver letto più volte il tuo post e tutti i suoi commenti mettiti comodo, magari con una buona tazza di te, che facciamo sera!!!

    Il blog è uno spaccato della nostra vita. Molti blog sono lo specchio della nostra anima, con poesie, racconti, storie di vita. Storie nostre, storie di cui non c’è più. Le nostre paure, i nostri desideri. Alcuni blog sono particolarmente stilosi. Alcuni sono deliziosamente spontanei. Il mio è per mia scelta all’insegna della semplicità, perchè devono essere le mie parole che lo illuminano. Non a caso l’immagine di testata è un cielo grigio della mia amata Sicilia.

    Intorno a noi persone insoddisfatte, persone che non si piacciono, ma non fanno nulla per cambiarsi; persone stanche ed annoiate della loro vita, ma che se la fanno andare bene. Persone (ed è il caso dei miei fantasmi) intrappolate nel loro passato. In realtà dopo anni a guardarmi dentro e a capire chi mi stava intorno ho finalmente capito che noi abbiamo la vita che vogliamo avere. Nulla succede per caso. Tutto è scritto nel grande libro, ma noi con le nostre azioni scegliamo le sfumature di questo splendido disegno divino.

    Io per mia natura non sono portata a condannare. La società e i media ci trasmettono ogni giorno messaggi. Sta al buon senso umano vagliare quali sono messaggi positivi e negativi. Io non ce l’ho con chi vuole apparire. Io che mi alleno allo sfinimnento, seguo una dieta sana, adoro vestirmi e fare shopping, vado regolarmente dall’estetista, non mi trucco perchè non si addice al mio essere ma non esco se non vestita sempre tirata, e mai senza il mio profumo preferito. Non sono una di quelle che ha sempre i capelli tirati e leccati, perchè non sarei me stessa e poi domateli i mie ricci se siete capaci. Anche la parrucchiera ci ha rinunciato. E allora perchè ho scelto una fotina dove non mi si riconosce con la faccia da maschiaccio? X’ io sono così. Semplicemente me stessa

    Il nostro blog è come la nostra casa. Dovrebbe far capire chi siamo. Ma quante case sono inguardabili (e tu ne sai molto più di me in materia). Case messe insieme con cose di recupero e da spendere poco; case che sanno di vecchio e stantito; case fatte solo per apparire. La casa dovrebbe essere lo specchio della nostra anima. La mia casa lascia trapelare le mie certezze e le mie paure; le cose che amo fare; i colori della mia anima.

    Io per vivere vaccio la commerciale quindi so come fare a vendere un certo prodotto. Ma perchè dovrei vendere un’aimmagine di me che non corrisponde al vero? Tanta gente conosciuta in chat, o tramite blog, o in montagna o in palestra non è come realmente si è presentata a me. Le finzioni non portano da nessuna parte.

    Ma allora mi chiedo? Perchè c’è gente che si presenta per quello che non è? Se è per conoscere gente non mi sembra la soluzione migliore perchè prima o poi la nostra natura e la nostra indole viene fuori. Se è perchè sono insoddisfatti di se stessi e della propria vita allora ci vuole un bel cambio drastico. Fingere e mentire non porta da nessuna parte. Anzi potrebbe essere l’inizio di un tunnel senza uscita.

    Per quanto riguarda la noia non so cosa sia. La mia vita mi piace e mi da soddisfazione. Faccio le cose che mi piace fare. Sabato pomeriggio la mia estetista mi ha chiesto e oggi cosa fai: ero stata in centro con la mia amica per shopping e commissioni, ceretta e peeling dall’estetista: e io: non ho programmi… non so x’ mi è uscita così…si che ne avevo, dopo essermi fatta da mangiare e mangiato non vedevo l’ora di scrivere la storia triste che ho pubblicato. Era un mio bisogno e una mia voglia. Fermarmi un attimo per scrivere e non sempre di corsa tra una pausa e l’altra.

    Sono stanca di gente annoiata, depressa, che sa solo lamentarsi, intrappolata nel proprio passato o nella propria routine. Gente che sta solo a lamentarsi e non fa nulla per cambiare. Gente che non si piace ma rimane così. Io mi piaccio e sto benissimo con me stessa, alla faccia di chi mi ha fatto piangere. Quelli sbagliati sono loro, non chi come me segue il proprio cuore.

    Se fosse stato un tema a scuola avrei preso: Fuori tema…

    Scusami Arthurino per essermi sfogata ma non ne posso più di persone infelici ed insoddisfatte. E scusa per il fuori tema, ma ho cercato di seguire le linee guida ma poi mi sa che mi sono persa.

    Baci stella

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  26. Oh mannaggia, Stellina, anche tu con questa storia del criptico… (che poi la Diemmuccia cara non è venuta a spiegare il perchè… )
    Eppure mi sembra di essere stato molto chiaro e la foto stessa l’ho realizzata pensando a queste persone/personaggi che spesso s’incontrano.
    Criptico era forse “Svegliarsi” oppure “Odor di primavera” e ancora “Un soffio… “, dove giocavo con la metafora che si poteva prestare a varie interpretazioni, ma questo post, no, l’intento era abbastanza chiaro, cioè parlare di queste “maschere” che alle volte incontriamo nel nostro cammino, nient’altro.

    Però mi rendo conto che il titolo, che è poi la mia considerazione finale, può aver tratto in inganno.

    La noia non è un sentimento che mi appartiene, provo soltanto noia per tutto ciò che è falso.

    Per il resto, non preoccuparti, non sei per niente uscita fuori tema e, comunque sia, lo sai che per me è sempre un piacere leggerti.
    Ricambio il bacio e buona serata!

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  27. Mamma mia, che bella discussione che si è accesa! Certo è servita a tenere lontana la noia 😉

    Scherzi a parte, due note.

    La prima per Bali: continuiamo a scoprire letture comuni. Le nostre zone erronee è un altro dei libri che ho letto e troneggia nella mia biblioteca (decisamente più piena del mio armadio).

    La seconda è per Eppi: ma io il mio tributo in rime l’ho dato, e da pochissimo, nella pagina “chi sono”. (Arthur, pensavi tu ai link).

    E poi, sai, una tal poesia del dolce stil novo, ha bisogno di un aulica ispirazione, mica di noia! 😆

    *** Sono pessima lo so, sono pessima… ***

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  28. ariel

    Non lo so, credo che la sensibiltà ce l’ho pure io anche se non sono creativa ma forse ne ho di meno di voi:)….
    Sai ti racconto una cosa : ero a fare colazione su un posto
    con una persona a me legata che è appunto un creativo. Indossava una camicia con disegnate delle ciliegine , un pò particolare come camicia. La proprietaria del locale lo ha fermato , naturalmente lo conosce ma non benissimo, e gli ha detto: sai hai una camicia stupenda ma perchè la indossi tu, perchè sai come portarla. Indossata da un altra persona ( e sembrava volesse dire anche chi ma si è fermata) non avrebbe avuto lo stesso risultato.
    Accidenti , quella camicia l’aveva comprata e regalata al creativo una persona normale non creativa :IO.
    L’avevo acquistata perchè mi piaceva non perchè la regalavo ad un creativo e credevo di aver buon gusto……mi ha messo dei dubbi la signora…..forse sto diventando creativa pure io, ho sto avendo un calo di buon gusto improvviso?? :)))
    scusa sono andata fuori tema pure io.!!

    ciao:) E ABBASSO LA NOIA….cosi’ rientro in tema.

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  29. Sì, sembro una poetessa,
    ma solo a prima vista,
    l’aulico personaggio
    dalla realtà ben dista.

    E poi non vorrei mai
    che fossero i miei versi,
    a generare noia,
    in cui già siamo immersi.

    Mica parlo del blog,
    soltanto di onorevoli
    i cui comportamenti
    sempre più disdicevoli

    hanno scassato l’anima
    del popolo italiano
    ed hanno ormai ridotto
    l’Italia ad un pantano.

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  30. Non volevo dire, Ariel, che il creativo è più sensibile e poi credo che siamo un po’ tutti creativi, magari non ne siamo del tutto consapevoli.

    Per quanto riguarda la storia che hai raccontato, non so se indossare bene una camicia dipenda dall’essere creativi o meno, e non piuttosto da una condizione insita nella persona.

    Infatti, ci sono persone che potrebbero mettere qualsiasi cosa addosso e non apparire mai eleganti e viceversa.

    Poi magari un creativo osa di più nell’abbigliamento, è più estroso, ma siamo sempre al punto di partenza, dipende sempre da come lo indossa.
    Probabilmente il tuo amico era a suo agio nei suoi panni, e il complimento non era soltanto per la camicia, ma per come lui la portava.

    Comunque, conosco dei creativi che non hanno minimamente buon gusto… 😉

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  31. Grazie Eppi, troppo buona!

    Magari un giorno, quando ti conoscerò un po’ meglio, scriverò pure sull’Eppifemili.

    Ma a proposito di conoscerzi, tu sei mia concittadina, ai raduni ci potresti venire: e persino con marito ed Eppidog al seguito.

    E pure tutti i tuoi amici…

    Ti aspettiamo!!!

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  32. alanford50

    @Arthur – non sono daccordo con te che l’altra faccia della luna rappresenti un certo numero di sogni infranti, pensa questa povera faccia fin troppo conosciuta quanti ne ha dovuti sopportare, non è bello sapere che ce n’è ancora un’altra metà mai sfruttata ancora disponibile per le generazioni che verranno…

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